"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 22 agosto 2017

Il Capitano Vincenzo Bulla promosso al grado di Maggiore, confermato alla guida della Compagnia Carabinieri.


Con Decreto Dirigenziale del 2 agosto 2017, il Capitano Vincenzo Bulla, Comandante della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, è stato promosso al grado di Maggiore.

L’Ufficiale Superiore, 44 anni, in possesso della laurea in Giurisprudenza con relativa abilitazione all’esercizio della professione di avvocato e della laurea magistrale in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, ha svolto tutta la sua carriera nell’ambito dell’organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri acquisendo un’ampia esperienza e svolgendo i propri incarichi in aree geografiche particolarmente sensibili, dove ha condotto importanti e delicate indagini in materia di criminalità organizzata e comune, per le quali gli sono state attribuite varie ricompense e onorificenze tra cui quella di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Anche negli ultimi due anni, durante la sua permanenza alla guida della Compagnia di Piazza Armerina, sono state portate a termine varie operazioni di servizio tra cui l’operazione “Primavera” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e l’operazione “Terremoto” coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna.

È la prima volta che un Ufficiale Superiore regge il Comando della Compagnia di Piazza Armerina, segno della grande attenzione che l’Arma dei Carabinieri riserva per questo territorio.

Il Presidente, Filippo Rausa, il Consiglio direttivo e tutti i soci nell'avere appreso con gioia la notizia della promozione, augurano al neo Maggiore, Vincenzo Bulla, Socio Onorario del nobile quartiere Monte Mira, ogni bene, certi di una brillante carriere al servizio e in difesa della comunità.

 

domenica 20 agosto 2017

La Domenica con Gesù, XX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “La mia casa si dirà casa di preghiera per tutti i popoli” Is 56,1.6-7 . 
“I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili” Rm 11,13-15.29-32 . 
“Donna grande è la tua fede! ” Mt 15,21-28.

Il vangelo odierno inizia con un’ annotazione geografica: Gesù si reca al di là dei confini d’Israele, in Fenicia. Quivi, il Signore incontra una donna cananea, appartenente, quindi, ad una nazione nemica d’ Israele. Pur tuttavia, la donna, che non conosce la tradizione giudaica, si rivolge a Gesù, usando l’ appellativo di “Figlio di Davide”. Ella ha una figlia “tormentata da un demonio” e chiede al Signore che la liberi da questo terribile male.

La risposta di Gesù sembra molto dura: infatti, le dice di essere venuto per le pecore perdute della casa d’ Israele. Dunque, non c’ è possibilità alcuna che egli ascolti la richiesta. Ma lei insiste. Anche a questo secondo tentativo il Signore risponde in modo ancora più inflessibile: non è opportuno gettare il pane, destinato ai propri figli, ai cani.

Chiunque avrebbe desistito, ed, invece, quella donna trova il modo, per fare breccia nel cuore di Gesù: anche i cani mangiano le briciole, che cadono dalla tavola dei loro padroni. Con questa espressione quella madre rivela una grande fede, che porterà alla guarigione della figlia.

-Il cammino di fede non ha confini. Ci troviamo dinnanzi ad un cammino spirituale, che Gesù vuole far compiere alla donna straniera: la sua sofferenza e la sua insistenza guideranno il cammino di fede di quella madre. A questo punto, vediamo che il contrasto con l’ incredulità dei suoi interlocutori in Israele è evidente: essi sono coloro che mostrano un cuore duro e rifiutano di vedere in Gesù il Messia. Invece la donna straniera gli si prostra ai piedi e lo supplica. Essa crede in Lui !

-La donna cananea, paradigma dell’ esperienza di fede. Sono le parole di Gesù, “donna, grande è la tua fede”, ad incoraggiarci in questa lettura: il suo apparente stupore indica il punto di arrivo di questo itinerario, quello di una fede grande. Pertanto, l’ esperienza della donna cananea diventa significativa anche per noi. Ci invita a liberarci dal preconcetto e dalle divisioni. All’ interno della comunità ecclesiale non ci debbono essere barricate tra gruppi, movimenti e associazioni, ma la piena valorizzazione dei carismi, che lo Spirito dona alla Chiesa.

