"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 11 giugno 2017

La Domenica con Gesù, SANTISSIMA TRINITA'.

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “Il Signore, lento all’ ira e ricco di misericordia” Es 34,4b-6.8-9 . 
“Dio è grazia, amore, comunione” 2 Cor 13,11-13 . “Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio” Gv 3,16-18.

La Trinità (= Dio Uno e Trino: Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo), in verità, è ben presente in ogni liturgia; ma, recentemente, come afferma, opportunamente, Enzo Bianchi, si è sentito il bisogno di istituire una festa teologico-dogmatica, che non è conosciuta, né dall’ antichità cristiana, né, tutt’ora, dalla tradizione cristiana orientale. E’ comunque l’occasione di una lode, un ringraziamento e un’adorazione del mistero di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Il cammino della rivelazione e, quindi, quello dell’ adesione dei credenti alla Trinità è stato, certamente, lungo. Lo affermava, già, Gregorio Nazianzeno: “L’Antico Testamento proclama il Padre, il Nuovo Testamento ha manifestato il Figlio e fa intravedere la divinità dello Spirito Santo…Così,… la luce della Trinità brillerà con maggiore chiarezza” (Cfr.Discorsi teologici).

Non è un caso che, per dire qualche cosa sulla Trinità, ricorriamo ancora ad Agostino, che vede “nel Padre l’Amante, nel Figlio l’Amato e nello Spirito l’Amore, che intercorre tra i due. E S.Bernardo puntualizzava che la Trinità è come “un bacio” circolare ed eterno: “Il Padre dà il bacio, il Figlio lo riceve e, il bacio stesso, è lo Spirito Santo, colui che è tra il Padre e il Figlio, la pace inalterrabile, l’amore indiviso, l’unità indissolubile”(Sermoni su Cantico dei Cantici 8,2).

Vediamo che nel contesto del colloquio tra Gesù e Nicodemo, Gesù risponde, man mano, all'interlocutore. Ma, la vera risposta sembra essere contenuta nella “meditazione” dell’ autore del IV Vangelo. Esattamente, nei versetti, che, oggi, leggiamo. Ci chiediamo: è Gesù che parla, oppure si tratta di una riflessione dello stesso evangelista Giovanni ? In ogni caso, comunque, si tratta di parole di Gesù, meditate, comprese e riformulate in una comunità cristiana, che cerca di crederle e di viverle.

Ecco le parole: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui…abbia la vita eterna”. E, immediatamente prima, c’ è scritto: “Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’ uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 3,14-15). Queste due affermazioni si spiegano reciprocamente. Tale amore di Dio ha avuto la sua manifestazione, il 7 aprile dell’ anno 30. Gesù di Nazareth, nato da Maria, ma Figlio di Dio, è stato innalzato sulla croce, dove è morto, “avendci amati fino alla fine”.

In quella drammatica ora della croce è stata manifestata la gloria di Gesù, colui che, appunto, ha amato gli uomini fino alla fine. Ecco il dono dei doni di Dio: un dono gratuito ed irrevocabile, da accogliere con fede.

                                                                               Mons. Antonino Scarcione

Nessun commento: