"Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata" (Margaret Mead)



Quello che fai per te stesso morirà con te,quello che fai per gli altri rimarrà per sempre


Palio dei Normanni, 12/13/14 agosto

giovedì 31 ottobre 2019

Il Blog del nobile quartiere Monte Mira festeggia 10 anni di vita...

Sono trascorsi DIECI anni da quel lontano 2009 e sono ancora qui, fra alti e bassi, a far da cronista ed a raccontare la “storia, le iniziative” di un quartiere, che giorno dopo giorno scorre puntualmente via.

Il blog è un impegno consistente e sottrae molto tempo a tutto il resto, ma questa mia affermazione era messa in conto, ed ogni anno ne ho conferma, tuttavia, la soddisfazione di avere un seguito e di essere puntualmente letto da migliaia di quartieranti, concittadini, ed oltre, mi spinge ad andare avanti continuando a tirare la carretta.   

Ad onor del vero, questo mio impegno è condiviso da un grande uomo, che dal 2011 è il titolare della rubrica settimanale il “Commento domenicale alla S. Messa”. Mons. Antonino Scarcione, da ben 8 anni cura detta rubrica, che ha un ottimo riscontro tra gli appassionati lettori del blog; una rubrica che non ha eguali nei blog generalisti come il nostro, un primato in assoluto.

Diverse statistiche dicono che molti blog vengono abbandonati dopo tre mesi, potrei fare l’esempio di quelli nati in Città dopo il nostro, basta andare sulla nostra home page, scorrendo con il cursore sulla sinistra, dopo quelli istituzionali, ve ne sono diversi in abbandono da oltre un anno, altri ancora li ho rimossi, non era il caso di lasciarli lì.. 


Il blog richiede una discreta competenza e tanta passione, una passione che va animata giorno dopo giorno, così come il trascorrere della vita, se ciò che fai, non lo porti avanti con amorevole passione, tutto si esaurisce come un fuoco di paglia.
Nel corso di questi DIECI anni ho sempre più apprezzato il lavoro dei blogger in generale, in quanto è come essere editore di se stessi, ma non solo, da quando abbiamo messo in campo il blog, che è la voce ufficiale del Comitato di Quartiere, siamo diventati la cassa di risonanza di un Quartiere che attraverso l’informazione e la denuncia è ritornato in auge, dopo un periodo (anni 1980), di “emarginazione”.

Negli anni, grazie al metodico lavoro di uomini e donne, il quartiere attraverso la struttura del Comitato, ha ridato nuovo impulso alla storia e alle tradizioni della comunità, e tutto ciò negli ultimi otto anni è stato ampiamente divulgato attraverso le pagine di questo giornale on line. 


Non si finisce mai di imparare ed è forse proprio questo il bello, scrivere, lavorare sul web, catapultare i propri contenuti sui social sono attività in costante cambiamento, mutano con l’evolvere degli strumenti a disposizione, ma anche con le preferenze e i desideri dei lettori.

Quando siamo nati, i blog non erano così diffusi, possiamo vantare di essere stati gli antesignani di altri blog che sulla nostra falsa riga, da noi hanno preso ispirazione, inoltre, all'epoca Facebook non era così imperante e immediato nella comunicazione.


Nel corso di questi anni, (pur avendo alle spalle una storia politica, anni ‘90, consigliere comunale prima, ed assessore dopo), ho potuto notare che da quando scrivo, l’approccio di tante persone nei miei confronti è stato diverso, sarà una mia impressione, ma la gente mi ha iniziato a guardare con occhi diversi, di coloro i quali in te vedono un potenziale strumento per la “risoluzione” dei problemi, nel nostro caso, di quelli che si presentano giornalmente nel quartiere.
Certamente, il duplice ruolo di blogger e presidente del quartiere, mi ha permesso una certa visibilità, ed esposizione mediatica, che è stata suffragata da un mio costante impegno e dal cercare di potere fare dare soluzioni ai tanti problemi che negli anni hanno attanagliato il quartiere.

Filippo Rausa e Mons. Antonino Scarcione
Il nostro è stato, ed è un blog in prima linea, a me che è sempre piaciuto scrivere (se me ne fosse stata data la possibilità mi sarebbe piaciuto scrivere per qualche giornale, ecc.), ma se devi farlo gratis o comunque senza un ritorno di nessun tipo, allora è meglio farlo per se stessi, promuovendo e/o tutelando il quartiere dove sei nato, dove abiti e dove stai facendo crescere i tuoi figli.

