Di seguito la missiva trasmessa dal dott. Francesco Galati alla presidenza del Consiglio dei Ministri, per invitare il Governo a finanziare il recupero del CHIOSTRO
DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO, da troppi decenni abbandonato e oggetto di raid vandalici.
On.le Governo
Italiano
Spett.le
Presidenza del Consiglio sei Ministri
Lo scrivente Dott. Francesco Galati, già
componente della Commissione tecnico-scientifica per i Siti UNESCO, patrimonio
dell'Umanità e in atto Presidente pro-tempore dell'Associazione
turistico-culturale MIRA 1163, corrente in Piazza Armerina (prov. Enna) con
sede legale in Via Monte,1 e-mail fgalati@alice.it, in
armonia a quanto previsto da codesto Spett.le Governo relativamente alla
disposizione economica di € 150 milioni per il recupero di luoghi culturali
dimenticati, in abbandono rappresenta quanto segue:
La Città di Piazza Armerina è conosciuta in tutto
il mondo per la presenza nel suo territorio della VILLA ROMANA DEL CASALE
(315-330 d.C), sito UNESCO e PATRIMONIO dell' UMANITA' dal 1997.
La Città
ha visto nei secoli la presenza di tutte le dominazioni che si sono susseguite
in Sicilia: dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Normanni, dagli Aragonesi
ai Borboni.

Le predette dominazioni hanno lasciato delle
impronte indelebili di storia e di cultura che si possono leggere e
vedere attraverso i bellissimi monumenti, chiese e palazzi dell'epoca, di cui
la Città è ricca.
Per la sua grande importanza, anche, nel campo religioso, la
Città di Piazza Armerina è sede fin dal 1817 della Diocesi Vescovile.


Il contesto architettonico è uno tra i più belli
della Sicilia contrastato, purtroppo, dal desolante abbandono del citato
Chiostro, il quale deve essere restaurato al fine di dare decoro e completezza
al più volte citato contesto architettonico.

L’ex convento è composto dal corpo di fabbrica
quadrangolare che si sviluppa attorno al chiostro interno con il lato
orientale porticato adiacente alla chiesa e dalla lunga fabbrica a pianta
rettangolare confinante con la costa San Francesco.
L’immobile, un tempo
appartenente alla AUSL, è stato acquistato nel 2008 dalla Diocesi di Piazza
Armerina al fine di destinare l’intero complesso monumentale a Curia Diocesana,
Episcopio e Casa del Clero.
Con tale iniziativa si è dato l’avvio al
recupero e la valorizzazione di un importantissimo edificio, appartenuto
alla Fabbrica della Cattedrale fino all’ Ottocento, concluso con gli interventi
di recupero della sola ala settentrionale.
Le condizioni statiche-strutturali
del chiostro in particolare, hanno assunto caratteri di precarietà allorché
nel 2005 furono compiuti atti vandalici e il furto di diversi
capitelli, con conseguenti danneggiamenti alle colonne di sostegno, le
relative arcate in pietra contigue e alle volte di copertura.
Infatti
parte del porticato del chiostro è stato presidiato con opere di puntellamento
onde evitare ulteriori crolli e perdita di parti architettoniche.
Certi che la
presente segnalazione possa essere presa in considerazione, si porgono cordiali
saluti e si augura un proficuo lavoro. In allegato foto in cui versa il
Chiostro.
f.to Francesco Galati
Anche io ho mandato una email al governo e, casualmente, ho messo le stesse foto!
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