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Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 26 marzo 2016

Il nobile quartiere Monte alla cerimonia di Commemorazione su Prospero Intorcetta S.J.


Mercoledì 23 marzo 2016, nell'anno della ricorrenza del 320° anniversario della morte di Prospero Intorcetta (Platia, 28 agosto 1626 - Hangzhou, 3 ottobre 1696 - Cina), gesuita piazzese, missionario in Cina, primo europeo a tradurre le opere di Confucio in latino ed alla loro divulgazione in Europa, contribuendo in maniera determinante alla diffusione del confucianesimo in Occidente; ha avuto luogo la cerimonia di commemorazione, dal titolo "Un piazzese in Cina tra Fede, Cultura e Tradizione, ricordare per non dimenticare", promossa dall'omonima Fondazione "Prospero Intorcetta Cultura aperta”, guidata dall'Ingegnere Giuseppe Portogallo.

Partner il Comune di Piazza Armerina e la Diocesi di Piazza Armerina, inoltre la manifestazione ha avuto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Università di Catania, della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù, dell’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana della Regione Sicilia. 

Ha visto la partecipazione delle più alte cariche istituzionali, civili e religiose, nazionali, regionali e provinciali, oltre a ospiti di caratura internazionale, tra cui un rappresentante del Ministero degli Affari Esteri, un rappresentante dell'Ambasciata cinese in Roma, il vice presidente vicario dell'Assemblea Regionale Siciliana, il Prefetto di Enna. 


L'evento ha avuto inizio nella “Sala del libro antico” della Biblioteca comunale dove sono state distribuite cartoline commemorative con speciale annullo filatelico. E, ancora, due momenti: uno commemorativo e religioso nella prima parte della ricca giornata e uno di carattere scientifico nel pomeriggio.


Il Consiglio direttivo del quartiere, invitato per l'occasione, ha deliberato di partecipare all'evento per celebrare il noto concittadino e quartierante, con l'imbandieramento della via Vittorio Emanuele II, con le classiche bandiere riportanti il colore e l'araldica del quartiere, in segno di festa, e presenziando nel classico costume storico che contraddistingue il quartiere nel corso del Palio, con la presenza del gonfalone, del Presidente, del Capitano, dei Magistrati e delle comparse.


Il momento più intenso, dopo la cerimonia religiosa delle ore 10:30 presso la Chiesa di S.Ignazio di Loyola, presieduta da Mons. Rosario Gisana, si è svolto nella piazzetta antistante la sede della Biblioteca Comunale, nel Chiostro dei Gesuiti a simboleggiare il legame ancora forte nel presente tra i missionari promotori della grande cultura e la terra siciliana. 

Qui è stato scoperto il busto lapideo realizzato dallo scultore Angelo Salemi ricavato dall'immagine del gesuita tramandata dal dipinto ad olio eseguito dal vivo a Palermo da ignoto autore e la cui riproduzione è conservata all’ingresso del Museo Diocesano di Piazza Armerina.

Una copia del dipinto, di molto posteriore e parziale, ma ben fatta, si trova nella Pinacoteca Comunale cittadina. 

Il busto in pietra poggia su una base nella quale sono riprodotti in bassorilievo uno scorcio della Cattedrale di Piazza Armerina, e la “Pagoda con il Lago” di Hangzhou, la località cinese dove visse e operò per 35 anni il gesuita e nel cui cimitero, da lui creato, riposano le sue spoglie. 

“Una giornata da ricordare, appunto – commenta il presidente Portogallo – che si incastona nell’opera profusa in questi 10 anni di lavoro della nostra Fondazione, il cui obiettivo è stato anche quello di avere la più completa conoscenza storica e scientifica delle opere di Prospero Intorcetta, documentate e certificate. 

Oggi, un’èquipe di esperti dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Istituto Confucio di Roma è al lavoro per pubblicare l’opera omnia di Intorcetta: un bagaglio di valori e conoscenze in 7 volumi che darà veridicità al lavoro del grande missionario e studioso. 

La giornata celebrata a Piazza Armerina prosegue dunque lungo il solco tracciato in questi anni e celebra un concetto a fondamento del nostro impegno “Ricordare per non dimenticare”, dunque conoscere il passato per restituirlo alle generazioni presenti e tramandarlo a quelle future.

