"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 28 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXII DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno…Non aggiungete nulla a ciò che io vi comando…Le osserverete dunque, e le metterete in pratica…” Dt 4,1-2.6-8 . 

“…Ogni regalo e ogni dono perfetto vengono dall’ alto e discendono dal Padre, creatore della luce…Religione pura e senza macchia…è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze…” Gc 1,17-18.21b.22-27 . 

“…Perché i tuoi discepoli…prendono cibo con mani impure ?...Chiamata di nuovo la folla, diceva loro:…Non c’ è nulla fuori dell’ uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro…Infatti…dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza…” Mc 7,1-8.14-15.21-23.

GESU’ OGGI INDIRIZZA LA NOSTRA ATTENZIONE VERSO IL CUORE. DA ESSO ESCONO: GENEROSITA’, BELLEZZA E LUCE. Contemporaneamente, purtroppo, dal cuore degli uomini escono anche le cattive intenzioni. Il teologo, E. Ronchi, ci aiuta a cogliere la profondità del messaggio. Egli sottolinea che l’ intervento di Gesù, a questo punto, segna una grande svolta. Il ritorno al cuore: da una religione fatta di pratiche esteriori ad una religione dell’ interiorità. Perché l’ io esiste nella misura in cui ci raccogliamo in noi stessi. Infatti, quando ci raccogliamo, scopriamo che Dio è vicino. Come opportunamente afferma S. Agostino: “Fuori di me ti cercavo e tu eri dentro di me”.

Nella Bibbia il termine cuore ricorre quasi mille volte. Esso è il luogo dove nascono le azioni e i sogni, dove si è sinceri e liberi. Non dimentichiamo che il “ritorno al cuore” è un’ intuizione antica quanto è antica la sapienza umana. All’ ingresso del tempio di Delfi spiccava la scritta: “Conosci te stesso”. Ma questo non basta per la salvezza. Perché nel cuore dell’ uomo c’ è di tutto: radici di veleno e sprazzi di luce, buon grano ed erbe cattive.

L’ azione determinante, quindi, è quella di “evangelizzare il cuore”, modificare le zolle di durezza, le intolleranze, le chiusure, i nostri idoli camuffati. Gesù, profondo conoscitore del cuore umano, sa porre le sue sante mani nel profondo della persona e salvarci dalle pulsioni di morte. Perché dall’ interno dell’ uomo escono le intenzioni cattive: prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, che rendono impura e vuota la vita.

“Non diamo loro cittadinanza”, né legittimazione, non facciamole uscire da noi, non permettiamo loro di “galoppare sulle strade” del mondo. L’ annuncio di Gesù è questo: E’ possibile vivere meglio, per tutti e io, dice il Signore, ne conosco il segreto. Un cuore libero, orientato verso un amore più grande. Più coscienza, più libertà.

                                   Mons. Antonino Scarcione

L'Ing. Giuseppe Portogallo fa restaurare la tela di Prospero Intorcetta esposta presso la Biblioteca Comunale “Leonardo Sciascia” di Palermo


Il 28 agosto 1625 nasce a Piazza Armerina (allora solo Piazza) il grande missionario gesuita Prospero Intorcetta. 

È grazie alla sua traduzione dal cinese al latino che le opere di Confucio saranno conosciute in Europa. 

Di seguito la tela del missionario come appare nel ritratto che si trova presso la Biblioteca Comunale “Leonardo Sciascia” di Palermo che la Fondazione Prospero Intorcetta Cultura aperta (grazie alla munificenza del suo Presidente Giuseppe Portogallo) ha recentemente provveduto a fare restaurare.

Il nobile quartiere Monte Mira si complimenta con l'ingegnere Giuseppe Portogallo per tutto quello che ha fatto, sta facendo e continuerà a fare, attraverso la fondazione, per ricordare l'opera di un grande uomo, il concittadino Prospero Intorcetta.




venerdì 27 agosto 2021

È MORTA NONNA MARIA, LA DONNA PIÙ LONGEVA D’ITALIA AVEVA 112 ANNI.




Il nobile quartiere Monte Mira e la città di Piazza Armerina piangono la scomparsa di nonna Maria Oliva, vedova Catalano, la donna più anziana d’Italia.

Nonna Maria negli ultimi 12 anni era salita alla ribalta delle cronache nazionali per la sua longevità, in città erano accorsi tutti dalla Rai a Mediaset per testimoniare anno dopo anno lo stato di salute che vedeva in nonna Maria un simbolo di longevità, e in tanti le chiedevano qual era stata la sua ricetta, il suo elisir per questo traguardo che annualmente la vedeva primeggiare in Italia.

