"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

sabato 31 ottobre 2015

4 Novembre - giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale.

Riceviamo e Pubblichiamo
Il 4 Novembre, nel giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ricordiamo ed onoriamo i caduti per la patria, per la difesa della pace e la civile convivenza internazionale.

Alle ore 17:00,  raduno in Piazza Garibaldi, il corteo costituito dalle forze dell’ordine e dalla banda musicale, si muoverà percorrendo via Marconi e via Garibaldi, si fermerà in Piazza Generale Litterio Villari per la deposizione di una corona d’alloro in memoria dei Caduti.

Il corteo proseguirà per raggiungere Piazza Cascino con commemorazione al monumento del Generale Antonio Cascino.

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale invitano a partecipare le associazioni e tutta la cittadinanza alla ricorrenza.
                                                  
                                                                                     Il Sindaco
                                                                            Dott. Filippo Miroddi

Chi fuma è scemo, chi non indossa il casco...anche

Governo: dalla Stabilità arriva il nuovo piano anti povertà

La legge di Stabilità per il 2016 contiene misure finalizzate all’adozione, con cadenza triennale, di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclu­sione sociale, istituendo a tal fine un fondo presso il mini­stero del lavoro al quale sono assegnati 600 milioni di euro per il 2016 e 1000 milioni di euro a partire dal 2017. Il pia­no intende così colmare una lacuna, più volte evidenziata, che fa dell’Italia, insieme alla Grecia, l’unico paese europeo in cui manchi uno strumento generale e universale di contrasto alla povertà.

Il piano, si legge nella bozza di articolato prevede una progressione graduale di misure, nei limiti delle risorse disponibili, volte al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale.

Per il primo anno di applicazione, il 2016, 380 milioni delle risorse messe sul piatto sono destinate all'avvio su tutto il territorio nazionale di una misura di contrasto alla povertà, intesa come estensione, rafforzamento e consolidamento della sperimentazione della carta acquisti. Ma nelle more dell’adozione del Piano si garantiscono comunque in via prioritaria interventi per nuclei familiari con figli minori, da definirsi con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità. Obiettivo che viene raggiunto attraverso l’incre­mento del Fondo speciale di cui al decreto legge 112 del 2008, destinato al soddisfacimento delle esigenze di natura alimentare e sanitarie dei cittadini meno abbienti.

220 milioni sono invece destinati all’integrazione delle risorse per l’Asdi, l’assegno di disoccupazione introdotto con il Jobs Act per i disoccupati che abbiano esaurito il trattamento di disoccupazione Naspi, con minori a carico e prossimi al pensio­namento. Che ancora non è decollato per mancanza del regolamento attuativo. A queste vanno comunque aggiunte altre risorse già stanziate per la lotta alla povertà che ne faranno lievi­tare il monte complessivo di­sponibile.

Per gli anni succes­sivi al 2016 le somme messe a disposizione dal Governo finanzieranno uno o più provvedimenti legislativi (contenuti in un collegato alla legge di stabilità che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate) anche attraverso il riordino e la razionalizzazione delle norma­tive in materia assistenziale e sociali, finalizzati all’introduzione di un’unica misura nazionale di contrasto alla povertà e alla razionalizzazione degli strumenti e dei trattamenti esistenti. I dettagli di questo piano non sono noti.

Significativa poi è la previsione di un contribu­to delle fondazioni bancarie all’alimentazione di un «Fon­do per la lotta alla povertà» istituito in via sperimentale, fino al concorso massimo com­plessivo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 ­ 2017 ­ 2018 e tramite conces­sione di un credito d’imposta pari al 75% dei versamenti effettuati al Fondo nel triennio indicato.

