"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

domenica 31 maggio 2020

Per la seconda domenica consecutiva, niente Messa nella Basilica Collegiata del Crocifisso.


Domenica 31 maggio 2020, è il giorno di Pentecoste, la festività nella quale si ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti con la Madonna nel Cenacolo, avvenuta cinquanta giorni dopo la risurrezione di Cristo.

La Chiesa, in questa solennità, vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano.

Se lo spirito della Pentecoste è questo, certo non si può dire di averlo respirato presso la comunità della "Basilica" Collegiata del Crocifisso, dove da due domeniche, dopo la riapertura delle chiese, precedentemente chiuse a causa del coronavirus, nessun sacerdote è stato più autorizzato a recarsi presso questa importante comunità del nobile quartiere Monte Mira.  

L'impressione è quella di una 'smobilitazione', senza capirne un perché e sarebbe l'ennesima chiesa chiusa in un quartiere che cerca di sopravvivere a decenni di politiche sbagliate, con piani regolatori che piuttosto di recuperare un centro storico unico nel suo genere in Sicilia, lo ha di fatto svuotato, e l'attuale piano particolareggiato di cui tanto si parla, non si capisce bene quali benefici sortirà, e/o quanti cittadini riporterà ad abitare il quartiere. 

La comunità della "Basilica" Collegiata del Crocifisso, non può e non deve “passare sotto le forche caudine”, ovvero, subire una grave umiliazione e mortificazione, cancellando con un colpo di spugna secoli di storia: 
1698 eretta in Collegiata; 
26 settembre 1813 elevata al rango di BASILICA; 
1934 eretta Parrocchia, fino agli anni '80, tuttavia, dopo la soppressione della parrocchia ha continuato a mantenere funzioni di piena autonomia.

A tutto ciò va aggiunto il secolare culto al SS. Crocifisso che si venera in Città già dal 1600 con l'imponente processione del Venerdì Santo, che da questa antica chiesa prende corpo e a cui le varie organizzazioni che nei secoli si sono succedute hanno avuto sempre sede e fonte di evangelizzazione e conversione. 

Tutti i fedeli presenti, oggi, si sarebbero aspettati l'arrivo del sacerdote per la celebrazione della S.Messa e invece i vari appelli sono passati inosservati, inascoltati; anche se a dire il vero, questi sono stati ricevuti chiari e forti, ma invece di sortire un effetto pro, hanno creato un che di stizza, di risentimento in Curia, che non ha prodotto la presenza di un sacerdote per celebrare Messa. 

La comunità ciononostante si è raccolta in preghiera e dopo avere ascoltato le pertinenti comunicazioni di Carmelo Cosenza, responsabile dell'Associazione Portatori e Portatrici, nonché ministro straordinario dell'Eucarestia, ha invitato tutti alla recita del Santo Rosario.

Subito dopo la recita del S.Rosario, intorno alle 11:00 tra lo scoramento dei presenti, increduli per il persistere di questo stato di cose, sono state raccolte tra i fedeli le somme necessarie per il pagamento della fattura elettrica.

La lapide che testimonia la elevazione della
COLLEGIATA CROCIFISSO a BASILICA
Ora, aldilà di considerazioni personali, più o meno legittime, afferma il presidente Carmelo Cosenza, ma come si può di punto in bianco determinare una situazione del genere?.   

Quali sono le motivazioni che inducono il Vescovo a non destinare un sacerdote per la sola messa domenicale nella Basilica Collegiata del Crocifisso?.   

Domande di dominio pubblico che innescano rabbia e incredulità in una Comunità che dovrebbe essere aiutata e invece questa viene mortifica, colpendola al cuore, la dove si celano i ricordi, la passione, l'amore e le mille attività fatte per venerare e per la devozione al Crocifisso, che si tramandano di padre in figlio; sperando forse, chissà, il travaso in altra chiesa. 

Questi esperimenti, che sanno di minestra riscaldata non sortiranno mai l'effetto sperato, un film già visto con altri interpreti caduti chissà perché in "disgrazia". 

Nei prossimi giorni, conclude Cosenza, spero di potere essere ricevuto dal Vescovo, con una piccola delegazione, e di incontrare il parroco della Cattedrale, per cercare di trovare una soluzione a questa incresciosa situazione e porre la parola fine a questa storia che vogliamo al più presto dimenticare.

