……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale
Testi: “…Il Signore Dio mi ha aperto l’ orecchio e io non ho opposto resistenza…Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi…” Is 50,4-7 .
”Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? “ Sal 21, 8-9.17-20.23-24. “…Gesù Cristo…Umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce…” Fil 2,6-11 .
“…E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: Prendetelo e fatelo passare tra voi…Poi prese il pane…E lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me” Lc 22,14-23,56.
-“Quale Messia ? “. Troviamo gli ulivi all’ ingresso di Gerusalemme nelle mani delle persone, che accolgono Gesù e ritroviamo Gesù in mezzo agli ulivi nel Getsemani.

*Ciò che accadrà dopo, però, rivela come il tipo di Messia che Gesù sceglie è totalmente in contrasto con l’ immaginazione di coloro che lo attendevano. Gesù è il “servo” di Dio, non un dominatore, è colui che si “abbassa” fino a svutare sé stesso, per essere solidale con tutti. E’ un Messia “impotente” con la sola forza della dedizione, dell’ affidamento, del silenzio, dell’ accettazione del male innocente, del perdono incondizionato e della fiducia incrollabile nell’amore del Padre.
La “passione secondo Luca” riporta che durante l’ ultima cena era così impressa l’ attesa di un Messia potente e forte, che la discussione tra i discepoli riguarda chi tra loro fosse più grande !
-“Perdono e misericordia fino alla fine”. Le parole di Gesù in croce sono diventate uno dei percorsi, per meditare sulla passione.
*Nella “passione secondo Luca” sorprende, come anche in Giovanni, l’ “ultima parola di Gesù” sia: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Con questo gesto di affidamento totale il Figlio di Dio muore sulla croce.
*Tutta la scena della crocifissione è costruita dall’ evangelista dentro una cornice di perdono: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”: un gesto veramente impressionante, che esprime il totale annientamento della violenza subita con l’ unica arma dell’ accettazione: l’ offerta del perdono. E, in risposta alla derisione: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”, Gesù risponde ancora col perdono al ladrone: “Oggi come me sarai in paradiso”.
*Il regno del Padre di Gesù è un “regno di misericordia e perdono”. Il malfattore intuisce forse questa verità, quando dice: “Ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno”.

Don Antonino Scarcione
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