"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 25 settembre 2022

Incontro con Johannes Bergemann su Archeologia del paesaggio in Sicilia, martedì 4 ottobre ore 17:00 a Palazzo Trigona


Corre su Facebook la polemica sulla mancata presenza del Comitato di Quartiere all'inaugurazione del servizio h24 del postamat dell'Ufficio postale


Ritorniamo a parlare sulla polemica relativa la mancata presenza del Comitato di Quartiere all'inaugurazione del servizio h24 del postamat dell'Ufficio postale presente in via Crescimanno, nel cuore del nobile quartiere.
Sulle pagine Facebook non sono mancati i commenti indignati dei quartieranti e concittadini, così come quelli di plauso per l'iniziativa, tra questi il botta e risposta tra il Sindaco Cammarata, l'assessore Filetti e il presidente del Quartiere Rausa.
Se l'invito è partito dai vertici di Poste Italiane che può anche dimenticarsi della nostra presenza sul territorio, è alquanto strano e inverosimile che il Sindaco e l'Assessore a fronte del nostro impegno per il quartiere e per i continui solleciti sulla tematica ufficio postale con l'assessore, lo abbiano dimenticato e ora facciano spallucce.
La presenza del Comitato di quartiere certamente non avrebbe tolto visibilità all'Amministrazione comunale, anzi avrebbe rafforzato la stessa in quanto attenta alle richieste che partono dal basso, dal territorio. 
Pertanto, si rimane davvero amareggiati per i commenti stizziti da parte dell'Amministrazione comunale che lasciano il tempo che trovano, sarebbe ad esempio bastato dire per giustificarsi "tra le tante cose che abbiamo da fare, ci siamo dimenticati di farvelo sapere", tutto si sarebbe chiuso lì. 
Ma la verità è un'altra, l'Amministrazione non ci ha voluti presenti, infatti per una pura coincidenza proprio qualche istante prima della cerimonia di inaugurazione del nuovo postamat h24, erano presenti davanti la porta dell'Ufficio Postale i signori Filippo Purrazza, Presidente emerito del Comitato di quartiere e un componente del Direttivo, Antonino Amato, a cui l'Amministrazione solo se lo avesse voluto, avrebbe potuto dire loro, mettetevi al nostro fianco per essere parte attiva di questa cerimonia. E invece nulla, non è stato proferito loro alcun accenno di ciò che di lì a qualche minuto sarebbe successo.   
In compenso dopo qualche ora, un irritato attacco al Presidente Rausa, non rendendosi conto che il Comitato di Quartiere Monte Mira, che il prossimo anno festeggia i suoi 40 anni di attività, 1983/2023, (o associazione come piace chiamarla il Sindaco, quasi a volere sminuire la valenza del Comitato di quartiere, previsto dal Codice Civile), è un valore aggiunto, un caposaldo nel Territorio; è il Sindaco, che tra l'altro è un Battezzato al nobile quartiere, dovrebbe essere onorato e compiaciuto di avere braccia laboriose e intelligenze al servizio della comunità, con le quali andare a braccetto. 
E invece no, forse con l'avvicinarsi delle prossime tornate elettorali, quelle amministrative, "dopo esserci voluti bene", a Palazzo di Città si iniziano a fare i distingui.

Di seguito i post tratti da fecebook



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LA DOMENICA CON GESU', XXVI DEL TEMPO ORDINARIO / C

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Guai agli spensierati di Sion…Distesi su letti di avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge…Cantarellano al suono dell’ arpa…Ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. Perciò ora andranno in esilio…” Am 6,1a.4-7 .

“Tu, uomo di Dio,…tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza…” 1 Tim 6,11-18 . 

“…C’ era un uomo ricco, che…ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi…Un giorno il povero morì…Morì anche il ricco…Stando negli inferi tra i tormenti…vide da lontano Abramo…Gridando disse: Padre Abramo…manda Lazzaro a intingere nell’ acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua…Ma Abramo rispose: Figlio…è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi…” Lc 16,19-31.

