"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

lunedì 31 marzo 2014

5x1000 Aiutaci ad aiutarli

Riceviamo e Pubblichiamo

L’A.I.A.S. – O.N.L.U.S. Armerina, costituita nel 1988, è un’associazione di volontariato, senza fini di lucro e di Promozione Sociale che, con l’opera di diversi volontari e le offerte in memoria dei defunti, ha realizzato:
UN CENTRO DÌ RIABILITAZIONE
UN CENTRO DIURNO PER DISABILI
UNA BANCA DATI ACCESSIBILITÀ "Italia Senza Barriere"

Assiste giornalmente utenti provenienti anche dai comuni limitrofi e svolge, a difesa dei diritti delle persone disabili, ogni attività possibile attraverso campagne di sensibilizzazione con particolare rilevanza quella sull'occupazione abusiva degli stalli riservati alle persone con disabiità e sull'abbattimento delle barriere architettoniche.

                 AIUTACI AD AIUTARLI!
Continua a sostenere le nostre attività a favore delle persone con disabilità.
Con il 5 X 1000 non ti costa nulla ed è facile.
Sui modelli per la dichiarazione redditi (Modello Unico, 730, CUD ecc.) basta la propria firma e il codice fiscale dell’Aias-onlus, 91007680860 da inserire nell’area dei “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”.
E’ nostra intenzione continuare a creare attività a favore delle persone con disabilità.
                  AIUTIAMO I DISABILI!

Per informazioni e chiarimenti: 0935-682920

Oratorio Giovani Orizzonti - una scelta..una vocazione... uno stile di vita...


L’Associazione “Oratorio Giovani Orizzonti”, nata circa 8 anni fa nella Diocesi di  Piazza Armerina mette in evidenza la ricerca interiore di comunicare e vivere attraverso il valore dell’amicizia, offrendo spazi e luoghi educativi  per i ragazzi e giovani, nasce dalla volontà di crescere insieme e condividere momenti di fraternità e spiritualità - vuole trasmettere, in forma diversa, la parola di Dio, soprattutto nei giovani, attraverso  varie forme espressive, dalla musica al canto, alla danza, alla drammatizzazione teatrale, all'arte pittorica e creativa, rendere il giovane protagonista attivo e non  uno spettatore passivo.   

Essa si divide in tre gruppi: gruppo orizzontini  i bambini  6 -12 anni, gruppo controcorrente i ragazzi 13 -25 anni, gruppo family dance, 26-35 anni. L’Associazione è nata a Piazza Armerina nell'anno 2006  presso l’istituto Suore della Sacra famiglia e nell'anno 2010 nella città di Aidone presso la parrocchia di San Lorenzo grazie al desiderio di Mons. Michele Pennisi .
La nostra Associazione “Oratorio Giovani Orizzonti” dà la possibilità di fare un “cammino” semplice di crescita e di condivisione orientato al servizio del volontariato verso il ”mondo giovanile”. Lavoriamo perché il motto “Giovani per giovani” sia per noi una realtà! 
Gli animatori sono circa 20 con diverso senso di riferimento ed appartenenza, seguono ed organizzano gli incontri mensili di formazione, preghiera, condivisione, festa presso il Grin invernale ed il Grest estivo. 
Un grazie alle Suore della Sacra Famiglia che accogliendoci nella loro casa sostengono le nostre iniziative, in particolare Sr. Stefanina Fioretto,  Sr .Ermelinda Calcagno e Sr. Mariangela Gravina. 
Il nostro riferimento spirituale Mons. Antonino Scarcione e tutti coloro che collaborano per rendere le attività ancora più belle.

                                                                    Il Presidente  dell’Associazione - O.P.G.
                                                                                    Davide Campione                                                                           (Animatore di Pastorale Giovanile)               

WiFi la rivoluzione tecnologica

Lunedì 31 marzo in Consiglio Comunale l'Amministrazione comunale risponde alla interrogazione del Consigliere Laura Saffila,  sulla opportunità di dotare Piazza Armerina di una rete WiFi libera che comprenda tutte le aree della città, ivi compresa la Villa Romana del Casale.

