"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 4 febbraio 2017

La Domenica con Gesù, V del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

Testi: “…Dividere il pane con l’ affamato,…Introdurre in casa i miseri, senza tetto…Vestire uno che vedi nudo…” Is 58,7-10 . 
“…Fratelli, io ritenni…Di non sapere altro…Se non Gesù Cristo, e Cristo Crocifisso…” I Cor 2,1-5 . 
“…Voi siete il sale della terra…Voi siete la luce del mondo…” Mt 5,13-16. 

Di fronte alla nostra cultura dell’apparire, rimane, più che attuale, l’invito di Cristo ai credenti ad essere “il sale della terra” e “la luce del mondo”.

-“La luce della giustizia”. In che cosa consiste la “giustizia”, di cui si parla nel sacro testo?” . Certamente, nel credere nel Signore e nella sua legge, nel dare in prestito, nell’ amministrare con saggezza i beni, nel donare, senza misura, ai poveri. Vediamo che questo messaggio risuona, forte, nel nostro tempo storico, segnato da gravi diseguaglianze sociali, dall’ uso arbitrario dei beni (che spesso diventa spreco), dal consumo narcisistico delle risorse materiali, intellettuali e spirituali, dallo sfruttamento “selvaggio “ delle risorse naturali (di cui ci si crede padroni e non custodi) e che porta ad un progressivo depauperamento.

Il cristiano è chiamato a risplendere come luce, ad essere un faro nella notte per i naviganti, lampada nella sera, momento e luogo di aggregazione.
Tale testimonianza, afferma Paolo, proviene direttamente dal mistero di morte e risurrezione di Cristo.

-“La concreta testimonianza del cristiano”. Come Cristo, luce del mondo, è stato “innalzato sulla croce”, così il cristiano è partecipe del suo mistero di morte e risurrezione in virtù del battesimo ricevuto e della vita di fede vissuta nella Chiesa. Come “alter Cristus”, è chiamato ad essere luce (i cristiani nella chiesa antica, già erano detti “illuminati”), ad essere sul lucernaio, per dare luce alla casa, alla terra intera, nostra casa comune (Cfr. “Laudato sì”). Per questa terra, il cristiano è colui che dà “sapore”. In questo, ci possono aiutare, molto, i testimoni, in greco “martyroi” (= i martiri).

Il loro sangue, sparso sulla terra, in un villaggio africano o nella foresta tropicale, nel Sud-America o in Asia, o nelle metropoli dell’ Occidente, è divenuto segno di una fede coerente e di una donazione totale ai fratelli. Ogni fedele, quindi, è ”vocato” ad essere una presenza, che dà gusto ad una terra, spesso impenetrabile, e che rischia di mostrarsi sterile.

A tal proposito, quello che ha detto Papa Francesco ai giovani nella Giornata Mondiale di Cracovia può essere un elemento di riflessione per ogni cristiano: “Non siamo venuti nel mondo per vegetare, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano…, siamo venuti, per lasciare un’impronta…”.

                                                                        Mons. Antonino Scarcione 

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