"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 30 dicembre 2009

Felice 2010 per tutti…

Felice Anno per tutti….con la speranza che il nuovo Anno porti su tutta la terra la pace, la bontà e la serenità soprattutto a coloro che soffrono per le avversità che ogni giorno incontrano lungo il loro sentiero.con la speranza che il nuovo Anno porti su tutta la terra la pace, la bontà e la serenità soprattutto a coloro che soffrono per le avversità che ogni giorno incontrano lungo il loro sentiero.
P.S. (Speriamo che il 2010 sia l'anno buono per ritornare a vincere il Palio).

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri di Buon Natale

Natale è un momento di gioia e felicità per tutta l'umanità, una cascata di gioia e di bontà, un giorno felice di regali fatti con il cuore, un raggio di speranza perchè gli uomini si rispettino con affetto e fratellanza, vivano in pace sulla terra, non litighino e non facciano mai più la guerra.
Dal più profondo del nostro cuore Vi giungano gli auguri di Buon Natale!!! il Presidente Filippo Purrazza, il Consiglio Direttivo.

martedì 22 dicembre 2009

L’estasi nell’ammirare la Madonna delle Vittorie

Vivere l’Avvento con fede vuol dire pure sentire sempre più intenso il Profumo di Natale, ma quest’anno Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Michele Pennisi, a pochi giorni dal Santo Natale ha voluto farci un regalo di quelli che non si dimenticano per il resto della vita.

L’icona di Maria SS. delle Vittorie, regina e patrona della città di Piazza Armerina e della Diocesi, dopo il restauro che l’ha restituita al suo antico splendore, viene esposta al Museo diocesano per essere contemplata, venerata, da vicino.
Un’occasione unica e irripetibile come ha confermato il direttore del museo don Pino Paci, a cui va il nostro plauso, per la mirabile iniziativa.
La sola Icona appaga tutte le opere d’arte che sono mostrate nelle sale espositive, ma a poco valgono ulteriori parole, perché l’emozione di vederla da vicino, rivolgerle una preghiera, vi lascerà colpiti ed affascinati a tal punto da indurvi a ritornare a rivederla ancora una volta.
Grazie Eccellenza, non poteva farci migliore regalo di Natale.
Filippo Rausa -(foto filipporausa)

domenica 20 dicembre 2009

La Capanna di Gesù in piazza Castello

Da oltre 14 anni per l’esattezza dal 1995 il Comitato Nobile Quartiere Monte, realizza, con tanta passione ed amore verso Nostro Signore Gesù bambino, la classica capanna nella grande aiuola sottostante il Castello Aragonese.
A dire il vero nel 1995, allora eravamo il braccio operativo della Chiesa Collegiata del SS. Crocifisso, guidati dal compianto don Michele Nicosiano, realizzammo il presepe vivente nel giardino esterno del Castello Aragonese.
Un’esperienza unica e irripetibile, furono coinvolte oltre 50 persone e si lavorò sodo per oltre un mese e mezzo per la costruzione degli ambienti e le scenografie.
Il risultato fu un successo di critica e pubblico, che accorse da ogni angolo della città per vedere un Presepe che dire originale e dire poco, realistico.
L’anno successivo realizzammo la prima capanna di Gesù nel giardino Carmelo Scibona di via Floresta, proprio davanti la statua di pietra, nello stesso luogo fu realizzata nel 1997 e nel 1998.
Dal 1999 al 2000 la capanna venne realizzata in piazza Cattedrale prospiciente la Basilica.
Dal 2001 ad oggi la “Capanna di Gesù bambino” a trovato dimora nella grande aiuola di piazza Castello.
Abbiamo scelto questo luogo non a caso, infatti da otto anni realizziamo la capanna di Gesù bambino in piazza Castello, per l’ambientazione suggestiva, il castello medievale è infatti il simbolo del “potere” che porta intatto il sapore del tempo passato, l’umilissima capanna ai piedi del maniero evoca che Gesù è nato in una capanna povera, spoglia, riscaldato da due animali e la sua collocazione in questo luogo vuole richiamare l’attenzione di noi tutti piazzesi, spesso e volentieri distratti e in preda al galoppante consumismo.
Ci auguriamo che tutti coloro che passano da li, non guardino solo l’aspetto esteriore della capanna, ma colgano il messaggio di Salvezza e di Amore che Dio ci ha lasciato.
Filippo Rausa