                                                                                  Filippo Rausa

sabato 30 maggio 2020

La Domenica con Gesù, di PENTECOSTE / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Si trovavano tutti insieme…Apparvero loro lingue come di fuoco…che…si posarono su ciascuno di loro…e cominciarono a parlare in altre lingue…” At 2,1-11 . “…Vi sono diversi carismi…diversi ministeri…diverse attività, ma uno solo è Di, che opera tutto in tutti…” 1 Cor 12,3b-7.12-13 . “…Mentre erano chiuse le porte…venne Gesù…e disse: Pace a voi…Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati…” G 20,19-23.

Seguiamo le linee della riflessione di Roberto Laurita, redattore de “Il Servizio della Parola”. Il cambiamento degli apostoli nella Pentecoste, con l’ effusione dello Spirto Santo, è ben visibile, è sotto gli occhi di tutti. Che cosa ha fatto, di quegli uomini paurosi e fragili, che hanno abbandonato Gesù, dei missionari coraggiosi, trasformandoli in strenui difensori del Vangelo ? Che cosa ha permesso loro di affrontare fatiche e privazioni, ostilità e calunnie, condanne e persecuzioni e, il persino, martirio ? La risposta è semplice: il dono dello Spirito Santo, che li ha trasformati e ne ha fatto uno strumento della grazia.

Riconoscere l’ azione dello lo Spirito in sé stessi e negli altri, non è un’ opera di pochi esperti, ma è l’esperienza di ogni discepolo di Gesù.

Riconoscere lo Spirito, innanzitutto, nella propria vita, cioè lasciarsi condurre da lui come docile argilla nelle mani del vasaio, per il disegno di Dio. Non è un passaggio magico, ma un cambiamento dentro il cuore e la mente, nei gesti e nelle parole, e raggiungere le zone più profonde dell’ anima, là dove hanno origine scelte e decisioni.

Lo Spirito ci illumina, quando apriamo il vangelo e comprendiamo il senso profondo delle parole di Gesù. Egli, attraverso il testo, ci guida all’ incontro con il Signore risorto, affinchè possiamo metterci sui suoi passi.

Lo Spirito ci sostiene attraverso i Sacramenti, nei quali agisce da protagonista, per trasfigurarci e sostenerci nei momenti significativi e nello scorrere del tempo. Lo Spirito ci viene incontro attraverso coloro che vivono accanto a noi e anche attraverso gli imprevisti di ogni giorno. Ma il cristiano rileva l’ opera dello Spirito non solo dentro di sé: egli scopre con gioia ciò che accade in tutti gli uomini e le donne, che cercano Dio con cuore sincero, che desiderano la giustizia e la pace, che agiscono con misericordia e solidarietà a favore del prossimo.

Bisogna avere occhi buoni, però, per accorgersene. Un cuore desto e vigilante. Perché ciò che lo Spirito genera è spesso sorprendente e al di là delle nostre attese. Egli si manifesta con libertà , come e dove vuole, Ciò rende tutto veramente eccezionale. Perché lo Spirito ci precede, va oltre i nostri pensieri e ci fa toccare con mano la novità del Vangelo, che diventa realtà. 

                                   Mons. Antonino Scarcione

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venerdì 29 maggio 2020

No MOUS, SI MOUS, No 5G Si...5vedrà...

Di seguito riportiamo l'articolo tratto dal quotidiano La Sicilia, cronaca provinciale di mercoledì 27 maggio 2020, a firma di Marta Furnari, che ritorna sull'argomento 5G.

STAZIONE MILITARE AMERICANA MOUS di NISCEMI
Sulla vicenda 5G, il nobile quartiere Monte Mira ribadisce che non vi sono elementi per sostenere che questa tecnologia non porti con sé pericoli che rischiamo di sottovalutare, ma quello che più ci preoccupa è la quantità di informazioni antiscientifiche che vengono fatte passare, qualche volta anche in buona fede, in nome del principio di precauzione.

Paradossalmente oggi ci si "preoccupa" forse con troppa enfasi del 5G quando a pochi km da Piazza Armerina, precisamente a Niscemi incombe una base, la stazione militare americana MOUS, un sistema militare per comunicazioni satellitari con tre mega-antenne paraboliche, una stazione di trasmissione radio navale, sotto forma di onde elettromagnetiche a banda stretta e ad alta frequenza (le cosiddette Uhf, onde radio fino a 3 gigahertz), già funzionante da diversi anni. 

