"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 31 ottobre 2011

Solennità di Tutti i Santi

" Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati ". Mt 5,4.

 Mons. Antonio Scarcione

 L'odierna solennità, prima ancora di far memoria di uomini e donne, che hanno vissuto la vita, immersi nel mistero di Dio, celebra Dio stesso, fonte di ogni santità.
 Il santo è colui che cerca il volto del Signore, che vive orientato a Lui, consapevole del primato di Dio nella vita dell' uomo.
 Il mistero della santità ci è,già, richiamato dalla seconda lettura.
 Giovanni ci ricorda che l'origine della nostra tensione alla santità è nell'essere veramente figli di Dio, nel dono, cioè, che abbiamo ricevuto nel Battesimo.
 All'origine, quindi, della nostra chiamata alla santità c'è il nostro ingresso nella comunione con Dio, che viene rinnovata ogni volta che partecipiamo all'Eucaristia, quando deponiamo sull'altare i doni del pane e del vino, che vengono resi santi nella consacrazione e trasformati nel Corpo e Sangue del Signore.
 Ogni volta, quindi, che ci accostiamo a questi Santi Doni, anche noi veniamo trasformati dalla santità di Dio.
 Le feste, come quella di Tutti i Santi, fanno veramente bene alla vita cristiana, perché distolgono dalle quotidiane incombenze e fanno guardare a mete più alte.
 Notiamo, infatti, subito che la meta della vita, cristianamente, ci viene indicata dalle Beatitudini. In particolare da questa: " Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio".
 Vedere Dio è un desiderio, presente nel cuore dell'uomo di ogni tempo, credente e non credente; che, magari in buona fede, con aria di sfida, condiziona la propria fede a qualche manifestazione del divino o ad evidenza, che non potrà mai essere raggiunta con matematica certezza.
 In realtà, questa manifestazione/evidenza di Dio è già avvenuta, è Gesù' Cristo.
 Vede Dio, però, solo chi ha il cuore puro: prima che con gli occhi e con la ragione, Dio si vede con il cuore.
 Ma come diventa puro il cuore dell' uomo, il suo occhio interiore?  Ci viene, qui,  in aiuto il Salmo responsoriale, che ricorda le parole, che il popolo di Israele cantava all' ingresso del tempio: "Chi salirà il monte del Signore? Chi starà nel suo luogo santo?"  Con la risposta precisa: "Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli, chi non giura con inganno."
 Mani e cuore evocano l'azione e l'intenzione, quindi tutto l'uomo.
 Ma all'intenzione va aggiunta l'azione, bisogna avere mani innocenti, tenersi lontani dagli idoli, non giurare con inganno a danno del prossimo.
 " Rallegratevi ed esultate... "Il fondatore della comunità di Taizè scriveva: "Ciò che rende felice un'esistenza è avanzare verso la semplicità del nostro cuore e della nostra vita. Perché una vita sia bella, non è indispensabile avere capacità straordinarie o grandi possibilità: l'umile dono della propria persona rende felici".
 In questa ricorrenza dei Santi invochiamo dal Signore il dono di una vita semplice e felice, che nei momenti di sconforto e di stanchezza possa trovare rifugio e ristoro nel Signore. 

                                                                                  Mons. Antonio Scarcione

The Zombi cortometraggio di Pietro Rausa

In anteprima per Halloween un cortometraggio ideato e realizzato da Pietro Rausa con la collaborazione di Salvatore Saffila ed Elena Rausa.

PRIMA DI AVVIARE IL VIDEO SPEGNERE SKY TG 24

Buona Visione

Corsi di dizione

Riceviamo e Pubblichiamo



E’ imminente da parte della Cooperativa Aquarius e dell’Associazione Culturale Koine, l’istituzione di corsi di dizione tenuti dall’attrice professionista e docente stage per attori e doppiatori

IVANA VITALITI

Normalmente si ritiene che il parlare chiaro, senza alcuna inflessione dialettale serva prevalentemente a chi dedica la propria vita alla nobile arte della recitazione. Tale concetto non è esatto e di ciò ci si accorge tutti i giorni.
  Quanti sono gli Avvocati, i Medici, i Docenti, e professionisti in generale che della parola fanno l’uso principale che stentatamente riescono a farsi capire?
   Il comunicare è divenuto lo strumento indispensabile per chiunque ami esprimersi con chiarezza, giustezza tonale e fonetica gradevole.
   Il corso non ha il fine di trasformare in incontri di 27 o 36 ore completamente il modo di parlare dei corsisti interessati, ma insegnargli le tecniche (prevalentemente di respirazione), di conoscere le regole fondamentali di difetti di pronuncia, questo sicuramente si. Per chi voglia ulteriori informazioni ci contatti e saremo in grado di dare una risposta ad ogni specifica esigenza.