Ed è così che la vita va avanti, il proprio impegno per un ideale, per uno stile di vita che ti rende unico, così come unico è il blog che celebra i suoi dieci anni di vita, tra alti e bassi e con tante ore da dedicargli, sottraendo, ma si fa per dire, il tempo che inesorabile scorre via.

                                                   Filippo Rausa

La Festa dei Morti...

Ormai bussa alle porte il mese di novembre che per noi siciliani è soprattutto il mese dei morti.

La tradizione della “Festa dei Morti” non è altro che la credenza popolare per cui “le anime dei nostri congiunti” più cari, una volta l’anno, la notte dall’ 1 al 2 novembre, escono dalle sepolture e vengono a rallegrare i bambini, lasciando loro secondo i gusti e i desideri ogni più bella cosa.

Il loro ricordo è sacro e vivo nella memoria e nel cuore di tutti, è come se tra di loro ed i morti non si siano spezzati e neppure allentati quegli intimi legami, che li tenevano uniti in vita e che rimangono saldi oltre la morte.

E’ commovente ed affascinante, nello stesso tempo, la visita al nostro cimitero-fiorito, sempre come un lussureggiante giardino, e per le tombe, non importa se umili od imponenti.

Le tremule luci dei lumini con i loro palpiti richiamano i battiti di mille cuori vivi; i fiori recisi, i migliori, deposti sulle tombe, significano una bellezza fragile, un tenero messaggio di gratitudine ed amore; e le visite assidue, alle tombe, presso le quali si riprende e si continua un colloquio muto, mai interrotto, indicano un punto di riferimento costante.

Un giorno importante quindi, ma non solo per i grandi, ma anche e soprattutto per i piccoli, che gioiscono nel ricevere, proprio nel giorno della Commemorazione dei Defunti, i loro giocattoli tanto desiderati ed apprezzati.

Ricordo che da bambini, io e mio fratello, per farci dormire, o comunque per farci stare buoni, mio nonno Rosario era solito raccontarci che una sera dei “Morti”, un I° novembre in cui era tornato tardi a casa per via del suo lavoro, aveva incontrato i Morti in processione, tutti avvolti in bianchi lenzuoli, con una lanterna in mano, che venivano a due a due dal cimitero di Bellia.

Egli voleva vedere se tra quei morti ci fosse sua madre, e domandava loro dove si trovasse, e quelli rispondevano: “Appresso, appresso”.  E pensare, che ci sembrava davvero di vedere quella lunga teoria di fantasmi incappucciati, che dicevano: “appresso, appresso”, e andavamo a letto buoni buoni, sapendo che i morti nel passare per la via ci avrebbero lasciato i regali.

L’indomani eravamo svegliati dagli scoppiettii delle pistole e dei fucili dei bambini del vicinato, allora, con urli e con grida di gioia ci precipitavamo in cucina, nel salotto per trovare il regalo nascosto dove, oh meraviglia delle meraviglie!!, i Morti ci avevano portato proprio quello che noi avevamo desiderato: la pistola a tamburo con tanto di fodero, il fuciletto, ispirati a modelli western, il trenino colla galleria, l’asinello rosso; per le bambine, bambole ricciolute, il classico Ciccio bello, fornelli e pentolame.

Scesi per strada, per tutta la giornata facendo bella mostra del regalo ricevuto, felici e gioiosi giocavamo mimando i soldati italiani in guerra contro i tedeschi, gli indiani con i cawboy. 

Ora del passato, resta il pellegrinaggio al Cimitero.

I bambini d’oggi, che si dice nascono con gli occhi aperti, non credono più ai Morti e il consumismo a portato noi genitori a smetterla con le favole, si preferisce accompagnare i bambini nel negozio e fargli scegliere il regalo che vuole nella bancarella di piazza Cascino.

Inoltre lo strano fascino d’oltre America ha trasportato il mito di Halloween anche in Italia e a giudicare dal successo che questa festa “straniera” riscuote da un decennio fra i giovani, continuare a parlare di Morti e regali pare cosa d’altri tempi.

E poi, a pensarci bene, lo scorso anno diversi bambini, tra loro mia figlia, suonando il campanello di casa, baldanzosi snocciolavano il motto sentito e risentito una miriade di volte, quel “dolcetto o scherzetto” che se ben ricordo la prima volta lo sentii in quel vecchio cartone di Paperino alle prese con Qui, Quo e Qua.

E che dire infine, il 31 ottobre, discoteche, pub e altri locali organizzano serate e nottate all'insegna di horror, vampiri, teschi, fantasmi, pipistrelli e zucche!.

Insomma, una bella carnevalata, per esorcizzare la paura della morte e dell’aldilà.

Dei “Morti” resta il simpatico ricordo solo nel parlare tra amici, dicendo a chi la fa lunga o parla a sproposito: " Ma a chistu chi nu lassanu i morti? ".

Povere tradizioni se ne vanno e noi, da inabili protagonisti le facciamo dileguare anche se con tanta pena al cuore.


                            Filippo Rausa

Presentata richiesta di contributo alla Regione per acquisto giochi ludici per bambini


Stamani apprendiamo dalla pagina Facebook del Sindaco Nino Cammarata, della presentazione di una richiesta di contributo per € 50.000,00 alla Regione Siciliana per l'implementazione dei 4 parchi giochi esistenti in città con giochi per bambini con disabilità. 
Le aree gioco sono piazza Marescalchi (stazione), area accanto la scuola Media Cascino, piazza Gen. Cascino e del parco Scibona, di fronte la scuola Trinità.

A nome mio personale e del Nobile quartiere Monte Mira che mi onoro di rappresentare, ringrazio l'amministrazione Cammarata per l'attenzione mostrata, su una problematica che riguarda i bambini compresi quelli con disabilità. Proprio due settimane fa (16 ottobre), avevamo presentato all'amministrazione la richiesta di installazione dei giochi ludici per i bambini nel giardino Scibona, in sostituzione di quelli collocati diversi anni fa. 
MI AGURO CHE OLTRE ALLE ALTALENE, VISTO LO SPAZIO DEL GIARDINO SCIBONA, POSSANO TROVARE POSTO ANCHE ALTRO GIOCHI, QUALI LO SCIVOLO, E LA GIOSTRA A ROTAZIONE. GRAZIE
                                                    Filippo Rausa

 
Di seguito il Link della pagina Facebook del Sindaco.
 

martedì 29 ottobre 2019

Aspettando San Martino, 20° concorso di disegno e poesia riservato alle classi dell' Ist. Comp. L.Capuana


Anche quest’anno, per il 20° anno consecutivo, il Comitato di Quartiere, per ricordare la figura di San Martino santo Patrono del Nobile Quartiere Monte Mira, a cui i piazzesi dedicarono la prima chiesa madre della città nel 1163, in collaborazione con il mondo della scuola l’Istituto Comprensivo Luigi Capuana/Filippo Cordova, il patrocinio del Comune, Assessorati Pubblica Istruzione e Turismo, Beni Culturali organizza il Concorso di disegno e poesia su “San Martino e la vendemmia” .




Il concorso di disegno e poesia per bambini e ragazzi è rivolto alla scolaresca dell’Istituto Comprensivo Capuana/Cordova il cui tema è:
“ San Martino, la Vendemmia ”.
 
La premiazione si terrà nella mattinata di Lunedì 11 novembre presso l'auditorium nell'ex chiesa sant'Anna, alle ore 11:00, alla presenza delle classi e dei vincitori.

Verranno premiati i primi tre alunni per ciascuna delle classi partecipanti, inoltre verrà consegnato una cartolina di partecipazione a tutti concorrenti.

I disegni premiati verranno pubblicati sul sito del Quartiere Monte Mira.


La manifestazione prevede la visita guidata presso la chiesa di San Martino dalle ore 10:00, inoltre saranno proiettati degli audiovisivi su San Martino.
                                  
                                        Filippo Rausa
 
 
 
 
 

sabato 26 ottobre 2019

La Domenica con Gesù, XXX del T.O. / C

……… per tutti coloro che desiderano lasciarsi guidare dalla Parola di Dio: un commento per meditare e per prepararsi alla Liturgia della Santa Messa domenicale 

“Il Signore…Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’ oppresso…” Sir 35,15b-17. 20-22a . 
“Figlio mio,…Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede…” 2Tm 4,6-8.16-18 . 
“Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’ altro pubblicano. Il fariseo…pregava così tra sé: O Dio, (io) non sono come gli altri, ladri, ingiusti, adulteri,…Il pubblicano, invece,…non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo…dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore” Lc 18,9-14.

Nella parabola del fariseo e del pubblicano, Gesù ci mette in guardia, dicendo che pregare può essere “pericoloso” . Infatti, come dice bene E. Ronchi, un certo modo errato di pregare, potrebbe, addirittura, separarci da Dio e renderci “atei”. Vediamo, subito, che il fariseo prega, quasi rivolto a sé stesso. Certo, inizia con le parole giuste: “O Dio, ti ringrazio”, ma poi sbaglia tutto. Si vanta delle proprie opere e le elenca : Io prego, io digiuno, io pago, io sono un giusto ( 4 volte io ). E ancora, arbitrariamente, giudica e condanna tutti. Infatti, afferma: io non sono come gli altri: ladri, corrotti, adulteri, e, neppure, come questo pubblicano.