sabato 19 dicembre 2009

L'Icona di Maria SS. delle Vittorie in mostra al Museo Diocesano

Questo è il titolo della mostra allestita al museo diocesano la cui inaugurazione sarà lunedì 21 dicembre alle ore 11,00.
La mostra “La Madonna delle Vittorie a Piazza Armerina, dal Gran Conte Ruggero al Settecento” è il risultato di una ricerca a tutto campo sull’icona della Madonna delle Vittorie custodita nella Basilica Cattedrale di Piazza Armerina.
L’esposizione, che si inaugura il 21 dicembre, organizzata dalla Soprintendenza BBCCAA di Enna in collaborazione con la Diocesi di Piazza Armerina, è allestita in due sedi importanti, il Museo Diocesano e della Cattedrale, luoghi che tra l’altro sono legati a doppio filo all’antica icona bizantina e al suo culto.
Dell’icona si pongono in evidenza una serie di elementi centrali, partendo dalla tradizione legata al Gran Conte Ruggero d'Altavilla che al termine delle lunghe lotte per la liberazione della Sicilia dai Saraceni aveva donato alla città di Platia il vessillo raffigurante l'icona donatogli dal Pontefice Alessandro II.
Altri elementi presi in esame sono l'iconografia dell'immagine collegata con la famosa icona donata da Alessio I Comneno al monastero di Kykko a Cipro; la cultura artistica in un ambito mediterraneo tra Cipro, la Terra Santa, il Sinai e che tocca anche la Puglia e la Sicilia centro orientale.
La mostra prevede l’esposizione di oltre 40 opere fra dipinti su tavola, affreschi staccati, dipinti su tela, argenti, parati e arredi sacri, libri a stampa, molti dei quali in mostra per la prima volta, che permetteranno di ricostruire vari aspetti e la successione dei periodi storici.
Aprirà il percorso l’icona della Cattedrale, di solito difficilmente visibile perchè posta ad una altezza considerevole nella stuttura che ne vede la collocazione sull’altare maggiore.
L’opera comparirà fra le altre preziose Madonne medievali con la stessa iconografia cipriota della Kikkotissa: le Madonne laziali del Museo Diocesano di Velletri e del Museo Civico di Viterbo, anch’esse del XIII secolo, la Madonna delle Vergini della Pinacoteca di Bari e la Madonna dell’Alemanna della chiesa madre di Gela – di solito non visibile eccetto che nel giorno della processione – che viene qui presentata per la prima volta.
A chiarimento della cultura in cui la Madonna delle Vittorie è stata prodotta, saranno esposti alcuni affreschi staccati dello stesso periodo provenienti dalla chiesa di Sant’Andrea nella stessa città, ed altri mediante macrofotografie.
In questo ambito medievale riferito alla Sicilia centrale, saranno presentati anche alcuni documenti inediti di pittura ad affresco – quali i piccoli affreschi della chiesa di Santa Maria di Piazza Vecchia – e su tavola come la Madonna col Bambino in trono della chiesa di Maria SS. Assunta a Troina, entrambi espressione di un indirizzo più progredito verso la cultura gotica.
Un capitolo importante della mostra sarà poi costituito dalla diffusione del culto dell’icona alimentato dalle Riforme del Quattrocento – di cui sarà esemplificativo l’affresco staccato con la Madonna col Bambino della chiesa di S. Pietro a Piazza – e soprattutto dagli orientamenti della Controriforma Cattolica, nell'ambito della quale viene posto l'accento sulle fonti gesuitiche e francescane con la presenza di alcune secentine, sul coinvolgimento di alcuni nobili mecenati come Marco Trigona, e sui riflessi sulle opere d'arte del Seicento e del Settecento, quali dipinti su tela, parati e arredi sacri e opere di argenteria; un settore della mostra sarà infine dedicato alla storia della costruzione – attraverso l’esposizione del plastico e del disegno della cupola – della vicina Cattedrale, che sarà parte integrante del percorso espositivo sia come architettura che come sede di alcune opere strettamente legate ai temi della mostra.
Dal 21 dicembre 2009 fino al 27 febbraio 2010
Orari: 10.00-13.00; 15.30-18.30
Giorno di chiusura: lunedì
Ingresso gratuito
Recapiti: Museo Diocesano 0935.8562
email: domus.artis@virgilio.it