 
INFORMAZIONI: Coop. Aquarius 0935/89500 - 0935/1821063 - 393/9280016

domenica 30 ottobre 2011

Giovanni Piazza sull'Orologio di Palazzo di Città

Sempre in tema di Orologio, quello di Palazzo di Città, l’amico poeta Giovanni Piazza ci trasmette una Poesia in lingua siciliana che di seguito riportiamo:
L'Orologio di Palazzo di Città
.
Chistu mostra chiaramenti,
munnu ha statu e munnu è,
formidàbbili e putenti
ma canazzi a tinchitè
.
 
e dulìa di vecchi tempi
è rimpianta gioventù,
ca sti tristi malesempi
ciàna statu e ancora su'.
.
Dici: e allura, nun c'è spranza?
Nun c'è nuddu ca tistìa
ca nun sia pi propria panza?
Sulu sogni e camurrìa?
.
E la tiri oggià l'ammutti
penza sulu pi nni tia
tantu Diu pirduna a tutti
quattru gloria eccusissìa?
                                                    .
Mai Maria! Pirchì la lotta
pi cunvinta cunvivenza
nun si vinci a prima botta
ma cu 'mpegnu e cu 'nsistenza.
.
Epperciò risulta chiaru
ca u rr'logg o è fermu o gira
si nun c'è cuntrollu sparu
la sustanza è sempri nira.
.
U rr'logg, amicu caru,
nunn'è sulu do' cucù,
tu, l'è fari u rr'luggiaru,
la pulitica si' tu!
                                                                                                                                  Giovanni Piazza

Il comandante della Polizia Municipale, ospite del Consiglio lunedì

Il comandante della Polizia Municipale Paolo Gabrieli, lunedì 31 ottobre, alle ore 19,30 nei locali della sede di via Vittorio Emanuele, sarà ospite e parteciperà ad un incontro del Consiglio direttivo.
Abbiamo invitato il comandante Gabrieli per sottoporgli alcune problematiche in merito al traffico auto veicolare, alla segnaletica, ai sensi di marcia di alcune vie, che andrebbero meglio disciplinate per una maggiore regolamentazione del traffico nel quartiere.
Inoltre, l’occasione di ricevere nella sede del Nobile Quartiere Monte il comandante Gabrieli, per fargli conoscere la nostra realtà, anche in considerazione della sua passione verso il Palio dei Normanni, infatti l’attuale comandante può vantare di avere partecipato alla storica kermesse rievocativa interpretando vari ruoli, ultimo dei quali, il Gran Magistrato cittadino.      

La Domenica con Gesù, XXXI Domenica. Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.  

" Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente". Mt 23,5
" Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere".

