La vena poetica del maestro Pino Testa continua a dare preziose perle, ultima delle quali una bellissima poesia che descrive il centro commerciale della metà del 1900 sulla via Monte, purtroppo ormai scomparso. La via Monte era un luogo pittoresco, che raccoglieva le più svariate categorie merceologiche, così come tanti valenti artigiani, infatti non c’era vano della via che non fosse adibito a bottega.
Il titolo della poesia "A mort’ dâ strata û Mönt" (La morte della via Monte), la dice tutta di un secolo ormai andato, perduto, nella notte dei tempi, nel quale il nobile quartiere Monte, con la sua omonima strada "mastra" era il fulcro dell'economia e il luogo dove si intrattenevano rapporti di socializzazione
Filippo Rausa
‘Nsciuri all’ucchiddu dû quartèr û Mönt’
fu cösta strata pr’ cui gghià memoria.
T’st’muniànzi d’ nubr’tà e storia,
parr’nu ancöra dû fast’ dû passà.
Trad’ziöi
culöri,
modi d’dì,
savöri
e l’umöri
d’ v’rdurèri,
scarpèri,
barbéri,
m’rcièri,
d’drughèri…
dû dduni au sabadì.
Pöi…
G’stingh’ ‘nfamiu…!
Dâ vita ad â mort.
E ié ,
E ié ,
ch’ zzà cr’scì e ggh’nv’gghì
sént’ a mancànza
e föcch’ u mì scunòrt.
Pino Testa
.
Note esplicative:
Ucchiddu= occhiello
M’rcièri = merciai
Drughèri = droghieri
Ch’zzà cr’scì e ‘nv’gghì= …che qui sono cresciuto e invecchiato
E föcch u mì cunòrt’ = …e reprimo il mio rammarico (costernazione, dolore)
Bellissima la poesia del signor Testa, testimonianza di una spartita di vita, ormai così come bene hai detto tu Filippo andata via.Bravi ad entrambi, al signor Pino di cui mi onoro di esserne affettuosamente amico, il Quale, con il suo scrivere da ancora più lustro alla Nostra Città e a te Filippo che riesci a trasmettere in alcuni momenti sensazioni dove " l'entusiasmo riesce a superare l'angoscia e la tristezza ".
RispondiEliminaSempre positivo. Complimenti Massimo DI SERI
Ma da dove l'ha preso il termine "spartita" di vita. Bravo Di seri, anche poeta!
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