“VIVERE LA FEDE E’ APRIRSI AGLI ALTRI. IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI ALIMENTA FORME DI DISCRIMINAZIONE. LA PARABOLA DEL RICCO EPULONE E DEL POVERO LAZZARO OFFRE INTERESSANTI SPUNTI. SE IL PRIMO HA GODUTO DELLE CONDIZIONI AGIATE E IL SECONDO E’ STATO COSTRETTO AD ACCONTENTARSI DELLE BRICIOLE, DOPO LA MORTE LA LORO SORTE E’ RIBALTATA. LAZZARO PUO’ GIOIRE DELLA RICOMPENSA DEI GIUSTI. IL RICCO E’ TORMENTATO, PERCHE’ NON HA SOCCORSO IL POVERO.

Gesù, attraverso una parabola, propone la storia di un ricco, un
mendicante e un grande abisso, scavato tra le persone. Che cosa scava fossati e ci separa? Prendersi cura dell’ umano contro il disumano: due protagonisti, che si incrociano e non si parlano. “Uno vestito di piaghe”, l’altro di porpora; uno vive come un nababbo, l’ altro è malato e affamato e contende qualche briciola ai cani.

Ermes Ronchi, grazie alla sua attenta riflessione, ci fa da preziosa guida nella celebrazione. Egli, opportunamente, fa questo rilievo: “ Il mondo, rappresentatoci nella parabola, è proprio quello sognato da Dio per noi, suoi figli ? Ma qui, dentro il palazzo, dobbiamo, con tristezza, constatare che non c’ è posto per Dio. Perché Dio non è presente dove risulta assente il cuore.

Forse il ricco prega così: “O Dio, tendi l’ orecchio alla mia supplica”. Mentre lo stesso ricco è sordo al lamento del povero. Perché il povero è “diventato invisibile” agli occhi del ricco. Ma quanti invisibili figurano nelle nostre città !

Certo, apparentemente, sembra che il ricco non danneggi Lazzaro. Purtroppo, fa di peggio. Infatti, non lo fa nemmeno esistere, perchè lo riduce ad un nulla.

Notiamo, come afferma K. Doria, che “il vero nemico della fede è il narcisismo, non l’ ateismo”. Per Narciso, infatti, non esiste nessuno. Invece, il samaritano vide l’ uomo lasciato mezzo morto dai ladroni, scese da cavallo e si chinò su quell’ uomo.

Vedere-commuoversi-scendere-toccare, sono gesti umanissimi, fondamentali, affinchè la terra sia abitata non dalla ferocia, ma dalla tenerezza. Chi non accoglie l’ altro, in realtà, isola sé stesso. E’ lui la vittima dell’ esclusione.

Secondo momento. Il povero e il ricco muoiono e la narrazione li colloca agli antipodi, come già era accaduto sulla terra. Il ricco dice: “Padre Abramo, manda Lazzaro con una goccia d’ acqua sulla punta del dito”. Cosa ti costa, padre Abramo, un piccolo miracolo ! Una parola sola per i miei cinque fratelli. No. Perché non è il ritorno di un morto che converte qualcuno. Non sono i miracoli a cambiare la nostra direzione . La terra è già piena di miracoli e di profeti. Come afferma il sacro testo: “Hanno i profeto, ascoltino loro”. Hanno il Vangelo ! Inoltre, la terra è piena di Lazzari, li ascoltino, li guardino, li tocchino. S. Weil afferma ottimamente: “Il primo miracolo è accorgersi che l’ altro esiste”.

                                           Mons. Antonio Scarcione

mercoledì 21 settembre 2022

Poste Italiane, la beffa del mancato invito dopo anni che chiediamo il potenziamento del servizio

In Italia funziona così: tu chiedi una, due, cento volte l'istituzione di un servizio, alla fine, rendendosi conto della sua utilità questo viene realizzato, morale della storia, chi lo ha proposto, chiedendolo per anni, alla sua inaugurazione non viene ne invitato, né menzionato...



martedì 20 settembre 2022

Inaugurato il servizio Postamat accessibile h24 presso l'agenzia nel quartiere Monte Mira. Unica nota stonata non avere invitato il Comitato di Quartiere che da oltre un decennio chiedeva l'istituzione del servizio.


