"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 30 settembre 2017

La Domenica con Gesù, XXVI del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “Se il malvagio si converte, egli vivrà e non morirà” Ez 18,25-28 . 
“Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi” Fil 2,1-11 . 
“Voi avete visto queste cose e non vi siete nemmeno pentiti” Mt 21,28-32.

“Un uomo aveva due figli !” E’ come dire: “un uomo aveva due cuori”. Un cuore che dice sì e uno che dice no. Un cuore che dice e poi si contraddice. L’ obiettivo ottimale dell’ uomo è quello di avere un cuore unificato e non scisso. Notiamo che il primo figlio, all’ invito del padre di andare a lavorare nella vigna, rispose: “Non ne ho voglia, ma poi si pentì e vi andò”. Gesù conosce bene come siamo fatti. In noi, purtroppo, non c’è la perfetta coerenza tra il dire e il fare. Infatti, il primo figlio, prima di aderire a suo padre, prova il bisogno di fronteggiarlo, di misurarsi con lui e di contraddirlo; il secondo, che dice “sì” e non fa, è un adolescente immaturo, a cui basta apparire.

I due fratelli hanno, tuttavia, la stessa idea del padre: egli è, per loro, un padre-padrone, al quale bisogna sottomettersi o ribellarsi o, comunque, da eludere.

Qualcosa, però, interviene a “modificare” il primo figlio: egli “si pentì”. Cambiò, cioè, il modo di vedere il padre e la vigna: essa non è, soltanto, fatica e sudore, è, bensì, il luogo, dove è racchiusa la gioia (il vino) per tutta la famiglia. “E il padre, come afferma il teologo, E.Ronchi, è il custode della gioia condivisa”.

“Chi dei due figli ha fatto la volontà del Padre ?” Ecco le parole chiave della parabola. Ci chiediamo: la volontà di Dio è forse quella di mettere alla prova i due figli e “misurare” il livello della loro obbedienza ? No, la sua volontà è, invece, quella della fioritura della vigna (il Regno di Dio). Una casa, cioè, abitata da figli liberi e non da schiavi. Vediamo, inoltre, che Gesù prosegue con la famose parole: “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno dei cieli. Perché, inizialmente, hanno detto “no”all’ invito del Signore, vivendo un’esistenza senza frutti, ma, poi, hanno cambiato vita. Certamente, queste parole ci appaiono dure, perché sono rivolte proprio a noi, che diciamo a parole “sì”, e sperimentiamo un’esistenza priva di senso.

Ma Dio ha fiducia in ogni uomo; ha fiducia nelle prostitute e ha fiducia anche in me, in tutti noi, malgrado i nostri errori.

A questo punto, cadono a proposito le parole di S.Bernardo: “E io accosterò le mie labbra alla sorgente del cuore unificato”. Perché da esso sgorga la vita, il senso e la conversione. Infatti, Dio è stupore e libertà, vino di festa per il futuro del mondo. 

                                                                         Mons. Antonino Scarcione

domenica 24 settembre 2017

L'Aforisma della Settimana


La Domenica con Gesù, XXV del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.

Testi: “Io sono la salvezza del mio popolo” Is 55,6-9 . 
“Per me vivere è Cristo” Fil 1,20c-24.27a . 
“Tu sei invidioso perché io sono buono ? “ Mt 20,1-16.

Vediamo che, come in questo caso, il Vangelo è pieno di vigne e di viti. La vigna è, certamente, il campo più amato. Infatti, il contadino investe là più lavoro e più passione e trova gioia e fatica, sudore e poesia. Vigna di Dio e suoi operai siamo noi. Un padrone esce all’ alba in cerca di lavoratori e lo farà per ben cinque volte. “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza fare niente ? Notiamo che quel padrone si interessa di quegli uomini, molto di più della vigna. Osserva: siete seduti qui, “senza fare niente”. Perchè il lavoro conferisce dignità all’ uomo. Successivamente, ecco il cuore della parabola: il momento della paga. Primo gesto “contromano”: il protagonista della parabola comincia dagli ultimi, quelli che hanno lavorato un’ ora semplicemente. Secondo gesto, egli va “contro logica”: paga un’ ora soltanto di lavoro, quanto un’ intera giornata.

