"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 9 novembre 2014

La Domenica con Gesù, dedicazione della Basilica Lateranense

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "...Un uomo...mi condusse all' ingresso del tempio...Usciva acqua... Mi disse... Queste acque...entrano nel mare...Ogni essere vivente, che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà..." Ez 47, 1-2. 8-9.12 . 
"Fratelli,...Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi ? " I Cor 3, 9c-11.16-17 . "...Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e...i cambiavalute...Fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio...Quale segno ci mostri per fare queste cose ?...Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere...Ma egli parlava del tempio del suo corpo..." Gv2, 13-22.

La tradizione religiosa d' Israele è nata senza un tempio (= una costruzione, come abitazione della divinità e sede del culto). Durante l' esodo, l' alleanza con Dio portò Israele a custodire le tavole del patto, tra Dio e il suo popolo, nell' arca, che divenne un "santuario che si muoveva" con gli spostamenti delle tribù. Fu così, fino all' epoca di Davide. Con la conquista di Gerusalemme, il re costruisce, per Javè, nella capitale, un tempio in muratura: "il tempio di Gerusalemme divenne, così, il luogo sacro per eccellenza"; l' unico in cui fosse possibile fare i sacrifici.

 Basilica Lateranense
Non mancarono dissensi all'edificazione del tempio sacro; ad es., quelli di Natan, Geremia ed Isaia, attraverso le parole: "...Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi..." (Is 66, 1). Sembra che Gesù sia su questa linea profetica, contestatrice del tempio, tanto da suscitare le ire dei capi religiosi. Infatti, il principale capo d' imputazione per la condanna del Signore fu proprio il discorso contro il tempio (Mt 26, 61; Mc 14, 57-58). 

- Un intervento provocatorio di Gesù. L'episodio della cacciata dei cambiavalute dal tempio è riferito anche dai vangeli sinottici. Per Giovanni, però, serve, per richiamare il significato simbolico delle feste in Israele e mostrare come Gesù porti a compimento quello che era stato annunciato nelle epoche passate. 
Il tempio, in verità, era diventato una struttura di mercato. E proprio tale struttura viene, chiaramente, contestata da Gesù. Infatti per il culto bisognava offrire degli animali. Chi non ne possedeva, doveva comprarli, nella stessa struttura del tempio. Inoltre, poichè nell' area sacra del tempio non si potevano portare monete romane (oggetti idolatrici, in quanto su di esse era riprodotta l' immagine dell'imperatore), ogni israelita doveva ricorrere alla banca del tempio, consegnare le monete romane, per ricevere in cambio "monete sacre", valide solo nell' ambito del tempio, con cui comprare gli animali per i sacrifici. Successivamente, i venditori dovevano cambiare la valuta sacra con moneta romana, conseguentemente, i cambiavalute - dipendenti del tempio - col ricavato della commissione per il cambio, facevano arricchire il tempio. Gesù contesta proprio questa situazione con il gesto clamoroso della frusta, con cui scaccia tutti fuori dal tempio.

- I dolori del Messia. L' evangelista parla di una frusta di cordicelle. Il particolare, simbolico, risulta " un linguaggio " difficile per noi. Il termine "frusta", infatti, contiene un riferimento al dolore ed è collegato al rinnovamento messianico. Con questo elemento, nella tradizione giudaica, si intendeva dire che il Messia sarebbe venuto con la frusta; e allora sarebbero stati dolori ! Egli avrebbe frustato i peccatori. Invece, nel cristianesimo, i dolori del Messia vengono interpretati come i patimenti, che ha sofferto lui, prendendo su di sè le sofferenze meritate dai peccatori. Rovesciando quella struttura, l' evangelista intende significare che Gesù vuole apportare un capovolgimento a quella "mentalità mercantile".

- Il segno di Gesù. Le autorità del tempo chiedono a Gesù: con quale autorità faccia quelle cose ? Chi si crede di essere ? Vediamo che il Signore propone loro, come segno, "la ricostruzione del tempio distrutto". La formula è ambigua. In verità, egli non dice che intende distruggere il santuario, ma, bensì, promette di rialzarlo dopo la distruzione. Appaiono, quindi, importanti i vv.21-22: "Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando, poi, fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo e credettero alla Scrittura e alle parole di Gesù.

L' evento della Pasqua determina la novità; infatti, il tempio della presenza divina viene identificato con il corpo del Risorto. La comunità cristiana, meditando sulla vita e l' insegnamento del Signore, comprende che la teologia biblica del tempio si realizza pienamente nella risurrezione di Cristo: nella sua umanità abita la divinità. Egli è la dimora di Dio. Il tempio di Gesù, cioè la sua stessa persona, è la possibilità personale dell' incontro con Dio, che dona sè stesso. Il mistero pasquale è, così, "leggibile": "superando la logica del mercato, Gesù "propone la logica del dono" e quella della gratuità. 

                                                                                                               Mons. Antonino Scarcione

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