Alla fine di questa calda estate anche nonna Maria, quasi in punta di piedi, ha lasciato questo mondo terreno, per raggiungere l'uomo della sua vita ed alcuni dei suoi figli che l'avevano preceduta alla casa del Padre.

Già da domani transitare per la via Crescimanno dell'antico nobile quartiere non sarà più la stessa cosa, perché di solito noi quartieranti che transitavamo di lì a piedi o con le automobili, eravamo soliti in prossimità della sua abitazione e del balconcino dove ella era solita affacciarsi, alzare gli occhi per cercare il suo sguardo, ed alzando la mano salutarla affettuosamente.

Con la dipartita di nonna Maria si chiude anche un capitolo di storia, di una generazione legata alle tradizioni, alla cultura dagli inizi del 1900 attraversando due guerre per giungere ai giorni nostri.

Addio nonna Maria, resterai sempre nei nostri cuori, nella nostra mente, quale simbolo laborioso di amore, passione e grande coraggio per tutte le sfide che nella vita hai sempre affrontato.

Le nostre più sincere e sentite condoglianze ai figli ed a tutti i familiari.

                                          Il Presidente, Filippo Rausa

lunedì 23 agosto 2021

Riportiamo a Piazza Armerina i vari e diversi reperti archeologici ritrovati negli anni nelle diverse campagne di scavo tutto intorno a Piazza Armerina.


Da circa una settimana il Museo a Palazzo Trigona dopo 62 anni è stato aperto con una sobria inaugurazione, per via delle norme anticovid.

Un bellissimo Museo che ancora manca ti tali e tante opere d'arte che al momento si trovano nei depositi o sono esposte in altri musei della Sicilia.

Proprio in questi giorni apprendiamo che il Museo di Siracusa dopo ben 83 anni sta restituendo un importante manufatto alla città di Centuripe e che verrà esposto presso il proprio Museo regionale.

Detto ciò è ben chiaro che con lo stesso criterio con cui è stato restituito il ritratto di Augusto a Centuripe, siano riportati a Piazza Armerina i vari e diversi reperti archeologici ritrovati negli anni, nelle diverse campagne di scavo tutto intorno a Piazza Armerina.

La città di Piazza ha un nuovo Museo Regionale Archeologico del Territorio e della Città pronto a custodire le preziose testimonianze che appartengono ad una comunità, che fin dalla notte dei tempi ha scritto pagine di storia dal cuore nella Sicilia.

domenica 22 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', XXI DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Sceglietevi oggi chi servire…Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore…Il popolo rispose: lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dei!…Gs 24,1-2a.15-17.18b . 
“…Siate sottomessi gli uni agli altri…E, voi, mariti amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa…”Ef 5,21-32 . 
“…Disse allora Gesù ai dodici: volete andarvene anche voi ? Gli rispose Simon Pietro: Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna…” Gv 24,6-69.

“UNA SOCIETA’ CHE ESCLUDE DIO DALL’ ORIZZONTE E QUESTO, GIORNO PER GIORNO, NARCOTIZZA IL CUORE” (Papa Francesco). Ci chiediamo, perché figura l’ abbandono della fede ? Ecco alcune motivazioni: L’ assenza di Dio dalla vita pubblica. L’ estromissione dalla cultura di ogni riferimento religioso. L’ allergia alle varie forme religiose istituzionali…L’ uomo occidentale, ad un certo momento della sua storia, ha smesso di costruire cattedrali. Per una forma di superbia della ragione. Alla “riflessione intellettuale”: ( vivere “come se Dio non ci fosse” ), è subentrato l’ “ateismo metodologico”.

Seguendo le orme della riflessione di E. Ronchi, esaminiamone il resoconto. Esso ci aiuta a cogliere il senso della risposta di Gesù agli interlocutori di tutti i tempi. Dopo il discorso nella sinagoga di Cafarnao sulla sua carne come cibo, il Signore percepisce nettamente l’ amarezza del fallimento. Molti discepoli si allontanano e non vanno più con Lui. E dicono chiaramente: “questa parola è dura. Chi può ascoltarla ? “.

Gesù, infatti, propone adesso una visione ancora più rivoluzionaria. Afferma: io sono il pane di Dio. Io trasmetto la vita di Dio. Nessuno mai aveva parlato di Dio in questo modo: un Dio che versa il suo sangue e va a morire in croce sul Calvario, che si fa, come un pezzo di pane, cibo per l’ uomo.

