"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

martedì 30 giugno 2020

I racconti brevi "I tre ostacoli"


Un giorno un Maestro accolse tre candidati che volevano diventare suoi discepoli.

Al primo incontro il Maestro iniziò a comportarsi in modo eccentrico a tavola, facendo discorsi assurdi e avendo atteggiamenti strani.

Disse anche talune parolacce e mangiò il suo cibo con le mani, asciugandosi la bocca al polsino della camicia.

Uno di questi tre discepoli se ne andò, scandalizzato di questo atteggiamento.

Il secondo fu avvisato dai discepoli anziani (istruiti così dal Maestro) che questi era un truffatore, che si stavano organizzando per fargliela pagare e che lui doveva stare ben attento a fidarsi di un uomo così.

Anche il secondo uscì dal gruppo.

Al terzo il Maestro proibì categoricamente di prendere la parola ogni volta che la chiedeva e di porre qualsiasi tipo di domande.

Anche il terzo se ne andò, sdegnato ed offeso.

Quando il Maestro fu solo con i suoi allievi disse: “Il comportamento di coloro che se ne sono andati illustra tre validi concetti”.

“Il primo: non giudicare a prima vista”.

“Il secondo: non giudicare cose di grande importanza da ciò che dicono gli altri”.

“Il terzo non fare della tua percezione di stima e apprezzamento altrui il metro per il tuo giudizio su di loro”.

domenica 28 giugno 2020

La Domenica con Gesù, XIII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Eliseo passava per Sunem… Un’ illustre donna…disse al marito…è un uomo di Dio…Facciamo una piccola stanza superiore…Un letto, un tavolo, una sedia e una candela…Eliseo disse…l’ anno prossimo…tu stringerai un figlio tra le tue braccia” 2Re 4,8-11.14-16a . 
“…Per mezzo del battesimo…siamo stati sepolti insieme a lui…come Cristo fu risuscitato dai morti…così anche noi possiamo camminare in una nuova vita…Rm 6,3-4.8-11 . 
“…Chi ama padre e madre più di me non è degno di me…” Mt 10,37-42.

Il brano del vangelo odierno riguarda tutti i cristiani. Per portare Gesù Cristo agli altri, occorre prima accoglierlo quale Signore della propria vita, amandolo sopra ogni cosa e più di qualsiasi altra persona, anche se nostra familiare. “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me”. Evidentemente, le parole del Signore non intendono affatto dire che il padre e la madre non meritino rispetto. Tutt’ altro. Gesù vuol dire che non è possibile amare veramente il padre e la madre, se non “passando attraverso Dio”.

La società di oggi, così com’ è, è la dimostrazione della verità delle parole di Gesù. Infatti, escluso Dio e abbandonata la fede, le famiglie, purtroppo, si sfasciano: i figli non sanno più amare i genitori e, all’ interno delle famiglie, si sta estinguendo la capacità di gesti d’ amore e donazione vera e gratuita. Ogni giorno, siamo raggiunti da notizie intrise di egoismo, abbandono, rifiuto e misconoscimento. Ci chiediamo, dove e perché sia accaduto tutto ciò ? All’ interno delle famiglie, perché abbiamo preteso di poter amare, rifiutando la sorgente dell’ amore, Dio. Gesù afferma: “Chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me”. E ci vuol dire: “Senza Dio nel cuore, non sarete capaci di amare i vostri figli con amore vero”.

Spesso, l’ amore dei genitori verso i figli è “insipiente collaborazione” al divertimento sfrenato e insensato. E’ incapacità di dire no davanti a comportamenti autodistruttivi dei figli. L’ amore dei genitori verso i figli spesso è banale e consumistico, al punto di lasciar ridurre la famiglia ad un albergo, dove si hanno in comune soltanto il tetto e la chiave di casa.

Appare necessario aprire gli occhi, riconoscendo in Dio il modello del vero amore. Alcuni anni fa, una ragazza, prima di compiere un gesto inconsulto, lasciò scritto un messaggio: “cari genitori, mi avete dato tutto, ma non mi avete aiutato a trovare uno scopo, per cui valesse la pena spendere la vita !”.

