"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

mercoledì 29 aprile 2015

Quella strada che "s'ha da fare".....appello del nobile quartiere Monte al Sindaco.

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E’ da oltre 20 anni che si parla e si fanno sopralluoghi per una strada di collegamento tra il santuario di contrada Piazza Vecchia e la confinante contrada Piano Marino.

Ricordo ero assessore al patrimonio, amministrazione Sottosanti (seconda legislatura, anno 1999), allorquando insieme al geometra Walter Procaccianti, al geologo Salvo Sinagra, si andò in loco per un sopralluogo, giunti al santuario di Piazza Vecchia, su per la collina percorremmo a piedi quei 200 metri lungo i confini di alcune tenute, alcune di queste, se non ricordo male erano in stato di totale abbandono, per giungere infine nel tratto di strada asfaltato di contrada Marino, sbarrata da un cancello.
Eravamo prossimi all’anno del grande Giubileo il 2000 e con il sindaco Fulvio Sottosanti oltre a mettere in cantiere una serie di iniziative, avevamo seriamente pensato di realizzare quel tratto di strada, espropriando per pubblica utilità le porzioni necessarie di terreni per collegare le due contrade, ponendo così il Santuario al centro di un nodo viario importante, sia per la festa religiosa che coinvolge l’intera Città, ma anche è principalmente per i residenti delle due contrade, Indirizzo e Piano Marino, che avrebbero avuto un’alternativa viaria per non rimanere isolate in caso di frane e incendi, così come accaduto purtroppo negli anni seguenti.

Dopo circa quindici mesi di Amministrazione il Consiglio Comunale dell’epoca sfiduciò il sindaco Sottosanti, ad esso subentrò un commissario regionale, e tutti quei progetti, quei buoni propositi rimasero nel famoso libro dei sogni.


Dall’anno 2000 sono passate tre Amministrazioni, Velardita, Prestifilippo e Nigrelli, la costituzione di un Comitato di Contrada Piano Marino che dal 2007 perora la realizzazione dell’opera; ad ogni Amministrazione si sono alternati incontri seguiti da sopralluoghi di tecnici comunali, ma di fatto la possibilità di realizzare quei 200 metri di strada tra il Santuario di Piazza Vecchia e contrada Piano Marino è rimasta storia infinita da annoverare alle calende greche.


E siamo giunti ai giorni nostri, nuova Amministrazione guidata dal sindaco Miroddi, ma vecchi problemi da risolvere, con una strada da fare, quale “via di fuga” in caso di emergenza per le oltre 70 famiglie residenti tra Piano Marino e contrada Indirizzo.  
E manco a farla apposta, proprio in occasione della festività della "Madonna" di Piazza Vecchia, sabato scorso, 25 aprile c.a., subito dopo la processione dei fedeli al Santuario per la veglia di preghiera, lungo la ripida strada, per cause ancora da accertare, un incendio di sterpaglie ha interessato il costone di una campagna, determinando letteralmente, l'isolamento per qualche ora del Santuario dalla città.
L’intervento dei Vigili del Fuoco lungo la carreggiata per arginare l’incendio ha impedito ai tantissimi fedeli che per devozione sono soliti recarsi al Santuario di potervi accedere, così come chi voleva far ritorno a casa dopo la visita alla sacra icona nella chiesetta è stato impedito dal farlo.

Una vicenda paradossale che ha creato disagio e incredulità per le centinaia di fedeli, trovatisi imbottigliati lungo la strada, in una fila infinita di automobili rimaste bloccate.
In tutta questa vicenda, l’amara realtà di un importante problema irrisolto, perché da sempre sottovalutato da tutti, pur in presenza nel corso degli ultimi anni di importanti smottamenti, che diverse volte hanno isolato tante famiglie per alcuni giorni.


Visto quanto successo in occasione di un'evento così importante che coinvolge migliaia e migliaia di persone, tutto ciò, dovrebbe far riflettere e immediatamente far porre in essere tutti gli atti necessari per dare corpo a una progettazione che veda tra gli obbiettivi la realizzazione di un’opera ritenuta imprescindibile non solo dai residenti che da anni ne chiedono la fattibilità, ma anche dalla comunità cittadina, per scongiurare inconvenienti momentanei, come l’ultimo in ordine di tempo, o/a problematiche ben più complesse in caso di calamità.