La svolta della narrazione avviene nel momento, in cu il Signore pronuncia le famose parole: “volete andarvene anche voi ? Notiamo che il Maestro non cerca di fermarli. Fa solo un appello alla libertà di ciascuno: siete liberi; andate o restate.

A questo punto, siamo chiamati anche noi a scegliere, se andare via o restare. Adesso, viene alla mente, a tal proposito, la risposta di Pietro. “Signore, da chi andremo ? Tu solo hai parole di vita eterna”. Non abbiano altro di meglio. Non c’ è nessun altro a cui affidare la vita. Il cielo non è vuoto e muto. La parola del Signore è efficace: fa rotolare via la pietra dal sepolcro di Lazzaro. Le sue parole danno vita anche al corpo, perché in Lui siamo, viviamo e respiriamo.

                                 Mons. Antonino Scarcione

mercoledì 18 agosto 2021

La "Cometa del Palio" del 14 di agosto, vista in tutta la Città.

(foto Ragusanews.it)

Piazza Armerina,14 agosto 2021 campo sportivo Sant'Ippolito, siamo nel corso della Quintana del Saraceno del Palio dei Normanni, i cavalieri dei quattro quartieri storici Monte Mira, Castellina, Canali e Casalotto sono impegnati nell'ultima prova di abilità e destrezza, lanciare il giavellotto a cavallo e farlo oltrepassare attraverso un anello posto a cinque metri di altezza.

Intorno alle 23,30 lo speaker chiama dalla propria postazione il quarto cavaliere del quartiere Casalotto, "si prepari e si porti sulla linea di partenza il quarto cavaliere del quartiere Casalotto".

Mentre tutto ciò veniva effettuato con grande enfasi e partecipazione del pubblico, il mio sguardo, così come quello delle migliaia di spettatori presenti sugli spalti, veniva attratto da qualcosa mai visto prima, una gigantesca scia luminosa attraversava il cielo sopra la nostra città, scendendo da desta verso sinistra, quasi che volesse cadere sopra l'antica e sconsacrata chiesa di Sant'Ippolito.

La mia esclamazione di meraviglia e stupore rivolgendo il braccio verso la cometa, "guardate là", attrae tutti coloro che erano accanto a me all'interno del campo di gara. Per almeno dieci, quindici secondi, abbiamo ammirato questa scia che mi ha subito rimandato la memoria al famoso arazzo di Bayeux, dove è ricamato il passaggio della cometa di Halley, una palla di fuoco con la coda che appare nel cielo, un presagio su ciò che sarà, e nel nostro caso era abbastanza scontato ed inequivocabile che il passaggio della cometa, la coincidenza chiamata del cavaliere del quartiere Casalotto, avvenuta qualche secondo prima, non avrebbe che potuto portare alla vittoria finale quest'ultimi.

A qualche metro da me sostava il vice presidente del quartiere Casalotto, Daniele Tornetta, ed io rivolgendomi a lui: Daniele quest'anno non c'è niente da fare per nessuno, vincerete il palio. Lui sorridendo, ed alzando le spalle rivolge lo sguardo verso il cielo. Tutti sappiamo com'è andata a finire...

Il meteorite che ha solcato il cielo della nostra Sicilia, lasciando una lunga scia luminosa, a contatto con l’atmosfera si è man mano disintegrato svanendo nell'atmosfera.

Alla fine, quella decina di secondi meravigliosi, sono stati uno spettacolo, la discesa lenta e luminosa di quel meteorite, in quel contesto, rimarrà per sempre impressa nella mia mente.

                                                                   Filippo Rausa

Il generale Litterio Villari a cent'anni dalla nascita.


Martedì pomeriggio, alle ora 18:00 nel chiostro dei gesuiti (biblioteca Comunale), ha avuto luogo un evento dedicato al generale Litterio Villari nell'anniversario dei cento anni dalla nascita.

All'incontro a partecipato il nostro Presidente Filippo Rausa, che nel corso della conferenza a ricordo del generale Villari, ha parlato e letto gli atti propedeutici che su proposta della Consigliera Comunale Laura Saffila (Amministrazione Miroddi 2013/2018), supportata dal nobile quartiere Monte Mira, guidato da Filippo Rausa e dall'associazione Mira 1163, il cui presidente è il dott. Francesco Galati si adoperarono per l'intitolazione dell'allora piano Duilio al Generale Litterio Villari.

Di seguito i link spunto dell'intervento del presidente Filippo Rausa:




INAUGURATO IL MUSEO DI PALAZZO TRIGONA, 16 agosto 2021.



DOPO 62 ANNI IL MUSEO DI PALAZZO TRIGONA E' FINALMENTE APERTO AL PUBBLICO

Ci sono voluti 62 anni, di ritardi, finanziamenti promessi e mai inviati, negligenze politiche e tante chiacchiere, ma da lunedì 16 agosto il Museo di Palazzo Trigona è finalmente aperto al pubblico; il risultato è sotto gli occhi di tutti; l'augurio è che il museo funga da forte attrattore turistico in sinergia con la tante realtà del territorio.



Di seguito la rassegna stampa dei principali giornali nazionali.



domenica 15 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Un segno grandioso…una donna vestita di sole…la luna sotto i suoi piedi…sul capo una corona di dodici stelle. Era incinta…Allora apparve…un enorme drago rosso…la sua coda trascinava un terzo delle stelle…Partorì un figlio maschio…la donna invece fuggì nel deserto…dove Dio le aveva preparato un rifugio…” Ap 11,19a;12.1-6.10ab . 
“Fratelli, Cristo è risorto dai morti…Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita…L’ ultimo ad essere annientato sarà la morte…” 1 Cor 15,20-27a . 
“…Maria…entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta…Elisabetta…esclamò a gran voce: benedetta tu tra le donne…Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo…Allora, Maria disse: L’ anima mia magnifica il Signore…Ha guardato l’ umiltà della sua serva…Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili…” Lc 1,39-56.
 
LA CENTRALITA’ DELL’ ASCOLTO E DELL’ OSSERVANZA DELLA PAROLA DI DIO (Lc 11,27-28.).Come afferma ottimamente E. Ronchi, quella odierna è una pagina evangelica, in cui le donne sono protagoniste. Sono le prime profetesse del Nuovo Testamento. Seguiamo la sua riflessione. Egli afferma: Elisabetta ci insegna la prima parola di ogni vero dialogo: a chi ci sta vicino, condivide con noi strada e casa e ci porta luce, un abbraccio. Ripetiamo la sua prima parola: che tu sia benedetto/a, perché sei una benedizione sulla mia vita !

Vediamo che Elisabetta ha introdotto la melodia, ha iniziato a battere il ritmo dell’ anima e Maria è
diventata musica e danza: “l’ anima mia magnifica il Signore !”. Ma da dove nasce il canto di Maria ? Ella ha sentito Dio entrare nella storia, venire nel suo grembo. Intervenire non con azioni spettacolari, tipiche di comandanti o eroi, bensì attraverso il miracolo strepitoso dell’ esistenza: una ragazza che dice sì al progetto di Dio, un’ anziana che rifiorisce, un bimbo di sei mesi che “danza” di gioia al momento dell’ abbraccio tra le madri.

Il Magnificat è il vangelo di Maria, la sua “bella notizia”, che raggiunge le generazioni future. Ella, per dieci volte, ripete: è lui che mi ha guardato, che fa grandi cose, che ha dispiegato, disperso, rovesciato, innalzato, che ha ricolmato, rimandato a mani vuote, soccorso e si è ricordato della sua misericordia. E’ proprio Lui.

La pietra angolare della fede non è “ciò che io faccio per Dio, ma quello che Dio fa per me”. La salvezza è questa: che Lui mi ama, non che io lo amo. E che io sia amato da Lui, non dipende da me.

Come osserva il teologo, “Maria vede un Dio con le mani impigliate nel folto della vita. E usa i verbi al passato, come se tutto fosse già accaduto”. Invece, è il suo modo “audace”, per affermare che ci sarà, con certezza, una terra e un cielo nuovi; che il futuro di Dio è sicuro. E questo mondo porta un altro mondo nel suo grembo.

Pregare con le parole del Magnificat, è affacciarsi con la Madonna al futuro.

Maria, assunta in cielo, vittoriosa sul drago, fa scendere su di noi una grande speranza, consolante su tutto quello che rappresenta il “male di vivere”: una benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze mancate, le solitudini patite, la decadenza del nostro corpo, la corruzione della morte, le sofferenze dei volti cari. Il drago rosso, di cui parla l’Apocalisse, non vincerà, perché la bellezza e la tenerezza sono più forti della violenza bruta.