 Preparati dalle parole del profeta Malachia, nella prima lettura, possiamo ora accostarci alla pagina del Vangelo (una dura requisitoria di Gesù contro coloro che detenevano il potere religioso). Egli si scaglia contro quelli che "si sono seduti sulla cattedra di Mosè".
 L'espressione richiama ed esprime l'accusa che gli scribi e i farisei pretendono di essere come Mosè. L'accusa, poi, si fa più circostanziata: fanno opere, per essere ammirati, pretendono i primi posti, i saluti, si compiacciono di essere chiamati rabbi' (maestri) dalla gente. Risulta consequenziale, quindi, l'invito a praticare ciò che dicono e insegnano, ma non ad agire secondo le loro opere.
 Questa pagina del Vangelo può essere compresa a più livelli.
 Il primo è quello legato al contesto polemico con gli scribi e i  farisei, che si accingevano a far catturare e condannare Gesù.
 Il secondo è quello della comunità cristiana, per la quale Matteo scrive il suo Vangelo. Probabilmente, al suo interno, vi erano anche scribi e farisei, convertiti al cristianesimo, che pretendevano di conservare qualche privilegio: i primi posti, farsi chiamare maestri...
 Il terzo, infine, è quello della Chiesa di tutti i tempi. Anche nella Chiesa vi sono coloro che hanno il compito di insegnare, di annunciare il Vangelo, di essere "maestri", educatori alla fede, guide.
 Nella sua bimillennaria storia, la Chiesa non sempre ha avuto guide e maestri coerenti, testimoni, con la vita, delle parole, che annunciavano.
 Le parole di Gesù devono essere lette, quindi, anche in relazione alla Chiesa di oggi.
 Un esame di coscienza è proprio riservato ai sacerdoti: cosa insegniamo? Alle parole pronunciate dall' ambone quali fatti seguono? E' davvero nel nostro cuore il servizio disinteressato al Vangelo e al popolo?
 Da interrogativi simili non possono sottrarsi, però, nemmeno tutti coloro, che nelle famiglie e nella società, rivestono ruoli educativi e di responsabilità. Sono interrogativi, che dovrebbero porsi i genitori: quali valori vengono trasmessi, oggi, dalle nostre famiglie con lo stile di vita che si sceglie? Di quali discorsi, di quali fatti, di quali scelte sono testimoni, oggi, i nostri ragazzi?

 Spesso, il "dicono, ma non fanno", vale anche per molti educatori. 
 Dall'esame di coscienza non sono esonerati nemmeno coloro che hanno responsabilità nella cosa pubblica: con quale spirito vivono il servizio politico o di amministratori? 
 I "primi posti", che la libera scelta dei cittadini ha loro assegnato, come sono occupati ? Cosa suscitano in loro le parole di Gesù " dicono e non fanno" ?
 " Siamo stati amorevoli in mezzo a voi..." In questa domenica, pure la seconda lettura è in sintonia col Vangelo.
 Paolo indica, puntualmente, alcune caratteristiche di coloro, che rivestono ruoli di autorità nella Chiesa.
 La prima è: amare la propria gente. Essere amorevoli, come una madre, che ha cura dei propri figli.
 La seconda è: mettere la propria vita a servizio del Vangelo e dei destinatari del Vangelo, fino al versamento del proprio sangue, ove necessario.
 L' ultima è: scegliere la povertà di vita.
                                                                          Mons.   Antonio Scarcione      

Torna L'ORA SOLARE

1948, l'Orologio di Palazzo di Città funzionava, parola di poeta

A proposito dell'orologio di Piazza Garibaldi, che osserva implacabilmente i nostri politici, ben 63 anni fa, in occasione delle elezioni politiche del 1948, mio nonno, falegname e poeta dialettale, Gaetano Marino Albanese (per i più anziani "Tatano Ciuciuledda") scriveva su uno dei tanti volantini elettorali, una poesia in vernacolo di 14 strofe di cui riporto il titolo e le prime tre strofe. Ciò a conferma che gli uomini cambiano ma i vizi sono sempre quelli.... ma almeno allora l'OROLOGIO funzionava !!!
                                                                                                                 Gaetano Masuzzo
 

Gaetano Marino Albanese (1889-1958)

Vutòma Cusc’nziösi
U r’ddògg d’ na ciazza
P’ sti cumizi è scunc’rtà
Sènt a tutti e cönta l’öri:
Cu ada fèr u deputà ?

Ciazza vò u paisangh
E non rantìzzi furastèri,
Ora prèinu, vonu u vot
E poi fánu i faciuléri.

Prumett’nu mar e monn’:
Sta r’vann tanti m’liöi,
Cösti su fauzzi prumessi
Fatti a tèmp d’ vutaziöi.


Note: 
rantìzzi = errante, ramingo;
faciuléri = doppiogiochisti, falsi.

venerdì 28 ottobre 2011

La battaglia per difendere il Nostro CHIELLO continua

Mentre pubblico questa nota inviatami da Massimo Di Seri, comunico che quest’oggi venerdì 28 ottobre si è tenuta un importante riunione con gli attori in campo sulla vicenda ospedaliera, Amministrazione, Consiglieri Comunali, Sindacati, Presidenti dei Quartieri e una rappresentanza di cittadini con all’ordine del giorno le ultime novità dopo il rinvio di un anno dalla eventuale discussione sulla chiusura dei punti nascita in Sicilia, nelle prossime ore pubblicheremo il verbale dell’incontro con sunto dei vari interventi.
                                                                                              Filippo Rausa
                                        
