"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 31 gennaio 2021

Diserbatura delle aiuole di piazza Castello, 30 gennaio 2021.


Nobile quartiere Monte Mira, sabato 30/1/2021 con il nostro socio Gianni Milazzo, ci siamo occupati di diserbare le due aiuole di piazza Castello che erano colme di erbacce.

Passione disinteressata, amore e tanta voglia di rendere il nostro antico Quartiere pulito e accogliente.










Il viaggio degli Aleramici in Sicilia, l’incontro con Normanni e Svevi e la nascita della Federazione Euromediterranea sulle antiche migrazioni medievali.




Si sono quasi concluse le riprese del docufilm “Le vie Aleramiche e Normanno Sveve” e il suo ideatore e regista Fabrizio Di Salvo ha coordinato una riunione in streaming con i numerosi partners di questo ambizioso progetto culturale, che coinvolge anche le dinastie Normanna e Sveva.

Gli Aleramici portarono in Sicilia la loro cultura assorbita da quelle industriose popolazioni, tanto che ancor oggi, in molte zone siciliane, insiste la parlata gallo-italica.

Di Salvo, siciliano d’origine e piemontese d’adozione, insieme al compianto Roberto Maestri, è stato più volte presente in Sicilia per i seminari di studi organizzati in collaborazione con il Club per l’Unesco di Piazza Armerina, coordinato da Anna Maria Di Rosa Placa, oltre che delle Regioni Sicilia, Piemonte e Liguria con contributi delle Università italiane.

A Piazza Armerina, unica città ricostruita interamente dagli Aleramici, dove la prima idea-progetto di Di Salvo e Maestri di ripercorrere le tracce di un’antica emigrazione al contrario determinata dallo spostamento di genti lombarde da Nord a Sud, si è fusa con la volontà di allargare gli orizzonti e creare un percorso culturale, turistico ed enogastronomico, unendo in rete tutte le località interessate dalla presenza di Aleramici, Normanni e Svevi in quell’arco di storia che va dall’XI al XIII secolo, è nata la Federazione Euromediterranea di dimensioni europee, con l’obiettivo di inglobare Associazioni, Comuni, Università e membri del Comitato Tecnico Scientifico in un unico organismo, che possa sviluppare i risultati raggiunti in questi anni di studi, incontri, dibattiti e viaggi compiuti da Di Salvo in varie nazioni oggi coinvolte nel progetto.

Proprio Di Salvo ha condotto il collegamento in più lingue, considerata l’internazionalità dell’evento e delle ricerche svolte sino ai confini estremi dell’Europa. L’incontro a distanza, che aveva come tema “Le Vie Aleramiche e Normanno-Sveve”, si è svolto alla presenza dei sindaci Enzo Daniele di Sezzadio, (patria di Aleramo), Guy Fossard di Hauteville La-Guichard ( in Normandia da cui partirono gli Altavilla) e Nino Cammarata di Piazza Armerina (città di fondazione aleramica), con l’obiettivo di sancire una triangolazione proficua per delineare futuri progetti culturali, economici e turistici, che coinvolgano i vari territori.

Era presente al collegamento anche l’attore Walter Siccardi, che ha partecipato alle riprese del documentario su “le Vie Aleramiche” e poi Annamaria Gobello, responsabile del FAI di Sezzadio e il filmmaker inglese David Paul Carr, nostro referente in Inghilterra per i legami storico-culturali e la presenza Normanna nel Regno Unito.

Attesi al colleamento anche il sindaco di Troina, Fabio Venezia (Troina fu la prima capitale normanna in Sicilia a seguito della conquista del Gran Conte Ruggero d’Altavilla, gemellata con Hauteville dagli anni ’90 ed anche con Coutances) e Martin Mundorff ( funzionario di Goppingen, città tedesca del Baden-Wurttemberg, regione un tempo conosciuta come Svevia e patria della dinastia degli Hohenstaufen “Svevi”)

Oltre al sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, erano presenti i concittadini Ettore Messina, assessore al Turismo – che la scorsa estate ha scelto di presentare il tradizionale Palio dei Normanni anche con un corto su Ruggero d’Altavilla – Marco Incalcaterra, Presidente del Consiglio Comunale e profondo conoscitore della storia armerina, Lavinia Garsia, che nel progetto gestisce ed aggiorna – insieme a Filadelfio Crivillaro di San Fratello – la pagina facebook “Aleramici in Sicilia” (m.facebook.com), Agata Caruso, presidente del Centro Territoriale AIParC partner del progetto e Salvatore Lo Re, storico e partner con la Società di Storia Patria che presiede.

