"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 26 agosto 2018

La Domenica con Gesù, XXI del Tempo Ordinario / B

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Giosuè disse a tutto il popolo…:sceglietevi oggi chi servire…Il popolo rispose:…Noi serviremo il Signore…Egli è il nostro Dio”. Gs 24,1-2a.15-17.18b . 
“…Fratelli, nel timore del Signore, siate sottomessi gli uni agli altri…” Ef 5,21-32 . 
“…Molti dei discepoli…Dissero: Questa parola è dura ! Chi può ascoltarla ? …Da quel momento molti…Tornarono indietro…Disse allora Gesù ai Dodici: volete andarvene anche voi ? Gli rispose Simon Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna…Tu sei il santo di Dio”. Gv 6,60-69.

Ci accorgiamo subito che il vangelo odierno è la cronaca di un “insuccesso” di Gesù, proprio nella sua terra, tra i suoi, a Cafarnao. Indelebili le parole del sacro autore: “Molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui”. Seguendo la riflessione di E. Ronchi, importante studioso della Bibbia, notiamo che l’ abbandono da parte di alcuni discepoli è così motivato: “Questa parola è dura. Chi può ascoltarla ? “. E’ dura, perché invita a pensare in grande, a volare alto, a “capovolgere l’ immagine di Dio”: un Dio che si fa piccolo come un pezzo di pane. L’ abbandono avviene al momento della domanda: “Forse volete andarvene anche voi ? “.

Vediamo bene che Gesù non impartisce ordini o lezioni: “Cosa deve o non deve fare l’ uomo”, ma lo invita a guardarsi dentro, a cercare la verità del cuore: “Cosa vuole veramente ? Qual è il desiderio profondo che lo muove ? “. Questi sono gli interrogativi, che guariscono veramente. Sono un pressante appello alla libertà dei discepoli di tutti i tempi: “Voi siete liberi di andare o restare. Io non costringo nessuno. Questo, però, è il momento di decidere”.

A questo punto, appare formidabile la risposta di Pietro. Essa è la base della fede: “Signore, da chi andremo ? Tu solo hai parole di vita eterna”. Signore, tu tocchi il cuore e lo fai ripartire, con la delicatezza creatrice della tua parola. Essa è un soffio, una vibrazione nell’ aria, che l’ uomo può ascoltare o rifiutare. “Tu hai parole”. Cioè, un qualcosa che propone e, nello stesso tempo, lascia liberi. Se viene accolta, essa spalanca i sepolcri, accende il cuore, apre le strade della vita.

Parole che danno vita, allargano e purificano il cuore. Danno vitalità alla mente, perché la mente vive di verità e di libertà. Danno, altresì, più vita anche al corpo, agli occhi, alle mani. “Parole di vita eterna”. Risuonano ancora gli accenti accorati del Signore: “Volete andarvene anche voi ?”. Noi no, noi non ce ne andiamo. Non ti lasciamo. Noi, come Pietro, scegliamo te.

                                                                          Mons. Antonino Scarcione

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