                                                                                     Mons. Antonino Scarcione


lunedì 9 agosto 2021

In vendita i Foulard dei Quartieri Monte Mira e Castellina

Finalmente un altro obiettivo che realizziamo, i bellissimi foulard dei Quartieri di Piazza Armerina. 
Al momento disponibili quelli del Nobile Quartiere Monte Mira e del Quartiere Castellina. Misura 70 x 70 - tessuto in poliestere al 100%, prodotto in Italia. Costo € 10,00. ©copyright









Palio dei Normanni, Prove Ufficiali dei 4 quartieri


 

domenica 8 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', XIX DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Elia si inoltro’ nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra…Desideroso di morire, disse: …Signore ! Prendi la mia vita…Si addormentò sotto la ginestra…Un angelo…gli disse: Alzati, mangia ! Egli…vide vicino alla sua testa una focaccia…e un orcio d’ acqua. Mangiò e bevve…Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti, fino al monte di Dio, l’ Oreb “ 1 Re 19,4-8 . 
“…Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze…Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda…camminate nella carità…” Ef 4,30-5-2 . 
“…I Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: Io sono il pane disceso dal cielo…Chiunque ha ascoltato il Padre…viene a me…In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna…Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…” Gv 6,41-51.

SE CI NUTRIAMO “DI VANGELO E DI UMANITA’ “, DIVENTIAMO UNA BELLA NOTIZIA PER IL MONDO. Questa la sintesi della riflessione dello studioso, E. Ronchi. Seguiamo la sua argomentazione. “Io sono il pane disceso dal cielo”. In una sola frase, Gesù raccoglie tre immagini: il pane, il cielo, il discendere. Io sono pane. Perché il mio “lavoro” è quello di nutrire la vita, dovunque essa si trovi. Io sono cielo che discende sulla terra. Insieme, terra e cielo diventano un giardino. Intanto, nella sinagoga sale la contestazione. Affermano: di quale pane e di quale cielo vai parlando ! Noi sappiamo tutto di te e della tua famiglia. La chiave della narrazione è tutta qui. Gesù ha in sé un qualcosa, che è oltre. Un oltre che “abita” le cose.

Come il pane, che ha in sé la polvere della terra da cui proviene e l’oro del sole che lo ha fatto crescere, così Gesù è figlio della terra e figlio del cielo. Egli aggiunge una frase molto bella: nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre, che mi ha mandato. Qui c’ è una nuova immagine di Dio: non più quella del giudice terribile, bensì quella della forza di attrazione del cosmo, la forza di coesione degli atomi e dei pianeti, la forza di comunione.

Dentro ciascuno di noi agisce una forza inesauribile di attrazione spirituale, che spinge ad abbracciare la bellezza e la tenerezza. E noi non diventeremo mai veri, né saremo mai contenti, se non ci incammineremo sulla strada dell’ incanto per tutto ciò che chiama all’ abbraccio. Allora, sì, “tutti saremo istruiti da Dio”, con gesti, parole e sogni, che trasmettono benessere, perché sono limpidi e sani, sanno di pane e di vita.

Sempre la parola “vita”, qualcosa di unico da dare, affinchè possiamo vivere meglio. Egli non dice “corpo”, bensì “carne”. Nel vangelo di Giovanni, carne indica l’ umanità fragile, la nostra. Vi dò questa mia umanità. Prendetela come misura alta e luminosa dell’ esistenza. Imparate da me. Fermate il “deficit di umanità”, che, purtroppo, affiora nella storia. Siate umani, perché più si è umani, più si manifesta il Verbo, il germe del divino, che è nelle persone.

Se ci nutriamo, così, di vangelo e di umanità, diventeremo una bella notizia per gli uomini.

Mons. Antonio Scarcione

sabato 7 agosto 2021

I cavalieri che rappresenteranno il Nobile Quartiere Monte Mira al Palio dei Normanni


Sabato sera si è conclusa l'ultima giornata di Prove di selezione degli aspiranti cavalieri giostranti iscritti per il nostro quartiere.

Otto i cavalieri che si sono cimentati nelle quattro prove di abilità e destrezza contro l'effige del saraceno.

L'abilità nell'eseguire le prove e quel pizzico di buona sorte, quest'anno ha determinato una squadra, molto competitiva, che certamente venderà cara la pelle nelle due giornate di svolgimento della Quintana.