Una rivoluzione tecnologica che farà fare un salto di qualità a Piazza e potrebbe consentirà di fare risparmiare le famiglie sugli onerosi contratti telefonici (400/500 € annui), che molte famiglie mantengono solo per il servizio Internet per il computer di casa.

..Per comprendere bene le differenze tra una nazione che guarda avanti, e una come la nostra, guardate il servizio di RAI 3 - PRESA DIRETTA...Esemplare..!! 

 


sabato 29 marzo 2014

La Domenica con Gesù, IV di Quaresima / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "Ti mando da Iesse il Betlemmita, perchè mi sono scelto tra i suoi figli un re...Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: Alzati e ungilo: è lui !...Samuele... lo unse...e lo spirito del Signore irruppe su Davide..." I Sam 16, 1-4. 6-7.10-13. 
"Fratelli, un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore...Comportatevi perciò come figli della luce...Il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità..." Ef 5, 8-14. 
"...Fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: va' a lavarti nella piscina di Siloe, che significa "Inviato". Quegli si lavò e tornò che ci vedeva...Gesu' seppe che l' avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: Tu credi nel Figlio dell' uomo ? Egli rispose: E chi è, Signore, perchè io creda in lui ? Gli disse Gesu': lo hai visto: è colui che parla con te. Ed egli disse: Credo, Signore ! E si prostrò dinanzi a lui..." Gv 9, 1-41.
 "Siloe" vuol dire "Inviato". L' evangelista precisa che il cieco vede e crede, perchè ha incontrato Gesù, l' inviato di Dio. I cristiani sono consapevoli che anch' essi sono passati dall' oscurità alla luce. E proprio come il cieco si trasformano in "inviati" e testimoni della loro fede.

- Dalle tenebre alla luce. Gesù, come, ottimamente, dice Giovanni, affronta le forze delle tenebre: combatte quelle interiori e quelle esteriori; proprio esse impediscono all'uomo di crescere ad immagine e somiglianza di Dio. Evidentemente, nel vangelo di Giovanni, le tenebre sono il simbolo del peccato. Ecco perchè il testo ci aiuta a comprendere, chi sia veramente Gesù: è il Signore della luce, colui che ci strappa dalle "mani" delle potenze del male.

In effetti, il miracolo del cieco nato è la sintesi di tutta la vita di Gesù. E' proprio cosi'. Egli nella sua esistenza, con i gesti e le parole e, soprattutto, con la passione, la morte e la resurrezione, libera gli uomini dalle tenebre del peccato.
- Tre tappe. Nel racconto del cieco nato possiamo individuare tre momenti: 1) L' uomo che soffre. Questa pagina si può definire la storia di un uomo, un cieco, che soffre.

Noi lo riteniamo innocente, ma, secondo la mentalità dell' epoca, si cercava un colpevole: o lui o i suoi genitori, niente meno ! 2) Accogliere la luce. L' uomo, che, finalmente ci vede, lascia che Gesu' agisca su di lui. Compie, infatti, quello che il Signore gli ha prescritto e va a lavarsi alla piscina di Siloe. Poi, testimonia: "Io non ci vedevo e ora ci vedo. Dunque, quell' uomo viene da Dio".