giovedì 17 dicembre 2009

Babbo Natale visita i bambini della scuola Trinità

Venerdì 18 dicembre dalle ore 10,00 a mezzogiorno, Babbo Natale sarà in visita alla scuola Trinità, ad attenderlo centinaia di trepidanti bambini e ragazzi.

Siamo certi che la magia del Natale, l'atmosfera carica di emozioni, trasportera i bambini in quell'immaginario mondo fiabesco, che certamente verrà ricordato per il resto della vita, come una tradizione magica che si perpetua anno dopo anno.


Babbo Natale, ascolterà le varie e diverse richieste ed infine donerà a tutti caramelle e cioccolatini, promettendo, a chi non farà disperare mamma e papà, un regalo la notte di Natale, in cui nasce Gesù bambino.

martedì 15 dicembre 2009

Iniziative Santo Natale



Così come da tradizione anche quest’anno il Comitato Nobile Quartiere Monte, in occasione del Natale e dell’Epifania realizzerà una serie di iniziative volte a coinvolgere grandi e piccini nell’atmosfera natalizia,

Da sabato 12 dicembre fino al 6 gennaio è visibile il Presepe artistico, realizzato nella grande aiuola sottostante il Castello Aragonese;

Babbo Natale, sentito telefonicamente, ci ha assicurato la sua presenza all’Istituto comprensivo Luigi Capuana, plesso Trinità, per fare vivere a tutti i ragazzi delle materne e delle elementari l’atmosfera della visita di Babbo Natale;

Per l’occasione Babbo Natale sarà per le vie del Centro Storico, nei giorni precedenti il Santo Natale;

Infine, giorno 6 gennaio, prima dell’imbrunire in piazza Garibaldi, verrà realizzato il grande Falò alla Befana.

Si coglie l'occasione per ringraziare l'Amministrazione Comunale, Assessorato Feste e Tradizioni, per il patrocinio dell'iniziativa e si augura a tutta la cittadinanza un felice e sereno Natale.

