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Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 8 maggio 2013

CENTRO DIURNO- ADDIO – scelta politica che taglia servizi e lavoro -

Riceviamo e pubblichiamo


Riapre Enna e Barrafranca con il contributo del comune, Piazza Armerina resta chiuso. 15 DISABILI SENZA SERVIZIO E DIPENDENTI LICENZIATI  
La provincia regionale di Enna, anche quest’anno, ha promesso il 40 % di finanziamento per il funzionamento dei centri diurni di Piazza Armerina, Enna e Barrafranca gestiti dal C.S.R. – A.I.A.S - Consorzio Siciliano di riabilitazione –.
La promessa, che ha caricato di aspettative gli Assistiti, i familiari e i dipendenti, doveva essere confermata da una delibera che formalizza e sancisce l’impegno assunto, tuttavia nonostante siano trascorsi diversi mesi nessun atto è stato emesso dall’amministrazione provinciale.
Questa purtroppo è storia, anche nell’anno 2012 alla promessa non è seguita adozione di delibera con la conseguenza che, nonostante il servizio sia stato erogato dal CSR –AIAS, sarà retribuito solo in parte con una perdita per l’ente di circa 80.000 euro e l’immediata chiusura dei centri.
Premesso che l’impegno di spesa dovrebbe gravare per il 40% sulla Provincia, per il 40% sul Comune di residenza dell’Assistito e per il 20% sul CSR, e che i Comuni di Enna, Barrafranca, Calascibetta e Villarosa, con adozione di delibere si sono impegnati a finanziare la loro parte, e che è necessario fronteggiare le esigenze degli Assistiti, nonostante manchi ancora la delibera provinciale, dice l’ing. Francesco Lo trovato, presidente del C.S.R, abbiamo ritenuto  opportuno riprendere il servizio ad Enna e Barrafranca.
Il centro armerino, invece,  anche se il Comune di Aidone ha deliberato l’impegno per due disabili, non potendo contare sul finanziamento della locale amministrazione resta chiuso.
Era aperto da lunedì a venerdì dalle ore 08 alle 14 ed era frequentato complessivamente da 15 disabili assistiti da un’equipe formata da uno psicologo, un assistente sociale e 5 assistenti che ora restano tutti casa senza servizio e senza lavoro. Questo è il frutto della politica piazzese.
L’interruzione del servizio, già dal 1° febbraio u.s., ha generato notevoli e comprensibili disagi alle famiglie che esasperate, minacciano manifestazioni clamorose, anche perché la speranza di riaprire è legata al lumicino. Siamo pronti a riprendere il servizio, come tutti gli altri anni, anche con il solo contributo della provincia e del comune di Aidone, dice Lorenzo Naso responsabile del centro armerino, ma senza un minimo di finanziamento ci sembra veramente un sogno proibito.
Piazza Armerina, 8 maggio 2013                                           Lorenzo Naso            

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