                                              Fonte: (www.pensionioggi.it) - articolo di Vittorio Spinelli

2 Novembre commemorazione dei defunti 2015


Anche quest’anno ci siamo, è arrivato il Giorno dei Morti, il solito tram tram al cimitero, un vie vai di gente che si affanna a comprare fiori a lustrare la sepoltura del proprio estinto, per onorare il proprio caro.
I viali pieni di tanta gente, il continuo brusio per qualche giorno prenderà il soppravvento del costante silenzio che regna al Cimitero, il chiacchiericcio di una, cento, mille persone pervaderà quei viali, dalla banale domanda dové la sepoltura di quel parente, di quell’amico, ai discorsi di tutti i giorni, dagli ‘egoismi’ di sempre ai ‘drammi’ familiari, tutto sarà oggetto di discussione anche al Camposanto, ponendo lontano il pensiero che un dì, anche noi, saremo ospiti di questo sacro luogo, lasciando ai posteri la propria memoria e ogni cosa.
                                                    Filippo Rausa

----- La stanza accanto ----
La morte non è niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate mai un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva
ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa
come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra
di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato
del cammino.
                                               Charles Peguy

Corse degli autobus gratis giorno 1 e 2 novembre

Avviso per ai quartieranti, ai concittadini. 

L'Amministrazione Comunale comunica che: Domenica 1 novembre e lunedì 2 novembre la corsa del bus cittadino che porta al cimitero é gratis.

Manifestazione "L'OSPEDALE di PIAZZA ARMERINA NON SI TOCCA"Intervista a...


venerdì 30 ottobre 2015

Oltre 4.000 per manifestare contro il piano dell'Asp 4 della Fidelio

Oltre 4mila persone hanno invaso venerdì 30 ottobre le vie di Piazza Armerina, semplici cittadini, il mondo della scuola, le associazioni Fidapa, Uciim, AIRC e tante altre, i Comitati di quartiere Monte, Castellina Canali, diverse sigle sindacali, così come diversi partiti politici, alcuni sacerdoti tra cui mons. Scarcione, il parroco della Cattedrale don Bognanni che ha portato lo stendardo della Madonna delle Vittorie, che ha sfilato accanto a quello della città di Piazza, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Filippo Miroddi, il Consiglio comunale tutto, naturalmente il Comitato pro-Chiello con a capo la signora Rosa Rovetto e Massimo Di Seri e inoltre molto significativa la partecipazione alla manifestazione di numerosi sindaci, assessori, consiglieri comunali dell’ hinterland piazzese, tutti uniti per tutelare il diritto sacrosanto di avere il proprio ospedale a pochi km di distanza.


La manifestazione è stata aperta proprio dai gonfaloni dei comuni delle città di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Pietraperzia, Leonforte, Mirabella Imbaccari, Raddusa, Mazzarino, Riesi, San Cono, San Michele di Ganzaria, comunità guidate da Amministrazioni “responsabili” che sentono sulla propria pelle l’obbligo di difendere un diritto che è quello della salute e del mantenimento della rete ospedaliera, nella ex provincia di Enna, cosi come in quella di Caltanissetta; inoltre presenti delegazioni delle amministrazioni di Nissoria, Assoro, Agira.

La solidarietà tra queste comunità che hanno tanti interessi in comune, può essere la chiave di volta che deve argine la folle politica sanitaria che mortifica territori e strutture sanitarie secolari; le deleghe in bianco ai manager che non rispondono a nessuno, se non a sistemi pseudo feudali non può più essere condivisa, pena la morte della sanità pubblica a favore di lobby che dietro le quinte tramano.
                                              Filippo Rausa
























Scuole chiuse, allerta meteo per Sabato 31 ottobre


Il sindaco dott. Filippo Miroddi ha diramato l'ordinanza di chiusura delle Scuole per allerta meteo per SABATO 31 Ottobre 2015.

mercoledì 28 ottobre 2015

L'acqua a Piazza Armerina torna pubblica, ma per ora solo sulla carta...


Mercoledì 28 ottobre 2015 il Consiglio Comunale all'unanimità ha votato l'atto di indirizzo per uscire dalle morse di Acquaenna. 

Piazza Armerina è il primo comune nell'ex provincia di Enna a deliberare per riprendere in mano la gestione dell’acqua, già il 14 ottobre, la Giunta Municipale guidata dal Sindaco Filippo Miroddi aveva deliberato, con proposta immediatamente esecutiva, l'avvio dell'iter della gestione diretta dell’acqua.

