"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

venerdì 30 ottobre 2015

Oltre 4.000 per manifestare contro il piano dell'Asp 4 della Fidelio

Oltre 4mila persone hanno invaso venerdì 30 ottobre le vie di Piazza Armerina, semplici cittadini, il mondo della scuola, le associazioni Fidapa, Uciim, AIRC e tante altre, i Comitati di quartiere Monte, Castellina Canali, diverse sigle sindacali, così come diversi partiti politici, alcuni sacerdoti tra cui mons. Scarcione, il parroco della Cattedrale don Bognanni che ha portato lo stendardo della Madonna delle Vittorie, che ha sfilato accanto a quello della città di Piazza, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Filippo Miroddi, il Consiglio comunale tutto, naturalmente il Comitato pro-Chiello con a capo la signora Rosa Rovetto e Massimo Di Seri e inoltre molto significativa la partecipazione alla manifestazione di numerosi sindaci, assessori, consiglieri comunali dell’ hinterland piazzese, tutti uniti per tutelare il diritto sacrosanto di avere il proprio ospedale a pochi km di distanza.


La manifestazione è stata aperta proprio dai gonfaloni dei comuni delle città di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Pietraperzia, Leonforte, Mirabella Imbaccari, Raddusa, Mazzarino, Riesi, San Cono, San Michele di Ganzaria, comunità guidate da Amministrazioni “responsabili” che sentono sulla propria pelle l’obbligo di difendere un diritto che è quello della salute e del mantenimento della rete ospedaliera, nella ex provincia di Enna, cosi come in quella di Caltanissetta; inoltre presenti delegazioni delle amministrazioni di Nissoria, Assoro, Agira.

La solidarietà tra queste comunità che hanno tanti interessi in comune, può essere la chiave di volta che deve argine la folle politica sanitaria che mortifica territori e strutture sanitarie secolari; le deleghe in bianco ai manager che non rispondono a nessuno, se non a sistemi pseudo feudali non può più essere condivisa, pena la morte della sanità pubblica a favore di lobby che dietro le quinte tramano.
                                              Filippo Rausa
























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