sabato 12 dicembre 2009

Bisognerebbe mettere la croce sulla bandiera Italiana

La scorsa settimana subito dopo il referendum in Svizzera che ha detto NO alla costruzione di nuovi minareti, molti si sono indignati, preoccupati, si è pure detto che è stata messa in pericolo l’integrazione, tutte baggianate messe avanti di chi è lontano da Dio e vorrebbe un mondo senza credo.
Il vice ministro Castelli ha proposto di inserire la croce cristiana sulla bandiera italiana.
Questa premessa perché l’argomento sopra accennato è stato tirato in ballo nel corso della riunione di Consiglio direttivo di lunedì 7 dicembre.
Mentre si discuteva sulle cose da fare in preparazione del santo Natale, sulla realizzazione della classica capanna di Gesù bambino in piazza Castello, provocatoriamente un componente disse: “ma non pensate che potremmo urtare la sensibilità di un mussulmano che si trovi a passare da quelle parti”?.
Che mai l’avesse detto, si è aperto un vespaio sul cosiddetto buonismo italiano, sul timore di irritare il prossimo se di religione diversa, sui crocifissi da togliere, comunque, alla fine dopo ampia discussione, tutti ci siamo trovati concordi sulla difesa delle nostre tradizioni, condividendo pure la proposta leghista, di inserire la croce sulla bandiera.
In effetti noi non ci troviamo niente di così catastrofico se domani venisse inserita la croce sul tricolore.
D’altronde la croce è molto di più di un simbolo religioso. E' il simbolo della cultura occidentale.
Il cristianesimo ha fondato la storia di tutti gli stati dell'Occidente. Un simbolo di unità, non di divisione.
L'identità nazionale si difende anche con i simboli della cultura cristiana. Quella che ha fondato l'Occidente.
Nella storia della bandiera d’Italia la croce c'è già stata nel 1848 (Bandiera Sensiglia del 15º Reggimento di Linea Messapia) del Regno delle Due Sicilie, il Tricolore reca al centro la Croce del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio; successivamente con il Regno d’Italia il 17 marzo 1861, per essere ammainata dopo un secolo (98 anni per l’esatezza), il 19 giugno 1946, quando l’Italia era già una repubblica.
In Italia è presente in tutti i luoghi statali. Tribunali, carceri, ospedali, stazioni di pubblica sicurezza. Anche a scuola il crocefisso ricorda la cultura nazionale. Cultura, religione, società e storia non possono essere separati in nessun Paese del mondo.
Già un sociologo ateo se n'era accorto. Emile Durkheim diceva: ""Non esiste una società conosciuta, senza religione. La religione ha dato tutto ciò che è essenziale allo sviluppo della società".
Ma anche Frèderic Le Play: "I popoli vivono delle loro credenze e muoiono delle loro incredulità". Qualche settimana fa con propria ordinanza il sindaco di Enna, Rino Agnello, del PD ha intimato ai presidi di non togliere alcun crocifisso dalle aule, pena multe di 500 euro, eppure ci viene da dire il sindaco di Enna non è un leghista.
Nel mondo sono 25 gli Stati che hanno il simbolo cristiano della croce sulla loro bandiera nazionale.
Australia, Città del Vaticano, Danimarca, Dominica, Figi, Finlandia, Georgia, Grecia, Isola Anguilla, Isola Bouvet, Isole Cocos, Isole Cook, Isola Falkland, Isole Faroe, Islanda, Malta, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Tonga, Tuvalu.
Inoltre Andorra ha sulla sua bandiera uno stemma con la tiara del vescovo e il bastone pastorale.
Per cui la proposta della Lega di apporre la croce, il simbolo della nostra cultura nazionale sulla bandiera nazionale italiana è perfettamente in linea con la scelta operata già da parecchi anni da 25 stati cristiani che hanno scelto di mostrarla come parte integrante del loro vessillo.
La croce è dappertutto. Solo l'ignoranza no lo sa. Un esempio?
La croce di San Giorgio (rossa su fondo bianco) è una delle due croci presenti sulla bandiera nazionale del Regno Unito, insieme a quella di Sant'Andrea, ed è parte anche del vessillo di Grecia, Georgia, Nuovo Galles del Sud e di due regioni italiane, Liguria e Sardegna.
La croce è presente sullo stemma di 25 grandi città mondiali, di cui 17 italiane tra cui Milano, Mantova, Padova, Genova, Reggio Emilia, e un migliaio di città “minori” tra cui Belluno, Alessandria, Parma, Domodossola, in Sicilia Messina e Caltagirone.
La croce di San Giorgio è anche sullo stemma di 9 società calcistiche italiane tra cui Milan, Genoa, Parma, Bologna, Novara, Sampdoria, Messina.
L'immagine di San Giorgio a cavallo che uccide il drago è presente su un totale di 135 stemmi di città e stati.
Inoltre è presente sullo stemma delle Forze armate russe, del Procuratore generale della Russia, (pensare che fino a ieri la Russia era comunista) e dell'Arma di Cavalleria dell'Esercito Italiano.
La croce greca è presente su tutte le autoambulanze dei Paesi occidentali...
Il rischio Eurabia è reale. Eurabia è una teoria geopolitica che si riferisce ad un ipotetico scenario futuro in cui l'Europa, a causa della continua massiccia immigrazione islamica e dello scarso tasso di natalità delle popolazioni europee autoctone rispetto a quello degli immigrati arabo-islamici, finirebbe con lo snaturare nel giro di qualche decennio la propria identità, mettendo allo stesso tempo a rischio le proprie libertà civili (in particolare quella d'espressione) oltreché la laicità dei vari Stati.
Viene infatti prospettato il rischio che i musulmani, una volta divenuti "massa critica", possano pretendere l'inserimento nei vari ordinamenti giuridici nazionali di norme provenienti dalla Shar'ia, la legge islamica.
La Svizzera ha giustamente detto no ai minareti anche per difendere la croce che dal 1918 è sulla sua bandiera, l'unica quadrata assieme a quella del Vaticano.
Non si tratta di negare luoghi di culto agli immigrati, si tratta di difendere e rivendicare un'identità, senza la quale non può esserci nemmeno accoglienza.
Filippo Rausa

