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venerdì 16 maggio 2025

Problematica percorsi cittadini, Processioni Religiose e Palio dei Normanni.

Di seguito il documento relativo la Problematica percorsi cittadini, Processioni Religiose e Palio dei Normanni inviato alle autorità in indirizzo.

 Piazza Armerina, 16 maggio 2025

Al Sig. Sindaco, Avv. Nino Cammarata
A Sua Eccellenza il Vescovo, Mons. Rosaria Gisana
Al Parroco della Cattedrale, don Alessio Aira  
Al Rettore della Chiesa di San Giuseppe, Mons. Nino Rivoli
Al Rettore della Chiesa di San Giovanni Evangelista, Mons. Antonino Scarcione
Al Parroco della Chiesa dell’Itria, don Mihael Bilha
All’Assessore ai BB.CC. e Turismo, Ettore Messina
Al Cons Com.-coordinatore del Palio dei Normanni, Dino Vullo 
Al Consigliere Comunale-consulente Feste e Tradizioni Lucio Paternicò
                                                                                      e, p.c.      Sua Eccellenza il Prefetto di Enna
e, p.c.  Al Commissario di Polizia di Stato di Piazza Armerina 
                                                                                                              LORO SEDI         

 

Oggetto: Problematica percorsi cittadini, Processioni Religiose e Palio dei Normanni.

via Monte
Nonostante l'impegno costante e il prezioso lavoro del Comitato Nobile Quartiere Monte Mira la cui dedizione alla salvaguardia, promozione e valorizzazione dell'antico territorio merita riconoscimento e sostegno, negli ultimi tre anni si è assistito a una realtà desolante, infatti tutte le attività, le iniziative, le aspettative e le speranze di chi ha scelto di investire nel Quartiere, di viverlo, di mettere su casa e far crescere la propria famiglia in centro storico, negli ultimi anni sono state disattese.

Si constata con disappunto come l'azione delle Istituzioni possa arrecare un pregiudizio, una mortificazione per l'anima del quartiere e per chi lo vive con passione, manifestandosi concretamente con l'esclusione di Processioni Religiose e del corteo del Palio dei Normanni dai loro consolidati percorsi storici, motivata da cavilli legali e normative che appaiono strumentali alla cancellazione di importanti testimonianze storiche.

Infatti, prendendo spunto dall’ultima malefatta del Primo Maggio, da due anni, la tradizionale processione di San Giuseppe ha inspiegabilmente abbandonato il suo storico itinerario nel nobile quartiere Monte Mira (vie Monte, Crocifisso, San Martino, San Nicolò e rientro su via Monte fino alla chiesa degli Angeli Custodi per la visita alla Madonna delle Vittorie).

Non può essere una giustificazione quella del simulacro posto su un carro e trainato da un cavallo, poiché nel 2023 il percorso venne effettuato come da tradizione.

Se l'anno scorso, 2024, le avverse condizioni meteorologiche offrirono una spiegazione, quest'anno la scelta di ignorare il tracciato storico da parte del rettore della Chiesa di San Giuseppe appare incomprensibile e desta perplessità tra i quartieranti.

Tale decisione sembra penalizzare ulteriormente il nobile quartiere Monte Mira, già interessato da riduzioni nei percorsi di altre processioni (l’Immacolata Concezione e Santa Lucia lo scorso dicembre 2024, l’Ausiliatrice maggio 2024 e il corteo del Palio dei Normanni negli ultimi due anni 2023 - 2024).

La delusione tra i fedeli è palpabile. Questa sequenza di decisioni amareggia profondamente tutti i quartieranti, che vedono contraddette le promesse di sostegno e valorizzazione del Centro Storico con la cancellazione di usanze, tradizioni e percorsi secolari.

via San Martino
Negli ultimi anni è stato fatto passare il messaggio che il quartiere Monte Mira sia spopolato, abitato da qualche migliaio i residenti e quindi a che vale far percorrere le processioni se non ci abita nessuno!!. Come se in altre parti della Città, al passaggio delle processioni, i concittadini stessero assiepati ai bordi dei marciapiedi e/o davanti l’uscio di casa.

È falso sostenere una tesi del genere anche perché sia nelle varie e diverse processioni religiose che nel corteo del Palio dei Normanni, la gente del quartiere partecipa e assiste ai bordi delle strade o sui balconi adornati da bellissimi fiori, con bandiere o drappi particolari.

Stabilire i percorsi delle processioni è diventato opzionale da parte di chi è preposto ad autorizzarle, cioè questo evento sì e quest'altro non più perché è di libero arbitrio senza consultare i cittadini e cosa ancor più grave il Comitato di Quartiere costituito nel lontano 1983, col patrocinio dell'arciprete don Michele Nicosiano.

Questo Comitato, infatti, ha da sempre attenzionato le varie problematiche del Quartiere al fine di rendere la vita di chi vi abita più agevole e funzionale. Negli anni si sono fatte assemblee o proteste di ogni genere alla presenza di politici o rappresentanti ecclesiali, ottenendo risultati che hanno migliorato le condizioni di vita della comunità: dalla problematica dell’acqua, all’illuminazione, al verde pubblico, alla viabilità, ad un efficiente Ufficio Postale, ecc, mentre per altre tematiche si è ancora in attesa di riscontro.

