Testi: “…Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle…” Ap 11,19a;12,1-6.10 . “Risplenda la regina, Signore, alla tua destra”. Sal 44 . “…La morte è stata inghiottita dalla vittoria. Dov’ è, o morte, la tua vittoria ? Dov’ è, o morte, il tuo pungiglione ? “ I Cor 15,20-27° . “…Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato ! Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano ! “. Lc 1,39-56.
Il vangelo ci presenta la visita di Maria ad Elisabetta. Nel ventre della prima “lievita” la carne del Figlio di Dio, mentre nel ventre della seconda la carne di Giovanni il Battista. L’ episodio si articola in tre scene: l’ incontro delle due madri, il canto del “Magnificat”, il soggiorno di Maria e il ritiro a casa. Notiamo subito che Maria si alza ( il verbo greco”anistemi” significa anche “risorgere”) e si mette in viaggio, per visitare Elisabetta. Mi piace sottolineare che Luca dipinge Maria come la nuova arca dell’alleanza in cammino.
La città, dove Elisabetta si trova, viene identificata con Ain Karim, sei Km ad ovest di Gerusalemme

Maria appare subito mediatrice di grazia e fa sì che Elisabetta riconosca in lei “la madre del Signore”. Dapprima benedice Maria, usando epiteti di eroine, liberatrici dell’ A.T., come Giaele e Giuditta; poi, si congratula con lei come modello di credente; e, più precisamente, chiama “beata colei che ha creduto che ci sarà compimento delle parole a lei dette dal Signore”. Questa è proprio la prima beatitudine di Luca, che fa di Maria la donna che incarna le beatitudini del Regno, la discepola in ascolto, la serva vigile della Parola.

Se nella logica umana i potenti, i ricchi e i superbi appaino i vincenti e gli arbitri della storia, il Dio cantato da Maria predilige i deboli, i poveri, i perdenti. Vediamo che in questa pagina di Luca non c’ è solo una lode degli insignificanti e degli ultimi (in senso sociologico), ma di persone che “scommettono” unicamente su Dio e non sugli uomini. La lealtà/misericordia di Dio, che prende carne in lei, si estende a tutta l’ umanità.
Come in Abramo, anche “in Maria, saranno benedette tutte le nazioni”.
Mons. Antonino Scarcione
Sinceri Auguri
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