Come possiamo notare, viene illuminata non solo l' esistenza fisica del cieco, bensì, anche la sua vita interiore e può, quindi, serenamente, formulare il suo atto di fede: "Credo, Signore ! ".
- Il dono della salvezza. I vari protagonisti ci illuminano circa la nostra salvezza, una salvezza donata agli uomini mediante Gesù: " Io sono la luce del mondo ". Davanti a questa luce, tuttavia, le reazioni possono essere ben diverse: alcuni - come il cieco - la accolgono. Altri - come i farisei - si chiudono in sè stessi, ostinatamente.
- La guarigione. Essa non è solo la storia di un miracolo. In questo caso, infatti, vediamo che si muovono diversi personaggi: ad es., i farisei e i genitori del cieco. Assistiamo, quindi, ad una serie di reazioni. Tra le numerose domande (un vero e proprio interrogatorio di terzo grado), si distingue, per prontezza ed efficacia, il cieco, che ha riacquistato la vista. Ma cosa ci fa scoprire la narrazione, a proposito del cammino, che porta alla fede?
- A) La fede è uno sguardo nuovo, sulla realtà, che ci circonda, e su noi stessi: siamo come dei "ciechi nati", nessuno di noi può raggiungere, da solo, la "luce" della fede. Essa è un dono e implica, però, fin dall' inizio, un compito, che spetta agli "interessati" : Gesù non fa tutto da solo, ma "invita" il cieco a lavarsi nella piscina di Siloe. Poi, ci sarà da compiere un itinerario, purtroppo, irto di difficoltà e passaggi dolorosi.
-B) Questi ostacoli affiorano evidenti nel dialogo con i genitori del cieco. Essi si limitano a dire quanto è avvenuto, per non correre inutili rischi. E ancora di più nell' espulsione del cieco dalla sinagoga, poichè è, ormai, diventato un personaggio scomodo, che "esalta" la figura di Gesù.
- C) L' incontro con Gesù, quello che apre gli occhi della fede, avviene proprio a questo punto. Alla domanda diretta: "Tu credi nel Figlio dell' uomo ? " Segue la risposta altrettanto diretta: "Io credo, Signore ! ".
- D) Oggi, come duemila anni fa, coloro, che vengono alla fede, sperimentano tappe analoghe. Non è una luce "comoda", quella che li raggiunge: essa scandaglia le profondità del loro essere ed entra in conflitto con le loro "tenebre".
- E) C'è, quindi, una "lotta", che attende il discepolo. Egli non può rimanere neutrale: si deve esporre e per questo diventa fragile; lo salva la fiducia, che egli ripone in Cristo, che ha riconosciuto come Signore e Salvatore della sua vita.
- Ora ci vedo. Questo cieco appare disarmante ed indisponente, per coloro che vogliono trovare incrinature, aspetti negativi o elementi poco chiari nell' evento.
* "Prima ero cieco ed ora ci vedo". Ed ecco allora una vera e propria "investigazione", con una serie di domande: "Chi ti ha fatto questo ? Dov' è ora ? Siamo sicuri che prima eri cieco ? Cosa pensi di lui ?
* Il cieco a questo punto si mostra addirittura ingenuo. Rileviamo che le richieste martellanti dei farisei sono dirette solo a screditare Gesù e non certo a ricercare la verità. Infatti, essi gli dicono sarcasticamente: "Tu sei suo discepolo ! Noi siamo discepoli di Mosè ! ". E prendono la drastica decisione di cacciarlo dalla sinagoga.
* E' a questo punto che il miracolato incontra Gesù. Fino ad ora, per lui, Gesù era solo un guaritore e un profeta. Adesso, nel miracolato sono attivati gli anche gli occhi della fede e in Gesù vede il Messia, il Figlio dell' uomo. Gli si prostra innanzi ed esclama:" Io credo, Signore ! "

                                                                                    Mons. Antonino Scarcione

venerdì 28 marzo 2014

Domenica mattina scocca l'ora legale.


Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo ritorna l'ora legale, con lo spostamento delle lancette degli orologi un'ora avanti.


mercoledì 26 marzo 2014

Conferenza stampa del Sindaco

Riceviamo e Pubblichiamo


Il Sindaco Dott. Filippo Miroddi rende noto che Venerdì, giorno 28 Marzo alle ore 19:30 presso la Sala delle Luci del Municipio di Piazza Armerina, avrà luogo la consueta conferenza stampa.

Daniele Tornetta è in nuovo presidente del quartiere Casalotto

Riceviamo e Pubblichiamo

Cambio di rotta nel nuovo Direttivo del comitato di quartiere Casalotto. Daniele Tornetta è stato eletto alla Presidenza; vicepresidente Oste Luigi, segretario Di Dio Stefano, consiglieri: Tornetta Massimo (Tesoriere), Oste Salvatore (pubbliche relazioni) Arena Leonardo (delegato Palio dei Normanni e manifestazioni), Minolfi Salvatore, Tornetta Rosario.
Collaboratori associati: Barbarotto Denis, Di Giorgio Daniele, Arena Maria Luisa, Marino Salvatore, Dottore Gaetano e Scroppo Angelo. 

