"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 22 luglio 2018

La Domenica con Gesù, XVI Del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale


“…Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo…” Ger 23,1-6 . 
“…Fratelli…voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini…” Ef 2,13-18 . 
“…Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’…” Mc 6,30-34.

Accanto a Gesù e agli apostoli, c’era tanta gente, che andava e veniva ed essi non avevano neanche il tempo di mangiare. Gesù, allora, mostra la tenerezza di una madre: “Andiamo via, e riposatevi un po’”. Infatti, il Signore non si ferma a misurare i risultati ottenuti nella missione, bensì, si prende cura della persona e dello stato d’animo dei suoi. A lui interessa non tanto ciò che fai, ma ciò che sei. Non chiede ai dodici di pregare, di preparare una nuova missione o di affinarne il metodo, li conduce, invece, a prendersi un po’ di tempo, tutto per sé stessi, come suggerisce un famoso testo letterario, riportato da E.Ronchi: “Prenditi tempo per pensare, perché questa è la vera forza dell’ uomo. Prenditi tempo per leggere, perché questa è la base della saggezza. Prenditi tempo per pregare, perché questo è il maggior potere sulla terra. Prenditi tempo per ridere, perché il riso è la musica dell’ anima. Prenditi tempo per donare, perché il giorno è troppo corto, per essere egoista. Prenditi tempo per amare ed essere amato, perché questo è il privilegio dato da Dio. Prenditi tempo per essere amabile, perché questo è il cammino della felicità. Prenditi tempo per vivere ! “ 

E, quando vide una grande folla, provò compassione per essa. Vediamo che la compassione è il filo conduttore dei gesti di Gesù. Notiamo, così, che egli arriva al punto di modificare i suoi programmi. Come, opportunamente, annota il testo di Marco: “egli si mise ad insegnare molte cose”. Gesù, quindi, rinuncia al proprio riposo e, nello stesso tempo, ci tiene che venga rispettato dai discepoli. E i suoi osservano ed imparano: Dio considera ogni suo figlio più importante di sé stesso.

Gesù, prima ancora delle parole, insegna “uno sguardo che abbraccia”, ha compassione e prova tenerezza per chi soffre. Se c’ è sulla terra chi ha l’ arte della compassione, chi si commuove per l’ ultimo uomo, allora questa terra ha un futuro: c’ è la speranza di restare umani. 

                                                                              Mons. Antonino Scarcione

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