All’ esterno, non sia la cultura, l’ etnia o anche la diversa esperienza di fede a costruire muri di separazione, ma ogni singolo cristiano e l’ intera comunità siano testimoni di un amore grande ed universale. La testimonianza della donna cananea è un invito a confidare nel disegno salvifico di Dio sulla nostra vita: l’ affidamento sincero, fondato sulla fede autentica, viene sempre ascoltato dal Signore. I rischi più grandi emergono, quando pensiamo di poter fare di testa nostra, rimanendo autoreferenziali.

In questo atteggiamento, la donna cananea ci incoraggia e diventa per noi motivo di verifica del nostro cammino di fede talmente arido, da non saper cogliere i grandi doni della grazia di Dio e nel non volerne condividere neppure le briciole con il prossimo per paura di contaminarci e sporcarci le mani.

                                                                      Mons. Antonino Scarcione      

MARIA SS.MA DELLE VITTORIE, PATRONA DELLA CITTA' E DELLA DIOCESI

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa.


 Testi: “Una donna vestita di sole con la luna ai suoi piedi” Ap 11,19a;12,1-6ab . 
  “L’ ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” 1 Cor 15,20-27.
  “Maria in fretta si mise in viaggio” Lc 1,39-56.


Pur consapevoli che il 15 agosto, confluiscono diverse ricorrenze (ad es.: il Ferragosto; Maria SS.ma delle Vittorie, Patrona della Città e della Diocesi, la cui icona, immortalata nel Vessillo, portato vittoriosamente dall’esercito normanno nella lotta di liberazione e nella rivendicazione dell’ identità storico-culturale e religiosa delle popolazioni della Sicilia ), ci soffermeremo brevemente sul testo di Matteo.

Nella pagina evangelica, vi è un dato che balza subito all’ attenzione: la ricchezza della simbologia e delle immagini. E’, certamente, un’ esigenza dell’ autore sottolineare la prospettiva salvifica, verso la quale è orientata la celebrazione odierna. La donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi, il Signore primizia dei risorti, l’ esultanza della Vergine, che proclama le grandi cose operate dall’ Onnipotente, in conseguenza della risurrezione, alla quale tutti siamo chiamati.

Come sappiamo cantare le meraviglie del Signore ? Le sappiamo percepire, ne offriamo una testimonianza gioiosa, le viviamo nel segno dello stupore, nella gioia del dono accolto ? Questa sottolineatura è proprio una chimera “clericale” ? Basterebbe, invece, richiamarci al dato biblico: Maria proclama stupore e ammirazione, perché ella è stata intimamente legata al piano divino della salvezza.

Vediamo che le letture ci offrono la visione completa della storia dentro il piano: il passato, il presente e il futuro. La lettera di Paolo ci porta alla creazione, alla figura di Adamo, utile a presentare Cristo, nuovo Adamo. Il Vangelo, invece, tende a sottolineare, con garbo, il collegamento tra questo passo e la nostra vita presente. Il piano di salvezza divina è intimamente collegato alla nostra volontà di salvezza, che oltrepassa tutti i tempi, i luoghi e le razze. Ma dimenticando che Dio è fedele alle sue promesse ! E la Madonna ? Ella è una dei testimoni centrali di questa fedeltà divina alle promesse.

L’ assunzione di Maria, essendo in linea diretta con la risurrezione del Signore, ci mostra la Vergine pienamente inserita nel flusso di questa esperienza e diventa primizia di quell’ esperienza, alla quale tutti siamo chiamati. Cosicchè, credere nell’ assunzione, significa credere che Maria condivide la gloria del Figlio e che anche noi siamo chiamati a vivere questa situazione.

E’ necessario ritornare all’ integralità della visione cristiana della vita, per non restare succubi di una concezione “strozzata” della vita, ridotta all’ immediato, all’ esperienza del presente senza prospettive ampie, senza prospettive eterne e metastoriche.

L’ attimo fuggente, il piacere immediato, la gioia effimera: ecco i nostri spazi vitali.

Con Maria leggiamo la storia in grande, assumiamo il nostro ruolo fondamentale nella storia. Sarà, così, possibile rendere credibile l’ invocazione: “Signore, fa’ che viviamo in questo mondo, costantemente rivolti ai beni eterni”.

                             Mons. Antonino Scarcione


Alla Presidenza, al Direttivo, ai Soci del N.Q.M.M., alla Cittadinanza e ai Gentili Lettori, Buon Ferragosto.

12 Agosto 2017, Consegna delle armi, presentati i nuovi costumi dei cavalieri giostranti

Sabato 12 agosto, nel corso della cerimonia della Consegna delle Armi, sono stati presentati i nuovi costumi dei Cavalieri dei 4 quartieri realizzati dall'Assessorato al Turismo, guidato da Carmelo Gagliano, su iniziativa del nuovo Coordinamento del Palio dei Normanni.
I nuovi costumi sono stati realizzati con parte delle somme che ogni anno sono destinate ai coordinatori ( € 7.000,00 ), rifiutate dai responsabili del nuovo coordinamento Stefano Di Dio, Massimo Di Seri, Salvatore Arena e Filippo Rausa.





sabato 19 agosto 2017

Presentazione del Palio a Sala delle Luci, realizzato da Fulvio Crescimanno

Mercoledì 09 agosto, alle ore 11:00 a Sala delle Luci, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione del Palio, realizzato quest'anno dall'artista prof. Fulvio Crescimanno.

In una Sala delle Luci gremita, a partecipare all'evento oltre al sindaco Filippo Miroddi, l'Assessore Carmelo Gagliano, la Consigliera comunale laura Saffila, i Presidenti dei quattro quartieri Castellina, Massimo Di Seri, Canali, Salvatore Arena, Casalotto, Aldo Arena, Monte, Filippo Rausa, diversi cavalieri giostranti, e tanti altri quartieranti accorsi per l'evento.
Presente anche Pietro Rausa, che lo scorso anno realizzò il drappo poi vinto dal quartiere Casalotto, che quest'anno su incarico del prof. Crescimanno, ha curato la sarcitura del nuovo drappo.
Di seguito alcuni scatti fotografici.






Un successo la Festa pre-Palio del Monte Mira

Un successo la Festa pre-Palio del nobile quartiere Monte Mira che ha visto presenti in piazza castello un notevolissimo numero di quartieranti e concittadini, accorsi per trascorrere una serata in allegria e spensieratezza aspettando l'imminente Palio dei Normanni.

Nel corso della serata sono intervenuti il Sindaco, Filippo Miroddi, l'assessore al Turismo, Carmelo Gagliano, la consigliera comunale, Laura Saffila, i cavalieri giostranti del quartiere.
Come da consuetudine il Comitato si è adoperato con la degustazione delle angurie che sono state offerte a tutti i presenti.

Il DJ che ha animato la serata fino a notte inoltrata è stato il grande Ivano Corso; nel corso della quale è stato dato spazio alla palestra di Francesca Lo Re che ha presentato i suoi allievi facendoli esibire in Zumba Fintness & Ju Jitsu.







Festa pre palio del nobile quartiere Monte Mira

Martedì 8 agosto in piazza Castello con inizio alle ore 21:00 avrà luogo la Festa Pre-palio del Nobile quartiere Monte Mira, con animazione a cura del DJ Ivano Corso. Nel corso della serata, degustazione delle angurie, presentazione dei Cavalieri del Palio e tanto altro ancora... Vi aspettiamo


DISASTRO AMBIENTALE IN SICILIA: CONDANNA SENZA APPELLO

Piazza Armerina, 08 agosto 2017

Di seguito il messaggio di mons. Antonino Scarcione, alle associazioni di seguito citate, relativamente i gravissimi incendi al patrimonio boschivo del territorio di Piazza Armerina. 

Cattolici, Ortodossi, Evangelici, Ufficio Ecumenismo e Dialogo, Uciim, Fidapa, Lega Ambiente, S.Sepolcro, Lions Club, Kiwanis, Quartieri Storici, Oratorio “Giovani Orizzonti”, Don Bosco 2000, Associazioni e Club Services, Rotary, Archeoclub, Cif, MIRA, Italia Nostra, Gruppi Archeologici, Società di Storia Patria, Università Tempo Libero “I.Nigrelli”, Fondazione Prospero Intorcetta, Dirigenti e Studenti degli Istituti Secondari di II Grado, Istituti Comprensivi, Scuole dell’Infanzia e Cittadini, che da diversi anni collaborano e celebrano la Giornata Mondiale per la Cura del Creato, profondamente indignati per lo scempio e i gravi danni arrecati al patrimonio boschivo della nostra terra, bene d’ inestimabile valore della Città dei Mosaici, di Aidone, Valguarnera, Enna e delle altre Province della Sicilia, “l’Isola bella”, già cantata da Omero,

ESPRIMONO LA PIU’ FERMA CONDANNA

nei confronti delle mani sacrileghe, che con inqualificabili gesti vandalici,

“CONTRASTANO CON LA CRESCITA DI UNA COSCIENZA CIVILE ED UN TURISMO AUTENTICAMENTE SOSTENIBILE, CAPACE CIOE’ DI CONTRIBUIRE ALLA CURA DELLA CASA COMUNE E DELLA SUA BELLEZZA”.