Ricorderete tutti le battaglie degli attivisti NO MOUS, sul pericolo dovuto alla grande quantità di onde elettromagnetiche concentrate in un solo luogo, queste non fanno più notizia, non fanno più paura, a suo tempo la giustizia italiana, i tribunali di Caltagirone e Catania hanno assolto tutti gli attori della vicenda, tutto apposto. 

A distanza di qualche anno, tanto per non perdere il vizio di dire NO si corre e si rincorre un'altra storia, quella del 5G, povera Patria, tra qualche tempo anche su questa vicenda, racconteremo com'è andata a finire, ricordando le scaramucce e l'infantilismo di tanti paladini del No su tutto.  


Il desiderio della comunità, che venga celebrata Messa la Domenica

Domenica è ormai alle porte, l'augurio dei fedeli che solitamente frequentano la Collegiata del SS. Crocifisso è quello di non aspettare invano l'arrivo del sacerdote per la celebrazione della S.Messa.



mercoledì 27 maggio 2020

TUTTI A MESSA TRANNE I FEDELI DEL CROCIFISSO

 
Domenica scorsa 24 maggio, dopo tre mesi di chiusura totale, per i noti fatti legati alla pandemia del coronavirus, mentre in Città in tutte le chiese veniva officiata la S.Messa, nell'antica "Basilica" Collegiata del SS. Crocifisso, i numerosi fedeli hanno aspettato invano l'arrivo del sacerdote.
 
Smarrimento e sorpresa per i tanti fedeli legati alla comunità del SS. Crocifisso, fra tutti il presidente dell’associazione dei portatori del Crocifisso, Carmelo Cosenza. 
 
Abbiamo aspettato invano l'arrivo del sacerdote, eppure, dice Cosenza, lo scorso febbraio avevamo avuto garanzie da parte del Vescovo, mons. Rosario Gisana, che assicurava che la chiesa del Crocifisso non doveva temere nulla sulla sua sorte futura. 
 
Tutto ciò perchè, dopo il trasferimendo del rettore don Franco Greco da Piazza Armerina a Gela, la chiesa è rimasta priva di una guida spirituale, e le Sante Messe domenicali sono state garantite da sacerdoti che si sosno alternati negli ultimi mesi.
 
Il presidente dei portatori Carmelo Cosenza, mette le mani avanti e smorza qualsiasi polemica, e a nome di tutta la comunità della Rettoria del SS. Crocifisso formula un accorato appello a Sua Eccellenza il Vescovo, chiedendo, di porre rimedio a questa incresciosa situazione e che almeno la domenica si possa partecipare alla liturgia della Santa Messa nella chiesa dove siamo cresciuti e dove è ancora forte il sentimento di appartenenza alla comunità.
 
Il Presidente del nobile quartiere Monte Mira, Filippo Rausa, appresa la notizia si dice dispiaciuto che domenica i fedeli abbiano aspettato invano l'arrivo del sacerdote presso la Collegiata del Crocifisso. 
 
L'augurio è che il Vescovo, anche in considerazione dei nuovi sacerdoti che prossimamente designerà, possa destinarne uno alla Collegiata, che comprende anche le chiese di San Martino e San Nicolò, l'antico territorio della parrocchia soppressa nel corso degli anni '80. 
 
Forse, ma questa è soltanto un'idea di Rausa, sarebbe auspicabile che anche la chiesa rettoriale degli Angeli Custodi, retta dalle suore francescane, e dove attualmente la S.Messa è officiata da un sacerdote anziano, don Ferrigno, fosse "aggregata" alla Collegiata per disciplinarne una comune azione pastorale.
 
L'auspicio, che gli appelli rivolti al Vescovo non rimangano parole al vento, ma che invece trovino una definizione che permetta alla comunità di questo importante angolo di quartiere, di continuare ad avere un luogo di riferimento, la "CASA" del SIGNORE.
 

martedì 26 maggio 2020

Giovedì 28 maggio ritorna in via sperimentale il mercato settimanale in piazza Falcone Borsellino


Basilica Cattedrale, sabato ore 18:00 MESSA CRISMALE


Militari delle Forze Armate "Operazione Strade Sicure" impiegate nella città dei mosaici nei servizi dei controlli COVID 19.

Tratto da 
di Ranieri Luca Ferrara

Militari delle Forze Armate dell' "Operazione Strade Sicure" impiegate nella città dei mosaici nei servizi dei controlli COVID 19.

La decisione è stata adottata dall'Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che ha previsto ad Enna e provincia, l’impiego dell'Esercito Italiano per le accresciute esigenze delle forze dell'ordine e per i maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del Covid-19.

Così stamani, militari in pattugliamento e servizi di controllo in pieno centro urbano. Sono gli uomini del 62° Reggimento Fanteria Sicilia di Catania, il cui contingente impiegato in questa provincia sarà di stanza presso la base addestrativa Aosta di contrada Bellia.

Tale personale, in relazione alle specifiche competenze e professionalità, affiancherà la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, operando nel territorio di vari comuni dell’ennese con 2 equipaggi giornalieri in sinergia con le pattuglie già predisposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Nei luoghi di più alta aggregazione dei cittadini, saranno svolti servizi di pattugliamento delle strade in chiave di prevenzione per il contenimento dell’attuale fase di emergenza sanitaria in scrupolosa osservanza delle misure di distanziamento sociale e del tassativo divieto di assembramenti o aggregazioni di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Già da stamattina i primi controlli dei militari che hanno preso servizio in città insieme ai poliziotti del commissariato.

Sono in vendita le mascherine con i colori e l'araldica del Quartiere, anti coronavirus

 
Il nobile quartiere Monte Mira al tempo del coronavirus. 
 
Attraverso una nota sartoria locale, ci siamo fatti realizzare una mascherina personalizzata con i colori e l'araldica del Quartiere.
 
Un gadget che tra qualche tempo restera a ricordo di questo triste periodo, ma che certamente contribuirà tra le tante cose a testimoniare una fase della nostra vita, vissuta con angoscia, da raccontare ai nostri nipoti.  

Le mascherine sono in vendita alla modica cifra di €2,00 per informazioni e/o acquisto contattate il seguente numero di telefono Filippo Rausa: 338.8397598; o i Soci del nobile quartiere.
 
Di seguito alcuni scatti fotografici con il Flash mob in piazza Castello alla presenza di alcuni soci del quartiere.

I racconti brevi, "Pensare al femminile"


Un mattino un uomo torna dopo molte ore di pesca e decide di fare un sonnellino.

La moglie, sebbene non sia pratica del lago, decide di uscire in barca.

Accende il motore e si allontana dalla riva per una breve distanza: spegne il motore, butta l’ancora, e inizia a leggere il libro che aveva portato con sé.

Una guardia forestale arriva e con la sua barca si avvicina a quella della donna:

“Buongiorno Signora. Le posso chiedere che cosa sta facendo?”

“Sto leggendo un libro, vede?” risponde lei.

“Signora, lei si trova in una zona in cui è vietata la pesca!”

“Agente, io non sto pescando. Sto leggendo il mio libro!”

“Signora, lei però ha con sé in barca tutta l’attrezzatura necessaria alla pesca. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto”.

“Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale” ribatte la donna.

“Ma se non l’ho nemmeno toccata!” dice la guardia forestale.

“Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento!”

“Le auguro buona giornata, signora” La guardia se ne va.

lunedì 25 maggio 2020

5G: che cos’è e perché non c'è da allarmarsi


Di seguito un interessante articolo tratto da ALTROCONSUMO, l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori più diffusa in Italia, che si pone come obiettivo l'informazione e la tutela dei consumatori, attraverso le sue numerose pubblicazioni, i servizi di consulenza e l'azione di lobby politica a difesa dell'interesse generale tanto a livello nazionale che internazionale. 

Sulla vicenda 5G, il nobile quartiere Monte Mira ribadisce che non vi sono elementi per sostenere che questa tecnologia non porti con sé pericoli che rischiamo di sottovalutare, ma quello che più ci preoccupa è la quantità di informazioni antiscientifiche che vengono fatte passare, qualche volta anche in buona fede, in nome del principio di precauzione.

Articolo Tratto da 
   di Stefania Villa


Il 5G è la tecnologia di rete mobile che si prepara a superare l'attuale 4G LTE. Al momento è in fase sperimentale in alcune città. Abbiamo fatto le prime prove sul campo: la rete è ancora instabile, ma come funzionerà e quali i pro e i contro che potrebbe comportare in futuro? Tanti i timori sui pericoli per la salute, persino rispetto a una sua possibile correlazione con la diffusione del coronavirus: ma non fatevi allarmare da tutto ciò che si sente dire. Abbiamo analizzato gli studi più citati a riguardo.
 
L'Italia si sta preparando a quella che viene definita la "rivoluzione" del 5G. Ma, mentre le sperimentazioni di questa nuova tecnologia di connessione mobile sono già in corso, circolano anche grandi timori sui rischi che potrebbe comportare per la salute pubblica. Ecco cos’è il 5G e perché non bisogna allarmarsi.

