"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 15 gennaio 2013

Fiocco rosa all'ospedale Chiello: è nata Alessia.

Un fiocco rosa al "Chiello". Domenica pomeriggio alle 18 presso la sala parto dell'ospedale "Chiello" è nata Alessia, un batuffolo di 3.900 grammi.
A dispetto della chiusura del reparto di ostetricia, avvenuta nel marzo del 2011, e delle molteplici problematiche e carenze che ancora oggi attanagliano l'ospedale "Michele Chiello" di Piazza Armerina il miracolo della vita ha prevalso su tutto.
La mamma di Alessia, la piazzese Rosalinda Tudisco,  nel pomeriggio di domenica 13 gennaio ha cominciato ad accusare dei forti dolori che  hanno lasciato a suo marito e papà della piccola, Salvatore Capizzi,  solo il tempo di   accompagnarla al pronto soccorso del nosocomio piazzese.
Quando alle 17 la signora Tudisco giunge al pronto soccorso il medico di turno  la dott. Raffaella Crescimanno si rende subito conto che il momento del parto è vicinissimo contatta allora il dott. Giovanni Falzone responsabile del reparto di ginecologia del "Chiello" che in quel momento si trova a prestare servizio all'"Umberto I" di Enna.
Il dott. Falzone comunica l'emergenza ai ginecologi reperibili Vincenzo La Vaccara e Gazi Assadi ed inoltre agli ostetrici Silvana Prestifilippo e Fernando Farinato. In pochi minuti medici ed ostetrici riorganizzano la sala parto che da quasi 2 anni non registra più il vagito di un bambino. Alle 18 in punto è l'ostetrica Prestifilippo  a prendere tra le sue mani Alessia tra la gioia dei presenti per l'ottimo esito del parto. La neonata è  affidata alle cure della pediatra Mariella Falciglia.
Dopo circa mezz'ora dal parto, però, gli operatori  preparano il trasferimento di mamma e figlia per il ricovero all'"Umberto I" di Enna dove vengono trasferite nonostante il reparto di ginecologia del "Chiello" sia ancora efficiente e nel quale dunque la donna potrebbe essere ricoverata dal momento che ha già partorito, ed anche in considerazione delle avverse condizioni atmosferiche della serata con forti piogge che di certo non rendono agevole il trasporto ed il viaggio.
Nel corridoio del pronto soccorso prima del trasporto in autoambulanza Rosalinda Tudisco dichiara: "Ringrazio i sanitari, gli ostetrici e il personale parasanitario del "Chiello" per la loro disponibilità e professionalità. Non avrei fatto in tempo a raggiungere nessun altro ospedale e di sicuro avrei partorito Alessia per strada con tutti i rischi e le complicazioni del caso". 
Dal settembre 2012 il "Chiello" tra gli altri tagli sanitari ha dovuto subire anche quello della eliminazione della reperibilità in  ostetricia, pertanto gli ostetrici che domenica sera hanno raccolto l'appello relativo all'emergenza dell'imminente parto lo hanno fatto per puro spirito di soccorso e di dovere professionale.
La nascita di Alessia Capizzi è la seconda avvenuta al nosocomio piazzese dopo la chiusura del reparto di ostetricia: il 21 marzo 2011, infatti, dopo alcuni giorni dal provvedimento emesso dall'allora manager dell'Asp Nicola Baldari, la signora Consuelo Emmolo Aguglia partorì Simone.
Nel frattempo continuano le riunioni per i problemi sanitari della struttura, proprio questo pomeriggio alle 18 infatti è previsto un ulteriore incontro. Ricordiamo che la scorsa settimana a Palermo la delegazione per il "Chiello" ha ottenuto l'impegno ufficiale del direttore sanitario dell'Asp 4, Filippo Muscià,  dinanzi all'assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, per la predisposizione  di una relazione dettagliata sulla attuale situazione dell'ospedale "Chiello" e per mettere  a punto delle strategie funzionali e un crono programma che risponda  alle necessità non più prorogabili del nosocomio, attuando così il piano sanitario aziendale e i più recenti indirizzi assessoriali.

                                                                                   Marta Furnari

Nessun commento: