"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 31 gennaio 2013

Piazza Armerina si stacca da Enna....., ma solo per la mondezza


Ieri con il Decreto dell'Assessore regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità n. 74 il Comune di Piazza Armerina è stato autorizzato a transitare dalla S.R.R. "Enna provincia" alla quale era stato assegnato con Decreto del Presidente della Regione del 4 luglio 2012 alla SRR "Caltanissetta Provincia sud".


Questo vuol dire che ci lasciamo dietro le spalle definitivamente il carrozzone irriformabile dell'ATO Ennaeuno e della controllata Siciliambiente e che ci scommettiamo in una nuova fase della raccolta e smaltimento dei rifiuti in un ambito, quello di Gela, che chiude i bilanci in attivo, che fa differenziata in percentuali importanti e che ha 12 dipendenti amministrativi (due a tempo pieno, 3 in comando e 7 a tempo definito) contro gli oltre 100 dell'ATO di Enna.
Se la comunità di Piazza sarà all'altezza del suo blasone, saprà fare differenziata alla pari con altre comunità europee ed italiane e darà un reale segnale di civiltà.
Il progetto del nuovo servizio darà elaborato nelle prossime settimane e messo alla base del bando di gare che a SRR dovrà fare.
Nel frattempo, ancora per qualche mese, il servizio continuerà ad essere gestito dall'ATO di Enna.
E' il risultato di un lungo lavoro durato più di un anno che ha visto il protagonismo dell'amministrazione comunale, poi l'adesione convinta del Consiglio comunale, infine il commissariato, a mio avviso scandaloso e illegittimo da parte della Regione, che ha comunque superato l'esame del TAR.
Il lavoro paziente e silenzioso delle ultime settimane ha consentito di raggiungere questo risultato.


mercoledì 30 gennaio 2013

Dopo 5 mesi dal furto, si attende la posa dei pluviali alla Capuana

Quando piove, l'acqua scende copiosa e grondante dai tetti della scuola media Luigi Capuana, di via Vittorio Emanuele II, e fin qui nulla di strano, sennonché la bravata qualche mese fa di taluno imbecille, uno dei tanti testa di cuoio circolanti a Piazza, che pensando bene di rubare porzioni di pluviali di rame dalla facciata, ha causato un danno al prospetto dell’edificio seicentesco.

Infatti, dalla nostra segnalazione (http://www.quartieremonte.com/2012/09/furti-curiosi-al-monte.html) avvenuta il 04 settembre 2012 sono trascorsi 5 mesi, e nessuno intervento è stato posto in essere, abbiamo sollecitato l’Assessore ai Lavori Pubblici per una risoluzione del “banale” problema, quello di ricollocare due tratti di tubo, 4 metri circa, ma nulla è successo; risultato: il muro è bagnato ed inzuppato di acqua, macchiando l’intonaco messo in posa qualche anno fa.


Non riuscendo a capire cosa stia aspettando ancora l’Ufficio Tecnico Comunale ad intervenire, (forse che il danno all'intonaco si faccia sempre più copioso e si riverberi nel muro interno quello della Biblioteca comunale?), invitiamo a gran voce l’Assessore Guccio a predisporre gli atti necessari per l’acquisto e la posa dei pluviali in questione; ribadendo l’eventuale piena disponibilità delle maestranze del Comitato di quartiere a ricollocare i tubi, senza alcuna spesa per le casse comunali.

Aspettando di capire l’evolversi degli eventi, pazientemente continuiamo ad attendere.!!!!
  

lunedì 28 gennaio 2013

Suor Stefanina lascia Piazza Armerina per far ritorno a Spoleto

Comunicato dei Giovani Orizzonti

Suor Stefanina

Domenica 27 gennaio, la Comunità dei GIOVANI ORIZZONTI composta dai ragazzi e giovani, dopo la celebrazione eucaristica ha salutato Sr. Stefanina Fioretto che, superiora dell'Istituto Suore della Sacra Famiglia di Piazza Armerina dall'Anno 2000 fino ad oggi, dovrà lasciare il suo servizio per essere trasferita a Spoleto.