Una bretella come via di fuga alternativa sia per i residenti che per gli operatori impegnati nell'emergenza, che non possono non confermare come l'area di contrada Indirizzo che sale verso il Santuario è una zona dove il rischio di smottamenti nel periodo invernale è continuo.

Inoltre come è solito affermare il presidente del comitato Contrada Piano Marino il sig. Mario Gagliardo, “la strada avrebbe una valenza turistica in quanto questa come una terrazza si affaccia sulla Città, dove è possibile ammirarne le bellezze paesaggistiche, la maestosa mole della Cattedrale, e il nobile quartiere Monte arrampicato sul colle Mira”.

                                                                           Filippo Rausa

domenica 26 aprile 2015

Come da secolare tradizione la "Madonna" ritorna a Piazza...

Domenica 26 aprile con la processione religiosa, partita dal Santuario, sono iniziati i solenni Festeggiamenti in onore di Maria S.S. delle Vittorie, in Piazza Vecchia, nella ricorrenza del 667^ anniversario del ritrovamento del Vessillo papale del conte Ruggero.

Quest’anno a prelevare dall’altare maggiore la copia dell’icona della Madonna e a scortarla dal santuario fino in Città, nella chiesa degli Angeli Custodi sita nel nobile quartiere Monte, sono stati i cavalieri del quartiere Castellina, detentori del Palio dei Normanni vinto nel 2014.

Una rappresentanza del Consiglio del nobile quartiere Monte, ha accompagnato la Madonna nel suo cammino in Città, anche mons. Scarcione si è aggiunto alla processione subito dopo gli impegni religiosi in Cattedrale.

Di seguito alcuni scatti fotografici.



 





 

 





sabato 25 aprile 2015

La Domenica con Gesù, IV di Pasqua/B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: "...In nessun altro c' è salvezza..." At 4,8-12 . 
"La pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra d'angolo" . Sal 117 . 
"...Vedremo Dio come egli è..." 1Gv 3, 1-2 . 
" Il buon pastore offre la vita per le pecore " . Gv 10, 11-18.

Giovanni descrive l'intima conoscenza tra Dio e i suoi figli mediante l'immagine del pastore e del gregge. Infatti, Il buon pastore, di cui egli parla, realizza l' antica promessa di Dio: " Ecco, io stesso, cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna, le radunerò da tutti i luoghi, dove erano disperse e le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d' Israele. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all' ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata...". Ez 34, 11-16
Questa pagina profetica "prelude e illumina" il testo del vangelo odierno: il messaggio viene valorizzato, al meglio, da Giovanni. Nello stesso tempo, però, il testo "risuona" davvero "nuovo". Infatti, è sufficiente richiamare le caratteristiche di questo "buon pastore", perché ci si renda conto, subito, di quanto, addirittura, la realtà superi la profezia. 
1) Il Cristo dice di sè, di essere il "buon pastore", che "offre la vita per le pecore". Proprio qui, affiora un valore aggiunto, che evidenzia l' identità e la vera missione del pastore (=Gesù): la sua cura per le pecore arriva fino al dono della sua vita. Per questo, tra il pastore e le pecore, si stabilisce una conoscenza senza precedenti: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, "come" il Padre conosce me e io conosco il Padre". In altre parole, il pastore (=Cristo) introduce il gregge nella stessa conoscenza/comunione, che lui, il Figlio, ha con il Padre da tutta l' eternità.
2) Un' altra caratteristica del "buon pastore" è la seguente: le sue pecore, cioè, non sono solo quelle d' Israele. Come Gesù stesso afferma: ".. Ho altre pecore che non sono di quest' ovile...ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore" . L' ovile, a cui allude il pastore, è la Chiesa, cioè la comunità di fede, che vive nella comunione con Dio. Notiamo, a questo punto, un' apertura vera e propria al futuro della missione evangelizzatrice.
3) L' ultima caratteristica del "buon pastore" è quella di donare la propria vita e di riprenderla di nuovo: nessuno, infatti, è in grado di toglierla a lui. Infatti, Gesù non è caduto vittima di un meschino complotto umano, e non è stato consegnato nelle loro mani violente, ma egli, liberamente, "si è consegnato" loro, per adempiere la missione, ricevuta dal Padre. E' proprio questo il senso delle parole, così ermetiche e asciutte ("Tutto è compiuto"), che il Signore pronuncia, poco prima di morire sulla croce. Con questo verbo, Gesù esprime la consapevolezza di aver portato a compimento la sua missione.
In altre parole, Gesù "vede", già, gli effetti salvifici della sua morte: la nascita, cioè, della Chiesa, prefigurata dalla madre e dal discepolo amato ai piedi della croce. Vediamo bene che la pagina del "buon pastore" è, certamente, di una profondità e bellezza incomparabili. In particolare, essa è uno "specchio" per la Chiesa di ogni tempo.
                                                                                           Mons. Nino Scarcione

