"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 30 marzo 2017

Rappresentazione teatrale dei Giovani Orizzonti

Ritorna in scena la grande storia di Gesù, dopo la buona riuscita delle precedenti edizioni, anche quest’anno l’Oratorio Giovani Orizzonti, stà avviando la macchina organizzativa per la rappresentazione sulla passione, morte e resurrezione di Gesù.

Titolo dell’iniziativa “Passio Christi”, lo scopo è quello di trasmettere, in forma diversa, la parola di Dio, soprattutto nei giovani, attraverso varie forme espressive, dalla musica al canto, alla danza, alla drammatizzazione teatrale, all’arte pittorica e creativa, rendere il giovane protagonista attivo e non uno spettatore passivo. Saranno inseriti, all’interno della rappresentazione teatrale alcuni ragazzi diversamente abili per rispondere alle esigenze del territorio e per aprire le porte a tutti.

L’evento si svolgerà domenica 09 aprile 2017 alle ore 20,00 presso la Chiesa Santa della Neve a Piazza Armerina è coinvolgerà circa 63 figuranti tra i bambini, ragazzi, giovani e adulti della città. 
 

Don Felice Oliveri torna alla casa del Padre

Nella tarda serata di lunedì 27 marzo, ha chiuso la sua esistenza terrena don Felice Oliveri già parroco della chiesa Madre San Lorenzo e Vicario Foraneo di Aidone.
Nato a Valguarnera il 29.06.1948; ordinato sacerdote il 29.6.1976. Don Felice Oliveri è ritornato alla casa del Padre. A seguito della comunicazione fornita da Mons.G.Ferrigno, Cancelliere della Diocesi, dopo alcuni istanti di sgomento e sconforto, i sacerdoti e il personale, presenti in quel momento nei locali della Curia, hanno fatto alcuni minuti di silenzio e di preghiera, per ricordare una delle personalità più vive ed attive del clero. Don Felice, avendo completato lodevolmente il corso di studi, quasi subito divenne uno dei protagonisti nella formazione dei giovani seminaristi. Successivamente, nominato rettore, svolse questa delicata mansione con la massima attenzione e cura.

Fu cappellano della Chiesa Madre di Enna e, quindi, della parrocchia S.Giacomo a Gela. Ad Aidone, nominato parroco della Chiesa di S.Lorenzo, si interessò della preparazione dei fidanzati al matrimonio, istituendo un apposito cammino spirituale, anche col supporto e il sistematico intervento del Consultorio Familiare Diocesano, specie per il miglioramento dell’ accoglienza, ascolto e dialogo interpersonale dei nubendi.

Avendo notato e sofferto per la comunità aidonese, ridimensionata dalla partenza di numerosi suoi figli verso il nord, in Svizzera e Germania, con un gesto di autentica pastorale familiare, teso a facilitare le comunicazioni e il legame tra città d’ origine e metropoli del continente europeo e non solo, fonda il piccolo periodico, “Qui Aidone”, per tenere legati gli aidonesi tra di loro, in qualunque stato e/o continente si trovassero. Circondato e sostenuto da giovani e adulti, il “foglio di collegamento” non interruppe mai la sua pubblicazione. Solo qualche hanno fa, quando “la brutta bestia” della malattia lo afferrò, Don Felice e l’équipe, loro malgrado, si sono dovuti fermare.

Si sa che il parroco amava consegnare personalmente il foglio,”Qui Aidone”.

Si occupò dei ragazzi e dei giovani, costituendo ad Aidone, grazie alle professoresse Paola e Anna, la sezione Giovani Orizzonti, già fondata a Piazza Armerina, da Davide Campione. Gruppi che con la danza, la musica e la recitazione raggiungono gli altri.

A scuola ebbe particolare sensibilità per lo studio della lingua e letteratura italiana. Uno dei suoi autori preferiti era certamente il Manzoni. Il romanzo de “I Promessi Sposi” lo incantava per la bravura dell’ autore nell’ uso dell’ ironia. Nelle domeniche di agosto, alle 11,30, leggeva e commentava il vangelo in tedesco, per i turisti in visita alla cattedrale e alla Villa Imperiale di P.Armerina.

Grande amarezza e turbamento in Diocesi per la prematura dipartita di questo “missionario” dei nostri tempi, in dialogo col mondo contemporaneo.

                                              Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 29 marzo 2017

Strani fenomeni fisici e novità nei restauri alla BASILICA del SANTO SEPOLCRO


Nei giorni scorsi, mercoledì 22 marzo 2017, dopo nove mesi di lavori, il Santo Sepolcro di Gerusalemme il luogo più importante della cristianità, ogni anno meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli; qui si pensa che sia stato sepolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione. la sua tomba è stata riaperta al pubblico con una cerimonia di ringraziamento celebrata dal patriarca ortodosso Bartolomeo I e un rappresentante inviato da papa Francesco.

