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venerdì 2 aprile 2010

I Portatori di Maria delle Vittorie, ridanno "luce" al calvario

Che Piazza fosse per antonomasia città mariana, di grande fede e devozione era risaputo; ma la fede e la devozione è ancor maggiore quando seguono le opere, e così che l’Associazione Portatori di Maria SS. delle Vittorie, ha voluto rendere con un proprio atto d’amore visibile il proprio impegno.

Presso il Calvario, in piano Sant’Ippolito le tre croci, illuminate al loro interno con una luce rossa, rifulgente anche a qualche chilometro di distanza, da qualche hanno prive della necessaria manutenzione erano insufficientemente illuminate.

I soci del gruppo portatori, dopo avere chiesto la necessaria autorizzazione a don Pino Paci responsabile del sito, hanno iniziato l’opera di sostituzione delle lampade e la pulitura delle tre croci che sovrastano il piano.
Inoltre, la ditta Accardi, titolare di un negozio di colori, ha offerto gli smalti necessari per la pittura delle inferriate che proteggono il Calvario.

La Fede senza le opere non è vera, diceva papa Benedetto XVI, in occasione dell'Angelus rivolgendosi ai pellegrini riuniti nel cortile della residenza pontificia di Castel Gandolfo; e in effetti la vera fede poco può esistere senza le opere buone, come il sole senza luce ed il fuoco senza calore.

Grazie a tutti i Portatori di Maria SS. delle Vittorie che si sono adoperati, perché attraverso il loro lavoro, hanno ridato decoro al simbolo della cristianità, a cui ogni cristiano guarda memore del sacrificio di Nostro Signore Gesù.

Filippo Rausa

3 commenti:

  1. caty ha detto...
    Con spirito di cooperazione e di sinergie il mondo potrebbe cambiare davvero ...grazie anche a nome mio

    Caty Procaccianti

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  2. Mauro Mirci ha detto...
    Sarebbe contento anche chi costruì quelle croci negli anni '70: Peppuccio Spadaro, che purtropo non c'è più.

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  3. Onore e Merito al grande Peppuccio Spadaro, io l'ho conosciuto, era un grande, altra opera d'arte che ha realizzato l'altare in ferro battuto che si conserva nella chiesa di San Martino.

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