Questo è il Dio che ci presenta Gesù: un Dio che con quel denaro in più, inaspettato e benedetto, vuole dare ad ognuno il necessario, per mantenere la famiglia, quel giorno. Scopriamo che, Il nostro, è un Dio diverso. Non è un padrone, che dà “a ciascuno il suo”, bensì un signore, che dà “a ciascuno il meglio”, che estende a tutti “il migliore dei contratti”. Un Dio che non è ingiusto verso i primi, egli è semplicemente generoso verso gli ultimi. Infatti, Dio non paga, ma dona. E’ il Dio della bontà, che “trasgredisce” tutte le regole dell’ economia. Anzi è un Dio che “non sa far di conto”: per lui, i due spiccioli della vedova valgono più delle laute offerte dei ricchi. Per lui “c’ è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Egli mette “l’ uomo prima del mercato”, quindi, “il mio bisogno prima dei miei meriti”. Quale vantaggio c’ è, allora, ad essere operai della prima ora ? Il vantaggio è quello di aver dato di più alla vita, di aver fatto fruttificare di più la terra, di aver reso più bella la vigna del mondo.

“Ti dispiace che io sia buono ?” No, Signore, non mi dispiace, perché “l’ operaio dell’ ultima ora” sono proprio io.

                                                                    Mons. Antonino Scarcione

giovedì 21 settembre 2017

Trovata la soluzione per fermare l’emigrazione siciliana. EVVIVA!


Quella dell’emigrazione è una piaga che in Sicilia, tra alti e bassi, si protrae dalla seconda metà dell’Ottocento. Forse dopo centocinquanta e più anni, finalmente, lo Stato italiano ha trovato la soluzione a questo atavico problema.

Leggo, infatti, che il presidente dell’ENAC, il “siciliano” Vito Riggio ha recentemente confermato una sua precedente dichiarazione in cui sosteneva che quattro aeroporti in Sicilia – cioè in un’isola, e non in una qualsiasi, ma in quella più grande del Mediterraneo e che si trova al suo centro geografico – siano troppi.

In più, Trenitalia ha deciso di tagliare ulteriormante i treni a lunga percorrenza con la soppressione, dal 1° di ottobre, di un intercity che collegava la Sicilia alla capitale del nostro sempre amato Paese.

Ora voi, mi direte: E quindi quali fussi sta soluzioni contru a l’imigrazioni?   Semplice, impedire ai siciliani di poter materialmente uscire dalla Sicilia.

EVVIVA!

La FIDAPA dona un dipinto alla Città....

Riceviamo e Pubblichiamo

Gli incendi scoppiano per mano umana per dolo, per colpa, per stupidità, ma è sicuro che ovunque scoppia un incendio si consuma un triplice crimine: contro la vita, l'ambiente, la storia. 


Benvenuto Autunno



Sta per iniziare l’autunno astronomico: domani, 22 settembre, alle 20:02 UTC, 22:02 ora italiana, entreremo ufficialmente in una nuova fase, inaugurata, come sempre, dall’Equinozio d’autunno

Si tratta di un giorno molto importante in tutto il mondo in cui si celebra quest’avvenimento astronomico con il Sole che si troverà allo zenit dell’equatore.

Da tempi immemori l’Equinozio d’autunno, carico di fascino, suggestione e mistero, ha rappresentato un evento importante per i popoli.

Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno.



mercoledì 20 settembre 2017

Consiglio Comunale per l'Ospedale

Riceviamo e Pubblichiamo

Si comunica alla Cittadinanza che giorno 21 settembre 2017 alle ore 17:00 presso il Teatro Garibaldi si terrà un CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO sulla problematica:
OSPEDALE CHIELLO DI PIAZZA ARMERINA

La convocazione del Consiglio è stata fortemente voluta e richiesta dalla Presidente del Comitato "Pro-Chiello", sig.ra Rosa Rovetto.
Vista la fondamentale importanza per la nostra comunità della suddetta problematica, si invitano tutti i cittadini a partecipare. 

domenica 17 settembre 2017

Si lavora per il Palio del 2018....

Riportiamo l'articolo di stampa tratto da La Sicilia, cronaca Enna a firma di Marta Furnari di domenica 17 settembre 2017.

Inaugurazione Museo del Palio dei Normanni

Finalmente domani, domenica 17 settembre alle ore 17:00, dopo diversi anni di attesa, grazie al metodico lavoro dall'Amministrazione Miroddi, volto alla risoluzione delle problematiche legate alla natura del sito individuato nel 2011, apre i battenti il Museo del Palio (sito in via Mons. Mario Sturzo), che sarà inaugurato dal Sindaco Filippo Miroddi e dall'Assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo. 