Sono stati formati tre gruppi di lavoro: nel primo gruppo (servizi sociali, ambiente) Barbarotto Denis e Daniele Di Giorgio. Nel secondo gruppo (manifestazioni, ed eventi socio-culturali) Tornetta Rosario, Arena Maria Luisa e Scroppo Angelo. Terzo gruppo (festa del bambino, promozioni sportive gruppi musicali) Minolfi Salvatore e Marino Salvatore. 

“Creare per ricominciare” e  il motto del nuovo Direttivo, che ha in programma diverse idee per il rilancio del quartiere e dei sui abitanti, iniziative che vanno dal disagio sociale al turismo e alla realizzazione di un centro di ascolto. 

lunedì 24 marzo 2014

Soggiorni culturali a Piazza Armerina

Per chi conosce Piazza Armerina, per chi ne ha sentito parlare e la vuole scoprire, un'emozionante video che farà scoprire il fascino medievale e nello stesso tempo moderno di una Città che ha fatto la Storia della nostra amata Sicilia. 

Condoglianze al dott. Giuseppe Portogallo




Al Dott. Giuseppe Portogallo Presidente Fondazione "Prospero Intorcetta" 
Cultura Aperta 
 PECHINO
Caro Giuseppe,

Appena informato, ho visitato e, dopo un momento di raccoglimento e breve preghiera insieme ai Tuoi, ho benedetto i resti mortali della Tua cara mamma. 
Memore del Tuo lodevole attaccamento all' eccezionale Genitrice, da Te onorata anche a costo di sistematici spostamenti quasi "dalla fine del mondo" fino a Piazza Armerina, partecipo, unitamente ai soci fondatori e agli amici intorcettiani, al Tuo dolore per la grave perdita.

                        Mons. Antonino Scarcione 

Il Presidente, il Consiglio direttivo con animo 
mesto, si uniscono al dolore che ha colpito
               Giuseppe Portogallo
per la scomparsa dell’amata Madre.
Porgiamo alla sua famiglia
il nostro più accorato cordoglio.

                                    Filippo Rausa



Interrogazione al Sindaco sulla intitolazione di una piazza al generale Litterio Villari.

La Consigliera comunale Laura Saffila trasmette una interrogazione al Sindaco sulla intitolazione di una piazza al generale Litterio Villari.

Piazza Armerina, 24 marzo 2014 
                                       
Al Sig. Sindaco Dott. Filippo Miroddi
          e, p.c.  Al Presidente del Consiglio Comunale
Città       
                                                     

Oggetto: trasferimento di toponomastica, intitolazione piazza al generale Litterio Villari.


   Egregio sig. Sindaco,

la scrivente Laura Saffila Consigliere Comunale, eletta nella lista del Pdl, con la presente chiede alla S.V. di intitolare l’attuale piano Duilio, a un importante figlio della nostra Città, come riconoscimento del suo apporto alla crescita storico-culturale della nostra comunità, il Generale Litterio Villari.

Il Generale Litterio Villari (Piazza Armerina 1921 - Roma 2004), partecipò alla 2^ Guerra Mondiale profuse impegno eccezionale e fu ferito durante un azione bellica; a congedo avvenuto oltre che ad occuparsi della storia della città di Piazza Armerina ebbe un riguardo e un profondo rispetto verso tutti i caduti delle grandi guerre.

Curò in simbiosi e in armonia con gli Uffici comunali il decoro e recupero di quasi tutte le scritte del monumento ai Caduti di “piano Duilio” affinché le generazioni future, gli studenti, gli anziani leggessero i nomi di tutti coloro i quali diedero la vita per la Patria.

La piazza di recente restaurata, antistante la chiesa di Santo Stefano, il Teatro Garibaldi e la Commenda dei Cavalieri di Malta, venne intitolata nel corso del periodo fascista a tale Gaio Duilio (in latino: Gaius Duilius); un console romano del III secolo a.C., ricordato per la sua vittoria con una flotta di navi contro i Cartaginesi, che determinò l’egemonia romana nel Mediterraneo nel corso della prima guerra punica.