      Mons. Antonino Scarcione-Coordinatore


La Domenica con Gesù, XIX del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “Il Signore era nel soffio di una brezza leggera” 1 Re 19,9a.11-13 a . 
“ La verità nello Spirito” Rm 9,1-5 . 
“Coraggio, sono io, non abbiate paura” Mt 14,22-33.

La pagina del vangelo di Matteo presenta uno dei miracoli più famosi: la tempesta sedata. Il testo rientra tra le manifestazioni del Signore agli uomini, cioè, è una delle rivelazioni della sua divinità, con la formula “io sono”, che rievoca il nome di Dio, come, ad es. , presso il roveto ardente, dove Egli si manifesta a Mosè. Appare importante notare come Gesù abbia cercato dei momenti di preghiera e di comunione col Padre.

A differenza del testo di Marco, Matteo, invece, pone l’ accento sul tema della fede: gli apostoli non riconoscono subito il Signore, anzi lo scambiano per un fantasma ed hanno paura. Ma Gesù si manifesta loro e dichiara la su divinità: “Coraggio, non abbiate paura, sono io”.

-La professione di fede di Pietro. La richiesta di Pietro di camminare, come Gesù, sulle acque, rivela il desiderio dell’ uomo di affidarsi con fiducia al Signore: il valore della fede, il coraggio nel credere che Gesù dona la capacità di compiere cose straordinarie. Ma l’ esperienza di Pietro rivela anche la debolezza e la fragilità dell’ uomo. Infatti, appena il vento diventa più forte, egli dubita, ha paura ed inizia ad affondare. A questo punto, c’ è l’ immagine più bella dell’intera pagina: Gesù che tende la mano, afferra Pietro e lo solleva. Cristo tende la mano all’ uomo e lo rialza dalla sua condizione di peccatore.

I discepoli rimangono stupiti per l’ accaduto, il vento cessa e si fa subito quiete. Qui, notiamo che affiorano, evidenti, alcuni segni: camminare sulle acqua e “governare” il vento, che sono elementi sufficienti, per far riconoscere la sua divinità: “Davvero tu sei il Figlio di Dio”.

Questa professione di fede sottolinea l’aspetto teologico del brano: Matteo indica, chiaramente, che Gesù di Nazareth è il Messia, atteso da Israele, il Figlio di Dio.

-Nella prova Gesù ci tende la mano. La traversata degli apostoli verso l’ altra riva rappresenta la vita di ogni cristiano, il quale affronta diverse difficoltà, talvolta, anche il martirio. Ma tra le prove e le persecuzioni si rende presente Gesù, che si manifesta come il Signore della storia, che nella sua morte e risurrezione ha vinto il male. La richiesta di Pietro, quindi, di camminare sull’acqua, rispecchia il desiderio di eternità scritto nel cuore dell’ uomo ed il Signore invita Pietro a fidarsi di lui. Ma quando, per il forte vento, Pietro si lascia prendere dalla paura e la sua fede viene meno, egli affonda. Gesù tende la mano a Pietro e lo solleva. Accade proprio così: l’ uomo, nonostante il suo peccato, non è abbandonato al proprio destino.

                                                                  Mons. Antonino Scarcione

Cerimonia dell'Alza Bandiera, quale apertura della 62^ edizione del Palio dei Normanni.

Martedì, 1 agosto 2017 alle ore 19:00 ha avuto luogo la cerimonia dell'alza bandiera in piazza generale Litterio Villari da parte dei quattro quartieri storici, Monte Mira, Castellina, Canali e Casalotto.
I paggi, scortati dai musici del quartiere Casalotto (detentori del Palio), con i presidenti dei Quartieri ad una rappresentanza dei consigli direttivi, hanno portato le bandiere che poi sono state issate sui pennoni e li rimarranno sino a fine agosto.