Tra gli obiettivi della Federazione Euro-Mediterranea, ci sarà anche lo studio delle migrazioni dei popoli avvenuti in epoca medievale. Questa ricerca coprirà non solo l’Europa ma anche la Russia, i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, il Medio Oriente, l’Anatolia e il Caucaso. Gli studi scientifici saranno supportati da un comitato accademico di alto livello, tra cui il noto Henri Bresc, Luca Sineo dell’Università di Palermo, Davide Pettener dell’Università di Bologna e Joanna Drell dell’Università di Richmond in Virginia.

Questi studi serviranno a dimostrare che tutti i popoli della terra sono collegati tra loro e formano un’unica razza, quella umana.

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LA DOMENICA CON GESU', IV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Il Signore mi rispose…Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò…” Dt 18,15-20 . 
“..Io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa del cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie…” 1 Cor 1,21-28 . 
“…Nella sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare…che vuoi da noi, Gesù Nazareno ? Sei venuto a rovinarci ? Io so chi tu sei: il santo di Dio ! “ Mc 1,21-28.

L’ autorevolezza di Gesù. Vediamo che la gente si stupiva, perché il Signore insegnava con autorità. Egli è autorevole, perché è credibile. Nella sua persona, infatti, “messaggio e messaggero” coincidono. Come afferma esattamente E. Ronchi, che noi seguiamo nella breve riflessione odierna, Gesù “dice ciò che è ed è ciò che dice”.

Il termine “autorevole”, in latino, significa “che fa crescere”. Proprio così. Gesù è “accrescimento” di vita. Egli non insegnava come gli scribi. I quali sono intelligenti, hanno studiato e conoscono a menadito le S. Scritture. Ma le “ascoltano” solo con la testa, con una percezione che lascia “indifferente” il cuore e non diventa vita.

Anche noi rischiamo di essere come loro (gli scribi): quasi fosse sufficiente avvicinarci al Vangelo con la sola ragione. Ci sembra di averlo capito. Spesso ci piace, ma la nostra esistenza non cambia. Certamente, la fede non è soltanto sapere le cose, bensì, farle diventare vita. Sappiamo bene che il mondo ha un grande bisogno di maestri autorevoli. Ma noi chi ascoltiamo ? Cerchiamo di scegliere, accuratamente, i nostri maestri e, con umiltà, camminiamo con chi è andato più avanti di noi. Da chi imparare ? Sicuramente da chi ci aiuta a crescere in sapienza e grazia, cioè nella capacità di uno “stupore infinito”. Dobbiamo individuare e “scegliere chi dà ali per volare alto”. Ovviamente, i maestri veri sono quelli che danno ulteriori ali, che ci permetteranno di trasformarle e farle diventare più forti.

Nella sinagoga di Cafarnao avviene un grande miracolo, la conversione di un uomo: è un indemoniato. Sta pregando nella comunità, è un frequentatore assiduo della sinagoga in giorno di sabato. A chiunque può accadere, purtroppo, di partecipare al culto ogni sabato in sinagoga, ogni domenica in chiesa, pregare e ascoltare la Parola, e mantenere contemporaneamente uno spirito ammalato, un’anima lontana, che non si lascia raggiungere né toccare dal messaggio evangelico. Si può vivere una vita come “cristiani della domenica”, senza farsi nemmeno “sfiorare” dalla Parola di Dio”.

Belle, in fine, appaiono le due domande successive: “Che c’ entri con noi, Gesù, con la nostra vita quotidiana ? Tu sei nel rito della domenica, in chiesa o nei cieli. Ma cosa c’ entri con la nostra vita quotidiana ? Sei proprio venuto a rovinarci ? La risposta è “sì”: Egli “è venuto”, ad esempio, “a rovinare le spade che diventano falci; le lance che diventano aratri, le conchiglie che imprigionano la perla”. Come afferma David M. Turoldo: “Mia dolce rovina”.

                                               Mons. Antonino Scarcione 

giovedì 28 gennaio 2021

L'intervento del Presidente Rausa sull'operazione della Polizia di Stato

Di seguito il commento a caldo del Presidente del nobile quartiere Monte Mira Filippo Rausa, sull'operazione condotta dalla Polizia di Stato.
Articolo Tratto dal giornale La Sicilia a firma di Marta Furnari


 

domenica 24 gennaio 2021

LA DOMENICA CON GESU', III^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Giona…predicava: ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta…I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli…E Dio si ravvide riguardo al male…e non lo fece” Gn 3,1-5.10 . 
“…Fratelli: il tempo si è fatto breve…quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero…quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo ! “ 1 Cor 7,29-31 . 
“…Gesù…proclamando il vangelo…diceva:…convertitevi e credete nel vangelo…” Mc 1,14-20.

La chiamata degli apostoli è figura dell’ invito alla sequela di Gesù. E. Ronchi con grande finezza ci aiuta a riflettere. Il Signore, lungo il mare di Galilea, “vide Simone e Andrea, che gettavano le reti”. Erano, infatti, pescatori, che svolgevano la loro attività quotidiana. Dio, come dice il teologo, si incarna nella vita: al tempio “preferisce il tempo”. Come accade nella Bibbia: Mosè e Davide sono incontrati da Dio, mentre seguono il loro gregge. Saul sta cercando le asine del padre. Eliseo ara la terra con i buoi, Levi è seduto allo sportello delle imposte.

E Gesù stesso “si è sporcato le mani” nella bottega di Giuseppe: sapeva certamente riconoscere ogni tipo di albero dalle venature e dal profumo del legno. Egli è maturato nella fatica quotidiana. Come afferma acutamente il pensatore, Teilhard de Chardin, “Dio si trova in qualche modo sulla punta della mia penna, del mio piccone, del mio pennello, del mio ago, del mio cuore, del mio pensiero”.

“Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini. E subito essi lasciarono le reti e lo seguirono”. Come Eliseo, che brucia l’ aratro nei solchi del campo. E’ vero quello che dice A. Guida: “In tutta la Bibbia le azioni dicono il cuore”. Gesù, passando, per le vie e le piazze della Palestina, “mette in moto le vite”.

Ma dove sta la sua forza ? Ai quattro personaggi, cosa mancava, per convincersi ad abbandonare tutto e, così, acquisire un “mestiere” improbabile, come è quello di pescatori di uomini ? Andare dietro a quel giovane Maestro, senza nemmeno sapere dove li avrebbe portati ! Avevano il lavoro, la casa, la famiglia, la salute, la fede, tutto il necessario. A questo punto, notiamo che avvertivano, dentro di sé, come un vuoto. Cos’ è la vita ? Pescare, mangiare, dormire ? Tutto qua ? E’ vero, conoscevano alla perfezione le rotte da seguire, per muoversi nel lago. Vediamo che Gesù li ha affascinati, offrendo loro la rotta del mondo per un’ avventura dentro il cuore di Dio e dei figli di Dio. Mancava loro un sogno. E il Signore propone loro “il sogno di cieli nuovi e terre nuove”.

Gesù non spiega, loro non chiedono. Lasciati padre, barca, reti, compagni di lavoro, andarono dietro a lui.

Chi ha seguito il nazareno sperimenta che Dio riempie le reti, anzi riempie la vita, non ruba niente e dona tutto. “Rinunciare per lui è uguale a fiorire” (M. Marcolini). Due coppie di fratelli sono il primo nucleo della fraternità universale, il progetto di Gesù, che parlerà di Dio, che estenderà all’ umanità le relazioni familiari. Sì: tutti figli e “fratelli tutti”.