Bisognerebbe mettere la croce sulla bandiera Italiana



Nel frattempo che scegliamo il colore, per noi il "giallo monte" è l'ideale, completo l'articolo che ci ha portato a discutere sul tricolore.


mercoledì 9 dicembre 2009

I cittadini iniziano a reclamare, entro Natale vogliono i Cavalli

Esimio Architetto,
la presente per comunicarle che questo Comitato di Quartiere quest’oggi presso i locali della sede di via Vittorio Emanuele, 19, si è visto presentare alcuni concittadini “quartieranti”, con i modelli “Richiesta Cavallo”, indirizzati al Sindaco.
Da uno sguardo sommario degli stampati questi risultavano compilati in ogni sua parte, modello ISEE compreso; ed alla domanda: scusate ma noi che centriamo, ci è stato risposto; ci è stato detto dai patronati che ogni comitato di quartiere deve raccogliere dette istanze e portarle all’ufficio protocollo per l’iter di assegnazione.
Andiamo bene a risposto il presidente Purrazza, ed io, per mantenere la serietà con la quale si svolgeva la richiesta di accettazione degli stampati, ho risposto, che domani personalmente avrei consegnato il tutto agli impiegati dell’Ufficio Protocollo comunale.
Ha dire il vero, dopo il tuo TG ARAI (che significa - Agostino RAI), condotto insieme a fratello Guglielmo, qualcosa in città è cambiato e, per dimostrartelo allego qualche foto che ritrae i nostri concittadini che si cimentano con i quadrupedi.
Potrai pure notare, alcune foto di autocarrozzerie che gratuitamente ritirano l’autoveicolo da demolire, consegnando in cambio un cavallo di razza nostrana, il sanfratellano.
A proposido a Piazza queste officine verranno chiamate "Cavallozzerie"


Altre foto di chi non può fare a meno dell’amata auto, ma che si adegua alla nuova moda.

Altri ancora, i più tradizionalisti amanti del camion che iniziano a fare le prove facendosi trainare da un piccolo vitello, chi inizia alla guida dei buoi aspettando l'arrivo degli amati cavalli, insomma, di tutto e di più.




Anche la CSA autolinee piazzesi si stà adeguando, in queste due foto due nuovi prototipi di corriere, per la primavera e l'estate e sotto per l'autunno e l'inverno.





Con la biga un noto cavaliere giostrante, fa le prove, chissa per il Palio dei Normanni non cambi pure qualcosa !!!.




Al posto delle lape e dei furgoncini, alle botteghelle vicino il Tre Stelle, ieri, è comparso un bel carretto pieno colmo di cianfrusaglie, devo dirti uno spettacolo.

Per la raccolta della legna secca, l'ufficio preposto ha dato mandato a Dario Pernicone di farla raccogleire presso il bosco Bellia solo se questa venga riposta su un carro trainato da cavalli e quindi niente più inquinamento.

