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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 5 giugno 2011

Perché la “firriata” di San Filippo d'Agira?

Domenica 5 giugno se non piove finalmente la città potrà festeggiare San Filippo d’Agira che solitamente si porta in processione la domenica successiva la sua festa liturgica del 12 maggio.

Questa processione religiosa che muove dalla omonima chiesa di San Filippo sita nel quartiere Casalotto è preceduta il sabato pomeriggio dalla tradizionale "firriata", ovvero una processione che oggi vede coinvolti oltre alla banda musicale, solo i portatori e le catechiste, ma che solo qualche decennio fa coinvolgeva anche buona parte dei fedeli con le caratteristiche torce di fiori alla mano.

Molti di voi forse non si sono mai posti la domanda, ma perché questa “firriata”? e perché solo per la festa di San Filippo e non per le altre processioni religiose?.

La necessità di questa “firriata” parte da molto lontano, infatti, come certamente ogni buon piazzese saprà, il quartiere Casalotto, era un sobborgo rurale posto di fronte la cinta muraria della città, dirimpetto porta San Giovanni è apparteneva al conte Francesco Branciforti di Mazzarino.

Solo nel 1598 il borgo Casalotto, veniva permutato dai Giurati di Piazza e unito alla città, pertanto ai quattro quartieri dentro le mura, Monte, Castellina, Canali e borgo San Giovanni, se ne aggiunse un quinto fuori le mura (ma questa è un’altra storia).


Firriata 2011 - via Monte


Nei primi anni del 1600 un antico oratorio dedicato a San Filippo Neri veniva trasformato nell’attuale Chiesa di San Filippo, nel 1625 veniva elevata a chiesa sacramentale e nel 1936 diventava parrocchia.

Probabilmente (ma questa è soltanto una mia supposizione), tra i tanti santi di nome Filippo (Filippo l’Apostolo, Filippo Neri), la nuova chiesa veniva dedicata a San Filippo d’Agira perché nel 1625 anno in cui il vescovo di Catania la elevava a chiesa sacramentale, nel comune di Agira, il 21 luglio 1625, le reliquie del grande Santo Filippo venivano esumate ed esaminate, con grande venerazione.

Firriata 2011 - quadrivio vie Monte, Crocifisso, Milazzo 
 
Seppure non si è ha conoscenza del secolo, gli abitanti del borgo/quartiere Casalotto introdussero l’uso di festeggiare San Filippo con una pubblica processione; pertanto per annunciare alla città che dal quartiere Casalotto sarebbe stato portato per le antiche vie cittadine San Filippo d’Agira, venne introdotta la caratteristica e suggestiva “firriata” del sabato pomeriggio, che ancora oggi, seppure in tono minore, viene celebrata a memoria di quel secolo in cui internet, i telefoni, la radio, ed ogni possibile 'diavoleria' mezzo di comunicazione scontata ai giorni nostri, ancora non esisteva.


Firriata 2011

I neo cittadini del Casalotto con ogni sfarzo allestirono una tra le più lunghe e pittoresche processioni nella tradizione religiosa della città, con sosta pranzo, all’epoca nella chiesa di San Lorenzo-Teatini, (ricordo mio nonno mi diceva che quella sosta era dovuta per consentire a San Filippo di pranzare), il fercolo di San Filippo preceduto da cavalli, muli bardati a festa, con i cesti ricolmi dei prodotti della terra, decine e decine di bambini vestiti da angioletti, altri ancora da contadini, la banda musicale e una moltitudine di popolo che accompagnava come oggi il grande santo taumaturgo, caratterizzato dai colori “giallo Monte” nei paramenti del santo e nel foulard che indossano i portatori.    

Detto ciò, unendomi al coro dei portatori......  W San Filippo - W San Filippo
.                                                          
                               Filippo Rausa

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando era bello quando san filippo balla e faceva avanti e indietro, ma i preti distruggono tutte il bello di una festa e le tradizioni vergogna.

Anonimo ha detto...

San Filippo "ballava" anche a Piazza Armerina? Io sono un devoto portatore di San Filippo, dalle mie parti (Limina, Roccafiorita, Mongiuffi e Melia) portiamo ancora oggi il Santo correndo e "ballandolo" per le vie e nelle campagne. I preti sono uomini di Dio, ma devono limitarsi a fare i preti, "a quannu ci 'rrinesciunu", cristianizzando le feste, non stravolgendole o, addirittura, vietandole. Che imparino ad avere rispetto per le tradizioni dei paesi che li ospitano.
Ernesto Musumeci

Nobile Quartiere Monte Mira ha detto...

Salve sig. Ernesto Musumeci, il nostro San Filippo a Piazza Armerina non balla più, che io ricordi da almeno 30 anni; la processione è molto sobria, la nuova generazione tranne che per qualche ricordo degli anziani non ha mai visto correre o ballare la vara del santo.
Cordialmente Filippo Rausa

Anonimo ha detto...

Grazie per la tempestiva risposta, Sig. Rausa. Mi chiedo se la volontà di stravolgere la festa del santo sia realmente imputabile ai preti. Dalle mie parti molti preti hanno tentato, senza mai riuscirvi. Il santo è dei paesani, non dei preti. Una cosa triste di Piazza che ho notato, sono i cuscini messi a protezione delle travi dei portatori, ci sono sempre stati? Dalle mie parti riteniamo che esse siano irrispettose per un santo, contro la tradizione e degne di uomini... troppo "delicati", per un tale gesto.
Ernesto Musumeci

Anonimo ha detto...

allora dato il peso della vara e del suo complesso abbiamo deciso d inserire i cuscini al santo... ancora oggi il santo balla nelle strade del casalotto ...
fedele devoto di san Filippo