Detto ciò, è ben chiaro che quel periodo storico dove il regime fascista riportava in auge il valore di personaggi dell’impero romano per esaltare le coscienze di tutti i giovani, anche piazzesi, è ormai tramontato e se il cambiamento culturale passa anche attraverso i simboli, i nomi delle strade e delle piazze, ieri come oggi valorizzare le persone degne di essere vive nella memoria contribuisce a creare la cultura di un popolo.

A tale scopo la mia proposta di intitolare detto piazzale al Generale Litterio Villari, per affermare e ricordare un nostro grande concittadino anche alle generazioni future.

Litterio Villari, è stato il maggiore storico della città di Piazza Armerina, ha profuso l'impegno della sua vita nella ricerca storica della nostra città con parecchie decine di pubblicazioni tra cui i volumi "Storia della Città di Piazza" e "Storia Ecclesiastica della Città di Piazza", inoltre non ha mai smesso di offrire alla cittadinanza, agli storici e agli archeologi, informazioni e dati, frutto della passione archivistica e bibliografica, che potessero contribuire a far luce sui numerosi misteri delle origini della città.

Importanti contributi sono stati dati da Litterio Villari sul periodo greco-romano e medievale, ma pure su tutto l'arco del precedente millennio.

Recentemente il 27 dicembre 2013 è stata pubblicata la IV edizione postuma, riveduta e arricchita del volume "Storia della Città di Piazza" a testimonianza che seppure sono trascorsi 10 anni della sua scomparsa, Litterio Villari è “Un Generale che fa ancora Storia".

A conclusione di questa mia proposta, faccio presente che la precedente Amministrazione comunale con delibera di Giunta Municipale n°292, del 31 dicembre 2012 intitolava una via a Litterio Villari nell’Area Artigianale di c/da Bellia, ancora in fase di realizzazione.

Ritenuto che, l’individuazione di detta via fuori il perimetro urbano non sia addice ad un uomo illustrissimo della nostra città qual è il generale Villari, si chiede di rettificare l’atto deliberativo nel modo seguente: individuare ed intitolare l’ex piano Duilio a “piazzale Litterio Villari”, Generale Ispettore, figlio illustrissimo e storico della città di Piazza Armerina, (Piazza Armerina 9 aprile 1921 – Roma 9 maggio 2004)

Per tutto ciò, fiduciosa e certa che la S.V. condivida quanto da me proposto, auspica che Ella, in tempi brevi, predisponga tutti gli atti necessari, dandomene comunicazione scritta in sede di Consiglio Comunale come previsto dallo Statuto. 

Certa di un Vostro cortese riscontro, augurando buon lavoro, porgo distinti saluti.   

                                                                                                Laura Saffila


P.S. Allego alla seguente proposta di intitolazione, una breve ma esaustiva relazione.


Litterio Villari, allievo della Regia Accademia di Fanteria e di Cavalleria di Modena nel 1940, sottotenente carrista nel 1942, colonnello del S.Te.M. nel 1971, maggior generale nel giugno 1976, lasciò il servizio attivo nel novembre di quest’ultimo anno per invalidità contratte in guerra. 
Nella riserva fu promosso Tenente Generale e Generale Ispettore T.O.
Laureatosi a Bologna nel 1947 dal 1958 è stato socio corrispondente della Società Messinese di Storia Patria. 
Ha dedicato alla Sicilia ed alla sua Città numerose pubblicazioni, articoli e volumetti che rappresentano un notevole contributo tanto per la vastità (e talora novità) del materiale utilizzato, quanto per l’originalità delle conclusioni raggiunte.
Fra le pubblicazioni di Litterio Villari, circa una sessantina, spiccano per importanza ed estensione:
Storia della Città di Piazza Armerina, 3^ edizione, riveduta ed ampliata, Piacenza, 1987.
Storia Ecclesiastica della città di Piazza Armerina, a cura della Soc. Messinese di Storia Patria, Messina, 1988.
Ibla Stiela, il suo nome, il suo sito e la sua millenaria storia, Roma, 2001.
Storia della Città di Piazza 4^ edizione postuma, riveduta e arricchita Roma, 2013.
Fondatore del Comitato per la rinascita della sua città, promotore della costituzione della “Associazione Famiglia Piazzese” in Roma, capo della Segreteria particolare del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno dall’aprile all’agosto 1979, membro del Comitato delle Pensioni di guerra (Ministero del Tesoro) dal 1988 al 1996, socio fondatore della Società di Storia Patria per la Sicilia centro-meridionale ha dedicato ogni sua migliore attività al progresso ed al rilancio di Piazza Armerina fino agli ultimi mesi prima della morte in Roma il 9 maggio del 2004.

