……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi: “…Allora
il Signore Dio disse al serpente…Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la
tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa…”Gen 3, 9-15 .20.
"...Accoglietevi
perciò gli uni gli altri come anche Cristo accoglie voi, per la gloria di
Dio..." Rm 15, 4-9. "...L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
città della Galilea, chiamata Nazaret...La Vergine si chiamava
Maria...Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù...Ecco la
serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola..." Lc 1, 26-38.

Oggi, gli
studi biblici hanno chiarito che "il passo della Genesi non è il
resoconto di un fatto accaduto all' inizio del mondo, ma una pagina
sapienziale, redatta con immagini e linguaggio idonei a rispondere agli
interrogativi esistenziali, che da sempre gli uomini si sono posti: Perché l'
uomo fa spesso scelte insensate, che lo allontanano da sè stesso, da Dio e dai
fratelli ?" Di chi è la colpa, se è incline al male ? E' forse del
Creatore, che avrebbe potuto farlo diverso e un po' migliore ? E la pulsione cattiva,
che lo induce a fare il male, è invincibile o può essere dominata ?
L' autore
della Genesi vuole far riflettere e aiutare a capire la dinamica del peccato,
che porta gli uomini a rifiutare Dio, a commettere il male e a decretare la
propria rovina. Noi, quindi, non siamo gli sventurati, incolpevoli discendenti
di Adamo ed Eva, costretti a subire le conseguenze di un peccato, che non
abbiamo commesso, ma siamo gli Adamo ed Eva, posti di fronte a Dio e alla
responsabilità delle scelte che facciamo.
- L' uomo
nel disegno di Dio. Dio aveva fatto bene ogni cosa, il mondo era uscito buono
dalle sue mani. Per sette volte, infatti, l'autore sacro ripete: "E Dio
vide che era buona l'opera da lui realizzata". Quest' affermazione indica
la totale bontà del creato. Ovviamente, ciò non vuol dire che non ci fossero
sventure, malattie e morte, ma che il mondo era perfettamente adatto al
disegno, che Dio intendeva realizzare. Conseguentemente, il compito dell' uomo
era quello di portare a compimento l'opera del Creatore, attenendosi al suo
disegno e gestendo in modo sapiente ogni creatura.
Regnava la
piena "armonia tra l' uomo e Dio", armonia rappresentata,
incisivamente, dall' immagine del Signore e dell' uomo, che passeggiavano
insieme nel giardino di Eden, accarezzati dalla brezza della sera (Gen 3,
8) . Il disegno divino prevedeva, inoltre, "l'armonia tra l' uomo e la
natura": il mondo doveva essere studiato, amato, rispettato e curato come
un giardino (Gen 2, 15) .Doveva regnare "l'armonia tra uomo e donna"
: nessun dominio, nessuna sopraffazione, nessuna strumentalizzazione egoistica,
solo la gioia di sentirsi ciascuno un dono per l'altro (Gen 2, 22-25) .

(Gen 3, 1) . E'
con questi argomenti che il "serpente" istiga l' uomo ad infrangere i
limiti, che, invece, gli impone la sua condizione di creatura; lo esorta a
non prendere in considerazione il disegno del Creatore ed a sostituirlo con il
proprio progetto, a seguire i propri capricci e astuzie; lo illude, dicendogli
che, se agisce senza alcun legame con Dio, si sentirà, finalmente, libero,
realizzato e felice.
Chi è il
"serpente" ? Cerchiamo di decodificare questa strana figura. In tutto
l' A.T., questo misterioso "personaggio" non compare più. Solo
al tempo d Gesù i rabbini, per influsso del pensiero persiano ed ellenistico,
hanno cominciato a vedere nel serpente il diavolo; ma il testo della Genesi
dichiara, piuttosto, che il serpente è "la più astuta" delle creature
di Dio. Chi può essere ? Passiamo in rassegna gli esseri viventi, creati dal
Signore e giungeremo alla conclusione: è l' uomo, non può che essere lui il più
astuto. Sì, il serpente è l' uomo stesso, che, colto da un folle delirio
di onnipotenza si solleva contro Dio, pensa di potersi sostituire a lui,
proclamando la propria autonomia, nel decidere ciò che è bene e ciò che è male.
Nell'
ultima parte del brano (vv,14-15), Dio risponde alla domanda: la lotta tra Dio
e il serpente, elementi tutti e due presenti nell' uomo, continuerà fino alla
fine del mondo. Ma l' esito è già segnato; il diavolo, dichiarato maledetto
(privo, cioè, di forza soprannaturale), può essere vinto e di fatti lo sarà. Il
conflitto continuerà, il "serpente" tenterà di mettere in atto le sue
insidie contro l' uomo, ma non riuscirà nel suo intento e sarà proprio il
Messia, l' uomo stirpe della donna, a schiacciargli la testa.
Alla luce
di questa "lettura" del brano della Genesi (3,9-15. 20), la
proclamazione dell' Immacolata Concezione di Maria acquista un significato
nuovo e stimolante. Essa è Immacolata fin dal suo concepimento, cioè, nella
totalità della sua esistenza; Ella è, altresì, il segno più nitido del
trionfo di Dio sul male.
Mons. Antonino
Scarcione
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