"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 3 agosto 2014

La Domenica con Gesù, XVIII del Tempo Ordinario/A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "Così dice il Signore: o voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite...Porgete l' orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete..." Is 55, 1-3. 
"...Chi ci separerà dall' amore di Cristo ? Forse la tribolazione, l' angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada ?...Io sono persuaso che...nessuna creatura potrà mai separarci dall' amore di Dio, che è in Cristo, nostro Signore". Rm 8, 35.37-39.
"...Egli vide una gran folla, sentì compassione per loro...I discepoli...Gli dissero...Congeda la folla perchè vada nei villaggi a comprarsi da mangiare...Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci...Prese i cinque pani e i due pesci...recitò la benedizione, spezzò il pane e li diede ai discepoli e i discepoli alla folla...Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini..." Mt 14, 13-21

Matteo, prima di presentarci la moltiplicazione dei pani e dei pesci, descrive l'ostilità dei nazaretani verso Gesu e l' uccisione di Giovanni Battista. All' inizio, dopo l' arresto del Battista, Gesu' aveva lasciato la Giudea; ora dopo la sua uccisione Egli lascia anche la Galilea e si ritira in un luogo desertico (14,13). Da questo momento, Gesu' non rivolge piu' grandi discorsi alle folle, ma si dedica alla formazione dei discepoli.

Noi, in generale, non siamo abituati a collegare la moltiplicazione dei pani con l' episodio dell' uccisione di Giovanni; ma leggendo attentamente la narrazione, vediamo, invece, che esso merita una sottolineatura. L' evangelista, infatti, annota che quando sa della fine del Battista, Gesu' reagisce con dolore. Quella tragica notizia, anticipa, chiaramente, ciò che sta per accadere a Lui. E proprio in seguito a questa tragedia, Gesu' si ritira in un luogo solitario. La folla, però, pur di stare con Lui, percorre a piedi la sponda del lago e lo raggiunge in quella zona disabitata.

Quando scende dalla barca, Egli vede quella grande folla, che ha bisogno di Lui: prova compassione, sente, cioè, come indica il verbo greco, "muoversi le viscere" ( "splànchna"). La stessa espressione l' evangelista Matteo l' aveva già usata nel discorso missionario (9,36): come in quell'occasione, tale sentimento aveva condotto Gesù alla chiamata e missione dei Dodici, per aiutare la folla, "stanca e sfinita", che era come pecore senza pastore. Anche adesso, il Signore compie due gesti: la guarigione dei malati e la moltiplicazione dei pani.

Il secondo gesto diventa altamente simbolico e potrebbe essere il titolo e la chiave di lettura del vangelo odierno: "Non di solo pane vivrà l' uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4b): Cio' che esce dalla bocca di Dio è la parola. Quindi, l' attenzione è concentrata sul tema sapienziale, che propone la parola di Dio come vero alimento, oggetto di desiderio di ogni persona saggia. Quindi il miracolo, con cui Gesù nutre molte persone, richiama la parola di Dio fatta carne, capace di soddisfare la ricerca umana.

Il luogo solitario richiama l' esodo e l' offerta prodigiosa di cibo, la moltiplicazione dei pani richiama il dono della manna nel deserto. I discepoli vorrebbero delegare ad altri la soluzione del bisogno della folla (lascia che vadano nei villaggi vicini a comprarsi da mangiare); Gesu', invece, propone che siano loro stessi a provvedere.

Insieme alla guarigione delle malattie (11,2-6 e 14,14) l' abbondante dono di cibo nel deserto assume un grande significato cristologico. La nota finale (14,20a: "Tutti mangiarono e furono saziati") serve, quindi, per sottolineare che è giunta la pienezza: Dio, cioè, ha aperto la sua mano.

In Matteo, però, l' episodio ha anche un senso ecclesiale; le parole di Gesù,"date loro voi stessi da mangiare", presentano chiaramente una caratteristica ecclesiale. I discepoli, cioè, sono mediatori tra Gesù e il popolo, in via ascendente (perchè portano a Gesù i bisogni del popolo) e in via discendente (perchè distribuiscono alla folla il cibo, che toglie la fame).

In fine, la comunità delle origini ha fatto di questo evento prodigioso,anche una rilettura sacramentale, come simbolo e anticipo del pane eucaristico. Appaiono importanti i verbi usati; essi "rispettano" le sequenze dell' istituzione dell'eucaristia: "Prese, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò e diede" (Cfr.26, 26). In questo modo, il gesto messianico del dono del pane viene rivissuto in ogni celebrazione ecclesiale: ogni cristiano, quindi, può sentirsi compagno dei cinquemila sfamati nel deserto.
                                                                       Mons. Nino Scarcione

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