Un GRAZIE di cuore va a Sr. Stefanina che è stata per noi un grande punto di riferimento...
Un GRAZIE per la sua disponibilità nell'Accogliere presso l'Istituto Neve di Piazza Armerina i ragazzi e giovani, offrendo luoghi e spazi, che oggi sono sede della nostra comunità GIOVANI ORIZZONTI.

Proprio 7 anni fa grazie all'Accoglienza di Sr. Stefanina nasceva la nostra realtà giovanile, che oggi opera a Piazza Armerina offrendo varie attività ed iniziative per i ragazzi e giovani; il GREST in estate, il GRIN in inverno, l'Oratorio e la Santa Messa Domenicale, la scuola animatori, il presepe vivente organizzato a Natale ed altre iniziative a favore dei giovani.
Anche se con tristezza per la notizia del trasferimento, la nostra realtà giovanile continuerà il suo cammino testimoniando ad atri giovani la bellezza e la gioia di essere cristiani impegnati nel sociale.

                                                                           Il Coordinatore dei G. Orizzonti 
                                                                                OPG - Davide Campione


Il Presidente il Consiglio direttivo si associano al saluto a Sr. Stefanina, che è stata chiamata a svolgere la sua preziosa opera presso la casa madre di Spoleto.
Avendo conosciuto personalmente suor Stefanina, con grande dispiacere abbiamo appreso la notizia del suo trasferimento, suor Stefanina con il suo modo di essere, è stata in questi anni un validissimo aiuto ed un punto di riferimento per l'Istituto Santa Maria della Neve e per la comunità Giovani Orizzonti che ha raccolto tantissimi bambini, giovani e famiglie del quartiere Monte.

A suor Stefanina esprimiamo la nostra gratitudine per ciò che ha fatto nel corso di questi anni nella nostra Città, la sua esperienza educativa, la sua esperienza della fede ci mancheranno; ma noi continueremo ad accompagnarla nella sua nuova missione con l'affetto e la preghiera.

                                                                                                           Il Presidente
                                                                                                          Filippo Rausa

domenica 27 gennaio 2013

Shoah, il Giorno della Memoria, il ricordo dell'orrore, «Ciò che è stato non si ripeta»


Oggi in tutta Europa si celebra il Giorno della Memoria, una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa di Stalin, durante la loro avanzata verso Berlino, arrivarono ad Auschwitz e si trovarono di fronte a un campo di sterminio nazista.
All’entrata del Lager, su cui campeggiava la scritta “Arbeit macht frei” (“il lavoro rende liberi”), si trovavano circa 8.000 superstiti.

Circa 60.000 prigionieri erano già stati evacuati dai nazisti e in gran parte perirono nella marcia forzata verso la Germania. Il nazismo di Hitler e compagni aveva sterminato 6 milioni di ebrei!
Una giornata per non dimenticare gli orrori del nazismo, le deportazioni nei campi di concentramento e lo sterminio di massa compiuto nei lager con sistematica ferocia.

Ma molti non sanno che diversi furono i piazzesi “ospiti” in una delle baracche dei campi di concentramento.

Un nostro concittadino, oggi novantanovenne, nonno Giuseppe Purrazza (papà del nostro Filippo), residente nel quartiere Monte, all'ora soldato dell'Esercito Italiano, dopo l'armistizio fu fatto prigioniero dai nazisti, insieme a tanti altri soldati e destinato ad una lunga prigionia fatta di stenti e sofferenze fu carcerato per diversi anni in quei luoghi infernali.

Anni di attesa ed angoscia prima della liberazione, il nostro nonno Giuseppe, riuscì a sopravvivere, a sconfiggere la fame, a fuggire ed a essere riacciuffato; i racconti descritti al figlio Filippo sulle condizioni disumane sono di quelli che fanno inorridire, che fanno spuntare le lacrime.

Nonno Giuseppe, che a sempre negato di raccontare a terzi, alla presenza di telecamere la propria testimonianza, perchè troppo forte il dolore di ricordare quei strggenti anni in quel braccio di terra tedesco bagnato dal sangue di tanta innocente gente.

In questo giorno di memoria, auguriamo a nonno Giuseppe, prossimo a celebrare i suoi 100 compleanni, di trascorrere serenamente il restante corso della sua vita, certo dell’amore dei figli e dei tanti nipoti che gli vogliono un gran bene.

                                                                                                        Filippo Rausa

sabato 26 gennaio 2013

La Domenica con Gesù, III del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

I Lettura. " In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la Legge davanti all' assemblea degli uomini...Lesse il libro sulla piazza...dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno... Tutto il popolo rispose: "Amen, amen"...si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore..." Ne 8, 2-4a. 5-6. 8-10
II Lettura.  " Fratelli, come il corpo è uno solo ed ha molte membra e tutte le membra...sono un corpo solo, così anche il Cristo...Non può l'occhio dire alla mano: "Non ho bisogno di te..." I Cor 12, 12-30
 Vangelo.  "...Anch' io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza...e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto...(Gesù) cominciò a dire loro: oggi si è compiuta questa scrittura, che voi avete ascoltato".

 Come afferma, autorevolmente, Ermes Ronchi :" Il mondo, nel quale viviamo, ha bisogno di bellezza, per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è cio' che infonde gioa al cuore degli uomini". La pagina odierna del vangelo a me sembra che abbia proprio questa qualità, per l' austera solennità dello stile e la sensazionale "ouverture" dell' intera opera lucana: Gesu', il Figlio di Dio, il Messia, inizia il ministero pubblico nella sinagoga di Nazareth. Al centro, spicca l' affermazione di Gesù': "Oggi si è compiuta questa scrittura, che voi avete ascoltato". Di quale "scrittura" si tratta ? Prima di rispondere a questa domanda, sembra opportuno evidenziare una caratteristica lucana.
 L' evangelista lascia sistematicamente a Gesù la cura di citare e spiegare le Scritture e il disegno divino della salvezza. Gesù pone, inoltre, la propria esistenza in continuità con quella dei profeti, con i quali, successivamente, condividerà l' amara esperienza del rifiuto, della persecuzione e persino della morte. Caratteristiche indimenticabili appaiono le famose parole del profeta Isaia: "Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi unse, mi inviò ad evangelizzare gli umili, a fasciare quelli dal cuore spezzato e proclamare la libertà ai deportati, la liberazione ai prigionieri, a proclamare un anno di grazia..."
 Gesù, a questo punto, rivela che nella sua persona, ora, in quet' oggi di Dio, la parola si compie e presenta sè stesso, come colui che libera i prigionieri dalle catene. L' anno di grazia è, nella tradizione ebraica, l' anno giubilare, anno del ritorno al momento costitutivo d' Israele( l' Esodo). L' anno giubilare comprende:
 - L' annuncio della buona notizia ai poveri. Il termine "povero", qui, indica colui che è talmente privo di mezzi, che è costretto a mendicare. Nel libro dei "Proverbi", il termine è spesso contrapposto, non a ricco, ma a violento; nel libro dei "Salmi", l' uomo pio, che invoca l' aiuto di Dio, descrive sè stesso come "povero e bisognoso". Il termine povero, quindi, descrive sia colui che soffre a causa dell' ingiustizia, sia colui che ripone soltanto in Dio la propria fiducia.
 - L' annuncio della libertà ai prigionieri. Il termine "prigioniero" è utilizzato, per indicare il perdono dei peccati, segno di libertà profonda, di guarigione, che precede ogni altra guarigione. L' annuncio del perdono è ristabilimento del rapporto con Dio. Per rendere questo concetto, mi sembra opportuno tornare alla radice ebraica del verbo, che indica la traiettoria di una freccia, che non colpisce il bersaglio. Il peccato, infatti, è un' esistenza, che non raggiunge il proprio scopo.
 - L' annuncio della guarigione dei ciechi. Ogni malattia, anticamente, conduce ad una povertà estrema, perchè provoca l' impurità rituale e non permette la partecipazione al culto. La cecità fisica, poi, diventa, nei vangeli, segno di una cecità più profonda:l' incapacità a cogliere l' identità di Gesù (per aderire al suo progetto).
 Tutto ciò si compie "oggi". Questo avverbio risuonerà continuamente nel vangelo di Luca, ad es."oggi la salvezza è entrata nella casa di Zaccheo. "oggi", all' uomo crocifisso con Gesù è promesso l' ingresso nel regno. Questo si compie, perchè lo Spirito prende possesso di Gesù di Nazareth.
Quest' ultima osservazione ci permette di rileggere il testo, dove l' evangelista racconta la presa di coscienza e manifestazione dell' identità di Gesù: al Giordano, nel deserto, a Nazareth.

 Il cammino umano di Gesù sarà vissuto nella fedeltà al progetto del Padre, perchè ogni persona possa riscoprire la propria dignità: anche tu sei il figlio amato, nel quale il Padre trova la sua gioia. Per rendere questo mistero "incontrabile", Luca scrive il proprio "resoconto ordinato" degli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi", cioè il suo vangelo.
Egli è consapevole che altri lo hanno preceduto ed indica, a tal proposito, due gruppi di persone: i narratori degli eventi ed i testimoni oculari, divenuti "servi della Parola". Luca si inserisce in questa catena di testimoni, "affinché riguardo alle cose di cui sei stato informato tu conosca la solidità," illustre Teofilo.
 Fiumi d' inchiostro si sono versati sull' identità di questo personaggio. E', comunque, gratificante, pensare che Luca abbia scritto il suo vangelo per ciascuno di noi, riconoscendoci amici di Dio ( "Theu-philos"), perchè seguendo il Signore possiamo renderci conto della "solidità" dell' insegnamento, che abbiamo ricevuto.
                                                                                                                                                                                                                                                                                               Mons. Antonio Scarcione

Cena Conviviale

Con l'ultimo Sabato del mese ritorna la consueta Cena Conviviale tra i soci, i quartieranti, i simpatizzanti del nobile quartiere Monte.
Chiunque voglia partecipare può contattare uno dei numeri telefonici indicati nella locandina, il costo della cena e modicissimo, € 10,00.

giovedì 24 gennaio 2013

AAA. Ufficio Tecnico cercasi, piazza Crocifisso che fare?


12 dicembre 2012

23 gennaio 2013
23 gennaio 2013

Nelle foto di seguito riportate quello che resta della pavimentazione di piazza Crocifisso, nel tratto di carreggiata percorso dalle automobili.

Naturalmente ormai è superfluo dirlo, perché risaputo, tutto ebbe inizio con i lavori di rifacimento della rete idrica.

Se da un lato Acquaenna ci ha risolto il problema delle perdite nella rete idrica, dall’altro ci ha lasciato le strade orribilmente mal concie per via della cattiva esecuzione dei lavori di ripristino del manto stradale non eseguito a regola d’arte.

A distanza di anni a pagare sono i cittadini, e il Comune che ieri non ha vigilato con il proprio Ufficio tecnico, oggi è costretto nolente o dolente a correre ai ripari impegnando risorse finanziarie che avrebbe potuto spendere per altre cose.

"Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso"




Festa di San Giovanni Bosco - 29/31 gennaio

Riceviamo e Pubblichiamo

Mons. Antonino Scarcione Rettore della chiesa di San Giovanni Evangelista è lieto invitare tutti i cittadini al triduo per ricordare e festeggiare un santo dei nostri giorni, san Giovanni Bosco. 

mercoledì 23 gennaio 2013

L’Italia con i piazzesi Giovanni Di Bella e Massimiliano Placca trionfa al Campionato Mondiale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale


Piazza Armerina protagonista con i concittadini il Maestro Panificatore Giovanni Di Bella ed il Maestro Pasticcere Massimiliano Placca alla “Golden Bread Cup 2013” di Rimini
Proprio così grande promozione della nostra Città alla fiera di Rimini nel corso della "34° edizione del Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale". Questo grazie, alla presenza di due nostri concittadini il Maestro Panificatore Giovanni Di Bella ed il Maestro Pasticcere Massimiliano Placca.
Giovanni e Massimiliano componenti della squadra italiana, assieme al Maestro Maurizio Guidotti e al Maestro Mauro Alboni tutti componenti del Club Arti & Mestieri già stamattina hanno ben rappresentato i colori azzurri proponendo: il Classico pane di San Giuseppe (come primo pane tradizionale) del Pane salutistico e per quanto proposto come prodotto di pasticceria il cannolo siciliano al nero d'Avola realizzato ed elegantemente presentato da Massimiliano Placca.
La giuria composta da 3 membri internazionali così si é espressa, per voce del giurato inglese David Mizon nel dare la valutazione ai lavori presentati dai nostri maestri: " Il pane di San Giuseppe frutto di un'antica tradizione del centro della Sicilia mi ha fortemente colpito per il profumo della pasta, per la bellezza e l'eleganza delle sue forme, il cannolo siciliano lascia tutti senza parole per il gusto e per l'azzeccato abbinamento al nero d'Avola. "
Il pane, cibo umile ma certamente principe di ogni tavola è riuscito a trasmettere ai presenti il tanto sacrificio e lavoro che viene profuso dai panettieri nella sua realizzazione.
Ho avuto la possibilità e l'onore di potere presentare io stesso il pane di San Giuseppe qui a Rimini, esaltando quanto accade nel mese di Marzo nella Nostra Piazza Armerina durante il periodo delle festività in onore al Santo Patriarca.


Ho parlato delle tavolate di San Giuseppe, aiutato anche da uno schermo gigante che per tutto il periodo fieristico (19-23 gennaio 2013) ha trasmesso le tavolate realizzate a Piazza Armerina: al circolo di cultura, a Palazzo Trigona ivi compresa la bella tavolata realizzata nel salone della Scuola Capuana dal Comitato Monte in collaborazione con il plesso scolastico.
Fiduciosi abbiamo atteso l'esito di questo Campionato che per la nostra città in termini di promozione è già un successo, la vittoria finale infine è stata la ciliegina sulla torta !
                   Massimo Di Seri

Il momento del trionfo, Golden Bread Cup
Italia Campione del Mondo

Il Cammino Giovani Orizzonti – Inizio Anno Sociale 2013

In preparazione un Cortometraggio sulla vita del Beato Pietro Bonilli, Apostolo della Sacra Famiglia.
Dopo la grande esperienza delle varie iniziative svolte nel periodo di Natale, il Cortometraggio (breve film), sulla vita di San Martino, presentato in occasione del concorso di disegno su san Martino; già dal mese di gennaio ripartiamo con le attività invernali e con l’organizzazione e la preparazione di un nuovo Cortometraggio.

La storia scelta è quella del Beato Pietro Bonilli, fondatore dell’Istituto Suore della Sacra famiglia. Siamo molto entusiasti di mettere in scena la storia di don Pietro ed è grazie a lui se oggi noi possiamo incontrarci ed avere una sede e dei locali dove incontrarci.

PRESENTAZIONE: Il Cortometraggio tratta la vita del Beato Pietro Bonilli fondatore dell’Istituto Suore della Sacra Famiglia, nato il 15 marzo 1841 a San Lorenzo di Trevi (Perugia) e morto nel 1935 a Spoleto. Personaggio storico che ha contribuito con il suo operato a migliorare le condizioni sociali, religiose e culturali, estendendo poi il suo operato in varie parti del mondo., prendendosi cura dei più poveri: orfani, ammalati, disabili, emarginati e di tutti coloro che si trovano in difficoltà. Fu proclamato Beato da Giovanni Paolo II° il 24 Aprile 1988.

Obiettivi: Il Cortometraggio sarà presentato presso la città di Piazza Armerina nel mese di Aprile per poi girare nelle varie città della Sicilia, con lo scopo di far conoscere la figura di questo santo sacerdote.
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VITA DI GRUPPO: Il gruppo “GIOVANI ORIZZONTI”, nato circa sei anni fa nella Diocesi di Piazza Armerina - mette in evidenza la ricerca interiore di comunicare e vivere attraverso il valore dell’amicizia, offrendo spazi e luoghi educativi per i giovani, - nasce dalla volontà di crescere insieme, incontrarsi, scambiarsi idee e condividere momenti di fraternità e spiritualità - vuole trasmettere, in forma diversa, la parola di Dio, soprattutto nei giovani, attraverso varie forme espressive, dalla musica al canto, alla danza, alla drammatizzazione teatrale, all’arte pittorica e creativa - rendere il giovane protagonista attivo, e non uno spettatore passivo.

Coordinamento Gruppo Giovanile – O.P.G. Davide Campione

martedì 22 gennaio 2013

Perché aspetti? Aspetti che la vita ti faccia un miracolo?

