……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi: “…Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele…Anch’ io lascio che il Signore lo richieda; per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore…” I Sam 1,20-22.24-28 . “Beato chi abita nella tua casa, Signore” Sal 83/84, 2-3.5-6.9-10 . “Carissimi…Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri…” I Gv 3,1-2.22-24 .
“I genitori…mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme…Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava…Perché ci hai fatto questo…Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio ?...” Lc 2,41-52.
Risale al 1893 la decisione di Leone XIII di concedere alle numerose associazioni familiari una festa della Santa Famiglia. Essa ha trovato posto nella I Domenica dopo Natale. Questa celebrazione ci aiuta ad entrare nel mistero dell’ Incarnazione.


Cosa insegna questo racconto alle nostre famiglie ? Non è facile per i genitori accettare che quel bambino, che essi hanno visto crescere, si riveli ai loro occhi con una luce nuova: quella di un ragazzo e/o un giovane, che già prelude all’ uomo/alla donna di domani. Eppure vivere nella fede, significa tenere conto della propria e dell’ altrui vocazione. Non mancano passaggi difficili. Maria e Giuseppe “non compresero” la spiegazione fornita da Gesù. Maria, da questo punto di vista, indica il vero atteggiamento saggio: custodire ogni cosa nel cuore, per poter ,poi, decifrare al momento giusto il senso di ogni cosa.
Ognuno, effettivamente, ha una propria parte da compiere. E a ciascuno è chiesta una cosa. A Maria e Giuseppe di accettare il mistero del loro figlio e della sua missione, a Gesù di vivere in attesa del momento stabilito.

Comprendiamo, allora, più facilmente, la seconda lettura. La famiglia costituisce il luogo privilegiato, per scoprire insieme, genitori e figli, la volontà di Dio e per darle compimento. Dobbiamo riconoscere quanto sia difficile oggi fare i genitori ! La crisi epocale che stiamo attraversando rende ancora più onerosa l’educazione delle giovani generazioni. Si richiede pazienza e saggezza, delicatezza e intelligenza, autorevolezza e misericordia. I genitori sono chiamati ad amare, ma anche a riconoscere il grande amore che Dio ha per loro; a porre regole, ma anche ad osservare i comandamenti in prima persona; ad essere consci della propria dignità di figli di Dio e a rispettare ed onorare quella di cui sono portatori i figli.
Mons. Antonino Scarcione
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