"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 1 gennaio 2015

Maria SS. Madre di Dio. (e Giornata Mondiale della Pace)

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "...Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia..." Nm 6,22-27 . 

" Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, perchè ricevessimo l 'adozione a figli...Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio". Gal 4, 4-7 . 

"...I pastori andarono...e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato in una mangiatoia...Maria...custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore...Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall' angelo prima che fosse concepito nel grembo". Lc 2, 16-21.

In questa Solennità, la Liturgia ci invita a contemplare il mistero dell'Incarnazione, con lo "sguardo di Maria", la Madre del Signore. Noi preghiamo ed onoriamo Maria, perchè Essa è la Madre di Dio. Sappiamo bene che il concilio di Efeso (431) definì proprio questa dottrina. La divina maternità di Maria è, quindi, un ulteriore approfondimento del mistero dell' Incarnazione. Essa ribadisce, infatti, il realismo dell' Incarnazione ed, inoltre, la stessa maternità di Maria è figura ed espressione della "maternità della Chiesa", che genera, nella fede, i figli di Dio.
La seconda lettura riferisce, puntualmente, la "continuazione" dell' Incaranazione nella vita di tutti coloro, che ricevono l' adozione a figli, attraverso il dono dello Spirito.
- Nel segno della speranza. Tra le virtù teologali (fede, speranza e carità), la speranza appare la più piccola e fragile; ma è proprio essa a "prenderle per mano e a trascinarle" verso Dio. Anche nel buio e nel freddo della notte, essa annuncia il giorno nuovo. Quando l' ostilità e la violenza sembrano vincere, essa proclama che sono possibili: la riconciliazione e la pace, la giustizia e la fraternità.
- Siamo invitati a cominciare il nuovo anno nel segno della speranza; non in quello di una speranza generica. La nostra speranza ha un volto e un nome: il volto è quello di un uomo, che è il Figlio di Dio; il nome è quello di Gesù (=Dio salva). Egli strappa l' umanità da ogni schiavitù e da ogni paura, per farle conoscere un' esistenza nuova. Accogliamo questa speranza con il cuore di Maria, con la determinazione dei pastori, con la pazienza e la sollecitudine degli uomini e delle donne di buona volontà.
- La benedizione del tempo. La prima lettura offre uno sfondo di speranza per l' inzio di un nuvo anno civile. Il legame, tra il Natale e il tempo, è strettissimo. Non è solo un simpatico bisticcio di parole, affermare che, nel tempo di Natale, viviamo anche "il natale del tempo": "un tempo benedetto", salvato e salvaguardato dalla presenza di Dio. Il volto del Signore risplende per noi nel volto del fratello. Il Signore ha rivolto a noi il suo volto, rivelandolo in Gesù di Nazaret. Ogni tempo, ogni spazio, ogni persona, ogni materia ( Cfr.T. de Chardin) è riempita dalla benedizione di Dio, dalla sua grazia, dalla sua presenza. Dio nell' Incarnazione "ha scelto il tempo". Conseguentemente, il tempo, la storia, il calendario, che "avanza" giorno dopo giorno, l' orologio, che scorre, sono sotto la benedizione d Dio.
- "Pastori" della pace. Come sappiamo, il 1° giorno dell' anno è dedicato alla pace. Il tema, scelto da Papa Francesco per il 2015, nella 48a Giornata Mondiale della Pace, è il seguente:"Non più Schiavi, ma Fratelli". Spesso si crede che la schiavitù sia un fatto del passato. Invece, purtroppo, questa piaga sociale è molto presente anche nel mondo contemporaneo. Oggi, molteplici sono le forme di schiavitù: il traffico di esseri umani, la tratta dei migranti e della prostituzione, il lavoro-schiavo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini. Per sconfiggere questa terribile ferita alla nostra società, occorre, innanzitutto, riconoscere la dignità umana delle persone, superare la diseguaglianza e impegnarsi in un cammino di liberazione e inclusione di tutti. Appare, altresì, fondamentale l' impegno dell' informazione, dell' educazione e della cultura, per una società improntata alla libertà, alla giustizia e alla pace (Cfr. Pont. Consiglio Giustizia e Pace).
                                                                             Mons. Antonino Scarcione

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