L'angolo della Poesia

Perché aspetti?
Aspetti che la vita ti faccia un miracolo?
Che le circostanze cambino in tuo favore ?
…aspetti chi? perche? quanto aspetti?
Se non ti alzi e diventi il tuo Dio
… non puoi sperare che qualcosa cambi
Se non cominci, niente si compierà
Se non bussi, nessuna porta si aprirà
Se non percorri la tua strada
nessuna mappa ti porterà da nessuna parte .
I miracoli accadono solo quando fai il primo passo verso la tua realizzazione… verso un tuo sogno.
Nessuno ti porterà un pacco regalo,
nessuno ti renderà felice.. se non tu stesso,
perciò alzati.. mettiti in viaggio
il viaggio della tua felicità..
Naviga il mare delle tue emozioni
Vivi !
..non rimandare niente..non aspettare nessuno
La tua mano è capace di disegnare i tuoi sogni,
di scrivere il tuo destino.

                                                 Colette Haddad

“YOU CAN!” (TU PUOI!) Raccolta alimentare

Riceviamo e Pubblichiamo

Desideriamo esprimere un sincero ringraziamento a tutti voi che avete contribuito alla buona riuscita della nostra Raccolta Alimentare effettuata il 15 Dicembre 2012, “Natale di Solidarietà”.
Una grande avventura sociale dove noi della “Confraternita del SS. Crocifisso” abbiamo con tanta passione portato a termine, né abbiamo fatto tesoro e il tutto per esaltare la parola Solidarietà, che dalla nostra società sembra quasi estinta.
E’ stato un viaggio che insieme con passione, convinzione, serenità, forti e decisi, abbiamo fatto per i fratelli meno abbienti del nostro Paese. Per noi Servire significa diventare "eucaristia" per gli altri, immedesimarci con loro, condividere le loro gioie, i loro dolori…»
Le Famiglie che grazie al vostro aiuto sono state raggiunte sono ben 130,che donandoci un sorriso, hanno ricevuto un Conforto.
 È opportuno ricevere il dono dell'Amore, seguendo la via dell'amore. Infatti se siamo nell'amore verso Dio e verso il prossimo, riusciamo a staccarci dai mali dentro e fuori di noi. "La vostra carità si arricchisca sempre più per essere integri e irreprensibili" è proprio San Paolo a ricordarcelo nella lettera ai Filippesi.
L’Augurio che porgiamo a tutti è quello di amare il prossimo in Dio e con Dio, anche la persona che meno gradiamo o che addirittura neanche conosciamo.

                                                                                                      Il Rettore
                                                                                            Salvatore Gambacurta

lunedì 21 gennaio 2013

Quando i sogni.... diventano realtà. Nasce il centro polisportivo Trinità


in giallo i cortili del plesso Trinità

Ricorderete come il 13 aprile 2012 il comitato nobile quartiere Monte per voce del suo presidente Filippo Rausa aveva avanzato all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmelo Nigrelli, l’idea di realizzare un campetto da gioco nel quartiere, proponendo il grande cortile esterno della scuola Trinità.
Infatti, il nobile quartiere Monte che per la sua posizione geografica sul colle Mira, non presenta superfici necessarie per costruire ex novo detta struttura, tuttavia, possiede  nel cuore del quartiere due grandi cortili, quelli appunto della Scuola Trinità, entrambi confinanti, uno dei quali, sarebbe potuto essere adibito quale spazio polisportivo, per colmare quel gap che non vede alcuna struttura sportiva, ricreativa nel quartiere Monte.

Loretta Vargiu

Dopo quella prima istanza, segui il sopralluogo del neo Assessore allo Sport, Politiche Giovanili, Infanzia e Pari Opportunità, Loretta Vargiu, che accompagnata da Filippo Rausa e Davide Campione, responsabile del gruppo interparrocchiale Giovani Orizzonti, prese visione dei luoghi proposti.
Ha distanza di qualche mese l’Assessore Loretta Vargiu, il Sindaco e i colleghi della Giunta, hanno accolto la nostra idea, predisponendo con delibera di Giunta Municipale, la n° 289 del 27.12.2012 “la realizzazione di uno spazio ludico nel quartiere all’interno del Plesso Scolastico Trinità”.
La delibera ha previsto un impegno di spesa di € 2.500,00 per l’acquisto di attrezzature ludico sportive da installare presso il cortile scolastico “Trinità” che saranno anche utilizzate dagli alunni.

