"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 30 giugno 2019

La Domenica con Gesù, XIII del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ungerai Eliseo…come profeta al tuo posto…Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò…” I Re 19,16b.19-21 . 
“…Non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù…Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri !...” Gal 5,1.13-18 . “…Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi ?…Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’ uomo non ha dove posare il capo…” Lc 9,51-62.

Il vangelo odierno segna una svolta decisiva della narrazione lucana. In questo passo vediamo, infatti, come “il volto bello” di Gesù (Cfr. la Trasfigurazione sul Tabor) diventi “il suo volto forte”, proprio nel cammino verso Gerusalemme. “E indurì il suo volto”, come letteralmente riporta il testo.

Certamente, con la descrizione del volto bello tratteggiato sul Tabor, termina la catechesi dell’ ascolto. Invece, con “il volto di Gesù in cammino verso Gerusalemme”, inizia l’ altra catechesi, quella della sequela: “Tu seguimi”.

Come afferma E. Ronchi, Luca in dieci capitoli, racconterà il trionfale e/o drammatico viaggio del
Signore verso la Croce. Il primo tratto del volto in cammino lo delinea nella storia di un villaggio di samaritani, che rifiutano di accogliere il Signore. Notiamo, a questo punto, che Giacomo e Giovanni propongono immediatamente: “Vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li bruci tutti ? La posta in gioco, qui, è alta: Gesù mostra chiaramente che egli non ha nulla da spartire con coloro che invocano fuoco e fiamme sugli altri, fossero pure eretici e/o nemici: Dio non si vendica mai.

Gesù è l’ icona della libertà, difende perfino chi non la pensasse come lui. Nel difendere quel villaggio dei samaritani, difende tutti. “Per il Signore l’ uomo conta più delle sue idee: l’ uomo è sempre uomo, samaritano o giudeo, giusto o ingiusto” (D. M. Turoldo).

“Andiamo in un altro villaggio ! “. Egli ha il mondo davanti a sé, un mondo di incontri: c’ è sempre una creatura da ascoltare, una casa a cui augurare la pace, un cieco da guarire, un peccatore da perdonare, un cuore da “fasciare”. Certamente, il volto di Gesù in cammino fa trasparire la sua fiducia totale, nella creatura umana.

Nella seconda parte del vangelo, figurano tre personaggi, che ci rappresentano tutti. “Le volpi hanno tane, gli uccelli nidi, ma io non ho dove posare il capo”. Eppure, Gesù aveva “cento” case di amici e amiche felici di accoglierlo. Con la metafora delle volpi e degli uccelli, Gesù traccia il ritratto della sua esistenza minacciata dalle istituzioni. Chi vuole vivere tranquillo e in pace nel suo nido non potrà essere suo discepolo. Chi ha messo mano all’ aratro e volge lo sguardo indietro non può essere un discepolo. Infatti, ogni discepolo, chiamato a dissodare la terra, è invitato a non guardare sempre a sé stesso, ma al mondo intero. 
 
                                                                                      Mons. Antonino Scarcione
 

venerdì 28 giugno 2019

Mons. Antonino Scarcione festeggia il 55° anniversario di ordinazione



Venerdì 28 giugno 2019, nella festa del S.Cuore di Gesù, Giornata mondiale di preghiera per la santificazione sacerdotale e festa del nostro Seminario diocesano di Piazza Armerina, i seminaristi hanno ringraziato il Signore per il 55° anniversario di ordinazione di mons. Antonino Scarcione, mons.Guido Ferrigno e mons. Vincenzo Sauto. 

Nella cappella del Seminario è stata celebrata la S.Messa, presieduta dal Vescovo mons. Rosario Gisana.

A nome di tutto il direttivo, dei soci del nobile quartiere un affettuoso saluto ed augurio ai Sacerdoti per l'anniversario, in particolare a Mons. Antonino Scarcione, nostro consulente ecclesiastico e saggia guida. 

Che il Signore continui a far risplendere il suo volto su di Voi e vi doni la sua misericordia.




domenica 23 giugno 2019

La Domenica con Gesù, Santissimo Corpo e Sangue di Cristo / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino…” Gen 14,18-20 . 
“…Il Signore Gesù…prese del pane…lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me…Allo stesso modo…prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete in memoria di me…” I Cor 17,23-26 . 
“… c’ erano infatti circa 5.000 uomini…Egli prese i cinque pani e i due pesci…recitò su di essi la benedizione…e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla…”Lc 9,11b-17.

Come afferma lo studioso, Ermes Ronchi, “Non è bastato né a Dio né a noi, darci la sua Parola”. Troppa fame ha l’ uomo. “Dio, quindi, ha dovuto dare la su carne e il suo sangue” ( Divo Barsotti). Neppure il suo corpo ha tenuto per sé. Né il suo futuro. Egli ha detto: “sarò con voi tutti i giorni fino alla consumazione del tempo”. Vediamo che i dodici sono appena tornati dalla missione, “carichi” di racconti. Gesù li porta con sé in disparte.