Cos'è il 5G

Con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa “quinta generazione”, che segue le precedenti 2G, 3G e 4G, è quindi la tecnologia di connessione che utilizzeranno i nostri smartphone, ma anche e soprattutto i tanti di oggetti connessi (IoT, Internet of things) intorno a noi, destinati a essere sempre più numerosi (elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi…). Una delle caratteristiche principali di questa rete è, infatti, proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi.
Non si tratta, inoltre, della semplice evoluzione dell’attuale rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato.

Quando arriverà il 5G

L'implementazione della rete 5G sta attraversando una fase sperimentale in alcune aree del territorio italiano e il 2020 – secondo quanto annunciato – dovrebbe essere l’anno in cui si raggiungono copertura e servizi maggiori. Per le sperimentazioni, gli operatori sono attivi in modo differenti in varie città: ad esempio Vodafone sta coprendo Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Tim è presente in città come Torino, Genova, San Remo, San Marino, Bari e Matera. Wind Tre ha puntato ad esempio su Prato e L’Aquila. Iliad sembra da tempo sui blocchi di partenza. Tim e Fastweb già mesi fa promettevano diffusione a tutti entro il 2020, così come Vodafone sul sito annunciava una copertura del territorio italiano, progressivamente nelle principali città, nel corso dei prossimi anni.

Vantaggi e svantaggi

Rispetto alle precedenti tecnologie, permette maggiore velocità di trasmissione, tempi di risposta (latenza) più rapidi e la possibilità di gestire un numero molto superiore di connessioni in contemporanea.
Per quanto riguarda la velocità, potenzialmente il 5G può arrivare fino a 10 Gigabit per secondo. La prospettiva più accreditata ipotizza però una velocità 10 volte più elevata rispetto al 4G. Se quindi, per fare un esempio, consideriamo di passare dai 25 megabit al secondo del 4G ai 250 megabit al secondo del 5G, si potrebbe scaricare un cd audio (700 megabyte) in una ventina di secondi, contro gli attuali 4 minuti.
Le prestazioni saranno superiori soprattutto in termini di latenza, cioè di tempi di risposta al comando dato all’oggetto connesso (ad esempio, se pensiamo alle auto connesse, è il tempo che trascorre tra quando un sensore per la strada che indica lo stop trasmette all’auto il comando di fermarsi e il momento in cui l’auto effettivamente si ferma). Questo tempo di risposta scenderà a 1-10 millisecondi, circa 10 volte meno degli attuali 50-100 millisecondi del 4G (e questo è uno degli aspetti considerati più importanti per i nuovi servizi digitali che si pensa di sviluppare).
Il fatto che gran parte del lavoro, nelle reti 5G, sia fatto dal sistema di antenne e non dall'hardware dello smartphone, potrebbe anche comportare un notevole risparmio energetico, con una maggiore durata delle batterie dei device.
I veri cambiamenti per le persone, però, non saranno solo relativi alla velocità e alle prestazioni dei loro dispositivi, saranno legati soprattutto ai potenziali nuovi servizi possibili.

Usare il 5G: quali cellulari lo supportano

I modelli di telefono in vendita in Italia che supportano le reti 5G aumentano e il loro prezzo varia molto, si va dai circa 400 euro ai circa 1.300 euro. Ecco quali sono al momento i telefoni 5G disponibili sul mercato (dati aggiornati ad aprile 2020).
  • Huawei  Mate Xs 5G
  • Huawei  P40
  • Huawei  P40 Pro
  • Huawei  Mate 20x 5G
  • LG  V50 ThinQ 5G
  • Oppo Reno 5G
  • Samsung Galaxy S20 5G
  • Samsung Galaxy S20+ 5G
  • Samsung Galaxy S20 Ultra 5G
  • Samsung Galaxy Note 10+ 5G
  • Samsung Galaxy S10 5G
  • Vivo Nex 3 5G
  • Xiaomi Mi Mix3 5G 
Ne abbiamo testati diversi. I risultati sono qui (per vederli seleziona “5G” nei filtri).