Infatti, l'emanazione della Legge Regionale n. 19 del 11 agosto 2015, “Disciplina in materia di risorse idriche” prevede entro il 20 Novembre la possibilità ai Comuni di deliberare per riprendere in mano la gestione dell’acqua.

Detto ciò, come scrivevo in un precedente post, in attesa di capire cosa sarà anche di questa legge regionale, possibile di impugnativa per "incostituzionalità", impazienti attendiamo l'evolversi degli eventi, rimarcando che in virtù dello Statuto, questa legge è perfettamente rientrante nelle prerogative dello Statuto Siciliano, che si pone come apripista in Italia per i nuovi modelli di gestione dell’acqua pubblica.

                                      Filippo Rausa

Manifestazione con raduno in piazza Garibaldi, ore 9:00

Ore 9:00 raduno in Piazza Garibaldi, 
ore 9:30 circa partenza del corteo che attraverserà le vie: Marconi, Garibaldi, Santo Stefano, p.zza Generale Cascino, via Generale Ciancio, p.za senatore Marescalchi, via Conte Ruggero, Ospedale Chiello (sit-in presso lo spiazzo antistante il Corpo F intorno alle ore 11:00), dove si terrà un pubblico dibattito con gli interventi dei Sindaci presenti, del Presidente del Consiglio Comunale, dei Parlamentari, regionali e nazionali, e dei rappresentanti delle forze politiche.

Anche Niscemi, dopo Gela e Piazza Armerina, ha aderito alla Città metropolitana di Catania


IL TRIONFO DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATA

Lunedì 25 ottobre 2015, il consiglio comunale di Niscemi ha deliberato l’adesione al nuovo ente di area vasta etneo con 12 voti favorevoli ed 8 contrari sui 20 presenti, cioè il totale dei consiglieri che compongono il civico consesso niscemese: superata, dunque, la soglia della maggioranza assoluta (11 consiglieri) richiesta dall’art. 44 della Lr. 15/2015.
Grande partecipazione popolare all’evento, tantissimi i cittadini niscemesi presenti, a cui si sono aggiunti i cittadini e i componenti dei comitati di Gela e Piazza Armerina, che si sono recati a Niscemi per assistere alla votazione del Consiglio e festeggiare tutti insieme.
“Inutile, quello di Niscemi è stato il “parto più difficile”, ma anche quest’ultima prova è stata superata e Niscemi, con Gela e Piazza Armerina, già da oggi si proiettano all’interno della Città Metropolitana di Catania.
Ci sono tutti gli elementi per poter asserire che quest’area rappresenta un esempio per tutta la Repubblica Italiana: qui, da 10 anni, si lavora ininterrottamente per cambiare la storia, per cambiare i confini territoriali dell’ente intermedio.
È il trionfo della democrazia partecipata, perché la propulsione per centrare questo grande ed importante obiettivo, è venuta tutta dal popolo.
Adesso, conclusa la fase delle scelte, si attende il passaggio burocratico, il Governo Regionale deve produrre il ddl che prende atto delle modifiche avvenute. Dopodiché, seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana, e dopo anni, l’iter sarà concluso.

lunedì 26 ottobre 2015

La Festa dei Morti...

Ormai bussa alle porte il mese di novembre che per noi siciliani è soprattutto il mese dei morti.

La tradizione della “Festa dei Morti” non è altro che la credenza popolare per cui “le anime dei nostri congiunti” più cari, una volta l’anno, la notte dall’ 1 al 2 novembre, escono dalle sepolture e vengono a rallegrare i bambini, lasciando loro secondo i gusti e i desideri ogni più bella cosa.

Il loro ricordo è sacro e vivo nella memoria e nel cuore di tutti, è come se tra di loro ed i morti non si siano spezzati e neppure allentati quegli intimi legami, che li tenevano uniti in vita e che rimangono saldi oltre la morte.