Era il 17 marzo del 2011, quando iniziai l’azione in difesa dell’OSPEDALE CHIELLO, quando chiamai a raccolta gli Amici dei Quartieri per intraprendere Questo lungo percorso caratterizzato da incontri, riunioni, comizi pubblici, viaggi a Palermo presso l’Assessorato alla Sanità, ad Enna presso gli uffici dell’A.S.P. e così via dicendo, fiducioso che alla fine qualcuno in maniera seria desse ascolto alle nostre richieste, peraltro tutte legittime, ma invece niente.
L’altra sera ero presente nella sala riunioni del Consiglio Comunale ed ho ascoltato per intero l’intervento del Sindaco e mentre stavo lì a sentire, mi ritornavano in mente le stesse cose ed affermazioni che avevo sentito pronunciare al Direttore generale dell’A.S.P. dott. Baldari in quel di Enna presso i suoi uffici in data 29 Giugno scorso: “ Quanto prima verrà bandito il concorso da Primario in Chirurgia, prossima l’attivazione degli ambulatori per quanto concerne l’Urologia e la Dermatologia, certo prima però  dobbiamo acquistare le relative apparecchiature, potenzieremo la Cardiologia con il IV°  medico (dimenticavo ne è già arrivato uno, tale dott. Scollo, nativo della limitrofa San Michele di Ganzaria, ha preso servizio il primo di Ottobre, ma guarda caso il Primario di questa unità complessa, Primario quindi pure del Nostro Ospedale, che stante a quanto mi è dato sapere viene veramente di rado a Piazza ad esercitarne il ruolo,  gli ha già notificato l’ordine di servizio tanto per cambiare per l’Umberto I° di Enna). 

Sì, li ad Enna, oltre a me, c’erano altri cari amici, direttamente  impegnati in Questa lotta, ai quali porgo il mio personale grazie per l’impegno e per la grande enfasi messa in campo nell’affrontare tale problematica, mi riferisco a Carmelo Gagliano, Maurizio Libro, Nino Di Catania, Salvatore Meli, Pino Adamo, Salvatore Lavuri, ma c’era pure il mio amico Sindaco Carmelo Nigrelli, il quale oggi ancora suggerisce la strategia dell’attesa.
Nel rappresentare tutti gli amici dei quartieri, ho fatto mio il voto di essere sino alla fine leale e coerente con tutti, ma a queste condizioni non ci sto proprio.
Credo che questi mesi siano serviti al Direttore per allungare come si suole dire in gergo il “brodo”, per portare a termine così il suo mandato, che certamente per quanto mi riguarda non è quello che ne classifica un MANAGER. A Questi, interessa solo portare in pareggio i conti, tagliando tutto a discapito di tutti, in particolare della povera gente che vede nell’Ospedale l’unica possibilità la dove è necessario di aiuto.
Concludo col dire, il comitato cittadino non si è “assopito” e non ha “lasciato perdere", si è stati solo in attesa di risposte che ad oggi purtroppo non sono arrivate.
Organizzeremo nuove azioni adottando altre strategie.
Il tempo alla fine è sempre galantuomo.
La battaglia per difendere il Nostro CHIELLO continua.

  
                                                                  Massimo DI SERI
           

L'Orologio di Palazzo del Senato, poesia in lingua gallo-italica

A seguito di un nostro post del 7 ottobre http://www.quartieremonte.com/2011/10/lorologio-fermo-simbolo-di-una-citta.html, sull'Orologio di Palazzo di Città, le cui lancette sono ferme da diverso tempo, il poeta Pino Testa ironicamente in una sua poesia, nella lingua dei nostri padri, trascrive in versi l'amarezza e lo status quo, a cui sono sottoposte le cose che sono sotto gli occhi di tutti.

U  rr’ddògg’ dû  Palazz’ dû Senatu
A furia d’ talier’lu ogn’ mattina,
è d’v’ntàit   strab’ch’”  d’ nögg’.
Ma l’àutr’ögg  d’ vavarèdda  böna,
m’ grìa: nan “cammina st’ rr’ddògg’…!
Sègna sémpr’ i tré…e né campàna sona…!