La lastra sepolcrale, che, avrebbe accolto il corpo di Gesù Cristo, è tornata alla luce, nel corso dei lavori di restauro nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. 

La tomba era stata ricoperta con una lastra di marmo prima del 1555 e da allora nessuno l'aveva più rimossa: per i ricercatori che hanno condotto l'operazione si tratta dell'epilogo di un evento atteso da decenni.

"Una volta rimossa la lastra di marmo, siamo rimasti sorpresi trovando al di sotto una grande quantità di materiale di riempimento", racconta Fredrik Hiebert, archeologo della National Geographic Society, che partecipa al progetto di restauro del sepolcro. "Occorrerà del tempo per portare a termine tutte le analisi scientifiche, ma alla fine saremo in grado di vedere la superficie originale di roccia su cui, secondo la tradizione, fu deposto il corpo del Cristo morto".

Gli scienziati e i religiosi che hanno avuto accesso al luogo, nel corso dei lavori, hanno registrato alcuni strani fenomeni, così come pubblicato dal sito cattolico d'informazione da Aleteia il 9 novembre 2016.
In primo luogo, quando si è sollevata la lastra, i presenti hanno percepito un “dolce aroma” che emanava dalla tomba, che ricordava le manifestazioni olfattive associate a certi santi, profumo di rose, profumo di viole, sia quando erano ancora in vita, sia dopo la morte. 

In secondo luogo, certi strumenti di misurazione impiegati dagli scienziati sono stati alterati dalle perturbazioni elettromagnetiche. Quando venivano collocati in verticale sulla pietra sulla quale ha riposato il corpo di Cristo, gli apparecchi smettevano di funzionare o funzionavano male. 

La direttrice dei lavori, Antonia Moropoulou, ha affermato che è difficile immaginare che qualcuno abbia messo a rischio la propria reputazione per un “trucco pubblicitario”.
È stata la prima volta in quasi due millenni gli scienziati sono riusciti a entrare a contatto con la pietra originale sulla quale venne deposto il Santissimo Corpo di Gesù Cristo avvolto nei panni mortuari, il più famoso dei quali è la Sacra Sindone.

"Siamo in un momento cruciale per il restauro dell'Edicola", ha commentato Antonia Moropoulou, direttrice dell'équipe dell'Università Tecnica Nazionale di Atene che sta curando il restauro.
L'Edicola (dal latino "aedicula", "piccola casa") è una piccola struttura all'interno della basilica, dove sarebbe contenuto il banco in cui fu deposto il corpo di Gesù.


L'Edicola fu ricostruita per l'ultima volta nel 1808-10, dopo essere stata distrutta da unincendio ed oggi è oggetto di restauro, insieme alla tomba. "Le tecniche che stiamo usando per analizzare questo monumento unico al mondo permetteranno di seguire le nostre scoperte come se ciascuno di noi fosse lì, davanti alla tomba di Cristo", ha aggiunto la Moropoulou.
"Se non fossimo intervenuti in tempo - spiega Bonnie Burnham del Fondo Mondiale per la conservazione dei monumenti - l'Edicola sarebbe crollata". 

I restauratori hanno lavorato prevalentemente di notte, così da garantire ai pellegrini in visita l'accesso alla tomba.
Le loro attenzioni si sono rivolte anche al santuario, che è stato stabilizzato grazie all'utilizzo di viti in titanio e malta e poi ripulito dagli escrementi dei piccioni e da uno spesso strato di fuliggine dovuto alle centinaia di candele.

Una serie di interventi - realizzati con il supporto di strumenti tecnologici all'avanguardia, come radar, scannerizzazioni laser e droni - necessari a consolidare i blocchi di marmo e la tenuta della struttura.
Una struttura che nel corso dei secoli è sopravvissuta a ogni genere di calamità: guerre, saccheggi e terremoti. Basti pensare che la prima grande opera di restauro la realizzarono i francescani nel 1555, preceduta da quella dei Crociati del 1099.
Studiare l'Edicola e il letto di roccia in particolare significa indagare sulla forma originaria del sepolcro, capire meglio la sua identità, il contesto in cui si inseriva: sappiamo che divenne oggetto di venerazione dal 326 d.C. quando Elena, la madre dell'imperatore romano Costantino, lo identificò come luogo di sepoltura di Gesù. 
Secondo la tradizione e i Vangeli, dopo essere stato crocifisso, Gesù Cristo fu deposto su un banco di roccia calcarea all'interno di una grotta già scelta come tomba da un fedele, Giuseppe d'Arimatea.     
I cristiani credono che all'alba del terzo giorno Gesù sia risorto; le donne che andarono a visitare il Sepolcro trovarono la tomba vuota.
Il luogo è quindi carico di spiritualità: "toccarlo" per molti equivale a toccare un tasto sacro della storia della religione cristiana.                                              
                                                                                                     Filippo Rausa