Il 5G: effetti sulla salute

Nonostante il panico scatenatosi intorno al 5G (si teme sarà causa di varie malattie, ad esempio tumori), al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno (non ci sono risposte chiare e definitive neanche sulle tecnologie precedenti, figuriamoci sul 5G che è ancora agli albori). Per poter valutare i potenziali effetti negativi sulla salute del 5G possiamo però rifarci alle prove disponibili sugli effetti delle emissioni legate a 2G e 3G, cercando di ipotizzare cosa possa verificarsi in conseguenza di esposizioni differenti. Ma anche in questo caso, serviranno anni di studi dalla sua diffusione per avere risposte chiare. Quello che sappiamo fino ad ora, però, rassicura più che allarmare: il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore (spieghiamo in seguito perché). Inoltre resta fermo il fatto che, anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna. Con una rete di questo genere, per la capillarità delle antenne del 5G, l’intensità dei segnali necessari e le frequenze utilizzate, viene da pensare a un’esposizione limitata e dagli effetti negativi paragonabili o addirittura inferiori a quelli derivanti dall’uso di tecnologie precedenti.

Quali sono i timori?

Ecco quali sono i dubbi che potrebbero venire sul 5G se ci si ritrovasse a leggere un po’ di contenuti circolanti sul tema. Ed ecco perché in molti casi si tratta di false credenze o “mezze verità”, che vanno molto ridimensionate.

Conclusione: le onde elettromagnetiche sono pericolose?

Sulle onde elettromagnetiche emesse con il 5G, come dicevamo, non ci sono ancora dati che permettono di capire se ha effetti dannosi. Ci sono dati validi, riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, sull’esposizione alle frequenze di 2G e 3G, dati che non danno ancora risposte definitive e che, comunque, non possono essere trasferite in automatico sul 5G (antenne e frequenze sono molto diverse).
Si tratta, comunque, di analisi da cui emerge un quadro contraddittorio, ma tendenzialmente non preoccupante. Alcuni studi di tipo caso-controllo (basati sul confronto tra malati e sani rispetto al tipo di esposizione che hanno avuto in passato) hanno rilevato un lieve aumento del rischio di tumori cerebrali e del nervo acustico nelle persone con un uso elevato e prolungato del cellulare (non si parla di antenne), mentre altri studi epidemiologici (considerati più chiari nelle conclusioni perché verificano nel tempo l’emergere dei casi), ci dicono che da prima dell’arrivo del cellulare ad oggi non c’è stato un aumento significativo dei tumori ascrivibile all’uso del cellulare. Lo Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) sulla base di queste analisi, ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come "possibilmente cancerogeni": è il livello più basso di rischio, usato quando ci sono prove limitate. Sulla base di quello che vediamo, quindi, non dobbiamo preoccuparci particolarmente; ma per evitare qualsiasi tipo rischio anche solo potenziale, è sempre meglio adottare alcuni semplici accorgimenti in modo da ridurre l’esposizione di testa e corpo alle emissioni dei cellulari. E bastano davvero pochi centimetri perché il livello di esposizione si riduca drasticamente: ne abbiamo parlato qui.
 
 

L'Aforisma della Settimana


domenica 24 maggio 2020

La Domenica con Gesù, ASCENSIONE DEL SIGNORE / A

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale

“…Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi…” At 1,1-11 . 
“Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno Spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui…” Ef 1,17-23 . 
“…Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…” Mt 28,16-26.

Oggi, 24 maggio, liturgicamente, celebriamo l’ Ascensione del Signore. Essa coincide con la 54° Giornata delle Comunicazioni sociali. Appare fondamentale, quindi, individuarne il significato e comunicarlo ai lettori con il linguaggio più semplice possibile. Vediamo che Gesù lascia la terra con un bilancio “deficitario”: soltanto undici uomini impauriti e confusi e un nucleo ristretto di donne coraggiose e fedeli. Lo hanno seguito nelle vie e nelle piazze della Palestina. Non hanno capito molto, ma lo hanno amato tanto. Ci sono tuti all’ appuntamento sul monte. Gesù, adesso, può tornare al Padre: sa che nessuno di essi lo dimenticherà. Come afferma E. Ronchi, “essi però dubitavano”. Notiamo che Gesù compie un atto di grandissima “illogica fiducia” in persone che ancora dubitano.

Perché non esiste fede vera senza dubbi. I dubbi li avremo sempre con noi. Ma se interroghi i discepoli, scopri che essi da apparenti nemici diverranno difensori della fede e la proteggeranno dall’ assalto dalle risposte superficiali. Gesù affida il mondo alla fragilità degli Undici, e non all’ intelligenza dei primi della classe; affida la verità a coloro che dubitano, chiama i claudicanti ad andare fino agli estremi confini della terra, ha fede in noi che non abbiamo fede salda in lui.