         Sarà ch’ gghiàv’a corda  rrugg’nùa
         e i rroti  smacc’ddàdi  pr’ l’ètà…?!
         Com’ieiè, cu conta è a v’dùa!
         Nautr’ pezz’ d’ storia a  trup’titù…!

Cosa d’ sparer’ggh’  na crösg’ û frönt’
a tutta cösta  Casta dû Palazz”,
pr’ st’àutra   AUCCISAuffésa  ad’ ô pais…
Ma, ddasciöma  perd’  và !  Ggh’ pizzi u  stràzz…!

        Zzaaa’, o s’ manduca, o s’ canta a  cuca…!


                                                                        Pino Testa


Note:
strab’ch = strabico
trip’titù = a catafascio
auccisa = maledetta
stra’zz’ = fig. morire di crepacuore
manduca= fig. scherzare con il fuoco, abbindolare

Mons. Mario Sturzo verso la santità: fra tradizione e modernità

La Celebrazione del 150° Anniversario della nascita e del 70° della morte del  VII  Vescovo di Piazza Armerina, dal titolo, "Mons. Mario Sturzo verso la santità: fra tradizione e modernità",  si svolgerà, rispettivamente, presso il Seminario estivo di Caltagirone e a  Piazza Armerina presso il Palazzo Trigona e in Cattedrale, nei giorni 11 e 12 novembre p.v.
     E' stata voluta da S.E. Mons. Michele Pennisi, attuale vescovo di Piazza Armerina, per onorare la memoria del suo predecessore e, così, pagare, seppur solo in parte, un debito di gratitudine che le due diocesi sentono ancora verso il vescovo Sturzo.
     L'iniziativa cerca di colmare un vuoto di ricerca, specie nell'ambito della spiritualità e zelo pastorale di Mario Sturzo, fratello di don Luigi, il fondatore del Partito popolare, che gli studiosi lamentano da tempo.
     Come ha mostrato l'epistolario dei due fratelli, pubblicato da Gabriele De Rosa, Mario ebbe un ruolo di sostegno affettivo ed anche di stimolo culturale verso il più giovane e più noto fratello.
     Studiare Mario significa anche conoscere meglio Luigi.
La Commemorazione, certamente, farà da stimolo per cercare di raggiungere questo scopo.

Mausoleo nella Basilica Cattedrale di Piazza Armerina

     L'evento vuole indagare Mario Sturzo nei vari campi, a cui si applicò la sua intelligenza e la sua operosità, privilegiandone gli aspetti relativi alla spiritualità, all'elaborazione teologica, alla cura pastorale e al movimento cattolico. Ma guarderà alla sua personalità, evidenziandone la particolare ottica della pastoralità, in quanto Sturzo fu un pastore, consapevole della responsabilità di guida di un chiesa particolare e di collaborazione con gli altri vescovi, specialmente della Sicilia, della cui conferenza fu per molti anni segretario.
     L'anno sturziano verrà impreziosito dagli approfondimenti e dagli ulteriori apporti delle Pontificie Facoltà Teologiche di Palermo e di Roma e dagli Istituti Superiori di Scienze Religiose della Regione.

     Anche i giovani studiosi (Buscemi, La Delfa, Passaro), originari della diocesi di Piazza Armerina, faranno il punto sull'illustre presule nei programmati incontri, che avranno luogo nei vari centri della diocesi.
    L'evento offre, quindi, garanzie rigorosamente scientifiche.  E, contemporaneamente, vuole fare emergere dall'oblio un'esemplare figura di pastore, tra i più grandi dell'Italia della I metà del Novecento e non intende, affatto, coltivare un "mito".
    Si spera, così, anche, di contribuire a delineare l'identità storica e la fisionomia spirituale sia della Chiesa Armerina sia delle altre chiese di Sicilia, che si avvalsero dell'opera di Sturzo sotto vari aspetti.
     Interverranno illustri personalità del mondo accademico, come il Prof. Eugenio Guccione, dell'Università di Palermo e di quello ecclesiastico, quali gli Eminentissimi Cardinali Salvatore De Giorgi, già Arcivescovo di Palermo ed Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
                                                      