Di seguito riportiamo i nominativi dei Cavalieri che rappresenteranno il nostro quartiere Monte Mira nel corso della Quintana del Saraceno, la classifica finale dopo le tre giornate di Prove ufficiali.

Le speranze, le aspettative dei quartieranti sono riposte su questi uomini a cui va il nostro più sincero imbocca al lupo.

1. STIVALA CALOGERO 
2. CIFALU’ SALVATORE 
3. TAGLIERINO SALVATORE
4. FAVELLA CONCATTO

5. SPITALE ANDREA
6. CAGNO DANILO
---
7. RIZZO MARIO
8. TAGLIARINO IVAN 

Un ringraziamento va ai restanti cavalieri che con spirito di sacrificio ed abnegazione si sono impegnati sin all'ultimo per ottenere un punteggio migliore per entrare a far parte della squadra. Grazie ancora a: Rizzo Mario e Ivan Tagliarino

domenica 1 agosto 2021

LA DOMENICA CON GESU', XVIII DEL TEMPO ORDINARIO

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Fossimo morti…nella terra d’ Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne…Invece, ci avete fatto uscir in questo deserto per morire di fame…Allora il Signore disse: …Io sto per far piovere pane dal cielo per voi…Al tramonto mangerete carne e al mattino…pane…Io sono il Signore, vostro Dio…” Es 16,2-4.12-15 .
 “Fratelli,…non comportatevi più come i pagani…Se in lui siete stati istruiti…ad abbandonare…l’ uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli…” Ef 4,17.20-24 . 
“…Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati…Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio ?...Gesù rispose loro: Questa è l’ opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato…” Gv 6,24-35.

COSA DOBBIAMO COMPIERE PER FARE LE OPERE DI Dio ? Gesù rispose loro: QUESTA E’ L’ OPERA DI DIO: CHE CREDIATE IN COLUI CHE EGLI HA MANDATO. Ecco, la sintesi del commento di E. Ronchi.

Gesù ha compiuto il “segno”, al quale tiene di più: il pane condiviso. Quello più frainteso e meno capito. La gente, infatti, lo cerca e vorrebbe accaparrarselo, come una garanzia contro ogni tipo di fame. Ma il vangelo di Gesù non fornisce pane, bensì un lievito potente nel cuore della storia. Davanti alla folla Gesù annunzia: Come ho saziato, per un giorno, la vostra fame, così posso riempire le profondità della vostra vita ! E loro non capiscono. Come loro, anche noi, creature di terra, preferiamo il pane, esso ci fa vivere, lo sentiamo in bocca. Lo gustiamo. Lo inghiottiamo, perché è così concreto.

Invece, Dio e l’ eternità restano idee vaghe.

Inizia, allora, un’ incomprensione di fondo, un dialogo su piani diversi. Qual è l’ opera di Dio ? Il Signore risponde “disegnando” il volto amico di Dio. Come un tempo vi ha dato la manna, così oggi Dio dà. Due parole chiave della rivelazione biblica: nutrire la vita è l’ opera di Dio ed, inoltre: Dio dà. Non pretende, non esige nulla, dona tutto.

Ma che cosa, precisamente, dà il Dio di Gesù Cristo ? Niente, tra le cose o tra i beni di consumo. Come ottimamente afferma S. Caterina da Siena: “Egli non può dare nulla di meno di sé stesso. Ma dandoci sé stesso ci dona tutto”. Ci troviamo davanti ad uno dei vertici del vangelo, ad uno dei nomi più belli del Signore: Egli è nella vita, datore di vita. Il dono di Dio è Dio che si dona. Infatti, uno dei nomi più belli di Gesù è questo: “Io sono il pane della vita”.

Pietro lo conferma con le sue famose parole: “Signore, da chi andremo ? Tu solo hai parole di vita eterna “. L’ opera di Dio, come dice E. Ronchi, è una calda corrente d’ amore, che fa fiorire le radici di ogni essere umano. Questa, appunto, è l’ opera di Dio: “credere in colui che egli ha mandato”. Nel cuore della fede vi è certamente la tenace fiducia che l’opera di Dio è Gesù: volto luminoso, libero, guaritore del disamore, che sollecita a diventare il meglio di ciò che una persona possa diventare. Non figura in lui alcun aspetto minaccioso, ma semplicemente “emergono le due ali aperte di una chioccia, che protegge e custodisce i suoi pulcini (Cfr. Lc 13,34 ) e li fa crescere con tenerezza contro tutto ciò che fa male all’ esistenza.

                                   Mons. Antonino Scarcione