“A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra…Andate dunque. Bellissimo quel “dunque”: quindi, il mio potere è il vostro; ogni cosa mia è anche vostra: sono io quello che vive in voi. Andate. Fate discepoli tutti i popoli. Con quale scopo ? Quello di arruolare devoti, rinforzare la fila ? Certamente no, ma per “un contagio”; quasi, “un’ epidemia di vita e di nascite”. E, successivamente, il Signore lascia il testamento: “Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Cosa sia l’ Ascensione, lo capiamo da queste parole. Gesù non è andato lontano, ma si è fatto più vicino di prima.

Se prima era insieme con i discepoli, ora sarà dentro di loro. E’ asceso nel profondo delle cose, nell’ intimo del creato e delle creature. “Il Risorto avvolge misteriosamente le creature e le orienta ad un destino di pienezza. I fiori del campo e gli uccelli, che egli contemplò con i suoi occhi, ora sono pieni della sua presenza luminosa” (Cfr. “Laudato SI’ ).

Chi sa sentire e godere questo mistero, cammina sulla terra come dentro un tabernacolo, dentro un battesimo infinito (E. Ronchi ).

                                                        Mons. Antonino Scarcione

venerdì 22 maggio 2020

I quattro Quartieri storici della Città, puntualizzano e mettono le mani avanti sulla "questione" Borgo San Giovanni



Al Signor Sindaco del Comune di Piazza Armerina 
Avv. Nino CAMMARATA 

Al Presidente del Consiglio Comunale 
Prof. Marco INCALCATERRA 

All'Assessore al Turismo 
Sig. Ettore MESSINA 

Noi sottoscritti Stefano DI DIO Priore del Magistrato dei Quartieri, Salvatore ARENA Presidente del Comitato Quartiere Canali, Leonardo ARENA Presidente del Comitato Quartiere Casalotto, Massimo DI SERI Presidente del Comitato Quartiere Castellina e Filippo RAUSA presidente del Comitato Quartiere Nobile Monte Mira 

Venuti a conoscenza della costituzione dell’Associazione Borgo San Giovanni e, apprendendo anche le finalità che si prefigge di realizzare (sociali, culturali, ecc), questo non può che riscontrare il nostro plauso e la nostra gratitudine, atteggiamento da Noi assunto negli anni, rispetto ad ogni altra Associazione che è nata a Piazza Armerina. 

Con riferimento all’area che il Borgo in questione, impropriamente, vorrebbe comprendere, occorre precisare che tale porzione di territorio interessata ricade, di fatto, all’interno di due dei quattro Quartieri storici: il Quartiere Castellina da un lato ed il Quartiere Canali dall’altro. Ne sono esempio la Via Garibaldi, la Via Mazzini e la via Roma oramai da anni, più di 30, teatro di attività dei due Quartieri. Per tale ragione i Quattro Quartieri Storici non tengono assolutamente conto del, seppure antico, retaggio territoriale al quale l’Associazione Borgo San Giovanni allude e che nei secoli è passato ad un mero ricordo. 

Di contro gli antichi Quartieri cittadini Monte Mira, Castellina, Canali e Casalotto dalla loro costituzione, avvenuta con atto notarile in Comitati di Quartiere (come previsto dal Codice civile), negli ultimi 37 anni di attività e costante impegno sul territorio cittadino, non hanno mai registrato alcun interesse da parte di coloro che oggi istituiscono detto Borgo ad interessarsi della vita della Città o ancor più nello specifico della zona da loro stessi indicata. 

Non vi sarebbe stata, nella eventualità, alcuna causa ostativa alla loro partecipazione attiva all’interno di un Comitato di Quartiere. Questo è quello che accade ormai da decenni: i cittadini si riconoscono, scegliendolo, all’interno di una delle quattro bandiere, partecipando attivamente senza scalate al potere e senza competizione, ciascuno offrendo il contributo che può. 

In merito alla manifestazione Palio dei Normanni che si svolge sin dal 1952, giunta nel 2019 alla sua 64^ edizione, va fatto ben altro discorso. 

La kermesse storica, che richiama ormai da decenni turisti da ogni parte del mondo, ruota attorno ai Quattro Quartieri i quali si contendono la vittoria, nel più alto rispetto della sana competizione, in quella che è la nota “ QUINTANA ” così detta proprio perché sono cinque i cavalieri per ogni Quartiere, i Quartieri sono e restano quattro. 