Oggi Poste Italiane con i suoi dirigenti di Enna, alla presenza dell'Amministrazione comunale, in pompa magna hanno inaugurato il nuovo servizio Postamat accessibile h24 presso l'agenzia nel quartiere Monte Mira.
Peccato che a questa inaugurazione i dirigenti di Poste Italiane, compresa Aura Filetti nella duplice veste di impiegata e di Assessore comunale (che conosce l'impegno profuso dal Comitato di quartiere per questo ufficio postale), non abbiano ritenuto necessaria la presenza del gruppo dirigente del Comitato di quartiere e del suo Presidente, che fino a prova contraria si sono sempre battuti, trasmettendo ai dirigenti di Poste Italiane di Enna e ai sindaci che si sono succeduti a Piazza Armerina diverse richieste per il potenziamento di detto ufficio postale e la creazione di un servizio H24, che consentisse a tutti i cittadini di potere usufruire dell'ufficio postale, anche quando, per bocca di diversi impiegati, si paventava una possibile chiusura dell'agenzia.
Nel nostro piccolo ci rimane la soddisfazione di essere stati i promotori di questa iniziativa che dopo lunghi anni ha finalmente trovato la sua realizzazione. 
Rimane l'amarezza di non essere stati coinvolti in questo giorno di festa, ma ciò non di meno noi continueremo a essere sempre presenti e vigili nel nostro quartiere, adoperandoci sempre e comunque nell'interesse della comunità.

Di seguito il link trasmesso, una delle ultime richieste inviate a Poste Italiane, 
il 09 gennaio 2019, al direttore Riccardo D'Amico e all'attuale sindaco della città Nino Cammarata. 


https://quartieremonte.blogspot.com/2019/01/la-lettera-trasmessa-al-direttore-di.html?m=1&fbclid=IwAR0aZPG9rTl0uYQVgiIStzqUmjCGMIivDPrzfIaHDw5eP5Wy-UNjwzs5w5Y

Celebrazioni Festa Madonna della Catena

 


domenica 18 settembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXV DEL TEMPO ORDINARIO / C

   ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano ?...Usando bilance false, per comprare…il povero per un paio di sandali ?...” Am 8,4-7 .

“Figliolo mio, raccomando…che si facciano domande, suppliche, preghiere…per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio… 1 Tim 2,1-8 . 

“…Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo :… Quanto devi al mio padrone ?... Cento barili di olio…Prendi la ricevuta,…e scrivi cinquanta…Tu quanto devi ?...Cento misure di grano…Prendi la ricevuta e scrivi ottanta…I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce…Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché,…quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne…” Lc 16,1-13.

“FARSI AMICI CON LA RICCHEZZA DISONESTA”(Cfr. il vangelo odierno). QUESTE PAROLE INDICANO BENE IL MESSAGGIO DELLE SCRITTURE DI QUESTA DOMENICA. NELLA BREVE RIFLESSIONE METTIAMO IN RISALTO Ciò CHE CI SEMBRA ESSERE IL CUORE DEL MESSAGGIO: LE RELAZIONI (CON L’ ALTRO E CON GLI ALTRI) VALGONO PiU’ DELLA RICCHEZZA. RIFLETTIAMO: IN CHI O IN CHE COSA METTIAMO LA NOSTRA FIDUCIA ? IN DIO O NELLE RICCHEZZE ? DOVE STA IL TESORO DEL NOSTRO CUORE ? “

Incredibile: Il truffato sembra che “lodi” il suo truffatore ! La lode, però, come ottimamente osserva Ermes Ronchi, la nostra guida nel commento, non si riferisce alla disonestà dell’ amministratore, ma alla sua scaltrezza. Egli ha saputo fermarsi a pensare e lì ha incominciato a capire la differenza tra falsa ricchezza e vera ricchezza. Poi, inizia a usare il patrimonio economico, per crearsi il vero patrimonio, quello relazionale: farsi degli amici che lo accolgano.