Tra le personalità presenti all'inaugurazione il Vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana; il Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Enna, Salvatore Gueli; l'Assessore al Turismo Carmelo Gagliano; la Presidente Comunale della Pro Loco Mosaici, Giada Furnari, il Presidente Provinciale Unpli, Maria Rita Speciale; il Presidente nazionale Unpli, Antonino La Spina.

Saranno presenti tra le autorità anche i presidenti e i delegati dei Quartieri Massimo Di Seri, Castellina; Salvatore Arena, Canali; Aldo Arena Casalotto, Filippo Rausa per il Monte Mira, nonché il coordinatore generale del Palio, Stefano Di Dio..

L'accelerazione per l'apertura è stata data subito dopo la brillante edizione, la numero 62 del Palio dei Normanni, che finalmente dopo anni di angosce, di inquietudine ha ritrovato la necessaria serenità e attraverso l'unità di intenti tra i quattro Quartieri storici, la manifestazione targata 2017 potrà essere ricordata come una pietra miliare per le edizioni prossime future.   

Il mese di settembre è stato una corsa contro il tempo, ed oltre al lavoro degli architetti dell'Ufficio tecnico comunale, della Pro Loco Mosaici, determinante è stato il supporto "tecnico-logistico" di diversi giovani che compongono il nuovo Coordinamento Palio dei Normanni, tra cui (Salvatore Bruno, Giuseppe Barresi, Vincenzo Lionti), che a titolo puramente gratuito, hanno lavorato per dare una grande mano d'aiuto, funzionale all'apertura del Museo.   

Il Palio avrà quindi uno spazio espositivo dove saranno raccolte le memorie materiali ed immateriali di una manifestazione, che seppure sembra essere nata ieri, correva l'anno 1951, con questo nome e in questa veste, Palio dei Normanni; ha invece un retroterra storico, culturale e religioso molto antico tramandato dalle Confraternite cittadine, che già nel 1600 circa, realizzavano la cosiddetta "Cavalcata storica" con una successiva corsa di cavalli in rettilineo.  

Con l'apertura del Museo del Palio, che certamente nei prossimi mesi sarà arricchito di ulteriori cimeli, l'occhio del visitatore potrà viaggiare indietro nel tempo, per poi tornare al presente, mostrando, appunto, attraverso il Palio la grande peculiarità e il valore sociale dei quattro quartieri Storici, Monte Mira, Castellina, Canali e Casalotto. 

Per i Piazzesi l'auspicio è che il Museo possa far crescere una maggiore consapevolezza del patrimonio che i nostri progenitori ci hanno lasciato in eredità, che va tutelato e difeso per essere tramandato alle generazioni future, quale motivo di identità di un popolo, quello Piazzese, che attraverso il Palio rimembra i fasti dei nostri antenati, i Normanni, che nel cuore di Sicilia ed in particolare nel nostro ameno territorio, trovarono casa, dando vita nel 1163 all'attuale (Platia), Piazza Armerina.

Attraverso il Museo, il Palio dei Normanni, potrà finalmente contare di uno spazio espositivo, per continuare a parlare, anche e specialmente dopo la kermesse ferragostana della più importante manifestazione, imprescindibile per la città di Piazza Armerina.

                              Filippo Rausa




La Domenica con Gesù, XXIV del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale.


Testi: “Perdona l’offesa al tuo prossimo e ti saranno rimessi i tuoi peccati” Sir 27, 30-28,7 . “In morte ed in vita siamo del Signore” Rm 14,7-9 . 
“Bisogna perdonare sempre di cuore al fratello pentito” Mt 18,21-35.


E’ opportuno evidenziare, subito, come afferma Lucio Pinkus, il paradosso tra il comportamento del re e quello del servo. Sorprende, infatti, che questo potente abbia un atteggiamento compassionevole verso il servo. Notiamo che il potere non lo ha privato della capacità di immedesimarsi della situazione di un suo “inferiore”, cogliendone l’ angoscia e la paura; egli va, addirittura, oltre la richiesta del servo, condonandogli tutto il debito. A questo punto, invece, è importante notare la reazione del suddito, che, pur sperimentando un grande sollievo dalla propria angoscia, tuttavia non è in grado di cogliere la compassione che ha mosso il re.