Il nobile quartiere Monte in pellegrinaggio con il Gonfalone del quartiere a San Filippo Apostolo


Venerdì pomeriggio con partenza alle ore 17:30 ha avuto luogo il pellegrinaggio comunitario in onore di San Filippo Apostolo, a cui ha partecipato come da consuetudine il Comitato nobile quartiere Monte. 

Presenti al pellegrinaggio, il parroco della parrocchia di Santa Maria La Cava di Aidone, nonché organizzatore dell'evento, don Carmelo Cosenza, mons. Antonino Scarcione, prevosto della Cattedrale e consulente ecclesiastico del nobile quartiere Monte.

Per il terzo anno consecutivo, il quartiere Monte, ha ripetuto l’esperienza del pellegrinaggio comunitario, la partecipazione complessiva di oltre 500 fedeli di Aidone e Piazza Armerina, è la testimonianza della grande devozione popolare nei confronti di San Filippo Apostolo; tantissimi i quartieranti e i soci, con la presenza di quasi la totalità dei componenti il Consiglio direttivo. 

Tra i pellegrini presenti anche il Consigliere comunale Laura Saffila e il vicesindaco di Aidone Serena Schilirò.

L'ininterrotta recita della preghiera acclamata da don Carmelo Cosenza, intervallata da canti ha coinvolto tutti, grandi e bambini, una comunità in cammino per abbracciare uno dei Santi più carismatici della diocesi piazzese, San Filippo Apostolo.

Giunti nella parrocchia Santa Maria La Cava, ove è venerato San Filippo Apostolo, don Carmelo Cosenza ha celebrato la santa Messa, partecipata dai tantissimi fedeli, al termine della santa Messa il bacio alla reliquia da parte di tutti i pellegrini.
                                                                                                                    Filippo Rausa 

Di seguito alcuni scatti fotografici dell’evento.

















Oratorio Giovani Orizzonti


Pellegrinaggio a San Filippo Apostolo

Anno Domini 2015, si parte per il pellegrinaggio, le prime foto.. seguirà il servizio.


venerdì 24 aprile 2015

L'angolo della Poesia

PRIMAVERA
il sole alto ti scalda un po'
un fiore un giglio una rondine o due,
nel cielo azzurro volan leggere
vanno nel vento le capinere.
La rosa apre i petali a maggio
e' primavera forza coraggio,
e' primavera per tutti quanti
amori nuovi cuori pulsanti,
e' primavera ti dono un fiore, 
e' questo il cantico dell'amore.
                                        Roberto Lavuri

70° Anniversario della Liberazione


giovedì 23 aprile 2015

"Semino e Curo con Amore i miei Fiori", il progetto dell'Istituto Cordova/Capuana

Stamani, giovedì 23 aprile 2015 è stato attuato il progetto Educativo Didattico a cura dell'Istituto comprensivo Cordova/Capuana "Semino e Curo con Amore i miei Fiori" nelle due aiuole di piazza Castello.
Il progetto ha visti impegnati i ragazzi dei plessi Capuana, Trinità e Canali, coordinati dal prof. Benedetto Adamo e dall'insegnante Giuseppa Bevilacqua.
I ragazzi si sono prodigati a mettere a dimora tre alberi di ippocastano e dei fiori di stagione, il tutto per stimolare nei giovani studenti la sperimentazione nel dedicarsi attraverso l'attività manuale al rispetto verso la natura che ci circonda.  
Presenti al progetto gli agenti del Corpo Forestale, il presidente ed alcuni soci del Comitato nobile quartiere Monte.