“Siediti e scrivi cinquanta. Prendi la ricevuta e scrivi ottanta”. Forse è pronto ad eliminare dal debito la percentuale che spettava a lui. Ha capito dove investire: condividere il debito, per creare reddito; “reddito di amicizia”, spirituale. E il racconto assicura che servono amici e relazioni buone nella vita. Solo questi possono darci un futuro, addirittura, “nelle dimore eterne”. Vediamo che vita eterna, casa eterna, sono termini che non indicano tanto ciò che accadrà alla fine della vita, quanto quello che rende la vita vera, già da ora, qui tra noi.

A questo punto il bellissimo comandamento: “Fatevi degli amici” . Addirittura, con la disonesta ricchezza. Le persone valgono più del denaro. Il bene è sempre bene. L’ elemosina, fatta anche da un ladro, non finisce di essere elemosina. Perché il bene non è mai inutile. Anzi, è il bene che revoca il male, che abbiamo commesso.

“Nessuno può servire due padroni, Dio e la ricchezza. Il potere della ricchezza è quello di renderci atei, Il vero nemico di Dio nella Bibbia non è il diavolo. Il competitore di Dio non è neppure il peccato: il vero “concorrente” di Dio, il dio alternativo, è la ricchezza. La ricchezza si conquista la fiducia, dona certezze, prende il cuore. Il ricco è ammalato di ateismo. Il suo dio è in banca. E lì è il suo cuore.

La soluzione che Gesù offre è la seguente: ”Fatevi degli amici”. Saranno loro ad accogliervi. O, forse, sta dicendo che le mani di chi ci vuole bene terminano in degli angeli. I nostri amici apriranno la porta, come se il cielo fosse casa loro. Come se le chiavi dell’ eternità le avessero trovate loro, quelli che tu, per un giorno o una vita, hai reso felici.

                                   Mons. Antonio Scarcione

giovedì 15 settembre 2022

15 settembre, quarto anniversario della visita del Santo Padre Francesco a Piazza Armerina,

Nel quarto anniversario della visita del Santo Padre Francesco a Piazza Armerina, vogliamo con gratitudine ricordare quello storico incontro nel cuore della nostra Città. Lo ricordiamo attraverso un pensiero estratto dal suo memorabile discorso" Sappiate che Gesù vi ama: Egli è un amico sincero e fedele, che non vi abbandonerà mai; di Lui potete fidarvi! Nei momenti del dubbio – tutti abbiamo avuto da giovani momenti brutti, di dubbio –, nei momenti di difficoltà, potete contare sull’aiuto di Gesù, soprattutto per alimentare i vostri grandi ideali".



lunedì 12 settembre 2022

In Cattedrale iniziati i lavori della rampa per i disabili

La cattedrale più accessibile a tutti e alla portata di tutti.
Continuano i lavori in cattedrale per il superamento delle barriere architettoniche.
La ditta incaricata sta effettuando l'assemblaggio della rampa per disabili che permetterà il superamento delle barriere architettoniche per quanti hanno difficoltà motorie e fruiscono della necessità di carrozzine.
Soddisfatti per tutto ciò, perché alla realizzazione di questi lavori hanno contribuito con una raccolta fondi tra i quartiranti della città i quattro quartieri storici Monte Mira, Castellina, Canali, Casalotto e il Borgo. (nella foto, i rappresentanti dei quartieri che attendevano l'arrivo del Vescovo in Cattedrale per consegnare ufficialmente l'assegno di € 2.600,00 somme che aggiunte ad altre sono servite per la realizzazione dell'opera).






domenica 11 settembre 2022

LA DOMENICA CON GESU', XXIIV DEL TEMPO ORDINARIO / C

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Signore disse a Mose’:…Il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’ Egitto, si è pervertito…Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati…gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’ Egitto…” Es 32,7-11.13-14 . 

