Testi: “ Chi spera in te non resta deluso” Is 63,16b-17.19b;64,27.
“Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” 1 Cor 1,3-9 .
“Vegliate, non sapete quando il padrone di casa ritornerà “ Mc 13,33-37.
Il Dio nel quale crediamo è un Padre buono, che si è rivelato attraverso il dono della sua presenza “fisica”, “in mezzo a noi” e assumendo la natura umana in Gesù. Egli ha esaudito, così, la ricerca di Dio da parte dell’ uomo di ogni tempo.
Vediamo che la ricerca del Signore è ulteriormente agevolata dal Vangelo di Marco, che il Calendario Liturgico ci propone di seguire nel nuovo anno della Chiesa (Ciclo B), che inizia proprio oggi.
Il breve passo di questa I Domenica di Avvento (Marco 13,33-37) ci conduce verso la fine del “mistero” di Gesù, al capitolo 13, che è considerato il “discorso escatologico” (= la fine dei tempi o il compimento dalla storia). Il vangelo mette in primo piano il tempo, che il cristiano è chiamato a vivere nell’ attesa del Signore. Se l’ Avvento indica, sostanzialmente, la venuta del Signore, per caratterizzare questo tempo, Gesù si serve di una metafora, tipica della vita umana: la partenza di una persona per un viaggio.

Notiamo che la similitudine viene “attualizzata” dallo stesso Gesù attraverso i due imperativi: “Fate attenzione, vegliate”. Ed, inoltre, alla domanda degli apostoli, “quando accadranno queste cose e quale sarà il segno, che le precederà ? Gesù risponde, introducendo un terzo elemento, che deve, invece, catalizzare l’attenzione di tutti: cioè, la venuta in gloria del Figlio dell’ uomo e l’ attesa, che deve caratterizzare l’atteggiamento dei credenti. Per questo, quindi, Gesù invita tutti, compresi noi, ad essere vigilanti, capaci di discernere i tempi, di non lasciarci ingannare da falsi messia, perché quella del Signore sarà una venuta a sorpresa, ma certa.
Mons. Antonino Scarcione
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