"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 25 dicembre 2011

" E' nato per noi il Salvatore"


I Lettura: Nasce la speranza della liberazione. Isaia 9,1-6.
 II Lettura: Cristo è per noi la gratuità di Dio. Tito 2, 11-14.
 Vangelo: Una buona notizia da accogliere, "vedere" e portare. Luca 2, 1-14.
 Tre le parole-chiave della notte di Natale: Luce (che squarcia le tenebre ). Salvezza ( il nome stesso, Gesù, significa " Dio salva"). Gioia ( l' angelo dice ai pastori: "Vi annuncio una grande gioia" ).

- Una notte di luce, quella di duemila anni fa. A Betlemme Maria dà alla luce il bambino. Un avvenimento che sarebbe passato inosservato, se i pastori non avessero avuto un annuncio insolito dall' angelo: "Oggi, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore". Il segno è: "...Un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia ". Per loro fu una notte particolare. Le tenebre venivano spazzate via: entrava, infatti, nella storia colui che è la luce del mondo. A partire da quella notte, nessuno può più dire di sperimentare una vita, su cui è calata una coltre di buio totale, poiché la luce vera è venuta nel mondo, né affermare di essere stato abbandonato a sé stesso, alle sue sofferenze e ai suoi mali. Né dire che non sa più dove andare. Quella luce indica una via, che conduce alla felicità, anche per i piccoli ed i poveri; anche per quelli dell' ultima ora, afferrati, anch' essi,  dalla nostalgia di Dio.
 -Quella di Natale è una luce vera, che non si spegne, nonostante le nubi sulla nostra storia, le fatiche e la tristezza, che gravano sul nostro cuore, talora, come una cappa di piombo.
 Nonostante i ritmi frenetici, che ci ingoiano e stritolano, impedendoci di ritrovare l'armonia e la pace del cuore, troppo tesi, come siamo, a trovare, altresi', spazi di silenzio, brandelli di contemplazione e riposo, incapaci, ormai, di comunicare veramente tra di noi.
 Malgrado i tanti percorsi, che ci hanno condotti lontano da Lui, alla ricerca sfrenata di sensazioni nuove; nonostante le nostre infedeltà, Natale continua a penetrare nella nostra esistenza.
 Ci consente di cogliere la bellezza dello sguardo incantato e limpido di quel bambino, il Figlio di Dio, diventato uomo per noi.
 Ci fa percepire la nostalgia di un rapporto sincero con lui e sentire la voglia di intraprendere il sentiero della giustizia e della misericordia, della compassione, della tenerezza e del servizio agli altri.
 Non lasciamo che questa notte passi invano: tendiamo la nostra mano amica al prossimo e a quelli che vivono accanto a noi, a partire dai familiari. 
 - Notte di pace. Oggi, come i pastori duemila anni fa, anche noi apprezziamo le parole angeliche: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini,che egli ama". Ma qual è la pace del Natale ?  Abbiamo affrontato il buio e il freddo, per venire alla celebrazione, calamitati dal fascino della ricorrenza, che ci attira a sè, nonostante la pigrizia e i lunghi silenzi tra noi e Dio.
 Ammettiamolo, serenamente, tutti avvertiamo il desiderio della pace. Ebbene, è proprio essa che ci viene offerta. Al nostro animo angosciato e, spesso, incapace di distinguere il bene dal male, viene data una luce, portatrice di pace.

Stella d'argento che segna il luogo dove Gesù è nato
secondo la tradizione cristiana

 Solo il Signore, che nasce, può strapparci al male e donarci un'esistenza nuova. E lo fa, offrendoci il suo amore, che è più forte del nostro peccato; nello stesso tempo, possiamo abbandonarci a lui, così come siamo.

 E' lui il Cristo, l' inviato di Dio, in lui si compie l'attesa della liberazione di Israele e dell' umanità. Dio, ormai, non è più distante, sconosciuto, irraggiungibile. Dio, ora, è vicino, accessibile a tutti coloro che intendono accoglierlo: viene, per salvare, non per castigare, per offrire misericordia e non per condannare.
 E' lui che pronuncia l' ultima parola sulla storia e cambia il corso degli eventi. La pace del Natale non è quell'atmosfera, creata dalla pubblicità, né quella del buonismo generico, da percepire per un giorno all' anno.
La pace vera è quella che viene da lui, Gesù, il Salvatore, il Signore. 
                                       
                                                  Buon Natale e Felice Anno
                                            
                                                                                              Mons. Antonio Scarcione 
     

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non voglio guastare il Santo Natale a nessuno ma sembra proprio il blog di RADIOMARIA o RADIO Vaticana !
Viva il Santo Natale Santo da
un Santo Piazzese Santo

Nobile Quartiere Monte Mira ha detto...

Il blog rispecchia gli animi i sentimenti e le attività che i soci del quartiere fanno nel corso dell'anno. Comunque averci paragonato a RADIOMARIA o RADIO Vaticana, ci lusinga; ma il nostro blog comunque è migliore.
(verificare x credere)
Auguri Santo Piazzese Santo.

Anonimo ha detto...

A quando la Bibbia a puntate ?
Resto in attesa !