Il titolo di questo evento è dunque significativo perché attraverso il nostro passato, la nostra terra acquisisce un valore simbolico di sapere e la presenza di una statua intitolata al missionario gesuita in Cina, che nacque in questo luogo della Sicilia, diviene segno tangibile di memoria: chiunque vedrà questo busto saprà chi era Prospero Intorcetta e potrà conoscerne opere e vita”. 

Sì, perché accanto al busto lapideo si trova anche una targa e un codice QR che consentirà agli utenti di avere tutte le informazioni virtuali collegandosi alla pagina web multilingue della Fondazione Intorcetta. 

Nel camposanto di Hangzou, il 5 settembre prossimo verrà collocato un secondo busto, donato dal Comune di Piazza Armerina e dalla Fondazione Prospero Intorcetta, proprio a simboleggiare con forza il legame tra Sicilia e Cina. 

Al termine della scopertura del busto, un altro significativo momento di altissimo valore, non solo simbolico: la consegna della certificazione ufficiale WELCOME CHINESE all’architetto Rosa Oliva, direttore del Museo Regionale della Villa Romana del Casale ed all’Arch. Giuseppe Parello direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento da parte della “China Tourism Academy” che, insieme alla “Select Holding”, società di marketing internazionale turistico, ha riconosciuto nei siti UNESCO della Villa Romana del Casale e della Valle dei Templi di Agrigento gli standard ideali per rispondere alle esigenze del turismo cinese in Italia. 
Un traguardo, ma anche un punto di partenza di eccezionale portata per la promozione del nostro territorio a livello internazionale.

Nel pomeriggio, il Museo Diocesano ha ospitato il Convegno “Un gesuita siciliano nella Cina del XVII secolo: Prospero Intorcetta, missionario e letterato”. Al tavolo dei relatori si sono alternati studiosi e specialisti di diversi settori, e di spessore internazionale, che ripercorreranno l’attività culturale di un uomo del XVII secolo che, superando barriere materiali e morali, si fece ponte tra due mondi, consegnandoci un’eredità che produce ancora i suoi frutti, da preservare e non disperdere.


Prospero Intorcetta, nacque a Platia (l’odierna Piazza Armerina) il 28 agosto 1625, all'età di sedici anni fu accolto nel collegio dei gesuiti di Catania dove operava lo zio Francesco Intorcetta, apprezzato teologo. Si spostò poi nel Collegio di Messina dove fu ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo passato a Palermo decise di recarsi come missionario in Cina. Egli raggiunse la Cina nel 1659, insieme con il gesuita francese Philippe Couplet, e operò nella missione di Jianchang (l’odierna Nachang) nella regione dello Jiangxi.

Intorcetta fu un appassionato studioso della filosofia cinese e un profondo conoscitore delle opere di Confucio. 
Fu il primo tra gli europei a tradurne in latino le opere. 
Pubblicò nel 1662 i suoi appunti relativi allo studio dei Quattro libri, dal titolo Il senso della saggezza cinese, come spiegato da frate Ignacio da Costa, portoghese, della Compagnia di Gesù, e resi pubblici da frate Prospero Intorcetta, siciliano, della stessa Compagnia.

Nel 1667, pubblicò Sinarum scientia politico-moralis, e nel 1687 pubblicò a Parigi Confucio Sinarum philosophus sive scientia sinensis insieme a Philippe Couplet. 
L’opera Sinarum scientia politico-moralis è costituita da 32 pagine e di questa esistono solo otto esemplari nel mondo, custoditi nelle più importanti biblioteche.

Per mezzo di questa opera si aprì un’importante finestra di conoscenza sulla filosofia orientale che diede l’abbrivio a innumerevoli altri studi verso un mondo e un modo di essere quasi completamente sconosciuto. 
Intorcetta fu un prolifico scrittore e traduttore. Produsse molte traduzioni latine di opere classiche della letteratura cinese e tradusse in cinese la regola gesuita e gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.

Morì ad Hangzhou il 3 ottobre 1696 all’età di 71 anni. Sulla sua tomba, nella città di Hangzhou, volle che si scrivesse: di nazione siciliano, di patria piazzese, Yn-to-Ce Kio-ssè (la trascrizione fonetica del suo nome: Intorcetta il piazzese)


Di seguito una sequenza fotografica della cerimonia.


















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