Indimenticabili le parole di S. Monica, la mamma di S. Agostino: “Figlio, nessuna cosa ormai ha per me attrattiva in questa vita. Uno solo era il motivo per cui desideravo restare in questo mondo: vederti cambiato profondamente, prima di morire. Dio me lo ha concesso”.

Gesù dice ancora: “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. Parole molto esigenti. Ma Dio non ci lascia soli per realizzarle. L’ accoglienza del Signore si manifesta anche nell’ accoglienza degli altri, in particolare in quella dei poveri.

Ed, infine, Gesù dice:” Chi accoglie voi, accoglie me…Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’ acqua fresca a uno di questi piccoli…, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”. Madre Teresa di Calcutta ha donato sé stessa ai poveri, seguendo le parole del Signore.

                                                               Mons. Antonino Scarcione

giovedì 25 giugno 2020

Giovani Orizzonti festeggia 15 anni di attività















L'associazione Giovani Orizzonti festeggia 15 anni di attività, 15 anni di vita e appassionato impegno religioso che ha visto il coinvolgimento di centinaia di ragazzi e ragazze che nel corso di tutti questi anni si sono succeduti frequentando l'Oratorio nel nobile quartiere, nella chiesa della Madonna della Neve, che ha fatto scuola in Città.
A Davide Campione, a Filippo Magro e tutti gli animatori un sincero Augurio e Grazie per tutto ciò che avete fatto, certi che il meglio deve ancora venire. Nel rinnovare i sentimenti di Amicizia e Stima e un in bocca al lupo per il proseguo, un saluto particolare a mons. Antonino Scarcione saggia guida spirituale e buon Padre.
                                                      Filippo Rausa

 

Lunedì 22 giugno, nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Piazza Armerina, abbiamo dato inizio alla nuova stagione estiva, avviando ufficialmente la programmazione dell' Estate Ragazzi 2020.

Se pur con modalità diverse rispetto agli anni precedenti, vista la mancanza dell'organizzazione del grest estivo che ogni anno coinvolgeva i bambini del territorio, quest'anno si è deciso di avviare la macchina organizzativa inizialmente con gli incontri di formazione per aspiranti animatori ed animatori camminatori.

Nasce anche l'idea di un nuovo progetto denominato "Artigiani dell'Arte", un laboratorio creativo rivolto ai giovani che prevede un itinerario formativo per aiutare concretamente quest'ultimi a scoprire i propri talenti e le proprie capacità.

Con l'occasione, nello stesso giorno di lunedì 22 giugno, attraverso una Santa Messa presieduta da Mons. Antonio Scarcione, abbiamo anche aperto i festeggiamenti per i 15 anni di fondazione dei Giovani Orizzonti. Un grande traguardo per tutti noi.

Siamo chiamati principalmente a creare luoghi e spazi educativi lì dove in un quartiere, in una città, in un territorio vi è l'esigenza. Questo è il nostro pensiero e il nostro sogno iniziato nel 2006 ed è ancora il pensiero che continua oggi a distanza di 15 anni.

Stiamo facendo di tutto per programmare e per assicurare anche quest'anno una qualsiasi attività alternativa che sia idonea con le indicazioni e le dovute disposizioni del Ministero; una sfida che ci vede tutti impegnati.

Pertanto "cercheremo" di fare il possibile per mantenere la nostra presenza di testimoni cristiani nel territorio a servizio delle nuove generazioni.

Oggi più di ieri, crediamo e siamo certi che dobbiamo essere presenti attivamente in questo momento difficile della storia, non possiamo mollare ne tantomeno abbandonare la nostra missione di evangelizzazione. 

Forse non sarà facile, forse non riusciremo ad attivare tutto quello che vorremo realizzare, però, almeno in parte tutto non andrà perduto.

Nell'attesa di ripartire e di rivederci presto Vi salutiamo fraternamente.

Davide Campione
presidente dell'Associazione
ed equipe Giovani Orizzonti

martedì 23 giugno 2020

I racconti brevi "La parabola del ritratto del re"


Un giorno il Gran Re di Persia bandì un concorso fra tutti gli artisti del suo vasto impero.

Una somma enorme sarebbe andata in premio a chi fosse riuscito a fare il ritratto più somigliante del Re.

Giunse per primo Manday l’indù, con meravigliosi colori di cui lui solo conosceva il segreto; quindi Aznavor l’armeno, portando una creta speciale; poi Wokiti l’egiziano, con scalpelli e ceselli mai visti e bellissimi blocchi di marmo.

Infine, per ultimo, si presentò Stratos il greco, munito soltanto di un sacchetto di polvere.

I dignitari di corte si mostrarono indispettiti per l’esiguità del materiale portato da Stratos il greco.

Gli altri artisti sogghignavano: “Che cosa può fare il greco con quel misero sacchetto di polvere?”.

Tutti i partecipanti al concorso furono rinchiusi per varie settimane nelle sale del palazzo reale. Una sala per ogni artista.

Nel giorno stabilito, il Re cominciò a esaminare le opere degli artisti.

Ammirò i meravigliosi dipinti dell’indù, i modelli in creta colorata dell’armeno e le statue dell’egiziano.

Poi entrò nella sala riservata a Stratos il greco.

Sembrava che non avesse fatto niente: con la sua polvere minuta, si era limitato a smerigliare, levigare e lucidare la parete di marmo della sala.

Quando il Re entrò poté contemplare la sua immagine perfettamente riflessa.

Naturalmente, Stratos vinse il concorso.

Solo uno specchio poteva soddisfare pienamente il Re.

domenica 21 giugno 2020

La Domenica con Gesù, XII del Tempo Ordinario / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta…Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso…Cantate inni al Signore…perché ha liberato la vita del povero dalla mano dei malfattori “. Ger 20,10-13 . 
“…Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel modo,…molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati…su tutti “. Rm 5,12-15 . 
“…Non abbiate paura degli uomini…che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’ anima…Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati…” Mt 10,26-33.

“Non abbiate paura”. Notiamo che il Signore, per ben tre volte, invita a non avere paura. In realtà, Il credente, non dispone di una particolare “riserva di coraggio”. Se non di quello che gli viene dalla fede. A questo punto, vediamo che è proprio Gesù a mostrarci delle bellissime immagini di fede: “neppure un passero cadrà a terra senza il volere del Padre”. Ma allora, potremmo affermare che i passeri cadano per volontà di Dio ? Sarebbe Lui a spezzare il volo delle varie creature ( di mia madre o di tuo figlio ) ?

Stiamo attenti, il Vangelo dice ben altro: neppure un uccellino cadrà a terra senza il Padre. Cioè, al di fuori della sua presenza. ( E non come, superficialmente, abbiamo interpretato, senza che Dio lo voglia ! ). Cioè, nessuno muore fuori dalle mani di Dio, senza che il Signore ne sia coinvolto.

A tal punto che nel nostro fratello crocifisso, in qualsiasi parte del mondo, è Cristo che viene ancora inchiodato a quella stessa croce. Fino al punto che lo Spirito, alito divino, intreccia il suo respiro col nostro.

E quando un uomo non può respirare, perché un altro uomo gli preme il ginocchio sul collo, è il respiro di Dio, che viene bloccato. Dio non spezza le ali, le guarisce.

E noi vorremmo non cadere mai. E qui ci soccorre una buona notizia: non abbiate paura, “voi valete più di molti passeri”, più di tutti i fiori del campo. Quindi, è finita la paura di non contare nulla nella vita, di dover sempre dimostrare qualcosa. Successivamente, affiorano immagini delicate, come carezze: Dio “ci conta tutti i capelli in capo” e “ci vuole bene”, cellula per cellula.

In fatti, per chi ama, niente dell’ amato è insignificante e privo di emozione. Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un passero, fragile come un tuo capello, tu vali molto. Perché vivi, sorridi, ami, crei. Non perché produci o hai successo, ma per il solo fatto che esisti.

Dalle mani di Dio, ogni giorno, spicchiamo il volo, nelle sue mani il nostro volo terminerà, perché niente accade fuori di Lui. 

                                                   Mons. Antonino Scarcione   

martedì 16 giugno 2020

I racconti brevi " La storia dei due boscaioli"


Due boscaioli lavoravano nella stessa foresta ad abbattere alberi.

I tronchi erano imponenti, solidi e tenaci.

I due boscaioli usavano le loro asce con identica bravura, ma con una diversa tecnica: il primo colpiva il suo albero con incredibile costanza, un colpo dietro l’altro, senza fermarsi se non per riprendere fiato rari secondi.

Il secondo boscaiolo faceva una discreta sosta ogni ora di lavoro.

Al tramonto, il primo boscaiolo era a metà del suo albero.

Aveva sudato sangue e lacrime e non avrebbe resistito cinque minuti di più.

Il secondo era incredibilmente al termine del suo tronco.

Avevano incominciato insieme e i due alberi erano uguali.

Il primo boscaiolo non credeva ai suoi occhi.

“Non ci capisco niente! Come hai fato ad andare così veloce se ti fermavi tutte le ore?”.

L’altro sorrise: “Hai visto che mi fermavo ogni ora. Ma quello che non hai visto è che approfittavo della sosta per affilare la mia ascia”.

lunedì 15 giugno 2020

Corpus Domini 2020

Di seguito alcune foto salienti del Corpus Domini 2020, con le foto di Alessio D'Alù ed Erminio Gattuso.



Lunedì 15 Giugno dalle ore 21:00, Filippo Rausa ospite nella chat del Blog Brontolo dice la sua, 5^ puntata.

Lunedì 15 Giugno dalle ore 21:00, in diretta sulla pagina Facebook e sul blog brontolodicelasua, il nostro Filippo Rausa presidente del nobile Quartiere sarà ospite nella chat del Blog Brontolo dice la sua, 5^ puntata, per parlare del nobile quartiere Monte Mira e naturalmente del Palio dei Normanni.


L'Aforisma della Settimana


sabato 13 giugno 2020

La Domenica con Gesù, CORPUS DOMINI

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’ Egitto…che ha fatto sgorgare per te l’ acqua dalla roccia durissima, che nel deserto ti ha nutrito di manna…” Dt 8,2-3.14b—16a . 
“…Il calice di benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo ? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il Corpo di Cristo ?...” 1 Cor 10,16-17 . 
“…Io sono il pane vivo, disceso dal cielo…chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ ultimo giorno…”Gv 6,51-58.

Il linguaggio di Gesù sembra fatto apposta per scandalizzare. Infatti, le parole “mangiare la carne” e “bere il sangue” facevano inorridire qualsiasi ebreo. Tuttora, nessun israelita mangia, oggi, la carne di un animale soffocato: l’ animale dev’ essere sgozzato ed il suo sangue dev’ essere uscito totalmente dal corpo. Allora, perché Gesù adopera espressioni che irritano gli ascoltatori ? Notiamo che ciò che è in causa è troppo importante. Gesù aveva moltiplicato i pani per la folla affamata: un gesto che ha destato l’ entusiasmo di quelli che hanno partecipato al banchetto. Ma, ora, dal “segno” egli vuole farli passare alla “realtà”: è lui il Pane della Vita, che dona il suo sangue come bevanda.

Mons. Rosario Gisana Vescovo di Piazza Armerina

Accettare questo, significa entrare nel mistero di comunione e di amore e lasciarsi trasformare dalla vita stessa di Dio, che fluisce nella nostra. Il brano evangelico ci conduce a considerare il centro e il cuore della nostra esistenza cristiana. Non si tratta della ricerca del nostro impegno o dei nostri sforzi, ma di un dono smisurato, che ci raggiunge.

Come dei poveri, che hanno fame di un alimento, che reca in sé la vita eterna. Un dono da accogliere come ospiti che a mensa condividono non “qualcosa”, ma lui, Gesù, che ha donato sé stesso per la salvezza del mondo. Un dono da accettare, sapendo che questo pane fa di noi dei fratelli.

Sappiamo che non tutti i battezzati sono coscienti di quello che perdono, disertando la Messa domenicale. La loro scelta, frutto spesso di pigrizia, li espone alle prove e alle difficoltà che incontrano, privi di forza e luce che vengono dall’ alto. Lontani dall’ Eucarestia, che, così, diventa un momento episodico, quasi un pedaggio da pagare alla tradizione e da onorare solo a Natale e a Pasqua, il rapporto con il Signore Gesù si allenta.