                                           Mons. Antonino Scarcione

sabato 16 gennaio 2021

LA DOMENICA CON GESU', II^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Samuele dormiva nel tempio…dove si trovava l’ arca di Dio…Il Signore chiamò: Samuele ! Ed egli rispose: Eccomi”, poi corse da Eli e gli disse: “Mi hai chiamato, eccomi ! “. Egli rispose: Non ti ho chiamato, torna a dormire ! “…Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane…”…Samuele rispose subito: “ Parla, perché il tuo servo ti ascolta…” 1 Sam 3,3b-10.19 . 
“…Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi ? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi…” 1 Cor 6,13c-15.17-20 . 
“…Giovanni stava con due dei suoi discepoli e…disse: Ecco l’ Agnello di Dio ! “. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù…” Gv 1,35-42.

Ecco i personaggi della narrazione: Giovanni Battista, due suoi discepoli e Gesù. Egli è presentato attraverso la folgorante immagine di “Agnello di Dio”, tracciata dal profeta. Nel commento propostoci da Ermes Ronchi, notiamo che lo studioso, quasi prendendo per mano il lettore, gli fa scoprire la psicologia dei vari “attori” e quella raffinata del protagonista, Gesù, che è appena all’ inizio della missione.

Una narrazione, nella quale sono incastonate le prime parole del Signore: “Che cosa cercate ? Lo stesso verbo sarà ripetuto dal Risorto, tre anni dopo, nel giardino, dove c’ è il sepolcro: “Donna, chi cerchi ? “. Come ottimamente afferma G. Vannucci, “Noi siamo cercatori d’ oro, nati dal soffio dello Spirito”. “Cosa cercate ?”.Osserviamo che il Maestro si pone in ascolto, non vuole imporsi, né, tanto meno, indottrinare i due ragazzi. La domanda appare come un amo da pesca, che scende nell’ intimo e tira alla luce cose nascoste.

Gesù, con questa domanda, “pone le sue mani nel profondo della persona”, dove c’è il desiderio: cosa desideri veramente ?. Parole, che sono “come una mano che prende le viscere e fa partorire” (A. Merini ). Gesù, esegeta e interprete del cuore, domanda a ciascuno: dietro a quale sogno cammini ? Non chiede rinunzie o sacrifici, ma invita a rientrare in sé stessi (reditus ad cor= il ritorno al cuore, come dicevano i maestri spirituali): guardare a ciò che accade nello spazio vitale, custodire ciò che si muove e germoglia nell’ intimo. Egli chiede a ciascuno: “Accosta le labbra alla sorgente del cuore e bevi “ (S.Bernardo).

“Rabbì, dove abiti ? . Venite e vedrete “. L’ annuncio cristiano, prima che di parole, è costituito da sguardi, testimonianze, esperienze, incontri e vicinanza. In sintesi, è vita. “E i due discepoli vanno con lui”: “la conversione è lasciare la sicurezza di ieri per il futuro, aperto a Gesù; passare da Dio come dovere a Dio come desiderio e stupore”.

Milioni di persone vorrebbero, anzi sognano di poter passare il resto della vita in pigiama, sul divano di casa. Forse è questo il peggio che ci possa capitare: sentirci arrivati, restare immobili. Al contrario, i due discepoli sono stati formati e addestrati dal Battista a non fermarsi, ad andare e a muoversi in cerca dell’ esodo di Dio e ancora oltre. Come loro, “felice l’ uomo, beata la donna che ha sentieri nel cuore” (Cfr. Sal 86 ).

                                               Mons. Antonino Scarcione

domenica 10 gennaio 2021

Basilica Cattedrale, 11 gennaio 2021 - Celebrazioni nel 328 anniversario del terremoto


 

LA DOMENICA CON GESU', BATTESIMO DEL SIGNORE / B

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie…Come…la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare…così sarà della mia parola…non ritornerà a me senza avere operato ciò che desidero…” Is 55,1-11 . 
“…In questo infatti consiste l’ amore di Dio, nell’ osservare i suoi comandamenti: e i suoi comandamenti non sono gravosi…” 1 Gv 5,1-9 . 
“…Viene dopo di me colui che è più forte di me…io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali…Gesù…fu battezzato nel Giordano da Giovanni…Venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento” Mc 1,7-11.