martedì 28 marzo 2017

Giovani Orizzonti


Celebrazioni in Cattedrale


Cronaca di un successo, la l'XIII Tavolata di San Giuseppe

La Tavolata di San Giuseppe realizzata dal Nobile quartiere Monte Mira, anche quest'anno, in un crescendo di entusiasmo e partecipazione ha avuto il suo epilogo domenica 19 marzo, la Tavola imbandita seppure in allestimento è stata aperta sabato 18, sin dalle prime ore del pomeriggio.
Alle 21:00 come da programma, ha avuto luogo la veglia di preghiera al patriarca San Giuseppe, con la recita delle preghiere a cura dei soci del quartiere, veglia che ha coinvolto tanti quartieranti e la presenza delle suore della Sacra Famiglia con la madre superiora suor Maraingela e suor Genoveffa.
( Il link di presentazione della Tavola, https://www.facebook.com/filippo.rausa )

Domenica 19 marzo, giornata dedicata per l'appunto al patriarca San Giuseppe ha visto la presenza di migliaia di concittadini, in un vie vai che non ha avuto sosta per l'intera giornata,
Alle ore 12,00 la solenne benedizione della Tavolata a cura di mons. Scarcione, alla presenza delle suore della Sacra Famiglia, dell'On. Assessore Regionale Luisa Lantieri, del Sindaco Filippo Miroddi, del vice sindaco Giuseppe Mattia, dell'Assessore Carmelo Gagliano, della presidente della FIDAPA, prof. Agata Caruso, e di tantissimi quartieranti ha sancito la sacralità, l'offerta delle pietanze per spirito di carità cristiana verso i poveri, i bisognosi.
Dopo la benedizione, il pranzo dei Santi con San Giuseppe, Maria e Gesù bambino.
Quest'anno oltre alle attività commerciali ed artigianali cittadine, hanno partecipato alla realizzazione della tavola la FIDAPA, la Fondazione Prospero Intorcetta e i Cavalieri Templari Federiciani del presidio di Piazza Armerina.
Nel corso del pomeriggio, anche il Vescovo mons. Rosario Gisana, ha fatto visita alla Tavola, complimentandosi con gli organizzatori ed esprimendo il suo compiaciuto pensiero.
Di seguito il link https://www.facebook.com/filippo.rausa/videos/pcb.10209588060793444/10209588039192904/?type=3&theater.

Infine la tavolata è stata aperta a vantaggio di tutti i presenti, con la degustazione delle vivande e la consegna del pane.
Adoperando gli strumenti tecnologici, per oltre un'ora è stata fatta la diretta su Facebook, registrando le varie fasi, i commenti e le impressioni di quanti hanno partecipato, https://www.facebook.com/filippo.rausa ; questa in sintesi la cronaca della XIII Tavolata di San Giuseppe che viene archiviata ancora una volta con un notevole successo di partecipazione. 
Un affettuoso e caloroso ringraziamento a tutti gli sponsor, le Famiglie, le Suore della Sacra Famiglia, i Soci del quartiere per il loro prezioso contributo volto alla realizzazione del tradizionale evento.
Un grazie particolare alle varie ditte ad iniziare dai Panificatori che anche quest’anno ci hanno collaborato donandoci il pane che ha fatto bella mostra di se, in ordine alfabetico: BARRESI Giuseppe, BARRESI Totò, CASSATA Nino, INFURNA Salvatore, LO MAGLIO Filippo, MARINO Elvis, NATIVO Giuseppe;

le Pizzerie: ANTICHI SAPORI, via Machiavelli – AL GIARDINETTO, via G. Lo DA GIANFRANCO, via don Milani - DA MELINO RISO e FANTASIA, via gen. Muscarà - FRASSES, via mons. Palermo – PIZZERIA DELL’ANGOLO, via G. Roccella – PECCATI di GOLA, p.za gen. Cascino – SCHILLACI, via Chiarandà - SPIZZICA e SCAPPA, via Carducci – TRINAKRIA, p.za Giuliano;
la Ristorazione: HOTEL VILLA ROMANARISTORANTE AL RITROVO - RISTORANTE CENTRALE - GUENDALINA;
le Pasticcerie-Gelaterie: CAFE’ des AMIS, e CAFE’ del CENTRO, via Marconi – CAFFETTERIA PLUTIA, via Generale Ciancio - CONSOLI NAZZARENO, via D’annunzio – PIPER BAR, p.za gen. Cascino – RESTIVO, via Mazzini – ZINGALE DOLCIUMI – PLACCA, viale gen. Muscarà;
i Commercianti: ALIMENTARI CATALANO, via Chiarandà -  FARMACIA GURRERI, via V. Emanuele - MACELLERIA RAUSA, via Castellina – VALLE degli ORTI di AUGERI Salvatore LA MORELLA GOMME, viale conte Ruggero.
E inoltre la FIDAPA, la Fondazione Prospero Intorcetta e i Cavalieri Templari Federiciani del presidio di Piazza Armerina.