L'Aforisma della Settimana


domenica 23 marzo 2014

Le foto della Tavola di Filippo Oco

Di seguito le belle foto della 10^ edizione della Tavola di San Giuseppe realizzate da Filippo Oco, che gentilmente ci ha inviato. Grazie Filippo.







La Domenica con Gesù, III di Quaresima / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


Testi: "...Il popolo mormorò contro Mosè...Perchè ci hai fatto salire dall' Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?...Il Signore disse a Mosè...prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo...batterai sula roccia, ne uscirà acqua e il popolo berrà"...Es 17, 3-7 . 

"...A stento qualcuno è disposto a morire per un giusto...Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi..." Rm 5, 1-2. 5-8 . 

"...Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesu': Dammi da bere...Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: dammi da bere !, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva"... Gv 4, 5-42.


La quaresima è l'occasione privilegiata, per ripensare il proprio battesimo, per, poi, rinnovare le promesse battesimali nella Veglia pasquale. Nel dialogo con la Samaritana, possiamo riconoscere i passi, che, gradualmente, ogni uomo può fare, per "comprendere" Gesù. Si tratta di uno dei dialoghi, che Gesù vive con un' interlocutrice privilegiata: una donna, proprio vicino al pozzo di Giacobbe, il luogo "del colpo di fulmine" tra Giacobbe e Rachele (Gen 29). Il quadro generale, quindi, i vari passaggi del dialogo, il richiamo alle esperienze sentimentali della donna, sono, tutti, elementi, che aiutano il lettore a cogliere l' importanza del messaggio.

- L'incontro (vv.5-7). Come elemento fondamentale del paesaggio, viene indicato il pozzo, presso cui siede Gesù: un segno interpretato dai Padri della Chiesa come il sostituirsi di Gesù alla "Torah", raffigurata proprio come un pozzo prezioso, immagine dell' uomo che si prepara ad incontrare la sposa. Gesù viene avvicinato da una donna, che cerca acqua, ma che, in realtà, porta in sè i motivi di un' altra ricerca e tanti bisogni, che presto emergeranno.

- Il dialogo. (vv.7-9). Gesù, rimasto solo, chiede da bere alla donna. Egli, in questo contesto, diventa, chiaramente, il segno dell' "atteggiamento" di Dio, in ricerca costante di un dialogo/incontro con gli uomini.

- Il dono (vv.10-15). Rapidamente, Gesù sposta il dialogo, dalla sua sete al dono, che Egli puo' fare; evidenzia, cosi', che cio' che gli interessa veramente è, farsi conoscere e riconoscere. L' evangelista Giovanni, a questo punto, fa scoprire il dono di un' acqua viva, perchè portatrice di vita, perchè dono vivente. Gesù, che nella considerazione della donna, viene messo a confronto con i patriarchi, si rivela come uno, in grado di offrire un dono perenne, interiore, sorgente di una vita, che Egli qualifica come eterna. L' accoglienza entusiasta della donna viene ironicamente interrotta col richiamo all' acqua materiale. Tuttavia, ai suoi occhi, Gesù merita già il titolo di "Signore".

- Chi è veramente Gesù? (vv. 16-22). 
L'identificazione di Gesù, come profeta, si colloca all'interno di una discussione sui mariti e sul luogo del culto. Proprio in Osea, il profeta di Samaria, l'adorazione degli idoli è paragonata a molti amanti. 
I commentatori, anzi, notano la corrispondenza tra gli idoli di Samaria e i cinque mariti della donna. La qualità profetica, riconosciuta a Gesù, fa porre, anche, la questione del luogo dell'adorazione. La riflessione si sposta, quindi, dai mariti alle questioni della trascendenza, al rapporto tra uomo e Dio. "Nel luogo e nell' ora dell' amore", notiamo che questa donna viene ricondotta nel "deserto", attraverso il dialogo con Gesù, e riscopre la sua situazione, la sua chiamata, per ricostruire un "fidanzamento", che possa essere per lei un nuovo punto di partenza.