Notiamo che offende il mondo intero: evidentemente, non è corretto pregare e, contemporaneamente, disprezzare gli altri. Benedire il Padre e maledire gli altri figli di Dio, lodare il Signore e accusare i propri fratelli.

Invece, il pubblicano si batteva il petto, dicendo: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore”. Usa, in modo appropriato, un monosillabo, (tu) e cambia tutto, rendendo vera la sua preghiera: “Tu, Signore, tu abbi pietà”. Questa parabola è diventata la grammatica della preghiera. Le regole sono semplici e valgono per tutti. La prima: Non mettere mai al centro il tuo io, altrimenti non funziona nessuna relazione. Né nella coppia, né con i figli, né con gli amici, né, tanto meno, con Dio. La nostra vita e la preghiera “camminano” sulla stessa strada: alla ricerca di qualcuno ( un amore, un sogno o Dio ). Il tu è determinante: il tu viene prima dell’ io. La seconda regola: “la preghiera non si fa per ricevere” (!), ma per essere “trasformati” dal Signore.

Il fariseo si sente perfetto: non vuole cambiare, presume di non averne bisogno, lui è tutto apposto; casomai, sono gli altri “sbagliati”. Il pubblicano, invece, non è contento della propria vita, spera di riuscire a cambiarla, magari un poco alla volta. E supplica Dio con tutto sé stesso: corpo, cuore, mani e voce.

Il pubblicano ritorna a casa perdonato, ( non perché più onesto o più umile ) , ma perché si apre a Dio, che entra in lui, con la sua misericordia.

                                                                                Mons. Antonino Scarcione

giovedì 24 ottobre 2019

“Ulisse - il piacere della Scoperta” di Alberto Angela. Il mondo di Ben Hur, raccontato anche attraverso i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina. Sabato 26 ottobre alle 21,25 su RAIUNO

Riceviamo e Pubblichiamo
 
Buongiorno a tutti,
siamo lieti di informarVi che sabato 26 ottobre andrà in onda alle 21:25 su Rai Uno la puntata del programma Ulisse
di Alberto Angela dal titolo “Il Mondo di Ben Hur”, raccontato anche attraverso i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, ove è rappresentato il Circo Massimo di Roma.

Comunicato Stampa
 
Sabato 26 ottobre alle 21,25 su Raiuno va in onda la quinta puntata di Ulisse, il piacere della scoperta dedicata al mondo di Ben Hur, il film colossal campione di incassi nel 1959, vincitore di ben il premi Oscar.
Alberto Angela farà rivivere la storia del celebre auriga e la città di Roma del primo secolo dopo Cristo accompagnando gli spettatori nei luoghi che hanno visto le vicende raccontate dal film, partendo dal luogo centrale delle competizioni delle quadrighe: il Circo Massimo, una struttura immensa, di cui oggi è visibile solo la grande spianata.
Ben Hur è un personaggio di fantasia, frutto della creatività di un romanziere americano. Alberto Angela racconterà invece un personaggio altrettanto famoso, realmente esistito: l’auriga Scorpo, un divo dell’arena molto amato, il più grande campione dell’epoca Flavia, ricordato più volte dal poeta Marziale.
Grazie a ricostruzioni grafiche e virtuali, entreremo nella Roma di quegli anni. Chi era $corpo, e chi erano gli altri campioni dell’epoca famosi e strapagati? Come si preparavano? Come si svolgevano le gare? Oltre al Circo Massimo di Roma, molto ci raccontano i mosaici della villa del Casale di Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Del film Ben Hur molti ricordano le scene sulle navi con gli schiavi incatenati ai remi. Dall’isola di Favignana, in Sicilia, Alberto Angela illustrerà i rostri delle navi della Prima Guerra Punica, combattuta dai cartaginesi contro i romani.
Altri luoghi delle riprese sono i Musei Capitolini, Palazzo Massimo e il Campidoglio dove, sotto la imponente statua di Marco Aurelio, rivivremo i fasti dell’epoca d’oro dell’impero romano; e d’oro sono stati, per Roma, gli anni in cui è stato girato il filo conduttore della puntata: Ben Hur.
 
 P.S. vi invitiamo, se volete, ad interagire con i vostri social durante la trasmissione della puntata con l’hastag #ulisse.