La notizia, delibera alla mano dell'istituzione di "uno spazio ludico" nel quartiere Monte, ha fatto fare salti di gioia ai proponenti, Filippo Rausa e all'intero Consiglio Direttivo, infatti sembrerà cosa da poco, ma l'avere posto le basi per realizzare una struttura per i ragazzi, "gli aquilotti" nel cuore del quartiere Monte è da premio Nobel.

Filippo Rausa

Incontenibile la gioia del presidente Rausa, le sue parole cariche di soddisfazione la dicono lunga sul risultato ottenuto, "questi sono i risultati che portiamo a casa, le nostre proposte che si concretizzano sono vera e viva testimonianza dell'impegno di un gruppo di uomini e donne che da anni sono al servizio del quartiere".
Un grazie di cuore va al Sindaco Nigrelli, all'assessore Vargiu, che fin dall'inizio hanno creduto sulla bontà del progetto, faremo felici centinaia di ragazzi, continua Rausa, che fino a ieri erano costretti a giocare per strada, nelle piazze o a spostarsi in altre zone della città.

Nel frattempo ora attendiamo di capire quando e quali saranno gli interventi per la realizzazione della struttura sportiva, che andrà ad aggiungersi alle altre presenti nei quartieri storici cittadini.

L'auspicio è che il nostro esempio la nostra vitalità sia d’incoraggiamento per tutti quei quartieranti che ancora non hanno deciso di scommettersi insieme a noi per un quartiere migliore, per una città più viva.

Non si può continuare ad essere indifferenti e/o insensibili sulle cose che ci circondano, così come poi non si ci può lamentare; occorre far crescere il quartiere che paradossalmente seppure cuore pulsante del centro storico, troppo spesso per colpa nostra e per la strafottenza di una certa classe politica è stato relegato ai margini.
                                                                                             
                                                                                       Silvio Annaloro
 

domenica 20 gennaio 2013

Cena Conviviale

Con l'ultimo Sabato del mese ritorna la consueta Cena Conviviale tra i soci, i quartieranti, i simpatizzanti del nobile quartiere Monte.
Chiunque voglia partecipare può contattare uno dei numeri telefonici indicati nella locandina, il costo della cena e modicissimo.

Padre Mosè Rettore al SS. Crocifisso


fra Mosè in preghiera con dei giovani nel corso
della veglia Missionaria del 26.10.2012

Padre Mosè è il nuovo Rettore della chiesa Collegiata del SS. Crocifisso. 
Fra Mosè Tshijanu Katambwe appartiene alla Congregazione di origine africana dei «Missionari del Figlio di Dio», è stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Piazza Armerina, dal vescovo mons. Michele Pennisi il 25 settembre 2010 e inizialmente inviato nella parrocchia di san Pietro dove si è occupato della pastorale e di una comunità religiosa maschile aperta il 28 giugno 2010 presso i locali dell`ex convento annesso alla chiesa di S. Pietro.

Stamani, con la celebrazione della S. Messa si è ufficialmente insediato alla guida pastorale della comunità; a Padre Mosè il cui nome profetico rimanda ai racconti biblici, il Governo del quartiere, augura un buon lavoro e un fruttuoso servizio nel nuovo incarico di Rettore di un’antica comunità qual è quella della Collegiata del SS. Crocifisso.

                                                                                           Il Presidente, Filippo Rausa

S'ha da risolvere.. il problema della Cattedrale chiusa


don Filippo Bognanni

Simpaticissimo come sempre oggi proprio LUI, padre Bognanni è stato personalmente coinvolto nella consueta vicenda della Cattedrale chiusa ai turisti...
Arriva una macchina con quattro turisti italiani, si avvicina al mio negozio mentre io e padre Bognanni stavamo chiacchierando del più e del meno. Abbassano i finestrini: "Scusate ma come mai la Cattedrale è chiusa? ". Padre Bognanni si avvicina a loro : "Ma avete visto che ora è? Ma questo è orario di ristorante, la Cattedrale non è un ristorante apre dopo le 15 e 30."
Attoniti e ammutoliti i turisti hanno accennato un saluto e alzato il finestrino. Io tra me e me pensavo (effettivamente questa è ora di andare al ristorante) e mi ero quasi convinta che in fondo padre Bognanni ha ragione, ma poi lui col suo dire e suo fare mi ha trasmesso la ferma convinzione che insieme alla Città cercherà di trovare una soluzione a questo problema della INTERRUZIONE DI APERTURA. Io credo che non ci deluderà.
                                                                               