Il commento del teologo, E. Ronchi, si caratterizza per lo stupore e i delicati sentimenti, che riesce a trasmettere al lettore. Notiamo che il Padre presenta Gesù sulle rive del Giordano, quasi “strappandolo” dall’ anonimato. Certamente, Gesù non aveva alcun bisogno di farsi battezzare. Lo dice anche il celebrante nella terza preghiera eucaristica della S. Messa: “Tu che fai vivere e santifichi l’ universo”. Tu che non solo dai vita alle cose, ma le rendi sante ! Il cielo, l’ acqua, la terra, le stelle, il filo d’ erba. “E subito, uscendo dall’ acqua vide…lo Spirito discendere verso di lui come una colomba “.

“Una danza dello Spirito sull’ acqua” è il primo movimento della Bibbia ( Gen 1,2 ). Una danza nelle acque del grembo materno è il primo movimento di ogni uomo. Venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’ amato, il mio compiacimento”. Tre parole potenti. Innanzitutto, c’ è il “tu”, la parola più importante dell’ universo. C’ è un io che si rivolge ad un tu. A questo punto, osserviamo che il cielo non è vuoto, né muto. E parla con le parole proprie di una nascita. La prima parola è “Figlio”, un termine potente per il cuore. E per la fede. Vertice della storia umana. Dio genera figli di Dio. E i generati, noi (io e tu ), tutti abbiamo il cromosoma divino in noi.

La seconda parola: osservo che il mio nome non è soltanto figlio, ma “l’amato”. Prima che io faccia qualsiasi cosa, prima che io risponda. Così come sono, io sono l’ amato. La terza parola: in te ho posto il mio “compiacimento”. La voce grida dall’ alto del cielo sul mondo e nel cuore la gioia di Dio, che afferma: “Ti amo, figlio, e mi piaci. Sono contento di te. Tu mi dai gioia, sei bello, un prodigio che guarda e respira, ama e si incanta”.

Ma io, con la mia vita accidentata e distratta, quale gioia posso dare a Dio ? Considerando tutte le volte che mi dimentico di Lui ? Eppure, quelle tre parole sono lampada ai miei passi, luce sul mio cammino: “figlio, amato, gioia mia”.

                                               Mons. Antonio Scarcione

sabato 9 gennaio 2021

VEGLIA DI PREGHIERA PER L' UNITA' DEI CRISTIANI. 19 GENNAIO 2021, ORE 18:00, NELLA BASILICA CATTEDRALE DI PIAZZA ARMERINA



 A S.E.Il Vescovo Mons. Rosario Gisana-Città
Ai Componenti dell’ Ufficio E.D.I. di 
Piazza Armerina, Enna, Gela, Niscemi, Riesi
Ai Componenti del S.A.E. –Loro Sedi
Ai Vicari Foranei-Loro Sedi
Ai Sacerdoti- Loro Sedi
Ai Diaconi-Loro Sedi
Ai Pastori- Loro Sedi

P. Armerina, 8 Gennaio 2021

Cari Fratelli e Sorelle,

Premesso che la vigente normativa Civile e quella Religiosa non consentono assembramenti, a salvaguardia della salute dei cittadini, dopo di aver a lungo riflettuto, volendo conservare il patrimonio di esperienza ecumenica, ieri, nei locali della Cattedrale, S.E. il Vescovo ha presieduto una riunione apposita per l’organizzazione di una Veglia di Preghiera per l’ Unità dei cristiani, quale momento qualificante, per sostenere e confortare il popolo santo di Dio in un periodo in cui la pandemia imperversa.

Fermo restando che in tutti e dodici i Comuni della Diocesi le singole Parrocchie e/o Chiese rifletteranno e pregheranno per il grande obiettivo dell’ Unità dei Credenti, la Diocesi celebrerà l’evento, in un’unico Incontro, il 19 Gennaio 2021, alle ore 18:00, in Cattedrale. S.E. il Vescovo, pertanto, rivolge un caldo invito ai Vicari Foranei, al Clero, ai Diaconi e ai Pastori delle varie confessioni religiose.

La cerimonia sarà caratterizzata da: 
1) I Segni: Croce, Bibbia (intronizzazione), Planisfero, Menorah, Carta Ecumenica di Strasburgo; 
2) Cero Pasquale (a cui i convenuti accenderanno la propria candela); 
3) Lettura di testi; 
4) Commento da parte del Vescovo e dei Pastori intervenuti.