E’ commovente ed affascinante, nello stesso tempo, la visita al nostro cimitero-fiorito, sempre come un lussureggiante giardino, e per le tombe, non importa se umili od imponenti.

Le tremule luci dei lumini con i loro palpiti richiamano i battiti di mille cuori vivi; i fiori recisi, i migliori, deposti sulle tombe, significano una bellezza fragile, un tenero messaggio di gratitudine ed amore; e le visite assidue, alle tombe, presso le quali si riprende e si continua un colloquio muto, mai interrotto, indicano un punto di riferimento costante.

Un giorno importante quindi, ma non solo per i grandi, ma anche e soprattutto per i piccoli, che gioiscono nel ricevere, proprio nel giorno della Commemorazione dei Defunti, i loro giocattoli tanto desiderati ed apprezzati.

Ricordo che da bambini, io e mio fratello, per farci dormire, o comunque per farci stare buoni, mio nonno Rosario era solito raccontarci che una sera dei “Morti”, un I° novembre in cui era tornato tardi a casa per via del suo lavoro, aveva incontrato i Morti in processione, tutti avvolti in bianchi lenzuoli, con una lanterna in mano, che venivano a due a due dal cimitero di Bellia.

Egli voleva vedere se tra quei morti ci fosse sua madre, e domandava loro dove si trovasse, e quelli rispondevano: “Appresso, appresso”.  E pensare, che ci sembrava davvero di vedere quella lunga teoria di fantasmi incappucciati, che dicevano: “appresso, appresso”, e andavamo a letto buoni buoni, sapendo che i morti nel passare per la via ci avrebbero lasciato i regali.

L’indomani eravamo svegliati dagli scoppiettii delle pistole e dei fucili dei bambini del vicinato, allora, con urli e con grida di gioia ci precipitavamo in cucina, nel salotto per trovare il regalo nascosto dove, oh meraviglia delle meraviglie!!, i Morti ci avevano portato proprio quello che noi avevamo desiderato: la pistola a tamburo con tanto di fodero, il fuciletto, ispirati a modelli western, il trenino colla galleria, l’asinello rosso; per le bambine, bambole ricciolute, il classico Ciccio bello, fornelli e pentolame.

Scesi per strada, per tutta la giornata facendo bella mostra del regalo ricevuto, felici e gioiosi giocavamo mimando i soldati italiani in guerra contro i tedeschi, gli indiani con i cawboy. 

Ora del passato, resta il pellegrinaggio al Cimitero.

I bambini d’oggi, che si dice nascono con gli occhi aperti, non credono più ai Morti e il consumismo a portato noi genitori a smetterla con le favole, si preferisce accompagnare i bambini nel negozio e fargli scegliere il regalo che vuole nella bancarella di piazza Cascino.

Inoltre lo strano fascino d’oltre America ha trasportato il mito di Halloween anche in Italia e a giudicare dal successo che questa festa “straniera” riscuote da un decennio fra i giovani, continuare a parlare di Morti e regali pare cosa d’altri tempi.

E poi, a pensarci bene, lo scorso anno diversi bambini, tra loro mia figlia, suonando il campanello di casa, baldanzosi snocciolavano il motto sentito e risentito una miriade di volte, quel “dolcetto o scherzetto” che se ben ricordo la prima volta lo sentii in quel vecchio cartone di Paperino alle prese con Qui, Quo e Qua.

E che dire infine, il 31 ottobre, discoteche, pub e altri locali organizzano serate e nottate all'insegna di horror, vampiri, teschi, fantasmi, pipistrelli e zucche!.

Insomma, una bella carnevalata, per esorcizzare la paura della morte e dell’aldilà.

Dei “Morti” resta il simpatico ricordo solo nel parlare tra amici, dicendo a chi la fa lunga o parla a sproposito: " Ma a chistu chi nu lassanu i morti? ".

Povere tradizioni se ne vanno e noi, da inabili protagonisti le facciamo dileguare anche se con tanta pena al cuore.


                            Filippo Rausa