“…Cristo Gesù…mi ha giudicato degno di fiducia mettendo me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza…Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io…” 1 Tim 1,12-17 . 

Le tre parabole, la pecora smarrita, la moneta perduta e il figlio prodigo sono ben note come le “parabole della misericordia” (Cfr Lc 15,1-32 ).

“AGLI SCRIBI E AI FARISEI, PERSUASI CHE L’ OSSERVANZA DELLA LEGGE IMPONGA DI VIVERE SEPARATI DAI PECCATORI, GESU’ RIVOLGE LE TRE PARABOLE, IN RISPOSTA ALLE ACCUSE CHE GLI MUOVEVANO PER AVER ACCOLTO I PECCATORI E CONDIVISO LA MENSA CON LORO, INFRANGENDO, COSI’, LA REGOLA DELLA PURITA’. IL TONO DELLE TRE STORIE NON E’ PICCATO NE’ RISENTITO. IL SUO SCOPO E’ QUELLO D’ INVITARE ANCHE I SUOI DETRATTORI ALLA MENSA DELLA RICONCILIAZIONE DEI PECCATORI CON DIO”.

-“Ci ha cercati affinchè lo cercassimo”. La tradizione cristiana si è soffermata sul tema della ricerca di
Dio, al quale anche Benedetto XVI ha dedicato alcuni interventi, per ricordare che, nella confusione di tempi in cui niente sembra resistere, gli antichi monaci “volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa. Dietro le cose provvisorie cercavano il definitivo”.

Papa Francesco ha sottolineato che il cristianesimo “non è tanto la nostra ricerca di Dio, ma piuttosto la ricerca di Dio nei nostri confronti”.

Notiamo che le due posizioni sono entrambe legittime e costituiscono due facce della stessa medaglia. Come aveva giustamente intuito lo studioso, Abraham Joshua Heschel, e aveva racchiuso questa pista nella famosa formula rabbinica: “Dio è alla ricerca dell’ uomo”. E’ proprio questa la grande scoperta di Agostino, che ha cambiato la sua vita.

-“Lascia che Dio ti sorprenda”. Le parabole ci insegnano come riconoscere la presenza di Dio che ci anticipa e ci invita a dilatare i nostri orizzonti di riconoscimento e adorazione.

Limitiamoci al breve racconto della pecora smarrita, che tocca ciascuno di noi nella nostra esistenza. Tutti riconosciamo che è Gesù il buon pastore, perché egli stesso si paragona a un pastore che prova compassione per le folle sfinite. Altrettanto facilmente ci identifichiamo con la pecora smarrita che il Figlio dell’ uomo è venuto a “cercare e salvare”. Ma quando ci rendiamo conto che quella pecora non gli è estranea, ma appartiene già al suo gregge, allora percepiamo, con stupore, il suo sguardo benevolo che ci cerca, perché per lui non ci sono pecore definitivamente perdute. Ed è l’ amore che muove i suoi passi alla ricerca di ogni essere umano: di Zaccheo(“Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19,5 ); della vedova di Nain (“Vedendola il Signore fu preso da grande compassione e le disse: “Non piangere”. Ed avviene così per tanti altri.

Da questi pochi esempi è facile intuire che la percezione stupita che cambia la vita non è tanto di constatare che Dio può essere oggetto della ricerca dell’ uomo, bensì che Dio ha un interesse per l’ uomo. 