Gli assenti, confrontati con la sofferenza, con i momenti difficili della vita e con le decisioni impegnative, sono, di fatto, abbandonati a sé stessi. Non è casuale che l’ Eucarestia venga portata ai malati e agli anziani, spesso lasciati soli, per un valido sostegno .

                                                    Mons. Antonino Scarcione

Dicono di Noi...



Piazza Armerina nel cuore della Sicilia tra arte, cultura e natura dall'Impero romano, al Medioevo, ai giorni nostri...


Di seguito il servizio del 15 aprile 2020 tratto da Rai2 all'interno del programma "I fatti vostri" dedicato a Piazza Armerina, dove si parla del Palio dei Normanni e soprattutto della Villa Romana del Casale.

venerdì 12 giugno 2020

Ennesima chicca di Giuseppe Di Vita


Video a dir poco spettacolare di Giuseppe Di Vita...


Fase 3, Cei: possibili processioni ma con mascherine e distanziati

Notizia tratta da: www.tgcom24.mediaset.it

Le processioni religiose saranno possibili a condizione che si svolgano con l'uso di mascherine. E' la stessa Cei a rendere noto il parere del Comitato tecnico-scientifico che "richiama, anche per i riti religiosi che prevedono una processione all'esterno", l'adozione delle misure antiCovid-19, come il distanziamento fisico e il lavaggio delle mani, per "evitare ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli".


CORPUS DOMINI 2020


mercoledì 10 giugno 2020

10 giugno 1997 - 10 giugno 2020 il Comitato di Quartiere celebra i 23 anni dalla Costituzione con atto Notarile


foto d'archivio, Anno 2018 relativa i festeggiamenti
del 35° anniversario dalla Fondazione 


Il 10 giugno di ogni anno il Comitato nobile quartiere Monte Mira ricorda il giorno dello Statuto, ovvero celebra la registrazione dell'Atto Costitutivo e dello Statuto, presso il notaio. 

Infatti il 10 giugno 1997 (e sono trascorsi 23 anni), il Comitato di Quartiere "regolarizza giuridicamente" la sua posizione verso lo Stato e le diverse istituzioni sul territorio, sottoscrivendo l'Atto Costitutivo e lo Statuto che ne sanciva la sua costituzione.

A onor del vero è giusto precisare che il Comitato nobile quartiere Monte Mira viene "fondato" nel 1983, con la denominazione "Comitato Quartiere Monte", quale organizzazione prevista dall'ordinamento giuridico italiano, giusto il Codice Civile agli articoli 39 e 42, che ne disciplina la natura, di pubblica utilità, con scopo altruistico, che opera coinvolgendo una pluralità di persone.

In quegli anni, il Comitato non avendo la possibilità economica e non immaginando una longevità di 37 anni, dal 1983, nel costituirsi fece solamente una registrazione dell’originario Statuto presso l’Ufficio del Registro di Enna.

Pertanto, in questa giornata, così come, nel corso del mese di Ottobre si ricordano le due date, di Fondazione e di Costituzione; grazie ad alcuni temerari che certamente mai avrebbero immaginato di avere dato vita ad una istituzione (che insieme agli altri tre Quartieri possiamo paragonare alle quattro ruote di una macchina), muovono e danno smalto all'intera comunità cittadina, con tante e diverse iniziative, con la loro attiva presenza sul territorio, che grazie anche e sopratutto al Palio dei Normanni hanno fatto riscoprire ad ogni singolo cittadino l'orgoglio e il sentimento di appartenenza al Quartiere.

                                                              Filippo Rausa

Collocate le bandiere istituzionale a Palazzo Trigona

Chissà perché..., ma forse questo succede solo in Italia, per ottenere qualcosa e far applicare le leggi (norme e regolamenti vari), bisogna sempre chiederle...



martedì 9 giugno 2020

I racconti brevi "Il contadino saggio"


Un antichissimo racconto Cinese taoista narra di un contadino che viveva in un povero villaggio di campagna.

Egli era considerato molto ricco perché possedeva un cavallo per arare la terra e per trasportare oggetti.