                                                                                                 Raffaella Motta

La Domenica con Gesù, II del Tempo Ordinario

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

I Lettura. "...Gerusalemme... sarai chiamata Mia Gioia...come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te" Is 62, 1-5

II Lettura. "...Fratelli, vi sono diversi carismi..., diversi ministeri...diverse attività...ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti..." I Cor 12, 4-11

Vangelo. "...Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea...la madre di Gesù disse: non hanno più vino...Donna, che vuoi da me ? Non è ancora giunta la mia ora... Vi erano là sei anfore di pietra...Riempite d' acqua le anfore...Come ebbe assaggiata l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto...disse...tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora..." Gv 2, 1-11

- La gioia è il bene della vita, per eccellenza. O, forse, il traguardo, che attrae i nostri passi. Ne sentiamo, più acuto, il bisogno, quando manca; non per il dolore del corpo o la tristezza dell' anima, ma per un sentimento profondo di privazione. Infatti, cerchiamo  surrogati di gioia in ciò che sembra un momentaneo ristoro al vuoto del nostro io. In realtà, a poco a poco, ci accorgiamo che la gioia è la sintesi delle tre virtù teologali: fede, speranza e carità. La gioia, insomma, è qualcosa di divino.
 Eppure, nella storia umana, c'è un sentimento "religioso", che suscita un'emozione timorosa del "sacro" (come "Mysterium tremendum et fascinosum" = Mistero che incute paura e nello stesso tempo affascina. Rudolf Otto). In essa ha preso corpo, anziché la gratitudine dell' essere, un oscuro sentimento del proprio nulla, la religione umana della paura, che soffoca la gioia.
 -Invece, è venuto nel mondo Gesù di Nazareth e tutto si è capovolto. Egli insegna, autorevolmente, che Dio è misericordia, è gioia e vuole la gioia dell' uomo. Ha mandato il Figlio a "salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito" Gv 3, 17. Dopo la venuta di Gesù, lo sguardo, al di là della storia, non incontra più un enigma minaccioso, ma il volto del Padre. Anche la preghiera, che sale dalla terra, non è quella dei servi, ma quella dei figli.
La gioia è il respiro stesso della fede: sveglia i pastori col canto, che li guida al presepe, arde nel petto dei discepoli di Emmaus. Vediamo che il vangelo è un "annuncio lieto", l' annuncio della gioia. E' questo il Regno. Esso propone la sua legge, in forma di "beatitudine", traccia la gioia pur dentro le situazioni, che appaiono disperate, dà al pianto la promessa di una consolazione. La differenza tra la nostra miseria e la perfezione di Dio, tra le nostre viltà, gli errori e i tradimenti, è colmata dal perdono. Gesù ci chiama a convertirci alla gioia. E in essa il Cristo, "vero uomo", rivela la bellezza di ciò che è umano. La fede in Gesù non deprime ciò che è autenticamente umano, anzi lo esalta.

- Ecco un episodio, in cui la teologia della gioia diventa trasparente: le nozze di Cana, quando Gesù compie il suo primo miracolo. Gesù va alla festa che celebra l' amore umano, nella sua corporeità e spiritualità, nella bellezza inscritta dal Creatore nel corpo e nel cuore dell' uomo e della donna. Il vino è la gioia. Nella sua simbologia evoca la prosperità, l' abbondanza, la salute e la vitalità. "Non hanno più vino". Ma ecco il miracolo, propiziato dalla madre.
 - L' amore può arrivare fino al dono della croce. La tribolazione della vita, la nostra croce, viene per tutti. Ma accettare la croce, per chi ha fede in Gesù, non è disperazione. Come ben dice Carlo Carretto: "Se tu bevi quel vino, che Dio stesso ti offre, sei nella gioia. Dio è gioia anche se sei crocifisso. Dio è gioia sempre, perché sa trasformare l' acqua della nostra povertà nel vino della Risurrezione.
 Mostrare la gioia cristiana, è fare della propria vita un catechismo vivente. 
                                                                                                                                                          
                                                                                         Mons.  Antonio Scarcione