                                                                                      Mons. Antonio Scarcione

giovedì 27 ottobre 2011

Punti nascita, se ne riparla a fine 2012


Prima si potenzieranno i punti nascita che dovranno restare attivi, poi si chiuderanno quelli che non raggiungono i 500 parti l’anno: questa, la sintesi a cui è arrivata la commissione Sanità all’Ars, riunita martedì 25 ottobre per discutere lo spinoso nodo della chiusura di alcuni punti nascita nell’Isola. Il decreto era stato sospeso, proprio in Commissione, lo scorso 5 ottobre, al termine di una seduta dai toni particolarmente aspri.
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“Dopo un’ampia discussione – si legge in una nota diffusa dallo stesso presidente Laccoto – il governo e la commissione hanno convenuto che il decreto sui punti nascita sia modificato, prevedendo un graduale percorso attuativo, da realizzarsi entro un anno, in modo da consentire ai direttori generali di poter assicurare entro il 30 giugno 2012 l’attivazione di tutti i supporti tecnici, organizzativi e di organico necessari ai punti nascita con almeno 500 parti all’anno, valutando successivamente, ed entro il 2012, le eventuali deroghe che si rendessero necessarie per i punti nascita da disattivare”.
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Ed ora a fronte dello stop giunto dalla commissione Sanità, il signor Baldari che di propria iniziativa, folle ed affrettata, nella scorsa primavera ha chiuso il punto nascita dell’Ospedale Michele Chiello di Piazza Armerina, cosa farà?. 
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Continuerà a creare disagi non tenendo conto delle direttive che la Politica ha emanato, ho riporterà indietro le lancette del tempo riaprendo il reparto, anche in considerazione che avrà davanti un anno per operare anche attraverso le deroghe e garantire il diritto alla salute delle mamme e dei nascituri bambini piazzesi e del suo ampio comprensorio?.
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Noi, continueremo a faremo la nostra parte, la Politica piazzese pure e dall'evolversi degli eventi, se sarà necessario chiameremo a raccolta il popolo dei Quartieri e della Città tutta.

martedì 25 ottobre 2011

Il Comitato Quartiere Monte dice no al ritorno dei cassonetti in piazza Generale Giunta

C’è chi vorrebbe fare ritornare la piazza Generale Giunta così.

Il barbaro coraggio di gente insensata, incapace di guardare oltre il loro naso, auspicano con una artefatta raccolta di firme da indirizzare al Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli di potere fare riposizionare i contenitori della spazzatura nella piazza generale Giunta, lungi dal pensare che nelle immediate vicinanze della piazza vi sono delle attività commerciali quali un bar, un negozio di generi alimentari, un emporio, una macelleria, ed inoltre vi abitano decine di famiglie stanche di dover subire l’inciviltà di gente che non conosce ressa, ordinanze, divieti e che a tutte le ore del giorno ha scaricato rifiuti di ogni sorta nella piazza divenuta il simbolo stesso dell’inciviltà, dell’arroganza, della prepotenza altrui.


Che il Sindaco sappia che i residenti di piazza generale Giunta non vogliamo alcun contenitore della spazzatura sotto casa; e siamo pronti anche noi a promuovere una contro raccolta di firme, da indirizzare agli Uffici Sanitari e finanche alla Procura della Repubblica di Enna, con allegate le tante foto di inciviltà, di causato inquinamento all'ambiente, ad opera di chi oggi vuole riperpetrare lo scempio.


Il Sindaco deve sapere, bensì deve ricordare, che solo qualche mese fa, con l’installazione del de hors a cura della caffetteria del Monte, costoro che oggi chiedono di ricreare il mondezzaio nella piazza generale Giunta, all’idea di mettere temporaneamente i contenitori per un mese, in prossimità delle loro abitazioni, fecero il ‘diavolo a quattro’ contro quell’idea, facendo la voce grossa anche contro il dott. Libertino responsabile del cantiere cittadino, che aveva spostato temporaneamente i contenitori per rendere la raccolta più funzionale.

Come mai questi soggetti che si ergono a difensori del pseudo anziano di turno, invece non propongono al Sindaco di avviare la raccolta differenziata porta-porta, visto che siamo inadempienti rispetto ai termini di legge, o nelle more di fare installare dei mini contenitori in prossimità dei cantonali di ogni singola strada dove abitano questi anziani? (come già proposto sin dal mese di agosto da questo Comitato di Quartiere).  