Mettendo a confronto i due comportamenti, quello del re con quello del servo, emerge l’ incapacità di quest’ ultimo a percepire il senso e il valore della gratuità: il servo non è affatto in grado di provare compassione. E’ incapace di ricevere amore e non sa neppure come darlo. Questo brano ci ricorda come, per crescere nella maturità personale, non siano sufficienti né il diritto, né la giustizia. La divergenza fondamentale tra i due comportamenti è, infatti, rappresentata proprio dal perdono.

Perdonare gratuitamente settanta volte sette (=sempre) implica la capacità di riconoscere ed accogliere l’amore che ci viene donato e, poi, l’ attitudine a riversare negli altri questo stesso amore. Il perdono cristiano è certamente un obiettivo difficile da raggiungere. Nel pensiero di Gesù, l’ esortazione al perdono aspira ad un’ umanità capace di “stemperare” il diritto e la giustizia nella compassione amorevole. Non è un obiettivo ovvio. Tutti sanno, ad es., che l’ attuale “intasamento” dei tribunali è conseguenza delle conflittualità diffuse.

C’ è un atteggiamento, largamente diffuso, anche oggi, che è di grande ostacolo al perdono: il narcisismo, cioè, il guardare la vita un modo autoreferenziale. Essendo il nostro “Io” il centro delle dinamiche esistenziali, noi viviamo come offesa imperdonabile tutto ciò che consideriamo lesivo dell’ immagine che abbiamo di noi stessi.

Non è affatto casuale, se nei vangeli, il richiamo di Gesù sulla necessità del perdono si rivolga, talvolta, a personalità narcisiste (ad es. ai farisei). I casi di narcisismo patologico sono difficili da curare. Gli stessi psicoterapeuti sostengono che l’ unica vera cura per le nevrosi narcisistiche sia l’ amore.

Tuttavia, anche ai nostri giorni esistono, fortunatamente, segnali che fanno ben sperare in un cambiamento ed in una conversione sul piano collettivo: per esempio, registriamo un incremento di volontari, impegnati a soccorrere le persone in situazioni di sofferenza e di disagio.

In altri termini, il mero ricorso al diritto e alla giustizia non è sufficiente a creare quell’ uomo nuovo, che il Vangelo richiama costantemente. Nello sforzo di educare noi stessi a sentimenti di misericordia e compassione, vediamo che ci è d’aiuto la fede. Ricordiamo le parole del Signore: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.

                                                                     Mons. Antonino Scarcione

venerdì 15 settembre 2017

Palio dei Normanni 62^ edizione - CONSUNTIVO




Di seguito, pubblichiamo la relazione inviataci dal Coordinamento Palio dei Normanni, relativa il "Consuntivo" della storica kermesse paliesca. 

Piazza Armerina, 26 agosto 2017

Al Sig. Sindaco Filippo Miroddi
All’Assessore al Turismo Carmelo Gagliano
Alla dirigente dott.ssa Assunta Parlascino
Alla V Commissione Consiliare
                                                                                  Ai Presidenti dei Quartieri
                                                                                  Agli Organi di Stampa
                                   LORO SEDI

Oggetto: Palio dei Normanni 62^ edizione - Consuntivo

Gli scriventi Stefano Di Dio, Priore del Magistrato dei Quartieri, nella qualità di Coordinatore Generale del Palio dei Normanni, congiuntamente con i presidenti dei Quartieri, Massimo Di Seri, Castellina; Salvatore Arena, Canali e Filippo Rausa, Monte Mira, coordinatori del Palio con nomina di Giunta Municipale, n°44 del 10 marzo, a conclusione della storica kermesse del Palio dei Normanni, giunta alla sua 62^ edizione, relazionano alle SS.LL. in indirizzo, quanto realizzato.

Sin dai primi giorni dall’incarico ricevuto, questo Coordinamento, in sinergia con l’Amministrazione Comunale, l’Assessore al Turismo e Beni Culturali, Carmelo Gagliano e la dott.ssa Assunta Parlascino, responsabile del settore, si è adoperato per rilanciare una manifestazione che negli ultimi anni era stata qualificata, da organi di informazione locali,  al pari di una “sagra di paese”; in effetti ai più appariva un Palio che si trascinava per inerzia e che nelle fasi organizzative, soffriva di una sindrome, quella di un povero chiacchiericcio contro, che ne ha sempre deteriorato l’immagine, specialmente quando sulle cronache dei giornali e sui siti internet veniva messa in discussione la sua realizzazione, per via dei finanziamenti.

