
Insieme a una simpaticissima compagnia di cinquantadue quartieranti e concittadini, abbiamo avuto la possibilità di condividere emozioni e sensazioni in luoghi particolarmente carichi di spiritualità.
La prima tappa del viaggio è stata in Umbria, al santuario di San Francesco e Santa Chiara.
Giunti ad Assisi, precisamente a Santa Maria degli Angeli ci accoglieva l’omonima Basilica (la cui cupola è somigliante a quella della nostra Cattedrale), all’interno della quale vi è la chiesetta della Porziuncola riparata da san Francesco dopo la sua vocazione.
In detto edificio, luogo di importanti avvenimenti, ebbe inizio l'Ordine dei Minori; santa Chiara rinunciò al mondo e abbracciò sorella povertà; Francesco vi morì la sera del 3 ottobre 1226; detto ciò è facile percepire al di là della suggestione del luogo la forte spiritualità che si respira, che ti coinvolge facendoti meditare sul tuo modo di vivere e di essere cristiano nel terzo millennio.
Qualche chilometro sopra sulla dolce collina, Assisi, straordinariamente bella, con le basiliche di san Francesco e santa Chiara depositarie delle spoglie mortali dei santi, completano il quadro di pace, serenità, ammantato dalla bellezza dei luoghi e dei paesaggi molto suggestivi.
Nel corso della visita alla basilica di san Francesco straordinario esempio dell'arte italiana, abbiamo pregato innanzi la tomba di S. Francesco per la nostra comunità, e come da "missione" abbiamo pregato anche per il nostro caro vescovo mons. Rosario Gisana, che nell'incontro giorni prima della nostra partenza, ci aveva raccontato di essere molto devoto del santo poverello di Assisi, a tal punto da chiedere al suo vescovo della diocesi di Noto in quel lontano 4 ottobre 1986, di essere ordinato sacerdote proprio nel giorno della ricorrenza del santo.



La quarta tappa ci ha visti protagonisti a Roma, per il grande Giubileo della Misericordia.
Dopo il chek-in nei pressi di Castel sant'Angelo abbiamo percorso via della Conciliazione, per il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, alternandoci a portare la Croce giubilare, pregando e meditando lungo tutto il percorso, ed infine abbiamo attraversato la Porta Santa della Basilica, il cuore della Chiesa.
Dopo il chek-in nei pressi di Castel sant'Angelo abbiamo percorso via della Conciliazione, per il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, alternandoci a portare la Croce giubilare, pregando e meditando lungo tutto il percorso, ed infine abbiamo attraversato la Porta Santa della Basilica, il cuore della Chiesa.

La gioia di attraversare la Porta Santa della Misericordia non è stato un gesto devozionale formale finalizzato solo ad acquistare l’indulgenza del Giubileo, ma un segno dinamico, quello del pellegrinaggio.
La vita è un pellegrinaggio, come dice il papa, "l’essere umano è un pellegrino che percorre la strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio quale stimolo alla conversione, per poi lasciarci abbracciare dalla Misericordia di Dio impegnandoci nella vita di tutti i giorni ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi".
La giornata proseguiva con la visita alla basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma, al santuario della Scala Santa; infine nel pomeriggio la visita a Grottaferrata e la passeggiata a Frascati entrambi comuni dei Castelli Romani.
Con quest’ultima tappa il pellegrinaggio del Giubileo aveva fine, ci attendeva la via del ritorno, la sosta per la cena in Calabria a Polla e poi il rientro a “Piazza”.
Con quest’ultima tappa il pellegrinaggio del Giubileo aveva fine, ci attendeva la via del ritorno, la sosta per la cena in Calabria a Polla e poi il rientro a “Piazza”.
Non possiamo non ricordare le nostre guide; mons. Antonino
Scarcione nostra guida spirituale, che per un coincidente impegno pastorale
proprio a Roma, in Vaticano per il "Giubileo dei Sacerdoti" non aveva potuto condividere con noi le fasi del
pellegrinaggio; anche se nel corso del viaggio in collegamento telefonico non
ha fatto mancare il suo saluto la sua preghiera per tutti noi.
Altro ringraziamento
al concittadino e quartierante Pippo Failla, "piazzese de Roma" che
pazientemente e con innato altruismo, ci ha accompagnati facendoci conoscere
scorci di Roma e dei comuni dei castelli romani.
Di detto pellegrinaggio, negli occhi e nel cuore di ognuno rimarrà vivo il ricordo indelebile di un pellegrinaggio trascorso con tanta bella gente all'insegna della preghiera, della gioia e di tanta allegria, quattro giorni trascorsi in grande armonia e serenità.
Il mio augurio è che ognuno di noi possa testimoniare con il proprio esempio il cammino di fede alla ricerca della luce interiore che cova nel proprio cuore.
Il mio augurio è che ognuno di noi possa testimoniare con il proprio esempio il cammino di fede alla ricerca della luce interiore che cova nel proprio cuore.
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