Cominciò, quindi, a parlare loro di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Certamente, in queste parole c’ è tutto l’ uomo: una creatura che ha bisogno di pane, di cure e di Dio. Contemporaneamente, affiora la missione di Cristo e della Chiesa, quella d’ insegnare, nutrire e guarire. C’ è, inoltre, il nome di Dio (=Colui che si prende cura ).

Noi stessi ci sentiamo presenti tra i cinquemila. E’ l’ ora in cui il giorno cominciava a declinare, come accadde per i discepoli di Emmaus. I più vicini sollecitano il Signore con le parole: “Mandali via, tra poco sarà buio e qui non c’ è niente”. Ma non hanno soluzioni alternative da offrire. Allora, affiora il vecchio mondo, che hanno nel cuore. E’ il mondo dell’ “ognuno per sé”, quello della solitudine.

Notiamo che il Signore non li ascolta. Perché Lui non manda via mai nessuno. Vuole far nascere un mondo nuovo. Vuol fare, di quel luogo deserto, una casa, dove si condividono pane e sogni. Chiaramente, a Gesù non interessa la quantità. Passa, quindi, ad un’ altra logica. Dal “che cosa mangiare” a “come mangiare”. Infatti, dice: “fateli sedere a gruppi, come attorno a dei tavoli, create mense comuni, comunità dove ognuno possa ascoltare la fame dell’ altro.

Ed, in fine, è significativo che non sarà Lui a distribuire i pani e i pesci, ma i discepoli; anzi, tutta la comunità. Come, ottimamente, osserva R. Virgili, “il gioco divino al quale tutti partecipano, non è quello della moltiplicazione, bensì, quello della condivisione.

                                                                             Mons. Antonino Scarcione

sabato 22 giugno 2019

Finisce l'era dei noleggi, il Palio dei Normanni finalmente diventa proprietario dei costumi, delle attrezzerie e delle calzature. Sosteniamo il Palio acquistando un biglietto della lotteria.


Per la prima volta nella storia del Palio dei Normanni, l'amministrazione comunale guidata da Nino Cammarata si è posta il problema di realizzare nella sua totalità gli abiti , le calzature e le armi del Palio dei Normanni, sostituendo finalmente gli obsoleti e antistorici abiti che venivano noleggiati al costo di €67.000 l’anno da oltre 67 anni!!!
La sartoria specializzata nella realizzazione di abiti di scena per i più importanti colossi di Hollywood, sta realizzando detti manufatti  che contribuiranno a rendere il Palio dei Normanni, la più importante rievocazione storica del Mediterraneo !!!

Vi terremo aggiornati !

Sosteniamo il Palio acquistando un biglietto della lotteria.












domenica 16 giugno 2019

La Domenica con Gesù, SS.MA TRINITA' / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Dall’ eternità sono stata formata…Io ero con lui…ed ero la sua delizia…giocavo davanti a lui in ogni istante…” Pr 8,22-31 . 
“Fratelli, giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore…” Rm 5,1-5 . 
“…Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito di verità, vi guiderà a tutta la verità…” Gv 16,12-15.

Frequentemente, gli uomini di Chiesa non considerano ciò che è fondamentale. Cioè, che Dio è il Trascendente. Conseguentemente, non lo conosciamo e non possiamo conoscerlo. E’ proprio quello che i teologi hanno spesso ripetuto. E, cioè, che “Dio è sempre più grande” di quanto noi uomini possiamo pensare su di lui. Questa espressione è la formula che indica chiaramente la nostra incapacità di raggiungere la conoscenza dell’ essenza di Dio. Cioè, di come egli sia.

Il problema, quindi, in cui si è imbattuta la teologia è questo: Perché da una parte abbiamo affermato che Dio è trascendente e, allo stesso tempo, ci siamo messi a tentare di spiegarlo, come se lo conoscessimo già ?

E’ vero che nel N.T. Dio si rivela a noi come Padre, come Figlio e come Spirito. Da ciò, la teologia ha dedotto che in Dio ci sono tre parsone, distinte, che tuttavia sono uno stesso ed unico Dio. Ovviamente, notiamo che questa non è questione di numeri, bensì, di desiderio e necessità di intercomunicazione e donazione reciproca.

Lo studioso Karl Rahner, nel tentativo di spiegare il mistero, ha parlato di Trinità “immanente” (quella che non possiamo raggiungere) e di Trinità “economica” (quella che appare a nostro livello, perché in lei incontriamo il modello di dedizione reciproca tra di noi).

Ovviamente, in questa solennità, non si tratta di presumere di capire, ciò che mai potremo capire. Si tratta, invece, di vedere nella donazione, nell’ uguaglianza, nella comunicazione tra le persone divine, il modello esemplare di ciò che deve essere la nostra convivenza: vivere, per gli altri, una vita che sia donazione e comunicazione. Mai solitudine, mai isolamento, bensì, apertura e chiarezza. In questo modo, la fede diventa un’ esistenza per gli altri.