Pur non avendo alcun “potere di spesa”, al neo coordinamento, nessuno ha potuto impedire di non avere un potere di immaginazione e di sognare un Palio diverso.   Proprio perché chiamati a rivitalizzare e custodire una manifestazione per troppi anni e per vari motivi logorata, già dal mese di Maggio, Domenica 21, proprio per sfatare quella nomea di incertezza che negli anni con ciclicità si ripeteva, dava ufficialmente inizio alle celebrazioni della 62^ edizione della più antica manifestazione del meridione d'Italia, proponendo la Mostra dei Palii vinti dai Quartieri nel corso dell'ultimo ventennio.

La presentazione dei Palii, aveva luogo a Palazzo di Città, nei locali del Circolo di Cultura, in occasione dell’evento Maggio in Fiore, questa iniziativa apriva ufficialmente le attività propedeutiche al Palio, il tutto in un’ottica di coinvolgimento dei quartieranti e della comunità cittadina tutta.

Il gruppo di lavoro messo in campo, iniziava ad adoperarsi coinvolgendo il mondo della scuola, infatti il Coordinamento si recava presso tutti gli istituti superiori cittadini, per parlare e presentare attraverso un video il Palio dei Normanni ai ragazzi, al fine di invitare gli stessi a prendere parte all'evento nel composito esercito del conte Ruggero.

Nelle settimane successive, il Coordinamento si recava a Palermo presso la ditta di costumi teatrali Pipi, fornitrice di una grande quantità di costumi, per l'individuazione degli stessi.  In diversi abiti che compongono i plotoni dell’esercito del conte Ruggero, veniva chiesto di aggiungere dagli stemmi araldici, per arricchirli e renderli più consoni all’evento; inoltre venivano individuati altri costumi in sostituzione di quelli adoperati negli anni precedenti, ritenuti usurati e obsoleti.

Il Coordinamento nell'ottica di una “rivisitazione” del Palio, ritenuto molto statico per tanti aspetti, ha apportato delle piccole correzioni, pur mantenendo inalterato lo spirito medievale della manifestazione, anzi rafforzandone la sua peculiarità.

Veniva dato incarico al giovane artista Pietro Rausa di restaurare la “Testa di legno del Saraceno”, che risultava essere danneggiata dagli agenti atmosferici e per improvvisati interventi di verniciatura e di copertura delle crepe sul legno.  Questa veniva riportata alla sua originale bellezza con la quale il maestro intagliatore Angelo Salemi nel 2006 l'aveva realizzata, su commissione del presidente del quartiere Canali, Salvatore Arena.

Sempre per mano di Pietro Rausa, veniva realizzata la struttura lignea del carro per trasportare il Vessillo papale di Maria SS. delle Vittorie, per dare quella maggiore sacralità all'Icona della Madonna, su cui nasce e si basa l'intera manifestazione paliesca.  Il tutto per evitare come spesso accaduto negli anni precedenti che il Vessillo trasportato a mano da un vessillifero, venisse abbandonato a ridosso dei palchi, in piazza Cattedrale e al campo sant’Ippolito, senza rispetto per ciò che esso rappresenta.

Inoltre, Pietro Rausa realizzava il baldacchino, funzionale, per dare quella maggiore regalità alle
operazioni di "Consegna delle Chiavi" in piazza Cattedrale e saluto ai Dignitari della Città al campo sant’Ippolito, da parte del conte Ruggero d’Altavilla.   Altresì realizzava i 05 cuscini in uso ai paggi del Magistrato cittadino e ai valletti del conte Ruggero, in quanto, incredibile a dirsi, questi da sempre erano stati noleggiati, presso la ditta Rancati di Milano che fornisce le attrezzerie.

Veniva dato incarico a due artigiani locali Santino Reale e Giuseppe Pittari, di realizzare una catapulta, realizzata in legno, con ruote, una vera e propria macchina scenica che veniva inserita nel corteo delle truppe normanne.

La ditta Fratelli Arena, lavorazione ferro battuto, realizzava due rastrelliere per le Armi, adoperate nel corso della prima giornata del Palio "La consegna delle Armi" in piazza Semini e della Quintana, al campo sant’Ippolito.  Oltre a ciò, visto lo stato di degrado dei materiali utilizzati per la Quintana, venivano realizzate tutte le armi; lance, mazze, lance paramano, giavellotti e i tre scudi araldici posti sulla scenografia del palco in sostituzione dei tre precedenti danneggiati.  Inoltre, dopo la sorpresa del furto di alcune attrezzerie nei capannoni della SIACE, li depositati a conclusione della precedente edizione, anno 2016, si provvedeva a realizzare ciò che era stato rubato; scudo, pesi della forca, ecc...

