domenica 11 ottobre 2015
Proposta in Parlamento: Italia con 8 regioni in meno
In tempi di revisione della spesa pubblica (spending review), processo volto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica attraverso una migliore organizzazione delle sue strutture statali (es. ministeri, prefetture, tribunali, istruzione e sanità pubblica ecc.), e territoriali così come avvenuto con la cancellazione delle Provincie, accorpamento dei Comuni; il Governo sta valutando la riduzione delle Regioni.
Giovedì 8 ottobre 2015, il Governo ha accettato in Senato una proposta di legge costituzionale con tanto di cartina geografica, che "impegna il governo a prendere in considerazione prima dell’entrata" in vigore del ddl di riforma, "l’opportunità di proporre attraverso una speciale procedura di revisione costituzionale, la riduzione delle Regioni".
In foto la cartina della penisola proposta in un ddl di Roberto Morassut e Raffaele Ranucci del Pd.
La Regione Alpina sostituirà il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria.
Il Triveneto ingloberà il Trentino Alto-Adige, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto.
Mentre la Regione Emilia Romagna oltre al territorio attuale sarà estesa alla provincia di Pesaro e Urbino.
L'Appenninica accorperà Toscana e Umbria e la provincia di Viterbo. L'Adriatica unificherà Abruzzo, Marche e parte del Molise e Lazio.
La Tirrenica vedrà fondersi Campania e parte del Lazio mentre la Regione del Levante accoglierà Puglia e parte del Molise e della Basilicata.
La Calabria e la provincia di Potenza faranno parte del Ponente. Lombardia, Sicilia e Sardegna resteranno invariate, mentre Roma ingloberà solo la sua provincia.
Nuovi confini, dunque, per razionalizzare i servizi e i costi, e nuove funzioni: "Vogliamo aprire un dibattito - spiega il sottosegretario - su grandi temi come scuola e sanità", magari ipotizzando "gestioni condivise tra due o più regioni, assimilabili per legami geografici, politici e ambientali".
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