Lo Schema della Veglia sarà quello predisposto dalla Comunità Monastica di Grandchamp in Svizzera, regolarmente approvato dai Cattolici (S.E. il Vescovo Spreafico), dagli Evangelici (Luca M. Negro) e dagli Ortodossi ( S.E. Gennadios ). 

Sarà possibile seguire il rito dalla piattaforma informatica della Diocesi.

L’ Incontro è stato preparato con la collaborazione dell’Ufficio Liturgico e della Basilica Cattedrale. 
Si ringrazano: S.E. il Vescovo, il Parroco e Vice-Parroco della B. Cattedrale e il Parroco di S. Francesco di Gela, Don Lino di Dio, Direttore dell’ Ufficio Liturgico.

                                                                                Il Delegato
                                                                    Mons. Antonino Scarcione



mercoledì 6 gennaio 2021

EPIFANIA DEL SIGNORE

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa

“Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te…Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere…” Is 60,1-6 . 
“Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del mistero della grazia di Dio, a me affidato…Le genti sono state chiamate, in Cristo Gesù…a formare lo stesso corpo…per mezzo del Vangelo “ Ef 3,2-3a.5-6 . 
 “Nato Gesù a Betlemme…al tempo del re Erode,…alcuni Magi vennero…a Gerusalemme…Dov’ è colui che è nato…? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti…Il re Erode restò turbato…Si informava…sul luogo in cui doveva nascere il Cristo…Allora Erode…chiamati segretamente i Magi, si fece dire…il tempo in cui era apparsa la stella…Si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino…Entrati nella casa…si prostrarono e lo adorarono…offrirono in dono, oro, incenso e mirra…”. Mt 2,1-12.

L’ importanza dell’ Epifania va evidenziata sia sotto l’ aspetto teologico che sotto quello ecclesiale. In tal senso, la collocazione liturgica dell’ annuncio della Pasqua nella celebrazione dell’ Epifania corrisponde pienamente all’ universalizzazione di cui l’ evento è portatore. Inoltre, come Chiesa cattolica, viviamo, con più consapevolezza, l’ aspetto della mondialità, che sta accompagnando tutte le chiese a “parlare le lingue di tutti i popoli”. Universalità e pluralità sono due dimensioni che dovrebbero emergere anche nelle celebrazioni.

-“I popoli della terra”. Gli scenari delle letture bibliche invitano ad abbracciare tutti i popoli della terra, evidenziando l’ “ospitalità” e la “meraviglia”. E’ importante cogliere il “movimento”, che l’ incarnazione mette in atto nella storia: “Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra”. Nel cuore di ogni persona, di ogni popolo, di ogni cultura, lingua e religione è seminato il desiderio di Dio, il desiderio d’ incontrare il Signore. L’ Epifania sottolinea l’ universalità del Figlio di Dio incarnato, che “è in certo modo unito ad ogni uomo”. E’ l’ universalità della luce, delle stelle e del cielo, che dicono ciò che è comune a tutti, cioè l’ elemento “umano”.

-“Il capovolgimento del potere”. Dalla nascita di Gesù possiamo immaginare l’ inizio di una “caccia al tesoro”, che affonda le sue radici nell’ Antico Testamento. Assistiamo ad un continuo “capovolgimento” delle aspettative umane. Innanzitutto sono “i lontani” a cercare il re dei Giudei. Sono i Magi a mettersi in cammino. I “vicini”, cioè gli abitanti di Gerusalemme, sembrano inerti ed ignari della nascita del Bambino.

La chiave di lettura del capovolgimento può essere un percorso da seguire nella narrazione.

I Magi chiedono informazioni al re Erode, che, invece, è ignaro di tutto. Ed, inoltre, i Magi presumevano che il re dovesse trovarsi nella “capitale”, Gerusalemme, ed invece, la scontata logica umana viene capovolta dall’ umile Betlemme. Erode chiama segretamente i Magi e pone loro una richiesta viziata da un’ intenzione opposta alla loro. “Fatemelo sapere, perché anch’ io venga ad adorarlo”.