Comunque, ultima chicca, ma tu forse non ci crederai, ieri sono stato a Catania, in autostrada a chi ti incontro: una famiglia di piazzesi che stavano andando ad Etnapolis, roba da matti, ti hanno preso in parola, trainati da due muli, viaggiavano alla grande, emissione gas nocivi quasi zero, perchè ogni tanto scorreggiava un mulo.

A proposito ti ho scritto, perché il vice sindaco mi ha detto, che per la distribuzione degli equini, appena arrivano, ci pensi Tu e Guglielmo.
A me ne servono tre, (quattro componenti).
Arai, Arai, Arai evviva i cavalli.

Post Scriptum; una domanda al Sindaco: ma che fine ha fatto la grande carrozza che era conservata nell'ex chiesa di San Giacomo?
A tal fine cordiali saluti, Filippo Rausa

domenica 6 dicembre 2009

La tradizione di San Nicola a Piazza Armerina

Il 6 dicembre la Chiesa celebra San Nicola nato a Patara di Licia (Asia Minore), nel 270 circa, morto a Myra (oggi Demre, nella parte anatolica della Turchia), il 6 dicembre probabilmente del 343).
Nicola fu vescovo di Myra in Licia è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane.
Noto anche come san Nicola di Bari, san Nicola di Myra, san Nicola Magno e san Niccolò, è famoso anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.
San Nicola, proveniva da una famiglia nobile, scoprì fin da ragazzo la sua vocazione religiosa e dedicò interamente la sua vita alla fede cristiana, fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e di carità molto esplicite fin da bambino, fu considerato santo anche da vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia stato imprigionato fino all’epoca dell’Editto di Costantino.
Le reliquie di San Nicola furono traslate a Bari da alcuni pescatori, e per ospitarle fu costruita una basilica nel 1087, Bari è da allora meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli.
San Nicola è considerato il patrono da parte di molte categorie di persone: marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti. È anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia.
San Nicola è il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini.
Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo San Nicola di Mira, di cui si racconta che fosse solito fare regali ai poveri.
La leggenda di San Nicola è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che, a sua volta, ha dato origine al mito ed al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti.
In Europa (in particolare nei Paesi Bassi, in Belgio, Austria e Germania) viene ancora rappresentato con abiti vescovili e con la barba.
Platia, l’antica Piazza Armerina la cui storia si perde nella notte dei tempi è strettamente legata a San Nicola per le seguenti motivazioni.
Il colle dove i normanni nostri antenati edificarono la città di Platia, comunemente definito Monte (quartiere), topograficamente è chiamato Colle Mira o Monte Mira.
Questo toponimo certamente ebbe origine dalla presenza di una antica chiesa o cappella dedicata in epoca bizantina a San Nicola vescovo di Mira. (I bizantini erano presenti in Sicilia prima dell’arrivo degli arabi e dei normanni).
E certo che dopo la fondazione della città o la predetta chiesa bizantina venne ingrandita oppure i Piazzesi ne costruirono una nuova, nei secoli sempre officiata, fino alla scomparsa del parroco, il compianto don Michele Nicosiano (1996), e per qualche anno ancora aperta in alcuni giorni dell’anno da don Roberto Cona.
Dell’esistenza della chiesa di San Nicola in quei secoli se ne ha la certezza poiché nel 1308 pagava la decima alla Santa Sede, ed inoltre per la presenza nei comuni di Enna e di Gela di due chiese dedicate a San Nicola di Platea, a testimonianza che la grande devozione del popolo piazzese era stata trasmessa alle città vicine, a tal punto da consacrare le chiese con il titolo di S. Nicola de Platea, quasi che il santo fosse proveniente dalla nostra città o in essa si conservassero sue reliquie.
La chiesa di San Nicola per qualche secolo ebbe il titolo di chiesa sacramentale (aveva la cura delle anime dei fedeli di tutta la città insieme alle chiede del Patrisanto/Teatini e San Martino), in essa operava la “Compagnia delli maestri della venerabile cappella di Maria SS. della Catena.
Dalla presenza di questa Compagnia o Confraternita la chiesa in futuro verrà anche chiamata Maria SS. della Catena.
La rimodulazione delle parrocchie prima, inizi anni ’90, la morte del parroco dopo, ne determinarono l’inesorabile abbandono a favore della nuova chiesa parrocchiale, la Cattedrale e quelle maggiormente frequentate, Collegiata del Crocifisso e Angeli Custodi.
Il quegli anni il nuovo responsabile, (l’incaricato vescovile per la cura delle anime) piuttosto che “aprirsi al prossimo”, concentra a se tutti i “pseudo poteri”, si fa consegnare le chiavi dell’edificio sacro dai due laici che fino a quel momento ne avevano osservato la cura ed il decoro, determinandone l’irrimediabile abbandono.
La storia della chiesa di San Nicola, o come volgarmente solere chiamarla Madonna della Catena, degli ultimi dieci anni è sotto gli occhi di tutti, perennemente chiusa o aperta solo nella ricorrenza della Madonna, fino a quando la staticità del campanile ne ha omesso pure questa ricorrenza.
Ahimè, la tradizione di festeggiare S. Nicola a Piazza Armerina è ormai tramontata, rimane solo il ricordo gioviale di padre Nicosiano che in questa occasione portava i ragazzi dell’Azione cattolica, delle classi catechistiche e del gruppo sportivo a festeggiare San Nicola con una solenne cerimonia eucaristica.
Ricordo ancora, perché ci teneva tanto sottolineare nell’omelia, il nesso tra San Nicola e Babbo Natale.
Dopo la Messa nella grande sacrestia, tutti, grandi e piccini aspettavano la distribuzione di caramelle e cioccolatini; un anticipo dello spirito della bontà del Natale.
Concludiamo questa nostra breve ricognizione storica, citando le parole pronunziate dal Cardinale Christoph Schönborn, OP, Arcivescovo di Vienna, mercoledì 1° ottobre 2009, "E' una grave ferita nel Corpo di Cristo che le chiese abbiano le porte chiuse", e ci sia consentito aggiungere, è ancor più grave chiuderle ed abbandonarle a se stesse, facendo perdere ad esse oltre al patrimonio artistico ed architettonico, l’identità di storia, cultura, e tradizioni che i nostri antenati ci hanno tramandato.
Filippo Rausa

