Testi: “Lo Spirito del Signore Dio…mi ha mandato…a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri…” Is 61,1-2.10-11 .
“Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente…” 1Ts 5,16-24 .
“…Tu chi sei ? …Io non sono il Cristo…Io sono voce di uno che grida nel deserto…” Gv 1,6-8.19-28.
Questa Domenica è caratterizzata da una soffusa aura di gioia, derivante dalla celebrazione del Natale, ormai vicino. La figura che domina è, certamente, quella del Battista. “Venne Giovanni, mandato da Dio, per rendere testimonianza alla luce”. Egli è mandato come testimone ad indicare la bellezza e la mite, creativa pazienza della sua luce. Vediamo che il profeta è colui che guida l’umanità a “pensare sotto altra luce”. Giovanni è venuto ed ha portato nella storia una bellezza, una primavera, una positività, una speranza, quale non sognavamo nemmeno.
Giovanni, figlio del sacerdote del tempio, ha lasciato il tempio e il ruolo, è tornato al fiume Giordano e al deserto. E il popolo, come afferma Ermes Ronchi nella sua riflessione, lo ha seguito alla ricerca di “un nuovo inizio e di un’ identità perduta. Ed è proprio su questo che lo interrogano insistentemente, per ben sei volte: “Tu chi sei ?...Elia, il profeta ? Cosa dici di te stesso ?” Le risposte di Giovanni sono sagge. Per tre volte risponde: “Io non sono il Cristo, non sono Elia, non sono…”.

“Tu chi sei”? E’ una domanda rivolta anche a noi. La risposta consiste nello sfoltire dalle apparenze e dalle illusioni, da maschere e paure la nostra identità. E’ fondamentale scoprire e mettere in evidenza “ciò che abbiamo lasciato cadere, per cogliere l’ essenziale.
Uno che crede in un Dio “dal cuore di luce”, nel sole che sorge e non nella notte che copre il mondo; crede che “un raggio di luce” è nascosto nel cuore vivo di ogni creatura.
Mons. Antonino Scarcione
Nessun commento:
Posta un commento