"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 4 ottobre 2014

La Domenica con Gesù, XXVII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: "...Il mio diletto possedeva una vigna...Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi..." Is 5, 1-7 . "Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presente a Dio le vostre richiesta con preghiere, suppliche e ringraziamenti..." Fil 4, 6-9 . "...C' era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna...Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto...Da ultimo mandò loro il proprio figlio...Ma i contadini...Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero..." Mt 21, 33-43.

" L' amore non è amato...", potrebbe essere questa la sintesi delle pagine poetiche e drammatiche della Parola di Dio di questa domenica.

- Imparare a leggere. La Sacra Scrittura ci invita ad effettuare una lettura sapienziale e teologica della storia. Ci chiede, cioè, di non fermarci alle apparenze, ma di andare oltre, per cogliere cosa vi sia dietro, ad es.: intenzioni, motivazioni, affetti, decisioni. La storia umana non è la cronaca di un destino crudele, che si accanisce contro di noi, a cui molti, troppi, credono, ma è, invece, il dipanarsi di un amore, che crea(il Padre), redime(il Figlio), santifica(lo Spirito Santo).

Con questa visione non ideologica, ma sapienziale, noi possiamo effettuare una lettura ed un' interpretazione della storia e dei fatti, che la caratterizzano. E siamo certi di fare una lettura corretta degli eventi, perchè questo metodo lo ha adottato il Signore.

- Un giudizio onesto. E' interessante notare come il Signore abbia posto ai suoi interlocutori, di allora e di oggi, la domanda, a cui rispondere ("Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini ?" ), costituendoli, in questo modo, giudici della violenza e dell'uccisione dei servi da parte dei vignaioli. Vediamo, quindi, che Gesù non dice quale sia il giudizio di Dio, ma chiede, bensì, insistentemente, quale sia il giudizio dell' uomo. 

Evidentemente, se l' uomo è intellettualmente onesto, non può che formulare un giudizio retto, una risposta che costituisce, come in questo caso, una zappa sui piedi. Sì, proprio perchè del dramma dell' emarginazione di Dio non sono responsabili solo gli ebrei, che si costruirono il vitello d' oro o uccisero i profeti. Riguarda ciascuno di noi, quando assecondiamo il sospetto che Dio sia "ingombrante", che la preghiera e la Messa siano un peso. Se, poi, il sospetto diventa convinzione, ciascuno di noi può essere uno di quei contadini, che lapidarono prima i messaggeri e poi il figlio. In quante famiglie, che pur si dicono cristiane, Gesù Cristo è, purtroppo, il grande assente, l' eterno forestiero o l' esiliato permanente ? E' una vicenda, già vissuta da Gesù, nella sua vita terrena, ed oggi sperimentata dalla sua Chiesa; è il dramma di un' Italia, di un' Europa e di un Occidente senza Cristo. Comunque, formulando un giudizio onesto, ciascun credente non può non avvertire "una fetta" di responsabilità.

- Un giudizio misericordioso. Come recita il Salmo 118, il giudizio di Dio è misericordioso: la pietra scartata dall' uomo viene scelta ed eletta da Dio come fondamento del mondo. Se il padrone della vigna, nella parabola, fosse stato semplicemente un uomo, avrebbe eliminato tutti. Dio, invece, da questo clamoroso fallimento trae il principio di un uomo nuovo, di contadini nuovi, di un popolo nuovo: la Chiesa.

- La nuova evangelizzazione. E' tempo, pertanto, di tornare a piantare la vigna del Signore dentro la nostra cultura, le nostre anime inaridite, dentro le nostre città, dalle quali Dio è stato bandito. Siamo invitati ad individuare modi concreti, per ripiantare nell' Occidente decadente la vigna del Signore, a celebrare "le nozze" tra Dio ed il suo popolo, per tornare, quali figli prodighi, alla casa del Padre. A risolvere questa drammatica emergenza, ci richiama la nuova evangelizzazione, a cui i papi, negli ultimi tempi, hanno sollecitato i cristiani.

                                                                                  Mons. Antonino Scarcione

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