……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati…nella carità…” Ef 1,3-6.15-18 .
“In principio era il Verbo e il Verbo era press Dio e il Verbo era Dio…Venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto…”.
Il Vangelo odierno è un vertiginoso “volo d’ aquila”. Opera quasi come uno “sfondamento” verso l’ eterno: “l’ incipit” dell’ universo (in principio era il Verbo).
Nella riflessione ci serviamo dell’originale interpretazione di E. Ronchi, che attraverso immagini e metafore poetiche ben calibrate, ci introduce nella sinfonia del mistero dell’ incarnazione.
E’ come un’ onda immensa, che batte “sui promontori” della nostra esistenza: siamo raggiunti da un flusso, che ci alimenta, a cui possiamo sempre attingere e che nella nostra vita c’ è una forza più grande di noi. Un frammento di Logos, di Verbo, ha messo la sua tenda in ogni carne, qualcosa di Dio è in ogni uomo. In ogni vita c’è santità e luce.
Nessuno potrà dire: qui finisce l’ uomo, qui comincia Dio, perché creatura e creatore si sono abbracciati e, almeno in quel neonato, uomo e Dio sono una cosa sola. A Betlemme, Gesù è il racconto della tenerezza del Padre (Evangelii Gaudium), per questo, afferma E. Ronchi, penso che la traduzione, un po’ libera ma vera, dei primi versetti del Vangelo di Giovanni, possa suonare così: “In principio era la tenerezza, e la tenerezza era presso Dio, e la tenerezza era Dio…e la tenerezza si è fatta carne e ha messo la sua tenda in mezzo a noi”.

Mons. Antonino Scarcione
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