Sono stati realizzati i nuovi costumi dei 24 Cavalieri giostranti dei Quartieri, con parte delle somme che ogni anno sono destinate ai coordinatori ( € 7.000,00 ), rinunciate dai responsabili del nuovo coordinamento Stefano Di Dio, Massimo Di Seri, Salvatore Arena e Filippo Rausa.

Abbiamo fatto realizzare gli scudi araldici dei 4 Quartieri che sono stati collocati sul prospetto di Palazzo di Città; le bandiere per i pennoni perimetrali del campo sant’Ippolito, perché quelle in magazzino non erano sufficienti; un nuovo gonfalone grande (arancione), con lo stemma araldico degli Altavilla, per il balcone di Palazzo Trigona, in quanto quello in uso negli anni precedenti risultava smarrito; così come è stato sostituito lo stemma araldico della città di Piazza Armerina nel gonfalone, in quanto quello precedente risultava in diverse parti strappato.

In deroga al regolamento del Palio, veniva chiesto all’Amministrazione Comunale, di inserire in via sperimentale il cronometro, nelle prove di selezione dei cavalieri giostranti e della Quintana, per evitare come accaduto ogni anno, che il voto nelle singole prove di abilità e destrezza da parte dei cavalieri, fosse un voto discrezionale dei componenti della Giuria, con le conseguenti polemiche che puntualmente ne susseguivano.

Per detto importante compito, veniva contattata la Federazione Italiana Cronometristi, che attraverso la delegazione provinciale di Enna, inviava per detto servizio due esperti cronometristi, nelle persone dei Sigg. Carmelo Nasonte e Vincenzo Martello. Il risultato della sperimentazione è stato più che eccellente, riscuotendo l'assenso di tutti i 49 cavalieri iscritti nelle squadre dei rispettivi Quartieri e quello della critica.

Provvedevamo, attraverso il coordinatore, Marco Scozzarella (web master), a ripristinare il sito internet del Palio dei Normanni, non più in essere, perché non rinnovato dalla rete da chi lo aveva realizzato precedentemente, abbiamo acquistato il dominio, il cui indirizzo è: www.paliodeinormanni.com - e iniziato a comporre le pagine con notizie storiche, immagini e tanti contenuti.

Veniva dato mandato a tre coordinatori del Palio, Marco Scozzarella, Davide Arena e Giuseppe Di Vita di trasmettere, per la prima volta nella storia, in diretta il Palio dei Normanni su Facebook per le tre giornate, adoperando una regia mobile, alcune telecamere e attrezzature varie per l’esecuzione della diretta, che riprendevano la manifestazione da postazioni diverse.
La diretta ha riscosso un successo inimmaginabile, con quasi 40 mila visualizzazioni da ogni parte del mondo.  Inoltre, si linkava il sito del Palio e il programma estivo su alcune testate online, il periodico Orizzonti Sicilia.it e sul blog del Quartiere Monte.com.

Facendo seguito a quanto previsto dal Regolamento dei Palio, Art 7/bis, esortavamo tutti i cavalieri non classificatesi nelle squadre dei Quartieri, a prendere parte alla manifestazione nella Cavalleria normanna.  A tale scopo, in una più oculata distribuzione dei figuranti lungo tutto il percorso, abbiamo dato maggiore risalto ai cavalieri della Cavalleria normanna, posizionandoli subito dopo il conte Ruggero e non alla fine del corteo come negli anni precedenti.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, siamo passati dai 11 cavalieri della Cavalleria normanna che nel 2016 avevano ricoperto detto ruolo, agli attuali 27 cavalieri che hanno per davvero contribuito a rendere il corteo del Palio più ricco e più accattivante.  Per la cronaca, solo una piccolissima minoranza di cavalieri hanno presentato certificazioni di varia natura, per giustificare la loro assenza alla manifestazione.      Ai cavalieri della cavalleria normanna, veniva data loro una lancia, ove era sistemata un’apposita bandiera a triangolo, realizzata per l’occasione.

Alla cerimonia dell’Alza Bandiera dei Quartieri, in piazza generale Villari, del primo agosto, è stato dato nuovo impulso, e la numerosa partecipazione dei quartieranti e concittadini alla festa di apertura del mese paliesco, ne è stata la conferma.

