"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 8 gennaio 2015

Come ci vedono gli altri...

Tra i tanti blog presenti su internet, mi sono imbattuto casualmente in un blog "Soffia il vento dell'Est" dove ho tratto il seguente post di un passionale viaggiatore che giunto a Piazza Armerina così la descrive...

Venerdì 20 giugno 2014 Trinacria: da Piazza Armerina a Caltagirone
Un palazzo antico di Villa Armerina
Si potrebbe dire le emozioni non finiscono più, ma sono tutte frasi fatte. Come si fa a commentare o a dire qualcosa di nuovo su Piazza Armerina. E' già stato detto tutto e di più e alla fine si fa solo la figura di ripetere banali osanna. Ci devi andare e basta. Intanto la strada che ci arriva è un susseguirsi di colline verdeggianti ricoperte da piccoli campi di grano duro che ondeggia al vento, di per se stesse uno spettacolo, ma quando ti appare la massa di case e chiese che ne riveste completamente una delle più alte, in una posizione decisamente strategica a strapiombo su una piccola forra, vorresti disperatamente fermarti per appropriarti di quella immagine e del suo colore aranciato che la luce del mattino le conferisce. Non ci sei solo tu a venire da queste parti, inutile farsi illusioni, la fila di auto preme e devi andare e accontentarti di un colpo d'occhio fugace, proprio per questo forse ancora più prezioso. Meglio penetrarla a piedi, lungo i selciati in salita, faticosi e lucidi, tra le facciate antiche di palazzi che hanno visto le piccole nobiltà di un passato ricco di ben altri fasti e di chiese serrate, forse ormai troppe per l'uso, magnifiche per il fondale che scorre ai lati. Arrivi con fatica sulla cima alla balconata della piazza della cattedrale, che ti consente di godere il verde della valle e l'ocra della colata di tetti che scivola verso il basso. Giri stavolta la testa verso l'alto del campanile in tardo gotico catalano. 

La Scala di Caltagirone
Quanti popoli hanno lasciato quaggiù qualche cosa di sé, della propria cultura, delle proprie emozioni Dentro la grande basilica, rimani a guardare il bianco appena segnato dalle linee azzurre, prima di venir cacciato fuori da un prete frettoloso; beh, mi dirai, anche i sacerdoti devono andare a pranzo. Allora non rimane che scendere ancora lungo i vicoli contorti tra le case e  sedere in una delle tante piazzette a godere di un buon gelato al pistacchio e dei quadri quasi monocromi che ti circondano. Della Villa del Casale è difficile dire, se non la meraviglia dei mosaici probabilmente più belli del mondo e non solo naturalmente delle strafamose fanciulle in bikini, ma della grande caccia, della sala di Nereo o degli infiniti piccoli fregi e disegni che andrebbero apprezzati ad uno ad uno. Accidenti anche a quei tempi i veri ricchi se la passavano bene e poi se possibile allora con quel clima, la Sicilia doveva essere ancora più bella di oggi. Ma forse un vero ricco, magari anche di cultura, se la passa bene dappertutto e in ogni tempo, che ne dite? Ancora colline ed eccoci a Caltagirone, altro scrigno di tesori da godere





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