Un giorno il cavallo scappò e tutti i vicini esclamarono: “Che disgrazia!”, ma il contadino disse semplicemente:

“Forse”.

Alcuni giorni dopo il cavallo ritornò, portandosene dietro altri due e tutti i vicini si rallegrarono della buona fortuna del contadino, ma egli disse semplicemente:

“Forse”.

Il giorno seguente, il figlio del contadino cercò di salire in groppa a uno dei due cavalli selvaggi; il cavallo lo fece cadere e il ragazzo si ruppe una gamba.

Tutti i vicini manifestarono nuovamente al contadino il loro dispiacere per la disgrazia che gli era toccata, ma nuovamente il contadino disse:

“Forse”.

La settimana successiva, vennero al villaggio dei funzionari governativi in cerca di uomini da mandare sotto le armi.

Costoro scartarono il figlio del contadino, perché aveva una gamba rotta, quando i vicini si rallegrarono della sua fortuna, il contadino disse:

“Forse”.

Una Messa in Cattedrale per ricordare Paolo...

La presenza del nobile quartiere Monte Mira oggi in Cattedrale per ricordare il caro amico Paolo Roccazzella...



domenica 7 giugno 2020

A un mese dalla scomparsa con una messa in Cattedrale si ricorda Paolo Roccazzella

Lunedì 8 giugno alle ore 18:00 presso la Basilica Cattedrale, la moglie, i familiari e gli Amici tutti, a un mese dalla scomparsa, ricorderanno l'Amico "Paolo Roccazzella" con una Santa Messa in suffragio.
I quartieranti e la comunità è invitata a partecipare.  


Il Vescovo celebra messa nella Basilica Collegiata del Crocifisso.




Come promesso il Vescovo mons. Rosario Gisana domenica 7 giugno festa della Santissima Trinità, alle 10:30 dopo avere portato la comunione agli ammalati della zona, ha celebrato messa nella Basilica Collegiata del Crocifisso e così sara anche per domenica 14 giugno, in attesa della nomina di un parroco che si prenda cura delle anime dell'ex parrocchia del Crocifisso.













La Domenica con Gesù, SANTISSIMA TRINITA'

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Allora il Signore…nella nube…proclamo’ il nome del Signore…Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ ira…” Es 34,4b-6.8-9 . “Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace…” 2 Cor 13,11-13 . 
“…Disse Gesù a Nicodemo: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna…” Gv 3,16-18. 

La Chiesa Ortodossa nel Concilio dei Cento Capitoli (1551) dichiarò canonica l’ icona della Trinità e proclamò santo il suo autore, Andrej Rubliew (Cfr. immagine accanto). L’ icona rappresenta Dio in sé stesso. Nella pittura troviamo: i tre angeli, apparsi ad Abramo, che sono diventati le tre persone della Trinità.

Il Padre (a sinistra, vestito di rosa). Il Figlio (al centro, vestito in rosso e in blu con il clavo giallo-oro con cui vestivano i diaconi). Lo Spirito Santo (alla sinistra, vestito di blu e di verde ).

La famiglia di oggi di che cosa ha bisogno ? Certamente, della Trinità e di sposi che assumano la Trinità come “misura” delle loro relazioni e della loro unità. Gli elementi costitutivi di questo speciale vincolo d’ amore sono: 1) il dono di sè, 2) la gratuità, 3) la reciprocità.

Infatti, la “logica del dono” è già nell’ essere stesso dell’ uomo e della donna. Esistere ed esistere come uomo coincidono. Il dono offerto è veramente ricevuto e accolto solo quando suscita una risposta secondo un’ analoga logica di dono e di gratuità. In questo consiste la reciprocità. Vediamo che qui è in gioco una concezione non istintiva, ”naturale”, dei rapporti.

I nomi di Dio, come afferma il teologo, E.Ronchi, sono uno più bello dell’ altro: misericordioso, e pietoso, lento all’ ira, ricco di grazia e di fedeltà (Es 34,6). Dio stupisce Mosè e l’ umanità intera, “scrivendo sulle tavole di pietra” parole di tenerezza e di bontà, che giungono fino a Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo, da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui…abbia la vita eterna”. E la notte di Nicodemo e quelle nostre si illuminano.