Questo inconsueto fenomeno del taglio dei percorsi storici parte con il Palio dei Normanni; per giustificare la decisione di non far più scendere il Palio dei Normanni da via Monte fino a San Martino, si è sollevata la questione, ritenuta pretestuosa, delle presunte vie di fuga mancanti in via S. Nicolò. Questa motivazione ignora che analoghe problematiche di vie strette e a budello esistono in molte altre zone della città, anch’esse percorse dal corteo del Palio.

Questa decisione ha cancellato con un colpo di spugna le profonde ragioni storiche di quel percorso tradizionale. Si trascura infatti l'importanza del passaggio per San Martino, la prima Chiesa Madre di Piazza Armerina, e di via San Nicolò, testimone della medievale cinta muraria. Appare inoltre illogico come una limitazione che inizialmente poteva riguardare i soli cavalli sia stata estesa a tutti i figuranti, mettendo in secondo piano l'inestimabile significato storico di questo tracciato.

via Crocifisso, già Strada Mastra
Per le processioni religiose è andata a finire che un Santo scende fino a San Martino mentre l'altro non più, poiché a deciderlo e chi si alza prima al mattino e intanto la gente del Quartiere, specie gli anziani, ci mangiano la faccia dicendoci dov'è il vostro potere consultivo, sancito per altro dalla Legge e la vostra partecipazione agli eventi della città? Questo aspetto ci rende infatti impotenti o addirittura cancellati da una eventuale consultazione.

Egregio Signor Sindaco e Autorità in indirizzo, il nobile quartiere Monte Mira e i suoi rappresentanti esprimono profonda preoccupazione, disappunto e ingiustizia per il rischio di una continua penalizzazione delle tradizionali processioni e cortei radicati nella storia e nell'identità del quartiere Monte Mira.

Fatichiamo a comprendere come si possa ghettizzare una parte così importante e significativa del nostro Quartiere, della Città, adducendo motivazioni che appaiono futili e che richiamano, in maniera impropria, eventi come il grave incidente di Torino (3 giugno 2017, avvenuto in occasione della finale della Champions League tra Juventus e Real Madrid, dove in piazza San Carlo fu installato un maxischermo per permettere agli oltre 30.000 tifosi juventini rimasti in città di seguire in diretta la partita, incidente peraltro causato da malviventi che utilizzarono dello spray urticante facendo scatenare il panico).

Comprendiamo pienamente la Direttiva e le Linee guida del Ministero dell'Interno sulle manifestazioni pubbliche. Tuttavia, si ritiene necessario operare una contestualizzazione rispetto alle dimensioni e alla densità abitativa delle diverse realtà urbane. Il dato di 30.000 partecipanti a Torino, in relazione a una popolazione residente di 858.404 unità (dato 2021), assume una valenza proporzionale significativamente differente rispetto ai 20.516 abitanti (dato 2025) di Piazza Armerina, distribuiti sull'intero tessuto urbano, comprendendo fasce di popolazione sensibili come anziani e bambini. Anche considerando un incremento di circa 10.000 presenze durante le giornate centrali del Palio, la concentrazione di pubblico più rilevante si focalizza in aree specifiche come piazza Cattedrale e il campo sportivo (con ingressi gestiti), e nella zona di piazza Generale Cascino.

Detto ciò, con numeri alla mano è incomprensibile come sia stato possibile negare la presenza del corteo storico del Palio dei Normanni là dove tutto ha avuto origine.   

Il direttivo del nobile Quartiere Monte Mira, con il suo presidente, ci sentiamo investiti della responsabilità di valutare ogni azione necessaria alla tutela dei diritti storicamente acquisiti dal Quartiere nel contesto del Palio, nel corso degli ultimi 70 anni, e, in una prospettiva secolare, per quanto concerne i tracciati delle processioni religiose. Allo scopo, si inoltra la presente istanza al Prefetto di Enna, preannunciando la disponibilità ad intraprendere forme di protesta, tra cui l'astensione dalla partecipazione ad alcune attività cittadine.

Confidando in un vostro pronto riscontro e la possibilità di incontrarci per discutere nel dettaglio questo stato di cose affinché si possano trovare soluzioni che tengano conto sia delle normative vigenti che del valore storico e affettivo di queste importanti tradizioni, auspicando che la presente istanza riceva la dovuta attenzione e considerazione, porgiamo cordiali saluti.

                                                                                    Il Presidente
                                                                                   Filippo Rausa

Il Consiglio Direttivo

Osvaldo Zitelli, Concetto Favella, Filippo Purrazza, Filippo Aloi, Laura Saffila, Jessica Libro, Francesco Lentini, Filippo Cavolo, Anna D’Aria, Moreno Purrazza, Benedetto Pulici, Renzo Lagati, Alfredo Bandiera, Verusca Denaro, Grazia Delia, Giuseppe Lagati, Manuel Favella, Simone Grillo, Lina Favella, Giuseppe Bandiera, Antonino Amato, Claudio Picicuto, Claudio Gennaro, Lo Presti Giusy, Giancarlo Scicolone, Roberto D’Assaro, Filippo Nobile, Ketty Puglisi, Massimo Parlascino, Siria La Delia, Danilo Bonifacio, Damiano Rausa, Andrea Galletta, Giuseppe Di Dio.


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