……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.
I Lettura. ..."Era necessario che fosse proclamata, prima di tutto, a voi la parola Dio, ma poichè la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna...noi ci rivolgiamo ai pagani..." At 13, 14.43-
II Lettura. " Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribu' e lingua...E Dio asciugava ogni lacrima dai loro occhi." Ap 7, 9-14b-17
Vangelo. " In quel tempo, Gesu' disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono..." Gv 10, 27-30

- I discepoli di Gesù ascoltano la sua voce. L'immagine del pastore, che pascola le pecore, è una delle metafore piu' significative delle letteratura profetica, per descrivere il rapporto tra Dio e il suo popolo. Essa, già valorizzata da Ezechiele, diventa motivo di lode nei salmi. Adesso, Gesù le dà un senso nuovo : Egli è il Pastore e le pecore sono i suoi discepoli. Una comunità di eletti e chiamati, che rispondono all' invito del maestro.
Infatti, il rapporto tra Gesù e i discepoli è caratterizzato dall' ascolto: "Le mie pecore ascoltano la mia voce". La voce, in quanto suono, non veicola soltanto un contenuto, ma trasmette calore e vicinanza, che toccano sia l' intelligenza che l' emotività. Il verbo "ascoltare", inoltre, raccoglie tutta la ricchezza della riflessione biblica: dall' "Ascolta, Israele", di Dt 6, alla preghiera di Salomone, che chiede un cuore docile, capace di ascoltare (1Re 8,9). Nell' ascolto c'è la vocazione dell' uomo, che è fatto, per aprirsi all' altro, per entrare in relazione ed in essa trovare la sua pienezza.
Se l' uomo rimane prigioniero dei propri pensieri, egli raggiunge veramente la propria dignità e libertà, solo quando si apre all' ascolto di Dio , che lo porta verso orizzonti più ampi e profondi. Infatti, ascoltare non significa, semplicemente, udire, ma comprendere con l'intelligenza, accogliere nel cuore e mettere in pratica il messaggio: in questo consiste "l'obbedienza" alla parola ascoltata. Il modello di comportamento è quello di Gesù stesso, che fa la volontà del Padre.
- Il dono della vita eterna, partecipazione alla vita del Padre. L'obbedienza non dev'essere intesa come una rinuncia alla responsabilità. Essa è, invece, una relazione feconda con Dio, che dà significato alle varie dimensioni della vita. L'espressione "vita eterna", dev' essere intesa come una realtà già presente nella storia del credente. Infatti, possiamo affermare che il "centro" della vita di Gesu' è il suo rapporto costante col Padre. Tale rapporto costituisce la vita eterna, la partecipazione a colui che dà la vita a tutte le cose.

- Gesù e il Padre sono una cosa sola. L' ultimo versetto di questa pagina evangelica è stato, nella storia della riflessione cristiana, oggetto di molte discussioni. La frase, pronunciata da Gesù, "Io e il Padre siamo una cosa sola" ,appare problematica e di non facile interpretazione. Essa, certamente, esprime l' unità profonda, che c'è tra il Padre e il Figlio. La comunione è la forza del Padre e del Figlio, che protegge i discepoli da ogni male.
Mons. Antonio Scarcione
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