Ciò che per i Magi genera gioia, per Erode diventa turbamento ed angoscia. Riconoscere i tanti capovolgimenti che la l’ Epifania mette in atto, significa creare un legame col mistero pasquale, nel quale Dio rivela se stesso nel capovolgimento della croce, sulla quale c’ è scritto: “Questo è il re dei Giudei”.

Il contrasto tra Gesù ed Erode mette in campo due opposte forme di potere: quello fondato sulla fiducia e quello che è alimentato dalla paura. La mitezza del Figlio di Dio, nato bambino a Betlemme, però, è la forma del potere che attira i saggi, raggiunge “i lontani” e converte i cuori.

E noi, a quale dei due poteri ci prostriamo ?

                                                             Mons. Antonino Scarcione

domenica 3 gennaio 2021

Nuovo calendario della raccolta differenziata porta a porta


Dal prossimo 4 gennaio 2021 parte il nuovo calendario della raccolta differenziata porta a porta, come dettagliato nel video spot, pertanto si chiede all'Utenza la massima collaborazione, di differenziare ed esporre i propri rifiuti correttamente, per evitare spiacevoli inconvenienti e disguidi con i nostri Operatori.
Riguardo la raccolta del vetro e metallo potrà essere conferito assieme, negli appositi contenitori, dislocati in tutto il territorio.
Già da qualche giorno siamo partiti con la consegna porta a porta, dei Kit di mastelli per la raccolta differenziata, saranno distribuiti in tutto il territorio, ma purtroppo in leggero ritardo a causa delle restrizioni Covid-19, ma comunque a prescindere dalla consegna, il servizio di raccolta partirà ugualmente in base al nuovo calendario.
Nei prossimi giorni ai nostri Operatori, impegnati nel servizio di raccolta, saranno consegnate delle brochure con il nuovo calendario di raccolta, da consegnare mentre effettuano il ritiro, dando anche possibilità a tutti gli Utenti che hanno la necessità di chiedere una copia; specialmente quella parte di Utenza a cui non sono stati consegnati i kit e che sono sprovvisti di social network.

Grazie anticipatamente per la collaborazione, buona RACCOLTA DIFFERENZIATA.


sabato 2 gennaio 2021

LA DOMENICA CON GESU' , II^ DOMENICA DOPO NATALE. SS. NOME DI GESU'.

    ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“ La sapienza fa il proprio elogio…Prima dei secoli…egli mi ha creato…mi sono stabilita in Sion…in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso…” Sir 24,1-2.8-12 . 
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale…Perciò anch’ io (Paolo)…continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere…” Ef 1,3-6.15-18 . 
“In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…tutto è stato fatto er mezzo di lui…Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni…Venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto…E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” Gv 1,1-18.

Quella di Giovanni, come ottimamente afferma E. Ronchi, che seguiamo in questo commento, è una grandiosa pagina, quasi “l’ ouverture” di una sinfonia. Essa spalanca le porte dell’ infinito e dell’ eterno. Giovanni, qui, compone un poema: ci fa compiere un volo vertiginoso d’ aquila. Egli proietta Gesù di Nazaret verso i confini del tempo e dello spazio. “In principio era il Verbo…e il Verbo era Dio”. Notiamo che queste famose parole coincidono con quelle iniziali della Bibbia. Sono l’ architettura delle cose. “Nel principio e nel profondo, nel tempo e fuori del tempo, tu, o Verbo di Dio, sei e sarai anima e vita di ciò che esiste” ( G. Vannucc) .

Un “incipit” grandioso che, poi, plana tra le tende dell’ immenso accampamento umano: “Venne ad abitare in mezzo a noi”.

Successivamente, il sacro autore apre nuovamente le ali e si lancia verso l’origine delle cose che esistono: tutto è stato fatto per mezzo di Lui. Le quattro parole, “in principio”, “tutto”, “nulla”, “Dio”, ci mettono in rapporto con l’ eternità, con Dio stesso e con tutte le creature del cosmo, elementi connessi tra loro nell’ unico stupendo arazzo dell’ essere. Senza di lui, nulla è stato fatto: non solo gli esseri umani, ma anche il filo d’ erba e la pietra e il passero intirizzito di freddo sul ramo: tutto riceve significato ed è plasmato da lui. E’ un suo messaggio e una sua carezza. E’ la sua lettera d’ amore.