venerdì 4 dicembre 2009

Patroni d'Europa in mostra al Museo Diocesano

San Francesco Patrono d'Italia
Il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina mons. Michele Pennisi, domenica 6 dicembre alle ore 12, inaugurerà al Museo diocesano la mostra internazionale d’arte sacra “Patroni d’Europa e dei Paesi dell’Unione Europea”, curata da Stefania Severi.
In mostra 27 opere pittoriche, relative ai Santi protettori dei 27 paesi che attualmente compongono l’Unione Europea.
Inoltre saranno esposte 5 opere scultoree, relative ai Santi che la Chiesa ha indicato come protettori dell’intero continente».
La mostra vuole documentare, attraverso questi Santi emblematici, il comune cammino spirituale che ha attraversato l’Europa tutta, fin dai primi secoli dell’era cristiana.
La mostra, il cui ingresso è gratuito, resterà aperta dal 5 dicembre al 31 gennaio 2010.
Sarà visitabile:
Domenica e Festivi dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15,30 alle ore 18,30;
dal Martedì al Venerdì solo il pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30.
Le scolaresche e i gruppi potranno visitare la mostra di mattina previa prenotazione.
L’allestimento e la cura della mostra sono assicurati dall’Associazione Domus Artis e dal prof. Alfonso Gambacurta.

giovedì 3 dicembre 2009

L'assesssore alla viabilità Cimino rassicura il comitato del quartiere Monte sul potenziamento del trasporto pubblico urbano