Egregio sig. Sindaco, è ben chiaro, che da parte di questi soggetti non esiste la solidarietà, non esiste l’altruismo, non vi è lo spirito di comunità, ognuno vuole un “Cristo“ al proprio comando, ognuno vuole che il luogo di raccolta sia lontano dal proprio uscio almeno 100 metri, noncurante dei problemi, del disagio che si crea ad altre famiglie, ai titolari delle attività commerciali presenti nella zona.

Disonestamente e in maniera egoistica vogliono cavalcare le lagnanze di alcuni singoli anziani, senza tenere conto di come dopo tre mesi dall'avere spostato i contenitori dalla piazza, i quartieranti della zona si sono abituati all’idea di buttare il sacchetto della spazzatura nei contenitori sparsi nel quartiere.  


Non si tiene conto di come in estate con l’installazione del de hors a cura della caffetteria del Monte, a cui va il nostro più sincero apprezzamento per la meritoria volontà di creare economia in quest’angolo di quartiere, la caratteristica piazza generale Giunta, ai piedi dell’imponente Palazzo Roccabianca, crocevia di importanti luoghi di culto la chiesa degli Angeli Custodi, Crocifisso, san Martino, san Nicolò, a 50 metri dalla istituenda Pinacoteca Comunale, ecc, ha riconquistato l’antico fascino, diventando un’oasi nel cuore del quartiere Monte, meta per la sosta di quartieranti e turisti di giorno, e di ristoro la sera con i caratteristici caffè concerto.
Un fascino al pari di altre piazzette sparse in grandi e piccole città turistiche come la nostra, finalmente una piazza pulita, decorosa, gradevole per sostarvi di giorno e di sera.

Pertanto, signor Sindaco, in nome e per conto dei quartieranti latori di questa missiva, preoccupati per l’idea di alcuni folli, le chiediamo di meditare bene contro un possibile ritorno al più becero passato, e invitano la S.V. a reclamare con forza all’ATO rifiuti EnnaEuno la raccolta differenziata della spazzatura porta-porta con una serie di azioni decise.
A tal fine certi della Vostra sensibilità, cordialmente porgiamo distinti saluti.

                                                                                                          Il Presidente
                                                                                                          Filippo Rausa

Dopo la nostra proposta, il Sindaco avvia l’iter di candidatura Unesco per il Palio dei Normanni

Il 9 febbraio di quest’anno un nostro post annunciava un’importante richiesta indirizzata al sindaco Fausto Carmelo Nigrelli:
Filippo Rausa nella qualità di priore del Magistrato dei Quartieri con una nota inviata al Sindaco prof. Fausto Carmelo Nigrelli, all'Assessore Feste e Tradizioni Calogero Cimino e al funzionario dott. Francesco Galati, ha proposto la presentazione della candidatura UNESCO per il PALIO DEI NORMANNI. http://www.quartieremonte.com/2011_02_01_archive.html
Ebbene, dopo una fase embrionale il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, ieri 24 ottobre, ha comunicato ufficialmente al nostro Filippo Rausa che la sua proposta ha trovato favorevole accoglimento, infatti l’Assessorato Feste e Tradizioni/Palio dei Normanni guidato da Lillo Cimino, con il suo funzionario dott. Ciccio Galati, coadiuvato da Luana Scordi da qualche settimana stanno lavorando sulla documentazione che andrà a corredo della richiesta di valutazione che verrà inviata all’Unesco per avviare l’iter di candidatura del Palio dei Normanni, affinché venga inserito quale Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.

Il Palio dei Normanni già gode dell’iscrizione nel Registro delle Eredità Immateriali (REI) istituito della Regione Siciliana con decreto assessoriale 2005 (tendente a salvaguardare e valorizzare manifestazioni di pregio storico, culturale e folcloristico), ove appunto nell’apposito “Libro delle Celebrazioni” è stato inserito il Palio dei Normanni (08 maggio 2006).
Se il Palio dei Normanni dovesse centrare l’ambito riconoscimento UNESCO oltre al salto di qualità dell’evento, ha affermato Filippo Rausa, dovrebbe cambiare pelle nella sua fase propedeutica per assicurare stand organizzativi d’eccellenza, sotto ogni punto di vista.
Nel frattempo oltre ad incrociare le dita, facciamo voti alla Madonna delle Vittorie a cui è dedicata l’antica ricostruzione storica, affinché l’ambito riconoscimento possa trovare degna considerazione presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).
                                                                                                Giuseppe La Russa