Di seguito alcuni scatti fotografici









I cavalieri dei quattro Quartieri

Di seguito i nominativi dei Cavalieri con i relativi punteggi che rappresenteranno i quartieri nel corso del palio dei Normanni

Risolto il problema tecnico sul blog, ritorniamo a scrivere.

In questi ultimi dieci giorni sul blog non sono state pubblicate notizie per un problema tecnico, ce ne scusiamo. Sin dalle prossime ore verranno pubblicati tutti i post e gli articoli rimasti in itinere. 

sabato 5 agosto 2017

La Domenica con Gesù, Solennità della Trasfigurazione del Signore

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “…Un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve…” Dn 7,9-10. 13-14 . “…Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo…perché siamo stati testimoni oculari…” Pt 1,16-19 . “…Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce…Questi è il Figlio mio, l’ amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo…” Mt 17,1-9.

Il 6 agosto, la Chiesa cattolica e quella ortodossa celebrano la Trasfigurazione del Signore. Gesù prende con sé alcuni discepoli e sale sul Monte Tabor. Pietro, Giacomo e Giovanni furono scelti, per assistere ad una realtà ineffabile. Notiamo che Cristo, mentre pregava, cambiò d’ aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Due uomini parlavano con lui: Mosè ed Elia, che rappresentano la Legge e i Profeti.

Vediamo che in questo episodio c’ è una netta contrapposizione tra Trasfigurazione (in greco metamorfosi = cambio, novità, rinascita) e agonia del Signore al Getsemani.

La Trasfigurazione è ben degna di una Liturgia, che la Chiesa, sia in Occidente che in Oriente, aveva celebrato in diversi modi, finchè Papa Callisto III, nel 1457, non la estese a tutta la Chiesa. S.Agostino precisa, in uno dei suoi Discorsi (n.78), che i vestiti del Signore sono la Chiesa. “ Se i vestiti non fossero tenuti ben stretti da colui che li indossa, cadrebbero. Cosa c’ è di strano, quindi, se mediante il vestito bianchissimo viene simboleggiata la Chiesa, dal momento che Isaia afferma: anche se i vostri peccati fossero di color rosso scarlatto, li farò diventare bianchi come neve (Is 1,18)?

Dunque, anche se i peccati commessi dagli uomini di Chiesa fossero assai gravi, la sua Sposa, la Chiesa, avrebbe, comunque, un abito candido, grazie al suo “Sole”, il Cristo.

A quella visione, Pietro esprime, con immediatezza, i propri sentimenti umani:” Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende; una per te, una per Mosè e una per Elia”. Notiamo che, chiaramente, Pietro utilizza canoni di carattere terreno.

Spiega ancora S.Agostino: “E’ bello per noi, Signore, come afferma Pietro, stare qui. Egli, infatti, era infastidito dalla folla; adesso, ha, finalmente, trovato la serenità della solitudine sul monte; lì, poteva avere Cristo, come cibo dell’ anima. Perché scendere dal monte in mezzo agli altri tra le fatiche e i dolori dell’ esistenza? Di fronte a Cristo glorioso, Pietro aveva trovato la felicità e non avrebbe più voluto muoversi da quel luogo. Mentre ancora parlava, arrivò una nube e li avvolse e da essa uscì una voce: “Questi è il Figlio mio, l’ eletto, ascoltatelo !” La medesima voce che si era udita, quando Giovanni Battista aveva battezzato Gesù al fiume Giordano.

Vi è una tradizione, attestata da Cirillo d’ Alessandria e da Girolamo, secondo la quale il monte della Trasfigurazione sarebbe il Tabor. Proprio su quel colle i bizantini costruiranno tre chiese. E, successivamente, i Benedettini edificheranno un’ abbazia.

La Trasfigurazione, secondo gli storici della liturgia, è stata fissata al 6 agosto, in quanto l’ evento si sarebbe verificato quaranta giorni prima della crocifissione del Signore.

                                                            Mons. Antonino Scarcione

martedì 1 agosto 2017

Conclusa la terza giornata di Prove di selezione dei Cavalieri giostranti

Di seguito i punteggi dei cavalieri dei quartieri Casalotto, Castellina e Canali, i primi sei rappresenteranno i rispettivi quartieri nel Palio dei Normanni