                                                                         Mons. Antonino Scarcione

venerdì 14 giugno 2019

L'allestimento della scala di Sant'Anna, per la giuria è 2° posto


Anche quest'anno (2019), il nobile quartiere Monte Mira ha partecipato all'edizione di "Cortili e Balconi Fioriti" creando un allestimento presso la scalinata di Sant'Anna.

Già lo scorso anno il quartiere si era cimentato nel predisporre l'allestimento della scalinata, ma la novità proposta in questa edizione ha visto il rivestimento delle alzate, 41 gradini, con carta colorata.
Seppure tra tante difficoltà vista l'irregolarità delle alzate dei gradini, la porosità della superficie e la lunga pedata che non permette la visione d'insieme delle immagini realizzate come vorremmo, a fronte di un impegnativo lavoro, siamo riusciti nel nostro intendo.
Possiamo vantare di essere stati i primi in assoluto nella storia della nostra città a realizzare un allestimento del genere. Il nostro augurio è che nei prossimi anni questa scalinata sia restituita a quella dignità che merita, con un rifacimento in pietra e possibilmente con le alzate in mosaico, per richiamarsi alla Villa Romana del Casale, così come proposto dalla ex consigliera comunale Laura Saffila qualche anno fa. https://quartieremonte.blogspot.com/search?q=scalinata+di+sant%27anna
Il paziente lavoro dei soci di seguito citati, ha permesso il risultato ottenuto, Filippo Purrazza, Salvatore Oliva, Salvatore Di Dio, Osvaldo Scarcelli, Tony Amato, Alfredo Bandiera, Mario Granato, Nicolò Castoro, Kevin Palermo, Lidia Purrazza, Valeria Aloi, Grazia Curcuraci, Maria Ficarra, Laura Saffila, Filippo Rausa.

Un ringraziamento agli sponsor Colorificio Giuseppe Spallina, Ferramenta Enzo Romano, la collaborazione dell'Ass. Girasole con il suo presidente Lillo Pietraviva.

A conclusione della tre giorni che ha visto migliaia di persone in giro per la città, l'ottima critica ricevuta da tutti, e inoltre la passarella di moda, a cura dell'Accademia Belle Arti di Catania, che ha solcato la scala in lungo e in largo per tutta la mezza giornata di domenica, facendo accarrere migliaia di ragazzi e ragazze e arrivato il responso della giuria, che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i soci del Comitato, classificando al secondo posto la nostra scala. 
Ora nulla togliendo alla scala prima classificata, pur rispettando il giudizio della giuria, non lo condividiamo e dispiace che i componenti della giuria non abbiano tenuto in considerazione alcune importanti aspetti.
1) era la prima volta nella storia che una scalinata veniva allestita in siffatto modo;
2) 41 gradini per una lunghezza di circa 50 metri e una larghezza di circa 4 metri;
3) 30 vasi;
4) 90 piante di gerani;
5) 15 sacchi di terriccio;
6) 02 piante di palma nana;
7) 02 piante di calle;
8) 25 piantine di ciclamini;
9) 164 metri di carta;
10) 08 pacchi di colla;
11) 03 bandiere artistiche con i colori del quartiere;
Ed inoltre, la pulizia della scala che a più riprese ha visto impegnate decine di soci del quartiere, fino a domenica, all'rquando abbiamo dovuto spazzare la scala per la sfilata di moda. 
Alla fine, abbiamo ottenuto un risicato secondo posto che ha fatto "arrabbiare" tutti i soci del quartiere che in piazza Garibaldi anno ascoltato dalla viva voce del presidente della giuria il responso; giudizio che ha detta di tanti quartieranti e concittadini, non rispecchia lo sforzo e il lavoro prodotto.

Il nostro disappunto non è legato al premio (lo scorso anno abbiamo allestito la scala con vasi e gerani, fuori concorso), ma al metodo di giudizio e al regolamento, detto ciò è ben chiaro che l'attuale regolamento che disciplina la manifestazione va rivisto e corretto, perchè se la giuria assegna qualche punto in più a chi mantiene il balcone, il cortile o la scala in maniera perenne tutto l'anno, non garantisce chi si adopera a realizzare una installazione momentanea, come nel nostro caso.  

Cosi come riteniamo dovrebbe essere inserito nel regolamento l'alestimento di piazze o vie, che non possono essere considerate nella categoria cortili o balconi, penalizzando chi di fatto allestisce un cortile o un balcone.

Detto ciò, nel complimentarci con tutti per l'impegno e lo sforzo per realizzare la manifestazione, auspichiamo che i suggerimenti sopra menzionati possano trovare un immediato riscontro, per permettere che la prossima edizione di Cortili e Balconi fioriti non abbia strascichi di sorta.
                                               
                                                                                                                    Laura Saffila