Circa la supposta partecipazione di detta associazione al Palio, a nostro avviso, qualora ne faccia richiesta, potrà e dovrà senz'altro avere luogo ma con riferimento alla sola ed esclusiva parte inerente al corteo storico al pari di altre Associazioni che negli anni ne hanno preso parte ed alle quali riconosciamo comportamenti esemplari valutandoli non come un minus per la manifestazione, e quindi per il corteo, ma un plus. Alla stessa stregua il Borgo San Giovanni ben potrà prendere parte alla storica manifestazione Palio dei Normanni, quale Borgo cittadino “soppresso”, ma naturalmente non potrà, per nessuna via, pensare di poter partecipare alla Giostra del Saraceno. 

Ricordiamo, ma per eccesso di puntualità di ragionamento, che esiste un albo d’oro del Palio che concerne le vittorie che negli anni i singoli Quartieri hanno riportato. 

E' noto che ogni Comitato di Quartiere custodisce gelosamente all’interno della propria sede, che nasce all’interno di ogni Quartiere, i Palii vinti negli anni, realizzati per l’occasione da un Artista locale, diverso ogni anno. 

Ci corre l'obbligo altresì di ricordare che, negli scorsi giorni abbiamo avuto con le S.L. ( Sindaco, Assessore Messina e Cons. Comunale nonché Coordinatore del Palio Dino Vullo la prima ; Sindaco, Presidente del Consiglio prof. Marco Incalcaterra, C. Comunali Gagliano e Paffumi la seconda ) due riunioni in merito alla vicenda, nel corso delle quali abbiamo rappresentato il Nostro pensiero, Registrando con piacere da parte dell’Amministrazione e dei Consiglieri piena condivisione, ferma restando da parte di tutti la disponibilità al dialogo più proficuo. 

In conclusione, non volendo sottolineare l’ovvio, ma prefiggendoci sempre di porre alla base delle nostre decisioni il rispetto ed il confronto, sperando che questo sia reciproco, è nostro più assoluto convincimento che il Borgo San Giovanni o Associazione Borgo San Giovanni, che dir si voglia, non potrà mai prendere l’appellativo di Quartiere e come tale mai potrà essere considerato. 

                               Firmato 
i Presidenti dei Quartieri
il Priore del Magistrato 





Basilica Cattedrale, ore 18:00 Celebrazione Eucaristica per Santa RITA


giovedì 21 maggio 2020

I racconti brevi "Una pietra in regalo"


Una donna saggia che viaggiava attraverso le montagne trovò una pietra preziosa in un ruscello.

Il giorno dopo trovò un altro viaggiatore che stava morendo di fame, e la donna saggia aprì la borsa per condividere il suo pasto.

L'affamato viaggiatore vide la pietra preziosa e chiese alla donna se gliela dava.

La donna lo fece senza esitare.

Il viaggiatore partì, compiacendosi della sua buona fortuna. Sapeva che la pietra valeva sufficientemente per dargli sicurezza per tutta la vita. Ma qualche giorno più tardi tornò a restituire la pietra alla donna saggia.

"Ho riflettuto" - disse - "sul valore della pietra, ma te la restituisco con la speranza che tu mi possa dare qualcosa di ancora più prezioso". Poi aggiunse:

"Dammi quello che hai dentro di te che ti ha permesso di regalarmi la pietra".

martedì 19 maggio 2020

I soci del Nobile quartiere Monte Mira diserbano le aree verdi del quartiere


Martedì 19 maggio 2020 i soci del Nobile quartiere Monte Mira come da consuetudine si sono adoperati per la diserbatura straordinaria delle aree verdi del quartiere, luogo di incontro e socializzazione di grandi e bambini.
Muniti di tanta buona volontà e di 3 decespugliatori hanno ridato lustro al giardino Carmelo Scibona di via Floresta, poiché negli ultimi due mesi e mezzo, per via del coronavirus che ha tenuto tutti a casa, non era stato attenzionato.
Inoltre, sono state ripulite la via Floresta, il grande cortile che immette nei locali della sede del quartiere, parte dell'aiuola di piazza Castello, che comunque nei prossimi giorni sarà oggetto di intervento con un trattore, e la stessa omonima piazza piena di erba parietale.  Come ogni anno, l'impegno del Comitato di quartiere non si è fatto attendere, costante e prezioso che ormai dura da oltre 37, da quando nel lontano 1983 venne costituito ufficialmente il Comitato di quartiere che è al servizio della comunità.