"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 12 marzo 2016

La Domenica con Gesù, V di Quaresima / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


Testi: “Così dice il Signore…Non ricordate più le cose passate…Ecco, io facccio una cosa nuova…Aprirò anche nel deserto una strada..” Is 43,16-21 .
”Grandi cose ha fatto il Signore per noi” Sal 125/126,1-6 . “Fratelli, io ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore…” Fil 3,8-14 . 
“…Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei…Nessuno ti ha condannata ?...Neanche io ti condanno; va’ e…non peccare più” Gv 8,1-11.

Il cammino della Quaresima è ormai inoltrato e al centro di questa domenica spicca l’ esperienza del perdono, che rinnova la vita e fa rifiorire anche quando tutto sembra bloccato.

-Un percorso “sonoro”. Il brano evangelico possiede già una grande forza espressiva in sé stesso e, quindi, una sua rilettura aiuta a gustare maggiormente il messaggio.

*Una prospettiva molto suggestiva è quella “sonora”. Immaginare l’ episodio dal punto di vista sonoro, ci aiuta, certamente, a scoprire meglio la forza dei gesti di Gesù. Un sentiero da percorrere è quello delle diverse voci, che si susseguono. Innanzitutto, troviamo la voce di Gesù, che insegna nel tempio. Possiamo immaginare questa voce con tutta la sua autorevolezza e sapienza, infatti, come afferma il sacro autore, “tutto il popolo andava da lui”.

*La voce di Gesù è, all’ inizio, “la voce del maestro”. Proprio per il valore della sua voce, l’atmosfera cambia e la sua voce viene sommersa dalle “voci aggressive” di scribi e farisei, che portano la donna, sorpresa in adulterio. Questa interruzione della prima scena crea un contrasto enorme: dall’ insegnamento con tono pacato di Gesù all’ accusa violenta, da un’ assemblea che ascolta a un gruppo, che, invece, grida, accusa e attende una sentenza di condanna.

*Dentro a questa nuova situazione, che si è venuta a creare, emerge subito un altro contrasto tra il vociferare arrabbiato di scribi e farisei e, ben due voci, che stanno in “silenzio”: quella di Gesù e quella della donna. La voce, che insegnava, è diventata “muta”; e, di quella della donna, non vi è nemmeno traccia, perchè è stata annullata dall’ accusa. Alle voci, che chiedono una sentenza immediata, Gesù risponde con il silenzio. “Tu che dici ?”. La domanda incontra una voce che ammutolisce, anzi un volto, che si china per terra.

*Al di là di tutti i possibili significati del gesto di scrivere per terra, esso crea “uno spazio di ascolto”, nel quale in Gesù risuonano tutte le voci, che, certamente, emergevano dal tumulto degli scribi e dei farisei. Il gesto di abbassarsi e di alzarsi due volte descrive la “kenosis”(lo svuotamento) del Figlio, che si china sull’ uomo, fino alla polvere del suo peccato. Il primo abbassarsi di Gesù è per ascoltare il male, che abita nel cuore degli uomini e prenderlo su di sé. Su di lui cadono tutte le voci di accusa, condanna, rabbia e l’ attesa di un giudizio implacabile dell’ esecuzione di una sentenza.

-La voce della misericordia. Da questo punto di comunione con i peccatori (la discesa agli inferi) emerge la “voce della giustizia”.

*La “voce della giustizia” crea un secondo grande silenzio, accompagnato ancora dall’ abbassarsi di Gesù. Possiamo contemplare gli effetti di questa voce, che provoca delle risonanze nel cuore, nella mente e persino nell’ azione: gli anziani per primi se ne vanno. Tutti i presenti vengono toccati dalla voce di Gesù e si crea un altro silenzio.

*L’ attesa sentenza è arrivata alle orecchie dei sopraggiunti; ora Gesù condivide la solitudine della donna, con la quale rimane in mezzo. In questo silenzio emerge ancora la voce con due domande, intrise di stupore, ironia e sorpresa. La scrittrice Cristina Campo associa a queste domande l’ affiorare di “un sorriso sulle labbra di Gesù (C.Campo, “Gli imperdonabili”).

*A questo punto, finalmente, emerge inedita “la voce” della donna: “Nessuno, Signore”.

*Il brano si chiude con la “voce della misericordia”, che apre un tempo nuovo, di cui parla la I Lettura: “d’ ora in poi”, “Ecco, io faccio una cosa nuova”. Le parole del profeta Isaia e del Salmo fanno eco a questa voce. Alla giustizia come mera osservanza della legge, che giudica, dividendo le persone in giusti e peccatori, Gesù mostra il grande dono della misericordia, che ricerca i peccatori, per offrire loro il perdono e la salvezza.

-La “corsa” della misericordia. Le letture bibliche sono “attraversate” dalla dimensione del “movimento”: Dio dichiara di voler aprire una strada nel deserto, perché il popolo cammini; S.Paolo parla della sua esperienza come di una “corsa” ed, infine, Gesù riapre, con il perdono, il vicolo cieco dell’ errore e invita la donna ad andare, a mettersi nuovamente in movimento: “Va’ e d’ora in poi non peccare più”. La corsa della misericordia è un’ immagine dell’ “evangelizzazione”. Attraverso le gambe dei cristiani, la misericordia di Dio continua a correre nella storia del mondo, per arrivare ad ogni cuore, in ogni vita.

                                Mons. Antonino Scarcione    

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