In un’ottica di integrazione, abbiamo costituito un plotone di soldati arabi, formato da 16 ragazzi migranti, di varie nazionalità, ospiti nella nostra Città e in attesa di essere riconosciuti dal Governo, rifugiati politici. Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione e sinergia con la cooperativa CAS Sud Servizi.   Preventivamente, avevamo richiesto alla ditta Pipi, oltre all’invio dei sei costumi di soldati arabi, già in uso nel Palio, l’aggiunta di altri dieci abiti, funzionali alla realizzazione di questo plotone.  Gli scroscianti applausi al passaggio dei ragazzi, che sfilavano in un atteggiamento più che marziale è stata la più grande risposta, quale segnale di gradimento.

Si chiedeva ai coniugi Osvaldo e Daniela Lo Presti, noti maestri di scuola di ballo della nostra Città, di predisporre un gruppo di Danza Medievale, per animare le tre giornate paliesche, prima e dopo i cerimoniali.   Il gruppo, composto da sei coppie, ha preso parte al corteo, riscuotendo un notevole successo per le danze e le coreografie proposte.

E’ stata invitata un’associazione di Falconieri provenienti dalla città di Palermo, che hanno partecipato al Palio nelle giornate del 13 e 14, facendo bella mostra dei loro rapaci.

Ci siamo adoperati, per riportare in Città, dopo ventidue anni, quali ospiti, gli Sbandieratori della
Città di Narni, che hanno preso parte al Palio nella giornata del 13 agosto.  La gente al loro passaggio applaudiva con entusiasmo, quale segnale di apprezzamento.

Abbiamo teatralizzato ulteriormente al prima giornata del Palio, la Consegna delle Armi, rendendo attivo il ruolo del Gran Magistrato, con la recita di un bando di esortazione dei cavalieri a sollevarsi contro gli occupanti arabi, per accogliere le milizie del conte Ruggero.

Nella successiva cerimonia di Benedizione dei Cavalieri giostranti, nella Basilica Cattedrale, tutti i figuranti hanno preso posto in chiesa, compresi i musici. Le guardie di Città hanno scortato fin davanti la parte absidale della Basilica il Gran Magistrato, prendendo poi posto ai piedi dell’altare maggiore e tutti gli altri nel corridoio centrale a guardia dei notabili. A detta cerimonia, che riveste una notevole importanza emotiva e rappresenta il momento più intimo che i Quartieri vivono, erano presenti tutti i figuranti.

Abbiamo valorizzato la scenografia del campo sportivo, spostando il palco d’onore a ridosso della recinzione perimetrale, facendolo realizzare più grande, per meglio ospitare tutti i figuranti; inoltre è stata aggiunta una scaletta di servizio sul retro, per gli ovvi motivi di servizio.

Tante altre idee sono rimaste in cantiere, per l’impossibilità di realizzarle, vista la brevità dei tempi che dal mese di maggio, ci ha portati velocemente alla organizzazione del Palio; fra tutte quella della Lotteria del Palio e dell’Inno della manifestazione, a cui già il maestro Francesco Cultreri (m.c. dell’Orchestra Filarmonica Siciliana) sta lavorando per comporre la partitura.

Detto ciò, questo Coordinamento, già da questo mese di settembre, inizierà a lavorare per l’organizzazione della 63^ edizione del Palio, auspicando che l’Amministrazione ed il Consiglio comunale ci mettano a disposizione delle somme, per predisporre sin da ora l’allestimento scenico dei palchi; la realizzazione di diverse attrezzerie quali lance, alabarde, archi, scudi, e comunque, tutto ciò che è necessario per evitare il continuo ed immotivato sperpero di danaro pubblico per il noleggio di attrezzerie, che in loco si possono realizzare, e che comunque, una più oculata organizzazione del palio, già da decenni, avrebbe potuto porre in essere.

Il Palio non può continuare ad essere il pozzo di San Patrizio, una macchina divoratrice di risorse pubbliche, che invece, investite per tempo, possono produrre una economia nel territorio.

