Testi: “Salomone non chiede lunga vita, ricchezza e potenza, ma docilità di cuore, intelligenza e discernimento” 1 Re 3,5.7-12 .
“Il progetto: Dio chiama l’ uomo a partecipare alla sua gloria” Rm 8,28-30 .
"Le parabole del tesoro e della perla esaltano il valore fondamentale del regno di Dio, quella della rete richiama il giudizio finale tra il bene e il male” Mt 13,44-52.
Con i termini “regno dei cieli” s’intende la società alternativa, che Gesù è venuto a realizzare su questa terra. Essa è simile ad un tesoro nascosto nel campo; l’ uomo che lo trova, non lo cercava affatto, egli lo ha semplicemente trovato; è stata un’ opportunità che egli, certamente, coglie al volo…Lo nasconde, poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Sappiamo che Paolo, nella lettera ai Filippesi, scrive che ciò che egli, umanamente parlando, considerava un guadagno, adesso, dopo l’ incontro con Cristo, lo considera una perdita, addirittura “spazzatura”, perchè Gesù e il suo messaggio sono tutto.

Così sarà alla fine dei tempi. Quindi, coloro che scelgono l’ amore, la condivisione, la generosità, il perdono, costituiscono “il regno dei cieli”, che Gesù è venuto ad inaugurare; quelli, che, invece, scelgono l’ egoismo, l’ avidità e il potere, sono “pieni di morte”.
Al termine delle sette parabole del regno, Gesù dice: “avete compreso tutte queste cose ?”. Risposero: “sì”. Egli disse: “ per questo, ogni scriba (il maestro per eccellenza), divenuto discepolo, trae dal suo tesoro cose nuove( ad es. il comandamento dell’ amore) e cose antiche ( ad es. la tradizione di Mosè).
Mons. Antonino Scarcione
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