In lui era la vita. Cristo non è venuto a portarci un sistema di pensiero o una nuova teoria religiosa. Ci ha comunicato vita. E, come riferisce Giovanni: “Egli è venuto perché abbiano la vita e l’ abbiano in abbondanza”. E la vita era la luce degli uomini.

Noi cerchiamo la luce ? Contempliamo la vita: essa è come un’ enorme parabola con luci ed ombre. Il Vangelo ci insegna a cogliere, perfino nelle pozzanghere dell’ esistenza, il riflesso del cielo, ad intuire i frutti già in un piccolo germoglio di una pianta in primavera. Cerchiamo luce ? Amiamo la vita, amiamola come la ama Dio, con i turbini e le tempeste, ma anche con il sole e le primule appena nate.

Siamo amici e abbiamo cura della tenda biblica, segno della presenza di Dio nella storia, perché è “ la tenda immensa del Verbo”, la “sorgente d’ acqua”, che scorre nel mondo.

“A quanti l’ hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Ma cosa significhi tutto questo, esattamente, lo ha spiegato alla grande, Papa Francesco nell’ omelia di Natale. “ Dio viene nel mondo come figlio, per renderci figli…Dice a ciascuno di noi: tu sei una meraviglia”. Non sei inadeguato, non sei sbagliato: no, sei figlio di Dio. Sentirsi figlio vuol dire sentire la sua voce che sussurra nel cuore: “Tu sei una meraviglia” ! 

                                                Mons. Antonino Scarcione

venerdì 1 gennaio 2021

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

 ……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa


“…Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia…” Nm 6,22-27 . 
“…Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna…per riscattare quelli che erano sotto la legge…Quindi non sei più schiavo, ma figlio…” Gal 4,4-7 . 
“…I pastori andarono…e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino…Se ne tornarono, glorificando e lodando Dio…Quando furono compiuti gli otto giorni…gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’ angelo..” Lc 2,16-21.

Nella Liturgia odierna, il Capodanno viene celebrato con la preghiera a Dio, affinchè voglia benedire e custodire il suo popolo. Mentre la seconda lettura ci presenta il tema del riscatto dalla schiavitù e l’ adozione a figli di Dio. Il vangelo, in fine, costituisce l’ apoteosi della Madonna: Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre nostra.

Oggi, 1° gennaio 2021, ricorre la 54a Giornata Mondiale della Pace. La nostra breve riflessione privilegia e fa tesoro del messaggio di Papa Francesco. Egli rivolge il suo rispettoso saluto ai Capi di Stato e di Governo, ai responsabili delle Organizzazioni Internazionali, ai leader spirituali e ai fedeli delle varie religioni e agli uomini e alle donne di buona volontà. A tutti formula gli auguri, affinchè quest’ anno possa far progredire l’ umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace tra le persone, le comunità, i popoli e gli Stati.

La sintesi del messaggio è il seguente: “La cultura della cura come percorso di pace. Cultura della cura per debellare la cultura dell’ indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Il S. Padre spiega, quindi, come essa debba indirizzarsi verso la promozione della dignità e dei diritti della persona, perché ognuno vive nella famiglia, nella comunità, nella società, dove tutti i membri sono uguali; il bene comune, la solidarietà, la salvaguardia del creato, perché tutta la realtà è interconnessa.

“Vorrei, aggiunge, invitare i responsabili dei Governi, del mondo economico, di quello scientifico, delle comunicazioni sociali e delle istituzioni educative a prendere in mano questa “bussola” dei principi sopra ricordati, per imprimere una rotta comune al processo di persona di ogni comunità, di ogni popolo”. Le religioni e i leader religiosi, in particolare, possono svolgere un ruolo insostituibile nel trasmettere ai fedeli questi valori. La cultura della cura costituisce, quindi, una via privilegiata per la costruzione della pace.

Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno e di accoglienza. Calibrati sono apparsi i commenti della stampa. Ad es.: “non c’ è pace senza cultura della cura”; “Garantire l’ accesso ai vaccini”; “Siamo tutti chiamati a remare insieme”.

Mons. Antonio Scarcione