Il Palio, ha bisogno di uno slancio di ottimismo, e il nostro lavoro è stato finalizzato al passaggio dal contro al per; d’altronde, per i Comitati di Quartiere, ché da tre decenni con metodica ciclicità si adoperano per la realizzazione di tante iniziative, facendo riscoprire ai quartieranti, ai concittadini il senso e l’orgoglio di appartenenza al Quartiere; essersi ritrovati ad organizzare il Palio, ci ha consentito di mettere in pratica quel bagaglio di esperienze maturate (creatività, efficienza e capacità), rinsaldando quell’unità di intenti e recuperando la sintonia con il Quartiere Casalotto; tutto ciò ci ha permesso di iniziare a trasformare la nostra passione in energia positiva, che abbiamo cercato di trasmettere a quanti ci sono stati vicini e nei rapporti verso tutti i nostri interlocutori.

Abbiamo iniziato a sondare l’aspetto di intercettare risorse provenienti da sponsor, suggerendo all’Amministrazione di inviare richieste ad aziende presenti sul territorio regionale e nazionale; così come quello di una mirata campagna promozionale, ma queste argomentazioni, comunque, sono aspetti che meritano una discussione a parte e una programmazione che non può essere effettuata al sopraggiungere dell’evento. 

A cornice di quanto sopra esposto, questo Coordinamento ha rigorosamente rispettato tutte le prescrizioni dettate dalla Prefettura e dalla Questura di Enna, per le note motivazioni di ordine e sicurezza emanate dal Governo nazionale; e quanto prescritto dal Servizio Veterinario Asp di Enna, per la tutela dei cavalli.

A conclusione di questa relazione, non possiamo non rilevare che abbiamo avuto fin dall’inizio la sensazione, che poi è diventata una certezza, di una strisciante ostilità di alcune frange di personaggi che a vari livelli hanno remato contro, per impedirci quel lusinghiero risultato che, nonostante tutto, abbiamo ottenuto, non considerando che un eventuale torto non era fatto a Noi organizzatori, ma alla manifestazione, che per tutti, ma non per molti, dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Piazza Armerina.

Ciò non ostante, ai nastri di partenza, abbiamo presentando ben 8 plotoni dell'esercito di Ruggero, quasi tutti formati da 16 persone; 51 cavalieri a cavallo, di cui 27 nella Cavalleria normanna e 24 nelle squadre dei quattro Quartieri; gli oltre 30 componenti del Magistrato dei Quartieri con il gruppo musici; il plotone di Piazza medievale, con le Guardie d’Onore, gli Arcieri e il gruppo musici; il plotone dell’Ordine dei Cavalieri di Plutia con il gruppo musici, i Quartieri, come da regolamento, con i 4 drappelli degli armigeri e i rispettivi gruppi musici, e inoltre tutte le figure che compongono il corteo del Palio.

La nuova impronta di innovazione nel Palio l’abbiamo fatta sentire e percepire alla gente, pur tuttavia è innegabile che il lavoro del nuovo Coordinamento deve avere un continuum nel tempo, per sviluppare e migliorare la manifestazione quale evento da vivere e condividere con la Città.
Il nostro interesse, così come quello dell’Amministrazione è anche rivolto a proiettare il Palio in funzione di “attrattore turistico”, per tutto ciò ci adopereremo al fine di coinvolgere vari enti, associazioni di categoria, nell’intendo di creare un “consorzio” che possa proporre idee e/o costruire dei pacchetti turistici da offrire ai tour operator e rendere il nostro Palio sempre più conosciuto nel mondo.

A conclusione di questa relazione non possiamo non concludere rivolgendo un grazie particolare per la professionalità mostrata a tutti i Coordinatori che ci hanno collaborato, Antonino Amato, Davide Arena, Giuseppe Barresi, Salvatore Bruno, Giuliano Di Seri, Mario Di Giorgio, Giuseppe Di Vita, Cateno Grancagnolo, Vincenzo Lionti, Leandro Marino, Francesco Pisana, Giuseppe Pocorobba, Filippo Purrazza, Pietro Rausa, Marco Scozzarella e a quanti dall’esterno ci hanno dato una mano d’aiuto, in ordine alfabetico, Martina Bascetta, Daniela Belfiore, Osvaldo Commendatore, Totò Conti, Angelo Franzone, Massimo Gioia, Andrea Lombardo, Giuseppe Pittari, Santino Reale, giovani, uomini e donne che hanno dato il meglio di se stessi, perché mossi dalla passione e dell’amore per ciò che il Palio rappresenta per tutti.

I Coordinatori         Il Coordinatore Generale del Palio

Massimo Di Seri                            Stefano Di Dio
                                          
                Salvatore Arena
                                     
                 Filippo Rausa