                                                                               Mons. Antonio Scarcione


domenica 4 settembre 2022

I Musici del Nobile quartiere Monte Mira a Lentini ospiti della manifestazione “MERAVIGLIOSAMENTE... JACOPO”

IL 2-3-4 SETTEMBRE 2022 TORNA A LENTINI IL MEDIOEVO FEDERICIANO DI “MERAVIGLIOSAMENTE... JACOPO” - VI edizione

Sabato 3 settembre i Musici del nobile Quartiere Monte Mira hanno partecipato all’appuntamento con la manifestazione culturale “Meravigliosamente...Jacopo”, l’iniziativa volta alla valorizzazione e alla promozione della figura di Jacopo da Lentini, funzionario alla corte di Federico II di Svevia e noto esponente della Scuola Poetica Siciliana.
L'Armata dei Musici come da programma ha dato grande spolvero delle musiche e delle atmosfere medievali che caratterizzano il Palio dei Normanni, scroscianti gli applausi lungo tutto il percorso della manifestazione, così come apprezzate dal pubblico le due esibizioni che hanno riscosso grande consensi. 




                                                

LA DOMENICA CON GESU', XXIII DEL TEMPO ORDINARIO / C

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“Quale uomo può conoscere il volere di Dio ?... A stento immaginiamo le cose della terra…ma chi ha investigato le cose del cielo ?...” Sap 9,13-18 . 

“Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore…” Fm 9b-10.12-17 . 

“”…Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo…Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. Lc 14,25-33.


“LUCA SI MOSTRA PARTICOLARMENTE SENSIBILE AL TEMA DELLA SEQUELA. LA SEQUELA NON E’ DESTINATA A UN GRUPPO ELITARIO, MA E’ PROPOSTA A TUTTI COLORO CHE INTENDONO CORRISPONDERE CON RADICALITA’ ALLA RICHIESTA DI ABBANDONARE OGNI COSA PER SEGUIRE CRISTO.


Da una part la domanda del credente(Cfr. la Prima Lettura): Chi potrà conoscere, con le sue sole forze, il volere di Dio? . Dall’ altra parte la Parola del Signore (Cfr. il Vangelo ) rivela qual è la sapienza gradita a Dio. Notiamo che quello che Gesù chiede è lontano dalla “confort zone” dei nostri pensieri. Tuttavia, questa radicalità non mortifica la vita. Anzi, la libera. Permette, infatti, di ritrovare il cielo a portata di mano, nel cammino di ogni giorno.

Solo qualche breve riflessione.

-“Chi non odia…non può essere mio discepolo”. Come può Gesù domandare di odiare ? Questo verbo, in bocca a Gesù, ci scandalizza. Odiare “non è un sentimento, ma un atto che indica radicalità della scelta, quando si tratta di seguire Gesù” ( D. Attinger ): o il Cristo o gli altri, o il Cristo o sé stessi, o il Cristo o i propri averi. La sequela, allora, è un cammino mortificante ? No. Messo al primo posto, l’ amore per Cristo diventa “centro di gravità”, perché gli altri amori non sono esclusi ma ritrovati come dono in lui, e ”sorgente” della vita del discepolo. Certamente, questa pagina è anzitutto un ritratto del Maestro: rivela, infatti, ciò che egli fa per noi.

-“La vita come Via crucis dietro di lui”. Portare la croce e andare dietro di lui. E’ questa la scandalosa sapienza del Vangelo. Ma la croce di Cristo è, anzitutto, il manifesto del suo amore fino alla fine. Siamo salvati dal suo amore non dalla sua sofferenza.: portare la croce significa apprendere la logica, affrontare la vita con la nostra capacità di amare, offrire tutto noi stessi. Il “dietro di me”, ci ricorda che in nessun passo siamo soli e che lui è sempre davanti a noi. Custodisce, anticipa ed accompagna il nostro cammino.

-“Parabole della nostra vita”. Le due brevi parabole, quella del costruttore della torre e quella di colui che parte per andare in guerra, richiamano dinamiche fondamentali della nostra vita: costruire e lottare. Questi due verbi dicono molto del nostro quotidiano, evocano la pazienza del dare forma a quello che siamo e alla fatica delle lotte quotidiane. Rivelano così che la sequela si radica dentro la vita e che credere è un modo di vivere, da imparare continuamente.

Ci dicono anche che diventare cristiani è una costruzione in divenire: si diventa cristiani giorno per giorno.

                                                    Mons. Antonio Scarcione