Vediamo che Gesù sta insegnando, al fariseo timido, che il nome di Dio è amore. Dio, in eterno, considera il mondo e ogni persona, più importanti di sé stesso.

Per redimere noi, ha perduto sé stesso. Ora, proviamo a gustare la bellezza di questi verbi: Dio ci “ha amati”, il Figlio ci “è stato dato” dal Padre. Dunque, Dio è già qui. Lasciamo che la mente e il cuore contemplino questa verità. Cioè, che Dio è già venuto, è nel mondo, qui ed ora. E’ importante ripetere a noi stessi queste parole ad ogni risveglio, ad ogni difficoltà e tutte le volta che siamo sfiduciati e c’ è buio attorno a noi.

Conseguentemente, cerchiamo di comprendere sempre meglio che il Figlio di Dio, Gesù, non è stato mandato dal Padre, per giudicare il mondo. Il Signore stesso ha detto: io non giudico, né per condannare, né per assolvere. Posso pesare i monti con la bilancia e il mare col cavo della mano, ma l’uomo non lo peso e non lo misuro. Perché io non giudico, salvo.

Salvare vuol dire nutrire di pienezza e poi conservare. Dio conserva: il mondo e me, ogni pensiero buono, ogni fatica generosa, ogni pazienza dolorosa. “Neppure un capello del vostro capo andrà perduto” (Lc 21,18), neanche un filo d’ erba, né un filo di bellezza scompariranno nel nulla.

I cristiani non sono quelli che amano Dio, bensì quelli che credono che Dio li ama. La Festa della Trinità è l’ annuncio che Dio non è, in sé stesso, solitudine, ma comunione, legame e abbraccio. E ci ha raggiunti.

                                    Mons. Antonino Scarcione

giovedì 4 giugno 2020

Esposizione bandiere istituzionali a Palazzo Trigona


Egr. Direttore del Parco Archeologico Morgantina Villa Romana del Casale, i sottoscritti Presidenti pro-tempore del Nobile Quartiere Monte Mira, Rausa Filippo, e dell'Associazione turistico-culturale Mira 1163, Francesco Galati, rappresentano: 

Premesso che la L.R. 4-1-2000 n. 1 prevede la esposizione delle bandiere istituzionali presso gli edifici pubblici istituzionali della Regione Siciliana, Enti Locali etc. ciò al fine di una precisa individuazione " della struttura pubblica " e la sua identità da parte della gente;

Ritenuto che nel balcone principale del Palazzo Trigona, di appartenenza alla Regione Siciliana, ove tra l'altro sono ubicati uffici istituzionali del Parco Archeologico, e, che nel breve è delegato ad ospitare il Museo Regionale, risultano, e già da un pò di tempo, non essere esposte le bandiere istituzionali come prevede la L.R. citata in premessa.

Tale segnalazione, forse, potrebbe sembrare risibile ai tanti problemi che purtroppo stiamo vivendo. Ma ci permettiamo con l'assoluta discrezionalità affermare che la gente ha bisogno di sapere, conoscere e individuare anche a mezzo della esposizione delle bandiere istituzionali la struttura pubblica e il suo scopo.

Inoltre la esposizione delle bandiere dà visibilità e immette nella persona un senso di decoro, colore, e bellezza all'edificio che ospita l'installazione.

Infine è opportuno che le SS.LL, in particolare l'invito è rivolto al Sig. Sindaco, si attivino affinché vengano, nel più breve tempo possibile, riattivati tutti i fari, ad oggi "tutti spenti", per ridare decoro e la illuminazione al bellissimo frontespizio settecentesco del Palazzo.

Certi che la presente troverà riscontro presso le SS.LL. per attivare e portare a soluzione le sopra segnalazione, ciò anche per dare dignità e riportare la bellezza anche alla piazza Cattedrale,si ringrazia e si augura salute e buon lavoro


IL PRESIDENTE 
NOBILE QUARTIERE MONTE MIRA 
f.to FILIPPO RAUSA 

IL PRESIDENTE
MIRA 1163
f.to FRANCESCO GALATI