Gesù inizia la sua risposta con un impegnativo "credi a me". Nella discussione sul luogo del culto c'è un dato, ossia, che la "salvezza viene dai Giudei", cioè, è fondata su una storia della rivelazione, che non puo' essere ignorata e che fa conoscere le scelte di Dio.

- La rivelazione (vv.23-30). Adesso, Gesù non lascia più che sia la donna a fare ipotesi sulla sua identità, ma è Lui stesso che la dichiara. Infatti, Egli si proclama apertamente Messia: "Sono io, che parlo con te". E', probabilmente, questo coinvolgimento personale che spinge la donna ad andare nel suo villaggio, a coinvolgere anche altri. La brocca, lasciata presso il pozzo, indica una consapevolezza di novità, di cambiamento, la nuova sorgente di cui aveva parlato Gesù.

- I discepoli (vv:31-38). Mentre la donna è arrivata ad intuire la messianicità del Signore, invece, i discepoli, che si sono allontanati per acquisti, sono "fermi" nel riconoscere Gesù, solo come maestro. In alternativa, Gesù cerca di far cogliere loro l' essenzialità della volontà di Dio e di far comprendere la sua identità messianica.

- Apertura universale (vv:39-42). Vediamo che la testimonianza, importante, della donna porta molti a cercare un rapporto più duraturo con Gesù, in modo da poterlo conoscere mediante un' esperienza personale. E' proprio questa verifica personale che consente all' uomo di fare quel passo in piu: riconoscendo, cioè, che Gesù è "il salvatore" del mondo. 

                                                                       Mons. Antonino Scarcione

sabato 22 marzo 2014

I punti vendita per acquistare il libro su Padre Pio


Presentazione libro




La Tavola di San Giuseppe di Giovani Orizzonti


La terza edizione della Tavola di san Giuseppe presso la Chiesa della Neve di piazza Castello, realizzata dall’Oratorio Giovani Orizzonti anche quest'anno é stata un successo; grande la partecipazione da parte del pubblico accorso numeroso per la visita della Tavolata.

E' stata grande la rete di collaborazione tra gli animatori e i genitori nella preparazione delle pietanze e la gestione dell'evento.


La partecipazione dei bambini, degli animatori, degli aspiranti, del gruppo delle mamme che hanno animato le due giornate con canti e preghiere, ha reso la tavola di san Giuseppe molto suggestiva e conviviale.

Non è mancata la presenza attiva della Madre Superiora, che ci ha seguiti per tutto il ciclo della preparazione e dell'allestimento.



Quest'anno la presenza del sig. Sindaco Miroddi, del vice sindaco Mattia, ci ha inorgogliti anche per le parole di apprezzamento e di stimolo a fare sempre di più e meglio.

La presenza di Padre Scarcione, guida spirituale del gruppo nel corso della benedizione della Tavola è stato il momento apicale dell'evento.






Un grazie all'infaticabile segretario del gruppo Filippo Magro, a tutti gli animatori e alle mamme che con passione ci hanno collaborato per la realizzazione della 3^ Tavola di San Giuseppe all'Oratorio Giovani Orizzonti di piazza Castello.

Grazie a Tutti, Davide Campione








giovedì 20 marzo 2014

Giornata della Memoria


Tavola di San Giuseppe 10^ edizione, le foto più belle

A volte le parole non bastano a descrivere certe visioni, certe sensazioni, certe cose che nella vita si realizzano.
La Tavola di San Giuseppe e ciò che essa rappresenta ne è l’esempio, magari più in là relazioneremo il lavoro prodotto e la passione che ognuno ci ha messo, ma per ora gustiamo il risultato ammirando le foto, le succulenti pietanze preparate e ogni dettaglio curato nei particolari. 
W W San Giuseppe.