Riunione proficua ieri sera presso il comitato del nobile quartiere Monte. L’assessore alla viabilità Cimino ha accolto le richieste del Comitato di quartiere assicurando, alla presenza dei massimi vertici della Csa, nella persona di Chiara Scollo, che la corsa del bus urbano tornerà ad abbracciare la zona bassa del quartiere Monte passando dinnanzi la chiesa del Crocifisso. “Abbiamo promesso ai nostri residenti del quartiere Monte che ci saremmo battuti affinché l’amministrazione comunale possa ripristinare una corsa che abbracci l’intero quartiere Monte. Credo che la disponibilità dell’assessore Cimino sia un successo per il Comitato e soprattutto per la gente anziana che abita nel nostro quartiere” afferma Filippo Rausa. Nessun problema di natura tecnica è stato evidenziato dal general manager dell’azienda di trasporti urbani Chiara Scollo “Per quanto ci riguarda non abbiamo problemi a ripristinare la vecchia corsa che dalla piazza Generale Giunta arrivi alla chiesa del Crocifisso per poi scendere verso i Canali e tornare dalla via Roma in Piazza Garibaldi. Si tratta di un percorso collaudato che l’azienda è pronta a far partire.” Anche la viabilità è stata oggetto di confronto come spiega Filippo Rausa “Abbiamo sottoposto all’assessore Cimino una serie di problemi che il quartiere Monte vive quotidianamente. Nonostante l’istituzione dei sensi unici abbia messo ordine alla viabilità ora si tratta di farla rispettare. Abbiamo chiesto all’assessore di potenziare i controlli nel nostro quartiere e a quanto ci è stato detto l’assessore alla viabilità provvederà a questo fine. Speriamo che si possano vedere dei risultati al più presto.” L’assessore Cimino rassicura il comitato illustrando al presidente Purazza una serie di iniziative che l’amministrazione sta per mettere in atto “Stiamo studiando dei cambiamenti che interesseranno la Piazza Duomo – afferma Cimino – per quanto attiene ai maggiori controlli chiaramente segnalerò al comandante della Polizia Municipale di attenzionare il quartiere Monte assicurando maggiore presenza così come è nostra intenzione – aggiunge Cimino - provvedere alla segnaletica stradale e turistica che va certamente sostituita”. L’assenza dell’assessore al verde Giuseppe Di Prima non ha permesso ai membri del comitato del quartiere di affrontare le problematiche legate al verde pubblico. Nella lunga relazione presentata da uno dei più autorevoli membri del comitato Filippo Rausa si sottolinea che “per incrementare il verde pubblico, si chiede la creazione di altri piccoli spazi, ad esempio, nello spicchio della scalinata di via Sant’Anna a ridosso del muro perimetrale della omonima chiesa; così come sarebbe opportuno la messa a dimora di alberi in piazza Crocifisso per creare un’isola d’ombra nella calda stagione estiva, e di piantarne altri in piazza Castello, dove sono stati divelti e un parco giochi per bambini e ragazzi nato su nostra iniziativa nel giardino Carmelo Scibona, unico spazio verde del quartiere, al momento e abbandonato e in preda a giovani delinquenti. Lo scivolo è stato distrutto, alcune altalene sono rotte, e necessaria la manutenzione e l’acquisto di nuovi giochi.”
Guglielmo Bongiovanni

martedì 1 dicembre 2009

Il Quartiere incontra l'Assessore alla Viabilità


Mercoledì 02 dicembre alle ore 18.45 avra luogo presso i locali della sede di via Vittorio Emanuele, 19, un incontro con l'Amministrazione Comunale nella persona dell'assessore alla viabilità Calogero Cimino e la società CSA che gestisce il servizio di trasporto urbano.
All'ordine del giorno diversi argomenti: potenziamento del servizio urbano; ripristino delle corse urbane nella zona via Crocifisso fino al quartiere Canali; maggiore controllo da parte della Polizia municipale, per il rispetto del codice della strada.