……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

II Lettura. "...Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio..." Rm 8, 14-17
Vangelo. " Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo..." Mt 28, 16-20
Il termine "Trinità" fu coniato da Tertulliano (160-220 d.C.) ed indica un unico Dio in tre persone uguali e distinte, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I testi biblico-liturgici pongono in un corretto rapporto la fede professata, celebrata e vissuta. Le tre letture sottolineano la professione della vera fede nel Dio unico, ma soprattutto narrano che Dio è presente nella storia e fa udire la sua voce nell' intimo del credente, nella Chiesa e nella storia sino alla fine dei tempi.
L' orazione evoca il rapporto Dio-uomo e l' azione interiore dello Spirito Santo. Il prefazio, infine, privilegia la dimensione del credere-adorare il mistero di Dio.
Nell' omelia, conseguentemente, appare opportuno evitare toni da lezione, tesa a spiegare " che cosa sia la Trinità", per proporre, invece, "che cosa operi la Trinità per noi".
- Dio è presente nella storia del suo popolo. Israele è cosciente della sua storia e della propria relazione con Dio. Questa consapevolezza è ben rappresentata nel Deuteronomio. Dio, quindi, ha parlato a un popolo, che poi si è scelto, come sua "proprietà", tra tutte le nazioni. Notiamo che anche Gesù, risorto, conferma, nel vangelo, di essere presente per sempre in mezzo ai suoi discepoli, sino alla fine del mondo.
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Trinità di Rublev |
Il Dio della Bibbia non è, quindi, un Dio asettico o distaccato, come quello dei filosofi, nè un generico essere superiore, nè una divinità, presente nella natura, come una sorta di madre-terra, che tutto contiene, nè una forza che agisce in noi e genera benessere e pace. Queste visioni distorte di Dio sono idee diffuse nella mentalità contemporanea, anche in persone, che si dicono cristiane.
- Una relazione interpersonale: entrare nella comunione della Trinità. La storia di Dio con il suo popolo tende a costruire una relazione interpersonale, così profonda, che consente a ciascun fedele di entrare nella comunione della Trinità. Nel Battesimo siamo resi figli, riceviamo lo Spirito Santo, che ci guida e ci fa sentire che Dio è Padre, siamo uniti intimamente a Cristo nelle sofferenze, ma anche nella sua gloria.

- Le esigenze della comunione con Dio. Come in ogni relazione interpersonale, anche nella comunione tra Dio e l'uomo occorre salvaguardare le esigenze che rendono questa relazione salda e autentica. Le condizioni dell' amicizia umana (sincerità, fedeltà, dono di sè) sono da coltivare anche nell' amicizia con Dio.
La prima esigenza è, senz' altro, quella di ascoltare e obbedire, perchè è Dio che compie il primo passo, che chiama all' amicizia; a questo invito l'uomo risponde, accogliendo la chiamata e osservando la parola di Dio.
Da questo atteggiamento deriva la seconda esigenza: professare la fede e adorare. La terza esigenza consiste nella vita del cristiano, che crede e sta in comunione con Dio.
Mons. Antonio Scarcione
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