
La nostra città di Piazza Armerina sin dalla sua ri-fondazione 1163 è sempre stata una città molto religiosa, una fede ancora viva più che mai.
Oggi sono ancora visibili innumerevoli simboli di questa “sacralizzazione” del territorio, nei suoi antichi quartieri, nelle aree di nuova espansione e nelle contrade che compongono il tessuto cittadino, anche se purtroppo la mancata cura ed attenzione a dette edicole votive ne sta compromettendo la perdita e il significato profondo.

L’edicola di via Monte ci parla dell’Immacolata Concezione di Maria, riportando testualmente le seguenti parole:
Una edicola votiva a tutti gli effetti sotto forma di lapide dal significato profondo e precursore di un dogma della Santa chiesa proclamato ufficialmente l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX, cioè ben 162 anni dopo che i piazzesi avevano affermato, scolpendolo sulla pietra, che Maria è stata concepita dalla sua madre con il privilegio di non portare con sé il peccato originale, che da Adamo ed Eva tutti portiamo con noi al momento del concepimento.
Su questa lapide, giusto l’alto valore simbolico, il Consiglio del Governo del quartiere lo scorso anno ha pensato bene di valorizzarla, ripulendola e facendo realizzare da un fabbro, una piccola copertura in ferro, merlata, a mo’ di tempietto, a memoria e gloria della Beata Vergine Maria Immacolata.
Martedì 8 dicembre, festa di Maria Immacolata, proprio davanti questa edicola il vicario del vescovo don Antonino Rivoli, il Prevosto della Cattedrale mons. Antonino Scarcione renderanno omaggio a Lei con l’atto di venerazione all’Immacolata, accompagnato da un omaggio floreale, che verrà pure posto sulla sommità del cantonale di Palazzo Trigona di Geraci del 1400 (via Monte angolo via Chiello), ove è collocata all’interno di uno scudo araldico la Madonna con in braccio Gesù bambino.

Filippo Rausa
Nessun commento:
Posta un commento