I quartieranti e i concittadini, che hanno partecipato al pellegrinaggio, hanno avuto la possibilità di condividere emozioni e sensazioni in luoghi particolarmente carichi di spiritualità.
La prima tappa del viaggio (Sabato mattina), ci ha portati nel comune di Pietrelcina, tappa fondamentale, per chi vuol rivivere i luoghi di Padre Pio ove egli nacque, visse e maturò la vocazione.
Lungo le vie ed i vicoli di Pietrelcina, come in un presepe, il gruppo è andato a visitare i luoghi della devozione di padre Pio, la casa natale, la chiesa ove “Francesco Forgione” fu battezzato, la torretta.
Il viaggio con la sua seconda tappa (Sabato pomeriggio), è poi proseguito per San Giovanni Rotondo.
La Via Crucis, lungo i viali del grande giardino che sovrasta il santuario, animata da Laura Saffila e a turno da tutte le famiglie presenti; ha introdotto la visita al santuario che successivamente è proseguita lungo tutti gli ambienti dell'antico convento, la celletta del santo, la cripta che ha ospitato subito dopo la morte del Santo le sue spoglie mortali, ancora luogo di meta di preghiere, infine a conclusione della tappa del pellegrinaggio, la visita alla nuova ed imponente chiesa.



Dopo la cena, la partecipazione alla fiaccolata nella grande piazza innanzi la nuova chiesa.
La terza tappa (Domenica mattina), ci ha condotto a Monte Sant’Angelo, al Santuario di San Michele, ove nell'anno 490, fa la sua prima apparizione l' arcangelo Michele.
Anche San Francesco d'Assisi si recò in visita a san Michele Arcangelo, ma non sentendosi degno di entrare nella grotta, si fermò in preghiera e raccoglimento all'ingresso, baciando la terra e incidendo su una pietra il segno di croce in forma di "T" (Tau).
La quarta tappa (Domenica pomeriggio), al santuario dell’Incoronata di Foggia, dove l'origine dell'apparizione della madonna Incoronata si perde quasi nella notte dei tempi e sempre si è tramandata con amore e costanza da generazione a generazione.

Dopo il pranzo, ci attendeva la via del ritorno a “Piazza”, negli occhi e nel cuore di ognuno il ricordo del volto di quell’uomo fatto santo, a cui noi fedeli ci affidiamo certi dell’intercessione presso nostro Signore Gesù.
Filippo Rausa
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